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Risultati da 16 a 28 di 28
Discussione: Onkyo, Denon e garanzia italia
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08-10-2009, 17:15 #16
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nordata non te la prendere. Considera il mio solo un contributo alla discussione.
Il "buon padre di famiglia", come lo definisce il codice civile, non è detto che abbia voglia di inviare il prodotto per posta al venditore .. soprattutto se ha comprato via internet e vuole risparmiare un po' avendo una famiglia da mantenere ... =-)
Ecco ... a volte non sa che può ottenere la riparazione anche da distributori riottosi nel suo paese, anzichè far circolare la merce per mezza europa ... il tutto solo interessando il produttore e verificando le condizioni di assistenza.
Mi sembrava una informazione utile a tutti coloro che come me "consumano" ma non "distribuiscono"
con cordtà, ciao
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09-10-2009, 09:56 #17
Originariamente scritto da riccioit
La discussione mi sembra che fosse incentrata sull'ipotesi dell'acquisto da venditore italiano che vende oggetti a sua volta importati dall'estero.
La tua affermazione è invece vera solo riguardo a prodotti acquistati direttamente presso un rivenditore estero.
E' ovvio che se acquisti all'estero devi mettere in conto che non si applica la legge italiana e che potresti avere delle difficoltà a riuscire ad ottenere la riparazione dalla rete di assistenza italiana (comunque ti farebbero un favore, di diritto non sarebbero tenuti).I: Plasma Panasonic 42V20E - Sintoampli Marantz NR-1601 - Front/Center Indiana Line Tesi 504/704 - Sub Yamaha YST FSW100 - BDPlayer Panasonic BDT-500 - DDT Telesystem TS7500HD - Telecomando Logitech Harmony ONE - Cavi dig. G&BL, an. Monster C.
II: Plasma + 37PX70 Surroundbar Denon DHT-FS5 - BDPlayer LG BD370 DVDRec Panasonic DMR-EX75 - DDT Telesystem TS7900HD - Telecomando Logitech Harmony 885
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09-10-2009, 12:29 #18
Originariamente scritto da 3lux
dopo 15 mesi si e' inchiodato e la philips mi ha risposto che per i lettori dvd la garanzia era un anno e che per quel difetto non era prevista la riparazione.
ho contattato il venditore tedesco, ed ho spedito a mie spese il dvd in germania.
dopo un mese il venditore mi ha fatto il bonifico dell'importo pagato + le spese che ho sostenuto per spedirlo, in quanto il dvd non era riparabile e non piu' in produzione.
se lo avessi preso in italia avrei dovuto far valere la garanzia tramite il venditore italiano.
a quel punto: apriti cielo.tv samsung 65 es8000 vpr: JVC HD 550- pre Onkyo sc 5507 - finale Rotel 1095 - sorgenti: denon bd 3800 - ps3 - popcorn A 400 - wd live tv-skyfobox myskyhd - vantage 7100hd - II tv pioneer 507 xd - diffusori: b&w nautilus 803- centrale htm3s - sw velodyne spl 1200 - rear b&w wm6 - - htpc: i7 920 -ssd Intel X25mg2 - Nas Synology 1511+ 10 Tera
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09-10-2009, 13:08 #19
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Concordo con riccioit.
E trovo importante specificare, perchè molti venditori via internet per abbassare i prezzo aquistano all'estero e noi utenti dobbiamo sapere se, in caso di malfunzionamenti, andremo incontro a difficoltà e/o rallentamenti...
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09-10-2009, 14:35 #20
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3LUX... non sono andato fuori tema, ma è proprio come ti dico.
Anche se acquisti in Italia ed hai uno scontrino italiano i distributori possono opporti che il negoziante da cui hai acquistato si è approvvigionato all'estero (verificando n° di serie del prodotto), per cui ti rimandano al paese al quale il negoziante si è rifornito.
Quello che dico è che talvolta è sufficiente rivolgersi al produttore per superare questi inutili balzelli commerciali (in molti casi i costi delle riparazioni in garanzia non gravano sui conti dei distributori ma sul produttore) . Se il pruduttore è serio e tiene al cliente interviene...
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09-10-2009, 15:09 #21
Allora stiamo dicendo la stessissima cosa.
Ad essere tenuto alla garanzia per acquisti in Italia è il solo venditore italiano. Dovunque si sia a sua volta approvvigionato.
Diciamo che il prodotto proviene dal distributore tedesco.
In questo caso se ci si rivolgeesse direttamente al distributore italiano (saltando dunque il venditore italiano per timore che esso possa mandare in Germania l'articolo in questione) costui (il distibutore ITA) potrebbe dirti: non è un mio prodotto, veditela con il venditore o direttamente con il produttore. E sarebbe suo diritto dirlo.
Se invece il distributore ITA si dà da fare con il produttore e il produttore gli paga la riparazione/sostituzione/rimborso, è stato bravo il distributore e gentile il produttore.
Ma hanno fatto una cosa che la legge non li obbliga a fare.
Un conto è avere dei diritti: e quelli li attribuisce la legge solo nei confronti del venditore.
Altro conto è snellire le cose e contare sul buon senso e sull'interesse del produttore a tutelare comunque il buon nome del proprio marchio.
Ma ripeto, in questi casi essi fanno (nel loro interesse, ci mancherebbe, nessuno fa beneficienza) qualcosa che potrebbero rifiutarsi di fare.I: Plasma Panasonic 42V20E - Sintoampli Marantz NR-1601 - Front/Center Indiana Line Tesi 504/704 - Sub Yamaha YST FSW100 - BDPlayer Panasonic BDT-500 - DDT Telesystem TS7500HD - Telecomando Logitech Harmony ONE - Cavi dig. G&BL, an. Monster C.
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09-10-2009, 16:18 #22
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si 3lux ...è come dici tu.
Il buon senso non dovrebbe mai mancare. Se il produttore alla fine riconosce il riparazione in garanzia si tratterebbe solo di un puntiglio del distributore che si sente bypassato... anche perchè alla fine la riparazione gli sarebbe comunque riconosciuta.
Avere utenti soddisfatti, anche dell'assistenza, è un vantaggio sia del produttore che del distributore.
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15-10-2009, 12:06 #23
Originariamente scritto da riccioit
In realtà - tralasciando ogni correttissima osservazione postata da tutti voi - quoto riccioit quando parla di fondamentale "soddisfazione nell'assistenza". Faccio un esempio concreto: Apple Computer - come mi ha confermato un commerciale della Rete Italiana - ripara qualsiasi prodotto (iPhone bloccati legati a contratti americani esclusi) comprato presso ogni canale disponibile nel mondo e a chiunque dimostri la data originaria di acquisto. Lo stesso venditore mi raccontava, però, l'anomalia tra due produttori di macchine fotografiche digitali - distribuiti dallo stesso Apple Center come punto vendita ufficiale - che in modo radicalmente differente decidono l'uno di accettare e riparare fotocamere "ufficiali" provenienti da qualsiasi località e canale distributivo (anche Hong Kong), l'altro di accogliere prodotti venduti unicamente nello stato italiano. Parliamo di produttori notissimi...
Ecco, io professionista, a fronte di apparecchiature sostanzialmente simili... a chi mi rivolgerò per il prossimo acquisto?
Certo, dico questo piuttosto "terrorizzato" dall'apparecchiatura 'straniera' di cui sono in attesa - pur possedendo già un Oppo americano- ma una Casa seria dovrebbe aprioristicamente prevedere l'assistenza globale a qualsiasi cliente che dimostri, documenti alla mano, di possedere un certificato di garanzia valido abbinato ad un documento comprovante la data di primo acquisto... esclusi, ovviamente e inevitabilmente, quindi, coloro che dolosamente hanno acquistato prodotti di dubbia provenienza (furti, cloni, beni non sdoganati, etc.), di cui la Casa Madre è comunque a conoscenza.
Al di là di tutte le correttissime osservazioni legali e discrezionali, in un mondo di tecnologia in cui molti prodotti si assomigliano non ne trarrebbe vantaggio la solidità e l'affidabilità del Marchio?"Il cinema non morirà mai. Morirà la sala cinematografica, forse. Ma di questo non mi frega proprio niente" (M. Monicelli)
Mi diletto con PDP Panasonic TX-P50GT30E, A/V player Oppo BDP-83 (mod), ampli Onkyo TX-SR876 B, frontali B&W 604 S2, centrale B&W LCR 600 S3 (DIY mod), surround B&W CCM65 in-ceiling, surround back B&W CCM50 in-ceiling, sub B&W ASW-608, sat MySky HD, DVD-rec Sony RDR-GX350, Internet radio DNT Ipdio Tune, iPod Nano 4G - Touch 2G, dock Onkyo DS-A3, console Sony PS3 "Fat" 60GB - Nintendo Wii Black, TLC Logitech Harmony One.
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15-10-2009, 12:41 #24
Tutto giusto, però tu hai fatto l'esempio di Apple.
Apple è presente in Italia, e credo anche nella maggior parte dei Paesi, direttamente, con personale assunto in loco, ma il tutto fa capo alla Apple americana, o alla filiale europea (se esiste).
Quello che eventualmente riparano è stato importato, distribuito direttamente da loro, con relative spese/guadagni e tutto quanto.
Discorso che vale per molti produttori, tipo le grosse multinazionali (Sony, Philips, Panasonic, LG. Samsung, ecc.), la maggior parte dei prodotti Hi-Fi è invece importata da imprese locali.
Facciamo un esempio banale e pratico.
Domani decido di mettermi ad importare un marchio che so essere presente già in altri Stati, ma che non ha una distribuzione in Italia.
Intavolo una trattativa con il produttore, gli faccio le mie proposte, ad esempio essere l'esclusivista, lui mi dice le sue condizioni, ad esempio un fatturato minimo e ci mettiamo d'accordo.
Allora inizio a fare pubblicità sulle riviste specializzate e non (che costa), magari è settembre e partecipo al TAV (che costa), rifornisco il magazzino (che costa), cerco dei riparatori che già fanno assistenza per prodotti simili e propongo loro di farla anche per me e gli fornisco i ricambi, organizzo dei corsi per i loro riparatori tenuti magari dai tecnici della casa madre (il tutto costa), ho anche una gestione del magazzino ricambi ed eventuali resi e sostituzioni (che costa).
Prendo anche contatto con un po' di venditori assicurando loro il giusto guadagno, loro acquistano un po' di miei prodotti confidando anche sul fatto che saranno gli esclusivisti in Italia e nella loro zona di tali prodotti.
La casa madre mi viene incontro su alcune spese, ma è innegabile che il tutto mi viene a costare comunque.
Il prodotto viene pian piano conosciuto, si diffonde, ne parlano bene e comincio a vendere (ad un prezzo che ho ritenuto congruo con le mie spese legate al mercato Italiano: tasse ed altri oneri, possibile numero di acquirenti).
Ora, con Internet, qualcuno girando scopre che in un altro Paese lo stesso mio prodotto viene venduto a prezzo inferiore (poichè le condizioni locali lo permettono) ed ordina da lui.
Il prodotto gli arriva, ma dopo un po' si guasta, allora viene da me e mi chiede di ripararglielo (è ancora in garanzia).
Su quel prodotto io non ho guadagnato un cent, anche se può darsi che il ricambio non mi costi (come mero costo del materiale) e che la riparazione non mi costi pure lei (come mero costo del tempo impiegato) ritenete che il costo della riparazione si esaurisca lì, la gestione del magazzino, il tempo impiegato per la riparazione viene comunque sottratto ad altri interventi, magari su apparecchi venduti da me, i costi che ho dovuto sostenere per far conoscere l'apparecchio non me li paga quella vendita, magari chi ha fatto l'acquisto è stato un paio d'ore da un mio rivenditore per ascoltare e decidere, facendogli perdere tempo, ma sapendo già di comprare da un'altra parte; tutto questo ha un costo.
Se io non mi fossi imbarcato nell'impresa, sempre rischiosa, di importare quel prodotto, probabilmente se ne saprebbe poco o nulla, sicuramente nessuno lo avrebbe potuto vedere e toccare con mano, accontentandosi di leggere in rete i pareri di qualcuno.
Tutto questo, oltre che avere un costo, credo meriti anche un piccolo riconoscimento.
Se tutti comprano all'estero, perchè conviene, probabilmente io chiuderò e buona notte.
Se lo fanno anche altri, per lo stesso motivo, non ci sarà più la possibilità di ascoltare/provare un prodotto, magari nel negozio sotto casa.
I negozianti stessi, sapendo che tanto quel prodotto lo acquistano all'estero perchè conviene e se si rompe viene comunque riparato, potrebbero tranquillamente dire, no grazie, tanto non li vendo.
Provate a rifletterci.
CiaoUltima modifica di Nordata; 15-10-2009 alle 12:53
"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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15-10-2009, 18:53 #25
Nordata, Apple e, nello specifico, Onkyo e Denon vengono oggi vendute in molte catene di elettronica, come MW: non stiamo parlando di prodotti da nicchia esoterica - per i quali potrebbero valere pienamente le tue corrette osservazioni - ma di prodotti ormai di relativo largo consumo, per i quali "dovrebbero" valere le medesime considerazioni. La "garanzia europea" è stata concepita proprio per uniformare il trattamento del cliente all'interno del mercato comune...
Il discorso che tu fai è corretto solo da un punto di vista di politica *protezionistica* (in accezione economica), nella quale il nostro paese eccelle: in Italia, ad esempio, i negozianti in alcuni casi possono rifiutarsi di cambiare la merce anche se restituita integra il giorno stesso, mentre in alcuni paesi lo fanno addirittura a tempo indeterminato (come è consuetudine, ad esempio, in Inghilterra o negli Stati Uniti... dove è pratica comune "pentirsi" di un oggetto anche dopo settimane e vedersi restituire i soldi). Oppure è inutile sottolineare nuovamente la levitazione di molti prezzi praticata solo nel nostro paese (motivo per il quale compro da diversi anni qualsiasi cosa all'estero. Un esempio fra tutti? Barbecue Weber venduti a 400 Euro quando il valore statunitense è 80... e non ci sono considerazioni parallele che tengano, come costi aggiuntivi, sdoganamento, ricarico della Rete commerciale, costi promozionali, etc.). E' bene far presente che, per convenzione, gli investimenti in comunicazione sono generalmente ammortizzati in un ricarico del 3-4% sul prezzo finale di vendita di un prodotto, quindi oggettivamene poco incisivi su alcune levitazioni incontrollate.
A volte - perdona la franchezza - alcune relazioni costi/prezzi/ricavi sono quantomeno bizzarre: vedi querelle Oppo e prezzo del prossimo BDP-831. L'importo annunciato per il mercato italiano è stato apparentemente *abbassato* di 100 Euro dopo la sollevazione popolare creatasi anche su queste pagine... ma non credo che qualcuno si sia levato "il pane di bocca" per limitare la cifra definitiva. Quei 100 Euro in più annunciati, allora? Cui prodest?
Parlo di *protezionismo* non a caso, considerando che in una libera economia di mercato globale - come è ormai diventata il web - io cliente dovrei essere salvaguardato a prescindere, almeno per quello che riguarda il prezzo di vendita e il suo rapporto con la qualità del prodotto e della marca stessa. E proprio la Marca dovrebbe cercare di salvaguardare la soddisfazione di tutti i clienti, come ha detto riccioit (è noto che le borchie delle borse Louis Vuitton vengono sostituite in qualsiasi negozio al mondo e... a vita!). Io sono libero (grazie al cielo!) di valutare il prezzo migliore che, spesso, corrisponde inevitabilmente con un servizio diverso (assenza della rete vendita, spese di spedizione consistenti, modello a volte differente, compromesso sulle caratteristiche, tempi di attesa, conformità, compatibilità dei cavi, etc.), ma non vedo perché il mio onesto risparmio - se applicato lecitamente nel reperire e pagare moneta sonante un prodotto ufficiale acquistato all'estero - debba essere penalizzato da una discriminazione della stessa rete di assistenza nazionale: in base a quale principio? Quello meramente "deontologico", secondo il quale io ho implicitamente "danneggiato" il mio distributore locale poiché ho preferito un prezzo migliore acquistando all'estero e per questo motivo non posso beneficiare della rete di assistenza nazionale? È assolutamente corretto che un prezzo più alto sia sinonimo di garanzia (in tutti i sensi), che può essere offerta solo dal rapporto diretto con un venditore ufficiale... ma non riesco a capire perché questo "valore aggiunto" acquisito attraverso un esborso maggiore debba forzosamente corrispondere, per converso, alla mancanza di assistenza nel caso di acquisto (lecito) ad un prezzo minore, su canali non tradizionali e, soprattutto, all'estero. È una procedura contraddittoria nei termini, poiché la stessa Casa dovrebbe incentivare il consumo dei propri prodotti e, in questo senso, sostenere e promuovere l'assistenza (in garanzia) di più apparecchi a marchio possibile, ovunque vengano venduti e/o distribuiti, assecondando il singolo cliente.
Inoltre ripeto che l'amplificatore che ho acquistato non è più presente a listino sul mercato italiano (ho verificato con il mio rivenditore): cosa avrei dovuto fare? Mi è stato proposto l'acquisto del nuovo modello, che costa esattamente il doppio... quindi non avrei proprio comprato nulla, danneggiando definitivamente la marca stessa.
Le valutazioni sulla ripartizione (e l'ammortamento) dei costi di gestione di una rete distributiva e del rischio imprenditoriale sono ampiamente ripagati sia dal fee dovuto al marchio rappresentato (che generalmente contribuisce ai costi promo-istituzionali e dà visibilità al distributore locale, garantendogli nel contempo un flusso di acquisto) sia dalla inevitabile constatazione che i clienti capaci di comparare le tariffe, di acquistare online e di affrontarne le "incognite" sono sempre una ristretta minoranza, ampiamente compensata dalla clientela diretta. Scusa se lo dico con una certa sicurezza, ma è il mio lavoro...
Faccio un altro esempio pratico, che in parte esula quello detto sinora: qualche anno fa, nel 26° mese di vita della mia Volkswagen si è rotto un tasto della radio abbinata al navigatore satellitare (sottolineo: tasto *della radio*). Inspiegabilmente i navigatori non vengono riparati, anche per problemi risibili, ma sostituiti in blocco (1.200 Euro di valore): Volkswagen, però, nel 3° anno di vita dell'auto riconosce sempre un 70% del valore del pezzo da sostituire, come se fosse parzialmente in garanzia, quindi mi è stata addebitata una cifra ragionevole.
Possiedo anche diverse moto, tra cui un MP3 Piaggio (il "triciclo", per capirci): ebbene, anche quel mezzo ha avuto un problema elettronico nel 25° mese di vita (!!!)... ma Piaggio non riconosce assolutamente nulla, anche se è palese il problema riconducibile solo al pezzo di ricambio e se tale problema si è verificato il giorno successivo alla scadenza della garanzia.
"Politiche delle Case", ci dicono.
Orbene, oggi possiedo la mia terza Volkswagen... mentre sono molto dubbioso se ricomprerei un veicolo Piaggio.
Scusa (scusate) la prolissità, ma l'argomento è piuttosto ricco di spunti.
"Il cinema non morirà mai. Morirà la sala cinematografica, forse. Ma di questo non mi frega proprio niente" (M. Monicelli)
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15-10-2009, 19:12 #26
Originariamente scritto da Don_Zauker
Quindi se compro all'estero la garanzia mi dovrà essere fornita dal venditore estero, pertanto, di cosa stiamo a discutere ?
Ho acquistato in Polonia perchè così ho risparmioato 100 €, se si rompe dopo un anno lo devo rispedire in Polonia perchè così dicono le norme emanate dalla UE (che hai citato) e recepite, spero, dalla Polonia, se vado dall'importatore italiano e lui mi dice: "vada dal suo venditore che le fornirà quanto le serve" cosa posso obiettare ? Si è perfettamente attento alla "garanzia europea".
Credo che molti da tempo abbiano equivocato su tale termine, ritenendo che volesse dire: "garanzia valida in tutta l'Europa", cosa sbagliata e certamente non nei pensieri del legislatore.
Che poi ci possa essere una ditta che fornisce assistenza, un'altra no, che una la fornisca meglio e l'altra peggio ci sta tutto, quando dovrò ricomprare un apparecchio tirerò le mie conclusioni, ma da questo a dire che sia obbligatoria l'assistenza per un prodotto venduto all'estero ci passa una grande differenza.
Che poi ci siano differenze nei vari Paesi ritengo sia cosa normale, come il citato diritto di recesso applicato anche ai negozi tradizionali.
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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16-10-2009, 09:43 #27
Bhè no, non facciamo confusione, il mercato comune è tutt'altro che desueto, essendo uno dei cc.dd. "pilastri" (direi di gran lunga il più importante) dell'Unione europea (cfr. Trattato di Maastricht).
Quanto alla questione acquisti all'estero, volendo tirare delle prime conclusioni, direi che occorre distinguere due piani, quello giuridico (dei diritti del consumatore) e quello diciamo così economico-imprenditoriale.
Sotto il primo profilo, il consumatore che acquista all'estero conclude un contratto nel Paese del venditore e la garanzia gli sarà riconosciuta secondo la legge di tale Paese.
Che in Europa significa che per due anni l'unico soggetto giuridicamente tenuto alla garanzia è il venditore del Paese estero.
Poi c'è il piano delle "politiche commerciali" dei produttori/distributori.
Che ovviamente non è uniforme come quello giuridico, ma risente delle diverse strategie imprenditoriali dei vari "marchi".
C'è chi ritiene prioritario fidelizzare il cliente al marchio, dovunque esso acquisti (ripeto, per calcolo economico, non certo per beneficienza), mentre altri adottoano politiche di respiro più limitato, badando al singolo caso e non alla strategia complessiva, e dunque respingendo richieste di riparazione/sostituzione in garanzia di prodotti venduti all'estero.
Il fulcro della vicenda mi sembra in questo caso la figura del distributore esclusivita per l'Italia.
In caso di acquisti all'esetero, è a lui che spetta in definitiva la decisione finale di sopportare l'onere della riparazione di un prodotto non transitato nella sua catenza distributiva. E dunque si pone l'alternativa: fidelizzare il cliente e rafforzare l'immagine del marchio/badare al suo interesse immediato, anche a costo di perdere un cliente, che magari al prossimo acquisto passerà ad un brand con (un distributore dotato di) una politica commerciale più lungimirante.I: Plasma Panasonic 42V20E - Sintoampli Marantz NR-1601 - Front/Center Indiana Line Tesi 504/704 - Sub Yamaha YST FSW100 - BDPlayer Panasonic BDT-500 - DDT Telesystem TS7500HD - Telecomando Logitech Harmony ONE - Cavi dig. G&BL, an. Monster C.
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16-10-2009, 10:18 #28
Originariamente scritto da 3lux
Non esiste alcun obbligo, sta alla volontà del singolo importatore.
Sono d'accordo su tutte le considerazioni circa l'opportunità di farlo o meno, ma il punto della questione è che non esiste l'obbligo.
Il punto centrale di moltissime discussioni è proprio su questo punto, molti acquistano all'estero e pretendono poi l'assistenza in Italia.
Chi acquista all'estero deve essere ben conscio di questo fatto onde evitare eventuali sorprese non proprio piacevoli.
Ultima cosa, questa volta prettamente tecnica.
A volte certi modelli distribuiti all'estero non sono esattamente uguali a quelli in circolazione da noi, o possono non essere proprio distribuiti, in caso di guasto, ache con la buona volontà dell'importatore che concede la riparazione in garanzia, possono verificarsi problemi, magari il ricambio non è disponibile e ci vuole tempo per farne arrivare uno, magari dalla casa madre, oppure il personale non è in grado di eseguire la riparazione in quanto sprovvisto di documetazione tecnica relativa.
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).