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  1. #31
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    Sep 2005
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    Parte 2


    Anche se so che la cosa lascia indifferenti è anche una questione di etica, un po' come chi va ad ascoltare di quà e di là sapendo già che poi comprerà all'estero perchè gli conviene, cosa fattibile, ma sicuramente moralmente non accettabile.
    Non è moralmente accettabile che un distributore e/o venditore italiano faccia dei prezzi superiori anche del 15-20% rispetto al resto della UE.


    Dimenticavo, la Legge prescrive che la cosa sia gestita dal venditore, responsabile per la garanzia, per cui il comportamento esatto sarebbe quello di riinviare il prodotto al proprio venditore, che se la sbrighi lui, a noi cosa interessa dove lo manda a riparare, l'importante è che torni a noi perfettamente riparato.

    Ciao

    La legge dice che è obbligo del rivenditore occuparsene.
    Però non dice che non ci si possa rivolgere alla casa madre per farsi riparare un prodotto legalmente acquistato in UE.
    Inoltre la legge ha anche aperto le frontiere europee liberalizzando il mercato per favorire i prezzi al consumatore.

    Io consumatore, in modo legale cerco di far valere il mio diritto ad avere il prezzo migliore che il mercato (europeo) mi permette.
    Se poi un distributore italiano non vuole perdere fette di mercato, basta che cali i prezzi a livelli di quelli competitivi europei.

    In tutti i casi, per quanto riguarda il mio caso, voglio fare un plauso alla Marantz ed al riparatore AUDIO SERVICE s.n.c. di Padova che si sono comportati ottimamente con me fornendomi un valido servizio "under warranty".

  2. #32
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    Jan 2008
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    Purtroppo, per quanto mi stà accadendo, non posso proprio concordare con mvalto sulla serietà ed efficienza teutonica.
    In breve: il 27 Dic 2007 acquisto un Onkyo 905 da un noto negozio online, prodotto di importazione europea, ben conscio che in caso di rottura, non potrò rivolgermi all'assistenza in Italia ma dovrò spedire il 905 al venditore che procederà alla riparazione, 400 euro di differenza sul prodotto Italiano mi hanno fatto considerare accettabile il rischio.
    Il 1 Dic 2008 devo inviare in assistenza io 905 per un problema agli ingressi HDMI.
    Dopo innumerevoli telefonate e fax di sollecito il 5 Feb 2009 ricevo il 905.
    Appena acceso mi accorgo che tutto era come prima!
    Intervento eseguito da un centro di assistenza autorizzato Onkyo in Germania
    Il 9 Feb 2009 riconsegno il 905 al venditore e ad oggi non ho ancora ricevuto il mio sinto funzionante .
    Non vi dico la serie di telefonate e fax intrattenute con il venditore senza alcun risultato.
    Mi è venuto in mente di contattare con una mail Onkyo.eu per chiedere un loro intevento affinchè sollecitassero il centro di assistenza in Germania, facendo presente che 5 mesi per una riparazione mi sembrano oggettivamente troppi.
    La loro risposta è stata alquanto evasiva e mi ha lasciato veramente di stucco, mi dicono di rivolgemi in Italia a Tecnofuturo , non hanno nemmeno controllato (o voluto controllare) il numero di seriale del 905. Facendo questo si sarabbero accordi della provenienza dell'oggetto( un venditore autorizzato in Germania) e del centro di assistenza autorizzato sempre in Germania che tra l'altro ha eseguito il primo intervento senza nemmeno verificare il perfetto funzionamento dell'oggetto rispedendolo non funzionante.
    Sono già alla terza mail con l' help desk di Onkyo.eu, ma mi sembra che la politica sia quella ben nota a noi Italiani dello scarica barile.
    Sicuramente il più responsabile di quanto mi stà accadendo è il venditore e difatti Venerdì scorso ho inviato una raccomandata rr di messa in mora intimandogli 15 gg di tempo per risovere il caso in caso contrario adirò per vie legali.
    Ma anche il comportamento di Onkyo.eu mi lascia veramente perplesso, per non dire altro.
    VPR: JVC Nx9 SCHERMO: 2.40:1 cm 330 x 137 PRE:Marantz AV10 FINALE Kerll Evolution 302 (front) Electrocompaniet aw 180 (centrale) YAMAHA MX-A5200 (surround+back+atmos) SORGENTI: DIGIFAST -Zidoo Z10 pro DIFFUSORI: Wilson Audio W/P 5.1- centrale: Focal Electra CC 1008 BE - surround: KEF Q15 -surround back KEF Q1 sub: Sunfire True Subwoofer Eq 12 Signature

  3. #33
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    Jun 2008
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    Brutta storia davvero..
    Si può dire il nome del noto venditore? Parliamo per caso di Onl...St..?
    ....“L’attesa del piacere è essa stessa il piacere” (Gotthold Ephraim Lessing)

  4. #34
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    Jan 2008
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    Sì, esatto
    Ditemi Voi se io invece di godermi trnquillamente il mio impianto devo andare a rompermi le scatole ad intentare una pratica legale.
    Ma questa volta sono determinato ad andare sino in fondo.
    Sì perche ho avuto anche un'altra allucinante storia con un sub Sunfire comprato da un venditore autorizzato austriaco ricevuto manomesso!
    E mi ha fatto ricredere sulla serietà riconusciuta attribuita ad alcune popolazioni: importatore e venditore Austriaco Sunfire e la stessa Sunfire USA che nemmeno ha mai risposto alle mie mail.
    Anche quì facendo proprio un uso e costume tanto criticato a noi italiani:
    chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scordiamoci il passato.
    Comunque non vi voglio tediare con le mie vicissitudini.
    Ritengo importante, in ogni modo, che queste esperienze siano riportate sul forum a beneficio di tutti noi.
    VPR: JVC Nx9 SCHERMO: 2.40:1 cm 330 x 137 PRE:Marantz AV10 FINALE Kerll Evolution 302 (front) Electrocompaniet aw 180 (centrale) YAMAHA MX-A5200 (surround+back+atmos) SORGENTI: DIGIFAST -Zidoo Z10 pro DIFFUSORI: Wilson Audio W/P 5.1- centrale: Focal Electra CC 1008 BE - surround: KEF Q15 -surround back KEF Q1 sub: Sunfire True Subwoofer Eq 12 Signature

  5. #35
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    Mamma mia...che storia....

    Io ho un 906 acquistato nello stesso negozio dove l'hai acquistato tu, e spero vivamente di non incorrere in problemi di questo tipo.

    Volevo chiedere una cosa, ma al di là dell'acquisto presso un rivenditore estero, in Italia non si può avere assistenza nemmeno A PAGAMENTO?
    Esempio, se mi chiedessero 100 euro per una riparazione, se fatta bene ed in tempi ragionevoli, sarei anche disposto a spenderli, visto che originariamente ho risparmiato molto rispetto al prezzo del rivenditore italiano... ma lo fanno?

    Immagino che se il prodotto è fuori garanzia, o comunque tu non pretendi l'intervento in garanzia, il CAT in Italia abbia tutto l'interesse a prendersi il lavoro, o no???

  6. #36
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    Jun 2008
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    @ alemefi
    Vedrai che non sarà necessario andare in causa..sono convinto che una bella letterina da parte del tuo avvocato indurrà i "signori di Bolzano" a più miti consigli..
    ....“L’attesa del piacere è essa stessa il piacere” (Gotthold Ephraim Lessing)

  7. #37
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    Però l'avvocato, a meno che non sia un parente stretto o un carissimo amico per fare la letterina qualche Eurino in cambio, giustamente, lo vorrà.

    Per quanto riguarda l'assistenza a pagamento, dipende anche qui dagli accordi stipulati tra importatore e centro assistenza, poichè tali centri non svolgono un servizio pubblico non hanno alcun obbligo all'intervento, anche a pagamento.

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  8. #38
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    Citazione Originariamente scritto da Vittorinox
    Onestamente parlando, credo che Onkyo, Marantz o quant' altri considerino tutti i clienti clienti "regolari", rimanendo le zone commerciali corrette (UE, USA, ASIA....).
    Se invece parliamo di merce trafugata o di importazione non autorizzata, allora il discorso cambia.
    Il termine "regolare" l'avevo usato solo per identificare, all'interno della discussione, un apparecchio acquistato dall'importatore ufficiale italiano e non all'estero, non intendevo assolutamente riferirmi a merce di provenienza dubbia o peggio, ci mancherebbe.

    La legge dice che è obbligo del rivenditore occuparsene.
    Però non dice che non ci si possa rivolgere alla casa madre per farsi riparare un prodotto legalmente acquistato in UE.
    Giusto non lo dice, ma non dice neanche che ci sia un obbligo diretto della casa madre, che può comportarsi come meglio crede, purchè si rimanga nell'ambito di quanto scritto nella Legge, se la casa madre demanda tutto all'importatore locale e questo si attiene scrupolosamente alla normativa tutto è a posto, null'altro è dovuto.
    Io consumatore, in modo legale cerco di far valere il mio diritto ad avere il prezzo migliore che il mercato (europeo) mi permette.
    Esatto, e nessuno te lo impedisce, in ambito di UE non ci sono tasse o dazi ulteriori.

    La UE si è anche presa la briga di emanare delle direttive per fare in modo che le clausole di garanzia fossero abbastanza uguali in ogni Paese, però non non ha mai scritto da alcuna parte che un privato (l'importatore) sia obbligato a riparare gratis un apparecchio che non ha venduto lui.

    Si è preoccupata di liberalizzare le vendite, si è preoccupata di tanti altri aspetti, ma di questo proprio ha ritenuto di non doversi occupare o di dovere imporlo.

    Se si accettano e si plaudono a tutte le altre norme a favore del consumatore si devono accettare anche le norme (o mancanza di tali) che riguardano gli importatori.

    Non si può fare riferimento alla legge solo negli aspetti che fanno più piacere.
    Se poi un distributore italiano non vuole perdere fette di mercato, basta che cali i prezzi a livelli di quelli competitivi europei.
    Penso tu sappia benissimo che il prezzo di un prodotto su un determinato mercato non è dato solo dal costo dello stesso fissato dalla casa madre.

    Le situazioni locali possono incidere in misura diversa da Paese a Paese.

    Ci sono mercati che offrono un bacino di utenti potenzialmente interessati più vasto di altri, per i motivi più vari, quali il numero di abitanti, il costo della vita in quel Paese, tasse locali, normative locali, ecc.

    Tutte cose che vanno ad incidere sul costo che il prodotto dovrà avere in un determinato mercato.

    Se, in base alla popolazione complessiva ed al suo grado di benessere, stimo di poter vendere 100 apparecchi farò gli ordini in base a tale criterio e mi costeranno tot e aggiungendo le altre spese fisse otterrò un certo prezzo di vendita; se, invece, stimo di venderne 1000 perchè la popolazione è maggiore e sta anche bene potrò fare un altro prezzo, minore, poichè le mie spese fisse saranno spalmate su più vendite e, magari, anche le tasse e imposte locali mi favoriscono rispetto ad un altro Paese.

    Quindi sarà sempre impossibile avere prezzi praticamente uguali (anche ora non è che solo l'Italia ha i prezzi diversi da tutti gli altri).

    Una volta, prima di internet, acquistare all'estero era abbastanza complicato, la cosa si limitava all'occasione di un viaggio all'estero, nostro o di un amico, e per apparecchi non molto grandi: una macchina fotografica, un obiettivo o simili.

    Non si conosceva neanche dove acquistare, salvo casi rarissimi.

    Ora tutto è cambiato, con una veloce ricerca si può trovare il negozio che vende al prezzo più basso e si può ordinare velocemente, nel giro di 10 mnuti si fa l'acquisto e, se tutto va bene, dopo pochi giorni si riceve la merce a casa.

    Il nostro importatore queste cose le sa benissimo e si rende conto che i suoi prezzi più alti lo penalizzano; però sa anche che non può ridurli più di tanto, perchè sono originati da fattori economici non modificabili e, se non vuole chiudere i battenti, non ci può far nulla.

    L'unico modo che ha per poter continuare a lavorare è quello di ottenere dalle case produttrici l'esclusiva per tutto il territorio nazionale dei prodotti che distribuisce (e questo è cosa normale e vecchissima) ed in questa esclusiva rientra solitamente anche l'assistenza (da una rete creata da lui o sua esclusivista), poichè l'assistenza è cosa abbastanza importante e può essere quel qualcosa in più che può far decidere dove acquistare.

    La casa madre non potrà dare assistenza o fornire ricambi in quel Paese.

    Ovvero: sei libero di acquistare dove vuoi e ti farai assistere dove hai comprato.

    Mi sembra cosa perfettamente normale, non si può onestamente pretendere di avere entrambe le cose.

    Quanto al fatto che l'assistenza non costi nulla all'importatore ho qualche dubbio, io sapevo che la cosa, alla fine, aveva un suo costo e non piccolo per l'importatore, può darsi che ora non debbano spendere una lira ma, ripeto, ho qualche dubbio.

    Sarebbe interessante avere qualche info diretta, non per sentito dire o per qualche caso specifico; se qualche importatore vuole dire la sua sarà sicuramente il benvenuto.

    Ultimo punto, so benissimo che qualche distributore ha prezzi un po' troppo elevati, pur considerando quanto ho scritto prima, nessuna remore ad acquistare altrove, però rimane in piedi la questione che nessuna legge lo obbliga a ripararmi un eventuale acquisto foresto.

    Me ne potrò crucciare e lamentarmi, ma non pretendere quanto non è previsto (non solo in Italia).

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  9. #39
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    Citazione Originariamente scritto da nordata

    Il nostro importatore queste cose le sa benissimo e si rende conto che i suoi prezzi più alti lo penalizzano; però sa anche che non può ridurli più di tanto, perchè sono originati da fattori economici non modificabili e, se non vuole chiudere i battenti, non ci può far nulla.
    Mah....così come l'hai scritta mi sembra una visione un po' "semplicistica"....
    Quando la differenza di prezzo supera una certa soglia, perdonami, ma si delinea sempre di più un "abuso" di ricarico da parte degli importatori "de casa nostra"...

  10. #40
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    Ho scritto infatti che alcuni importatori effettivamente praticano prezzi un po' alti e difficilmente giustificabili, ma questo non cambia comunque la questione di fondo che, se ben ricordo, era l'obbligatorietà o meno da parte di un distributore locale a fornire l'assistenza in garanzia a prodotti di provenienza estera.

    D'altra parte, se la casa madre obbligasse a fornire comunque assistenza (basta inserire tale clausola nel contratto di esclusiva), sicuramente l'importatore lo farebbe, se questo non avviene vuol dire che la casa madre si rende perfettamente conto, approvandole, delle motivazioni alla base del comportamento stigmatizzato in questa discussione.

    Ciao
    Ultima modifica di Nordata; 20-04-2009 alle 18:56
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  11. #41
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    Secondo me, come sempre, basta pagare e ti fanno tutte le riparazioni che vuoi.
    Difatti avendo stipulato all'atto dell'acquisto un estensione di garanzia a 4 anni, per il terzo e quarto anno, dovesse capitare qualche cosa, mi potrò rivolgere ai centri di assistenza Italiani, sarà poi l'assicurazione a coprire i costi.Non vedo perchè dovrebbero rifiutarsi di eseguire un lavoro, e avere un mancato guadagno.
    @ULTRAVIOLET80
    Ho perso ogni speranza di far ragionare questa gente.
    Sono proprio curioso di vedere come reagiranno e se risponderanno alla raccomandata inviata il 16 Aprile 09.
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