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Discussione: Come misurare Voltaggio in uscita da ampli?
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09-04-2008, 13:42 #1
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Come misurare Voltaggio in uscita da ampli?
Ragazzi volevo sapere come si fa per misurare il voltaggio in uscita da un ampli audio (ossia sui morsetti degli AP)?
Devo mettere in parallelo il tester con L'AP?
Che scala di Volts AC devo usare?
Naturalmente lo stesso discorso vale se volessi testare la corrente in uscita.
GRazie.Ultima modifica di luckyaua; 09-04-2008 alle 13:54
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09-04-2008, 16:42 #2
Se vuoi misurare la potenza d'uscita, hai bisogno del seguente materiale:
1)- Un carico "fittizio", costituito da resistenze di potenza collocate su dissipatore, al posto dei diffusori acustici da 4 o 8 Ohm.
2)- Un generatore di segnale sinusoidale impostato alla freq. di 1KHz
3)- Un 'oscilloscopio collegato in parallelo al carico per verificare se l'onda non viene "cimata" o sorgono distorsioni di altro tipo.
A questo punto conta i quadretti da picco a picco, poi con le due formuline risali alla potenza e corrente d'uscita (valori efficaci), ZC è il carico.
Il Tester se collegato in parallelo al carico (in posizione AC) dovrebbe leggere il valore efficace della tensione (Vpp/2,82).
Un saluto
DomenicoUltima modifica di DMD; 09-04-2008 alle 17:01
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09-04-2008, 17:26 #3
La risposta, di per sè, è semplice: basta collegare un voltmetro in alternata ai capi del carico.
Detto questo, però, bisogna fare alcune precisazioni.
Se il tuo scopo non è quello di collegare uno strumentino, tipo VUmeter, sull'uscita dell'ampli per vedere una lancetta muoversi su è giù quando l'ampli riproduce della musica, allora la cosa diventa un po' più complicata.
Dovendo fare una misura che abbia un qualche valore, oltre ad un voltmetro in AC, di buona precisione, bisogna procurarsi anche un carico fittizio, di adeguata potenza e impedenza, da collegare all'uscita al posto dei diffusori e di un generatore di segnali, a bassa distorsione, per generare le frequenze a cui effettuare le misure.
Sarebbero necessari anche un distorsiometro ed un oscilloscopio da collegare pure loro in parallelo al carico per sapere quali sono i limiti effettivi cui può lavorare l'ampli e dare un significato alle misure.
Infatti, se tu colleghi un generatore ed invii un segnale a 1 KHz ed aumenti pian piano il livello del segnale in uscita, misurandolo, vedrai che il valore ottenuto continuerà a salire sino ad un certo punto, poi rimarrà stabile e non aumeterà più comunque..
Se le protezioni dell'ampli non sono intervenute prima, in quel momento sei arrivato alla saturazione, ovvero quello che vedresti sull'oscilloscopio non sarà più un'onda sinusoidale, ma un'onda tosata nei punti di massimo e minimo, che tenta di diventare pian piano un'onda quadra.
Situazione molto pericolosa per l'ampli, se misurassi anche la distorsione vedresti che la stessa è arrivata a livelli inammissibili.
Però già prima di arrivare a questi limiti l'ampli aveva inziato a distorcere, con valori ben superiori a quelli dichiarati e con potenza probabilmente superiore a quella dichiarata.
Se per un ampli viene dichiarata, ad esempio, una potenza di 100 W su 8 Ohm e con distorsione dello 0,1%, e noi lo facciamo arrivare all'1% sicuramente avremo anche una potenza superiore al dichiarato.
Il tutto è legato, la misura deve tenere conto di tutti questi fattori.
Il carico fittizio è indispensabile, non puoi fare una misura direttamente sui diffusori, primo perchè il livello sarebbe insopportabile per te e per chiunque stia nelle vicinanze e, secondo, perchè inviare un segnale sinusoidale continuo a livello elevato ad un diffusore è molto rischioso per la sua incolumità; se poi si arriva alla distorsione il tweeter ha moltissime probabilità di rompersi.
Il voltmetro che dovresti usare dovrebbe essere anche in grado di effettuare misure su un largo intervallo di frequenze, cosa che non si verifica per tutti i tester comuni e che is trovano in commercio, particolarmente se un po' economici.
Solitamente si utilizzano millivoltmetri per misure in B.F., con i quali si possono poi effettuare anche altri tipi di misura, tipo i livelli di ingresso ed uscita dei pre, misure di S/N, ecc.
Esistono poi distorsiometri che, per loro natura, incorporano già il millivotlmetro.
Ora si potrebbe anche utilizzare un PC sia per generare le frequenze necessarie che per misurare la distorsione ed i livelli, però, per questa funzione, bisogna calibrare bene il tutto tramite un voltmetro esterno.
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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09-04-2008, 22:28 #4
Originariamente scritto da luckyaua
Originariamente scritto da luckyaua
Originariamente scritto da luckyaua
Io non userei carichi fittizi o sinusoidi in ingresso...manda un rumore rosa e buonanotte
Poi è ovvio che se la misura ti serve per qualche motivo particolare devi specificarcelo meglio
Ciao
Andrea
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09-04-2008, 22:52 #5
Se si vuole fare una misura da confrontare con quelle ufficiali si deve utilizzare un segnale sinusoidale.
Con rumore rosa i valori ottenuti possono discostarsi e, come hai specificato, si deve per forza utilizzare uno strumento a Vero Valore Efficace, che è un po' costoso e meno diffuso, speicalmente tra quelli per uso generico.
Se si utilizza invece una sinusoide, oltre a rispettare le modalità previste per tale tipo di misura, si può anche utilizzare uno degli strumenti normalmente reperibili, che sono tarati per fornire una lettura in Valore Efficace utilizzando tale tipo di segnale, pur non avendo un circuito di misura True RMS.
Però è giusta la domanda: a cosa ti serve il tutto ?
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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10-04-2008, 00:31 #6
Originariamente scritto da nordata
Dal modo in cui ha posto la domanda sembra desideri solo una generica indicazione della tensione...aspettiamo ulteriori chiarimenti
Comunque ormai i circuiti true rms sono montati su tester piuttosto abbordabili, ad esempio su molti fluke, con costi intorno agli 80/100 euro
Ciao
Andrea
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10-04-2008, 02:05 #7
Come cambiano i tempi.
Molti, molti, anni fa avevo progettato un millivoltmetro AC a vero valore efficace sfruttando un integrato appena realizzato dalla National, dotato anche di filtro di pesatura "A", ovviamente con strumento a indice, progetto che fu poi pubblicato su una rivista.
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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10-04-2008, 12:40 #8
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Grazie ragazzi per le molte risposte...la mia era solo una curiosità tanto per capire di che ordine di grandezze (Volt e Ampere) si parlava....cmq l'argomento attualmente va molto oltre le mie conoscenze quindi grazie lo stesso quando avrò studiato e studiato...riprenderò il discorso.
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10-04-2008, 15:11 #9
Dipende molto dal tipo di ampli, dalla potenza, dall'impedenza dei diffusori, etc
Nelle mie (poche) esperienze ho sempre trovato tensioni dell'ordine dei 30-40 volt massimo, con correnti di qualche ampere
E' ovvio che poi ci sono casi particolari, se prendi un crown o un crest da 5000 w fai presto ad arrivare al centinaio di volt...altri casi particolari sono le linee PA 100 v (quelle di ristoranti, negozi, parchi...)
Probabilmente Nordata sa qualcosa di più...
Ciao
Andrea
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10-04-2008, 21:17 #10
Hai già detto tutto tu.
Tanto per aggiungere qualcosa: negli impianti di diffusione pubblica citati, oltre al sistema a tensione costante a 100 V esiste quello a 60 (se ben ricordo).
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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13-03-2011, 10:09 #11
Cercando su questo forum pratiocamente si trova tutto....
siete geniali...
Sinceramente non pensavo 30/40 volt ma molto meno... bene a sapersi...
Domanda da elettricista fallito... Come mai allora sui diffusori sono segnati polo positivo e negativo e devo mettere in AC il tester???
Grazie ragazziTV: Toshiba Regza 40SL733; Surround: Wharfedale Vardus VR-S1; Console: XBOX 360
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13-03-2011, 10:45 #12
Si se applichi un segnale nopn superiore a 1KHz, altrimenti si va di Oscilloscopio
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13-03-2011, 11:14 #13
Originariamente scritto da crazy1_it
Tra l'altro applicare la continua ad una bobina da altoparlante significa bruciarlo in poco tempo a causa della mancanza di impedenza reattiva
Il polo positivo e quello negativo ci sono per evitare di porre i canali in controfase, cioè di far lavorare un canale con una sinusoide positiva e l'altro con una sinusoide negativa. Questo porterebbe ad un annullamento delle variazioni di pressione (Se un cono tira e uno spinge in teoria la pressione nel locale non cambia, poi ovviamente qualcosa si sente lo stesso)
Ciao
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23-03-2011, 22:49 #14
Quella del rumore rosa non mi trova d'accordo; e' come applicare un segnale contenente simultaneamente tutte le frequenze e, se ne valutiamo l'integrale, vediamo a quale orrendo stress sottoponiamo l' ampli sotto prova (piu' che la potenza, misureremo gli effetti della saturazione); inoltre, essendo di natura casualmente impulsiva, anche l'eventuale misura sara' continuamente variata nel dominio del tempo. Puo' essere utile, ma non per prove di potenza, in unione ad un ADS con memoria di picco per valutare la banda passante o l'effetto di filtri.
Ciao
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24-03-2011, 18:12 #15