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Risultati da 376 a 390 di 458
  1. #376
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    Ciao Denis,

    Denis Sbragion ha scritto:

    No, attenzione, mi riferivo proprio al timbro dello strumento, non tanto alla specifica interpretazione. Tanto per fare un nome noto, Gould era famoso per suonare il piano con un tocco particolare, che tirava fuori un suono tendenzialmente secco, in qualche modo un po' più vicino a quello di un clavicembalo. Ogni tanto "elaborava" proprio i pianoforti (fogli di velina messi sulle corde e altre cose) per ottenere quel particolare suono, ma buona parte del merito era del suo tocco specifico più che di certi trucchetti. Non chiedermi come facesse, io di fronte a certe magie posso offrire solo stupore.

    Saluti,
    ehhh, non dico che tu hai l'orecchio d'oro, ma sicuramente meglio del mio si, quantomeno con il piano

    Io certi dettagli non li percepisco tranne che con il Sax, perchè avendolo suonato per diversi anni conosco subito tutte le microsfumature, e i timbri dei vari strumenti.

    Analogamente mia cognata violinista nel sentire da me questo disco:

    Fonè SACD

    VIVALDI
    The four seasons a parti reali Sonatas RV27 & RV36

    M. Fornaciari: Maestro Concertatore and solo violinist
    fonè ensemble


    ha subito notato l'inconfondibile (a suo dire ) suono delle corde in budello!

    Che ci volete fare, Andrea non sente oltre i 18 Khz, io non ho una memoria sonica così raffinata....

    uè! Ognuno ha i suoi limiti

    E poi alla fine, forse è meglio così. per carità iniziassi a sentire anche ste robe non troverei mai pace! Allora altro che electra Be mi servirebbero per forza delle grandi Utopia!

    Ilario.

  2. #377
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    239
    ango ha scritto:


    Essendo allo stato Grezzo della abitazione sono in grado di spostare una parete, e di usare un parè da 20 (tamugni) anzichè da 8 leggeri (che cantano in modo allucinante) anche per l'enorme superficie vetrata ho trovato una soluzione di un vetrocamera dello spessore di 10mm sul lato interno, accoppiato ad un vetro da 6mm ( in questo modo i modi propri di vibarare dei due vetri sono diversi e si annullano a vicenda )


    Allora non ho letto il thread perche' non sono iscritto a Epiguren e mi chiede il login, comunque:
    - usa sicuramente dovunque puoi i "tamugni" (che non ho capito cosa sono) al posto dei forati da 8, se questi tamugni sono piu' spessi e/o con minore % di foratura.
    Un ottimo materiale da costruzione (i muratori di ameranno per questo perche' sono tra l'altro facili da posare in opera) sono i blocchi GasBeton

    http://www.rdb.it/rdb.htm

    praticamente inerti in quanto calcestruzzo cellulare espanso.
    Tra l'altro sono portanti al 100%. Esistono in molti spessori da 6 cm. a mezzo metro.
    Per le finestre, due vetri accoppiati in modo solidale (probabilmente in mezzo c'e' una pellicola plastica ??) semplicemente costituiscono un nuovo materiale che avra' rispetto allo strato singolo piu' sottile massa maggiore e un po' piu' di rigidita', quindi avra' sempre UNA freq. di risonanza ma spostata piu' in basso, inoltre occorrera' maggiore energia per porlo in risonanza, quindi per quest'ultimo punto e' un vantaggio.
    Le risonanze ben difficilmente "si annullano a vicenda", se sono su due frequenze diverse semplicemente avrai due alterazioni, se si sommano sulla stessa fr. ne hai una peggiore


    se lo studio e di forma di un parallelipide con le macro dimensioni di 3x5x8 usare difrattori in stile classico delle dimensioni di 30/50 cm, ha effetto difrattivo su lunghezze d'onda di dimensioni comparabili ma su onde di 50/100 Hz, dove la lunghezza è di 6.8/3.2 metri hanno un effetto nullo o quasi.


    Infatti un diffrattore (parli dei "diffusori" tipo RPG ?) con quelle dimensioni agisce a freq. molto piu' alte dei 100 Hz, quindi non servono. I diffusori che si possono installare nei normali ambienti agiscono sulle frequenze medie.

    rimane quindi la strategia di usare forme della stanza irregolari in modo da far si che le riflessioni non riescano ad accavallarsi creando di fatto un difrattore per bassissime frequenze.
    Questa strategia ha il vantaggio che può funzionare, e ha lo
    Inoltre lo strumento DRC a quel che ho capito "ma potrei sbagliarmi" è stato sviluppato per risolvere problematiche legate ad ambienti di forma di parallelepipede.


    Certamente una forma particolare della stanza migliora le cose, ma non c'entra nulla con le diffrazioni. Semplicemente se la stanza e' ad es. trapezoidale irregolare e il soffitto inclinato, non avrai coppie di pareti parallele fonti di modi di risonanza concentrati in frequenza. Se ci sono ancora magagne, non serve accendere ceri bensi' e' sufficiente misurare con una Clio e vedere dove stanno i problemi.
    Per costruire un "diffusore" che possa "rompere" onde a bassa frequenza, ad es. tra 80 e 200 Hz, guarda come e' fatto il pannello QRD di RPG www.rpginc.com e copialo in scala piu' grande fatto in muratura, ad esempio creando vani in muratura larghi circa mezzo metro e profondi fino a 1-1,5 metri, ovviamente con setti in muratura da pavimento a soffitto.
    Se puoi creare strutture del genere nella tua stanza, sei fortunato


    Resta da capire se oggi nei studi di registrazione usano sistemi DRC per andare a correggere i modi principali del loro ambiente o meno. e se si con che criterio.


    Non usano DRC perche' non lo conoscono e non e' uno standard professionale, usano pero' sofisticati equalizzatori digitali (tipo Behringer DEQ) che sono l'evoluzione dei grafici a terzi di ottava di cui parlavo, negli studi di 30 anni fa.
    DRC come gia' chiarito anche in altri msg dove si confrontavano gli EQ moderni a fase minima con il DRC a fase lineare, e' un ulteriore passo in avanti.
    Nessuno studio serio comunque fa a meno dell'eq in bassa frequenza. Semplicemente, con una attenta architettura della stanza di ascolto si riducono i problemi che andranno poi corretti: DRC lavorerebbe di meno, ma e' comunque un miglioramento importante.


  3. #378
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    ango

    Partiamo dalla considerazione sui modi di vibrare di Flex,
    Poniamo che in casa queste risonaze a 80 Hz, sia eccessiva.
    Qual'è il risultato corretto che il DRC deve apportare?

    - l'eliminazione totale del contributo ambientale abbiamo scoperto che è errata.

    [/I]
    no
    attenzione
    si diceva che e' giusto lasciare una parte dell'ambienza "domestica", questa si puo' interpretare come la presenza di tutte le riflessioni alle frequenze medie e superiori. Per questo si e' in precedenza sempre diviso il discorso in medie frequenze e basse frequenze, se rileggi indietro te ne accorgi.
    Puoi porre la sudddivisione approssimativamente tra 200 e 400 Hz (poi dipende da molti fattori).
    La risonanza a 80 Hz non fornisce alcuna sensazione di maggiore "ambienza" o "spazialita'" o "tridimensionalita'" al messaggio sonoro, va eliminata e basta.
    Tanto che come ho gia' scritto piu' volte, in tutti gli studi di registrazione seri esiste l'eq almeno in bassa frequenza proprio per eliminare tali risonanze, che in una stanza costruita ad hoc con forma particolare saranno meno gravi di una stanza cubica di casa nostra, ma ci sono comunque.
    Se leggi con attenzione l'articolo del buon Siegfried Linkwitz che ti ho postato prima, capirai che le risonanze in gamma bassa sono ben individuabili (anche visivamente, nella misurazione) mentre salendo in frequenza esse divengono ovviamente via via piu' "fitte" in frequenza e molto piu' "strette" (sempre in frequenza) tanto che ad un certo punto si confondono tutte insieme e quindi non ha piu' senso parlare di singole risonanze, si comincia quindi a parlare di "tempo di decadimento" (T60)....
    E' qui che secondo me, si puo' ancora fare a meno dell'EQ (DRC o altro) e passare ad un attento lavoro di trattamento della stanza (assorbente / diffondente) SE si vogliono migliorare le cose (se la stanza e' del tutto vuota diviene necessario).
    In bassa frequenza no, c'e' solo l'equalizzazione, non hai altri sistemi.

  4. #379
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    239
    nordata
    mi è capitato di leggere di non tenere più conto di quei modi risultanti da un percorso dell'onda sonora maggiore di 9 metri, in quanto l'attenuazione risultante ne renderebbe insignificante [/I]
    detto cosi' e' sbagliato, in 9 metri puoi avere un'attenuazione consistente a 20 KHz mentre a 40 Hz la lunghezza d'onda e' tale che 9 metri non significano nulla. Ricordo che l'attenuazione sulla distanza e' dovuta all'attrito e quindi alla perdita di energia da parte del mezzo (l'aria).
    Tra due pareti parallele distanti L l'onda sonora emessa dall'altoparlante, se e' a frequenza 345/2L, rimbalza avanti e indietro tra le pareti varie volte trovandosi sempre in fase con l'emettitore (l'altoparlante). Come spiega il buon Linkwitz nel sito che vi ho linkato, l'energia aumenta in un fenomeno analogo al "larsen" dei microfoni o dei bracci di giradischi: aumenta il livello fino a che l'energia fornita dall'emettitore e l'energia assorbita dalle pareti e dall'aria si equivalgono. Variando la frequenza, l'energia accumulata decresce e tracciando un grafico vs. frequenza troviamo la classica forma a "campana" tipica di QUALSIASI sistema che preveda una massa, una molla e l'attrito.
    Per quanto riguarda l'attenuazione del mezzo, considera che un'onda a 20 Hz viene solo in parte riflessa da una normale parete in muratura: buona parte la passa come se non esistesse, la parete diviene trasparente a quelle frequenze. Pensi che 9 metri di aria siano un problema a quella frequenza ?
    Provate ad andare a un concerto dal vivo di una orchestra sinfonica e sedetevi nelle ultime file in fondo (sarete ad almeno 40 metri o piu' dall'orchestra). Adesso ascoltate, e ditemi se le alte frequenze sono allo stesso livello di come le ascoltate in casa vostra, dalla maggior parte dei CD con le alte belle sparate in avanti (e' digitale, si sentono bene le alte !) e i diffusori orgogliosi di avere la risposta in frequenza bella piatta fino a 20 KHz

  5. #380
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    Feb 2005
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    353
    Ciao Flex,

    Flex ha scritto:

    ...
    Provate ad andare a un concerto dal vivo di una orchestra sinfonica e sedetevi nelle ultime file in fondo (sarete ad almeno 40 metri o piu' dall'orchestra). Adesso ascoltate, e ditemi se le alte frequenze sono allo stesso livello di come le ascoltate in casa vostra, dalla maggior parte dei CD con le alte belle sparate in avanti (e' digitale, si sentono bene le alte !) e i diffusori orgogliosi di avere la risposta in frequenza bella piatta fino a 20 KHz
    beh, se devo accontentarmi di una riproduzione almeno voglio quella di un posto in prima fila, eccheddiamine!

    Saluti,

  6. #381
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    Jan 2002
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    10.624
    Flex ha scritto:
    detto cosi' e' sbagliato, in 9 metri puoi avere un'attenuazione consistente a 20 KHz mentre a 40 Hz la lunghezza d'onda e' tale che 9 metri non significano nulla. Ricordo che l'attenuazione sulla distanza e' dovuta all'attrito e quindi alla perdita di energia da parte del mezzo (l'aria).
    Tra due pareti parallele distanti L l'onda sonora emessa dall'altoparlante, se e' a frequenza 345/2L, rimbalza avanti e indietro tra le pareti varie volte trovandosi sempre in fase con l'emettitore (l'altoparlante). Come spiega il buon Linkwitz nel sito che vi ho linkato, l'energia aumenta in un fenomeno analogo al "larsen" dei microfoni o dei bracci di giradischi: aumenta il livello fino a che l'energia fornita dall'emettitore e l'energia assorbita dalle pareti e dall'aria si equivalgono. Variando la frequenza, l'energia accumulata decresce e tracciando un grafico vs. frequenza troviamo la classica forma a "campana" tipica di QUALSIASI sistema che preveda una massa, una molla e l'attrito.
    Per quanto riguarda l'attenuazione del mezzo, considera che un'onda a 20 Hz viene solo in parte riflessa da una normale parete in muratura: buona parte la passa come se non esistesse, la parete diviene trasparente a quelle frequenze. Pensi che 9 metri di aria siano un problema a quella frequenza ?
    Provate ad andare a un concerto dal vivo di una orchestra sinfonica e sedetevi nelle ultime file in fondo (sarete ad almeno 40 metri o piu' dall'orchestra). Adesso ascoltate, e ditemi se le alte frequenze sono allo stesso livello di come le ascoltate in casa vostra, dalla maggior parte dei CD con le alte belle sparate in avanti (e' digitale, si sentono bene le alte !) e i diffusori orgogliosi di avere la risposta in frequenza bella piatta fino a 20 KHz
    Nessuno ti vieta di farla calare progressivamente dei dB. che vuoi, cosi' scegli la fila da cui ascolti ..........

    Saluti
    Marco

  7. #382
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    Jun 2003
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    239
    Microfast ha scritto:
    Nessuno ti vieta di farla calare progressivamente dei dB. che vuoi, cosi' scegli la fila da cui ascolti ..........

    Saluti
    Marco
    Con DRC si', certo ! In pochi secondi !
    Senza, devi intervenire sul diffusore

    Comunque l'esempio era per spiegare che l'attenuazione dell'aria in alta freq. e' maggiore.
    Ad es. ai concerti amplificati in grandi spazi si usano spesso i line array in quanto l'emissione cilindrica alle medie e alte frequenze, per sua stessa costituzione, decade piu' lentamente con la distanza in quanto allontanandosi dalla sorgente "va in fase" e "va in asse" una porzione sempre maggiore della line-source.
    In questo modo il sistema mantiene piu' o meno la stessa timbrica per gli ascoltatori vicini e per quelli piu' distanti.

  8. #383
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    Feb 2002
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    Flex ha scritto:

    ......Ad es. ai concerti amplificati in grandi spazi si usano spesso i line array in quanto l'emissione cilindrica alle medie e alte frequenze, per sua stessa costituzione, decade piu' lentamente con la distanza in quanto allontanandosi dalla sorgente "va in fase" e "va in asse" una porzione sempre maggiore della line-source.....
    Flex,
    direi che il decadimento della pressione sonora sia abbastanza indipendente dalla coerenza temporale degli elementi del line source: se tale è, e cioè abbiamo una sorgente che emette un certo intervallo di frequenze ed ha una dimensione molto più elevata della maggiore lunghezza d'onda riprodotta, la pressione decade di 3 dB con il raddoppio della distanza, altrimenti decade di 6dB come con tutti i diffusori tradizionali.

    Se ho capito bene cosa intendi, tu ti riferisci al fatto che un line source, se ascoltato da troppo vicino, genera un mascheramento a determinate frequenze, legato alla distanza dall'ascoltatore tra centro ed estremi del line source stesso...motivo per cui misurare queste sorgenti è sempre un pò ostico, ma la mia esperienza di ascolto contrasta abbastanza con questo fenomeno; nel senso che con i line source, difficilmente il grafico della risposta in frequenza si accorda con quello che percepiamo come ascolto, grazie alle integrazioni fatte dal cervello (che il microfono, stupidino, non sa fare).

    Ciao,
    Andrea
    ...Una scrivania pulita ed ordinata e` il primo sintomo di una mente malata...

  9. #384
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    Feb 2004
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    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    Era anche in massima parte il mio pensiero, specialmente per le basse.

    Ma la domanda derivava dall'aver visto il piano di trattamento di un ambiente in cui venivano appunto prese in considerazione solo le riflessioni inferiori a 9 m.

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  10. #385
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    Jun 2003
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    andrea aghemo ha scritto:


    elevata della maggiore lunghezza d'onda riprodotta, la pressione decade di 3 dB con il raddoppio della distanza, altrimenti decade di 6dB come con tutti i diffusori tradizionali.


    esatto a questo mi riferivo, il che vale per distanze non troppo "grandi" rispetto all'estensione della linea, allontanandosi ulteriormente il comportamento del sistema torna gradualmente ad approssimare quello della sorgente puntiforme.
    Per distanze non eccessive, questo fa si' che gli ascoltatori lontani abbiano un "guadagno" dell'emissione della linea a media e alta frequenza rispetto alla parte bassa frequenza (F < c/2*lunghezza linea) che si comporta come emissione puntiforme (fronte d'onda sferico) e questo compensa la maggiore perdita di frequenze medie e alte per grandi distanze riequilibrando la situazione per gli ascoltatori piu' lontani.
    Per distanze "brevi" rispetto alla lunghezza della linea invece, il contributo della porzione in asse e' maggiore rispetto a quello delle porzioni periferiche che si trovano effettivamente a distanza sensibilmente maggiore rispetto alla porzione in asse.
    Addirittura oggi nei concerti gli array hanno andamento curvilineo "convesso" in modo che ciascuna porzione di platea sotto alla linea che viene "illuminata" dalla porzione di linea in asse si trova ad avere le restanti porzioni della linea a distanza e con disassamento ancora maggiore rispetto ad una linea "diritta". Ovviamente allontanandosi a 100 m. di distanza il tutto viene "visto" come sorgente sferica "abbastanza coerente".

  11. #386
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    nordata Ma la domanda derivava dall'aver visto il piano di trattamento di un ambiente in cui venivano appunto prese in considerazione solo le riflessioni inferiori a 9 m.

    Ciao [/I]

    ma... allora non capisco
    che significa "prendere in considerazione solo le riflessioni fino a 9 metri" ?
    La mia stanza ad esempio e' lunga 8,5: la sola prima riflessione contro la parete dietro l'ascoltatore percorre piu' di 9 metri, circa 6,5 all'andata e altri 3,5 al ritorno fanno 10, pero' e' una prima riflessione e in quanto tale certamente con maggiore energia rispetto ad una riflessione multipla che magari percorre solo 7 metri ma mi arriva dopo 2 o 3 muri "rimbalzati"....

  12. #387
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    239
    Andrea perche' nel sito AVA la serie di diffusori Freestanding e' dichiarata "dipolare" nel nastro mentre al TAV mi dicevano che sono chiusi posteriormente ?

    Inoltre volevo sapere se hai provato a confrontare i B&G serie RD con gli equivalenti Radia Pro System serie Z che dovrebbero avere materiali migliori, 6 piste conduttive invece di 4 nel nastro, etc...

  13. #388
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    Flex ha scritto:
    Andrea perche' nel sito AVA la serie di diffusori Freestanding e' dichiarata "dipolare" nel nastro mentre al TAV mi dicevano che sono chiusi posteriormente ?

    ???
    Mi spiace, ti è stata detta una cosa errata, in tal caso...la serie freestanding è dipolare, confermo, meno il canale centrale 220, che per necessità di posizionamento utilizza dei Neo( e Noe3 in configurazione chiusa.


    Inoltre volevo sapere se hai provato a confrontare i B&G serie RD con gli equivalenti Radia Pro System serie Z che dovrebbero avere materiali migliori, 6 piste conduttive invece di 4 nel nastro, etc...
    Sì, certo, e proprio per il fatto di averli provati abbiamo deciso di non curarne l'importazione, avendo una tipologia d'uso molto particolare e limitata.
    Non è che i materiali siano migliori in sè, è un disegno mirato ad altri obiettivi; hanno un output più elevato di un 6/7 dB e sopportano maggiore potenza, ma sono limitati a circa 9/10 Khz come massima frequenza riproducibile, per via della membrana più pesante e spessa.
    Inoltre, sono ancora più costosi dei Radia tradizionali, per cui il mercato potenziale sarebbe davvero risibile.
    In uso domestico vedrebbero un uso più problematico, perchè in alto dovrebbero essere supportati da tweeters creando tutta una serie di difficoltà in termini di incrocio, modalità di radiazione etc....
    A mio personale parere il gioco non vale la candela, ma parlando dei Radia tradizionali e dell'eventuale incrocio con un supertweeter, ho degli amici piuttosto noti anche qui sul forum che stanno lavorando in questo senso...se riusciranno a fare qualcosa di valido, sarò il primo a battergli le mani!

    Ciao,
    Andrea
    ...Una scrivania pulita ed ordinata e` il primo sintomo di una mente malata...

  14. #389
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    Flex ha scritto:
    no
    attenzione
    si diceva che e' giusto lasciare una parte dell'ambienza "domestica", questa si puo' interpretare come la presenza di tutte le riflessioni alle frequenze medie e superiori. Per questo si e' in precedenza sempre diviso il discorso in medie frequenze e basse frequenze, se rileggi indietro te ne accorgi.
    Puoi porre la sudddivisione approssimativamente tra 200 e 400 Hz (poi dipende da molti fattori).
    La risonanza a 80 Hz non fornisce alcuna sensazione di maggiore "ambienza" o "spazialita'" o "tridimensionalita'" al messaggio sonoro, va eliminata e basta.
    Tanto che come ho gia' scritto piu' volte, in tutti gli studi di registrazione seri esiste l'eq almeno in bassa frequenza proprio per eliminare tali risonanze, che in una stanza costruita ad hoc con forma particolare saranno meno gravi di una stanza cubica di casa nostra, ma ci sono comunque.
    Se leggi con attenzione l'articolo del buon Siegfried Linkwitz che ti ho postato prima, capirai che le risonanze in gamma bassa sono ben individuabili (anche visivamente, nella misurazione) mentre salendo in frequenza esse divengono ovviamente via via piu' "fitte" in frequenza e molto piu' "strette" (sempre in frequenza) tanto che ad un certo punto si confondono tutte insieme e quindi non ha piu' senso parlare di singole risonanze, si comincia quindi a parlare di "tempo di decadimento" (T60)....
    E' qui che secondo me, si puo' ancora fare a meno dell'EQ (DRC o altro) e passare ad un attento lavoro di trattamento della stanza (assorbente / diffondente) SE si vogliono migliorare le cose (se la stanza e' del tutto vuota diviene necessario).
    In bassa frequenza no, c'e' solo l'equalizzazione, non hai altri sistemi.
    Ahhh, O.K. adesso è chiaro.

    diciamo che la strategia da adottare, a casa, come in studio è:

    lasciare libere di paseggiare per la stanza tutto quello che è sopra ai 200-400 Hz, in quanto è responsabile delle sensazioni "piacevoli" cihamiamola ambienza.

    bisogna al contrario eliminare i primi modi di vibrare della stanza, che cme abiamo visto solitamente sono entro i 100 Hz, e in generale appiattire le risonanze sotto i 200-400 Hz.

    Fico! finalmente ho capito quale dev'essere il risultato deel'equazione diffusore più ambiente, quindi la variabile diventa 1 risolvibile lavorando sulle dimensioni della stanza o DRC

    Considerati i miei limiti di inglese il link di Linkwitz lo leggo con calma.

    Ciao,

    Ilario.

  15. #390
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    267

    [
    Se ho capito bene cosa intendi, tu ti riferisci al fatto che un line source, se ascoltato da troppo vicino, genera un mascheramento a determinate frequenze, legato alla distanza dall'ascoltatore tra centro ed estremi del line source stesso...motivo per cui misurare queste sorgenti è sempre un pò ostico, ma la mia esperienza di ascolto contrasta abbastanza con questo fenomeno; nel senso che con i line source, difficilmente il grafico della risposta in frequenza si accorda con quello che percepiamo come ascolto, grazie alle integrazioni fatte dal cervello (che il microfono, stupidino, non sa fare).

    Ciao,
    Andrea [/I]
    Caro amico, i line source per uso professionale sono nati da diverse esigenze non tutte...acustiche (facilità di montaggio, impilazzio, spazio ecc.) tra quelle acustiche ti ricordo la limitata, limitatissima, dispersione verticale che arriva a sfiorare, per singola cella, al massimo i 20° (venti gradi). L'effetto mascheramento entra poco in gioco. Spesso facciamo dei postulati di partenza e poi ce ne dimentichiamo. Nelle trombe per le note medie ed alte vale la legge che dice: "il decibel, come grandezza lineare è una pia illusione dettata dall'esigenza di semplificare il discorso dal punto di vista matematico". Un driver caricato risponde diversamente all'incremento della pressione al variare del segnale immesso, a differenza di una radiazione diretta. Il motivo di percepire da vicino una maggiore gamma media vien fuori dal fatto che nel progetto di un diffusore di questo tipo si compensa la risposta per la probabile distanza media di "illuminazione". L'effetto integratore del cervello vale ovviamente per gli array e per i diffusori normali! Un microfono (uno) non approssima nemmeno lontanamente quanto percepito dalle due orecchie, distanziate, se ricordo bene, da 17 cm standard. Ecco perchè da 1000 Hz a salire si produce la cosiddetta distorsione interaurale capace, con effetti pettine e priorità auditive, di massimizzare la percezione della provenienza della sorgente. Io credo che il discorso sia molto più complesso dei riassunti di questo o quell'aspetto che si sta cercando di approfondire. Ho il massimo rispetto dei grandi studiosi del passato e del presente, ma devo ammettere che difficilmente gli stessi formulatori di teorie valide tecnicamente poi siano riusciti a fare e vendere diffusori prebiscitariamente riconosciuti come migliori al mondo, a dimostrazione che qualcosa stecca ancora. Ti ricordo poi, a proposito delle rilevazioni, che i comuni microfoni per verifiche tecniche sono intesi come microfoni per campo libero, mentre le misure in ambiente vanno eseguite con microfoni ad incidenza casuale, sensibili alle riflessioni delle pareti laterali. Chi crede che i microfoni di misura siano omnidirezionali introduce un errore, facilmente verificabile sulle prime riflessioni, che può giungere fino ad 8 decibel. Ce ne sono, insomma, di cose da studiare approfonditamente e non all'acqua di rosa, cominciando ovviamente dalle premesse e non dal risultato ottenuto.
    Giampy


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