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Love, Death & Robots | volume 4 | la recensione
Love, Death & Robots | volume 4 | la recensione
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Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
    Data registrazione
    Jul 2011
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    Roma
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    94

    Upgrade dell'impianto: fino a che punto continuare?


    Ciao a tutti!

    Mi piacerebbe porre un questione, che pur sembrando magari un po' teorica è per me molto concreta.

    La questione che vorrei porre è questa: a partire dal primo dato fondamentale che sta alla base della passione audiofila, ovvero la musica nei suoi vari generi, fino a che punto ha senso l'upgrade del proprio impianto?

    Nel mio caso personale, se la musica che prediligo è generalmente rock indipendente o derivata dal punk, generi musicali che, parlando in maniera ammetto un po' generica, fanno molto spesso dei propri limiti produttivi (dagli strumenti a qualità di registrazione) il proprio punto di forza, fino a che punto ha senso ricercare la riproduzione perfetta di musica "imperfetta"?

    Che sia chiaro, questo non vuole essere un discorso al ribasso che in qualche modo svilisce il desiderio di miglioramento della riproduzione. Ho già fatto più di una volta esperienza di come l'upgrade di un'elemento della catena hifi porti in luce elementi sonori di un disco che non avevo mai notato fino al momento di quell'upgrade, ma fino a che punto è valido questo ragionamento, ragionando in termini di genere musicale?

    La domanda in soldoni potrebbe essere: i generi musicali di preferenza impongono un limite (forse è più esatto definirlo traguardo) ragionevole all'upgrade del proprio impianto?
    Ascoltando musica punk-rock, non è forse più ragionevole un nad 326 che pilota delle klipsch heresy rispetto a, chessò, una combinazione pre-finale dual mono pass labs a pilotare delle wilson audio alexandria da 100,000 dollari l’una? Oppure il miglioramento dell’impianto ha sempre e comunque senso a prescindere dalle proprie preferenze musicali, ed è quindi virtualmente infinito?

    Vorrei sapere cosa ne pensate voi, anche in forza della vostra esperienza.
    Spero che la questione non vi risulti futile o fine a se stessa, il tutto parte da una curiosità ed un’interesse sincero, e mi pareva potesse interessare tutti quanti!

    Pietro

  2. #2
    Data registrazione
    Dec 2012
    Località
    Caserta
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    1.307
    La domanda non è futile nè banale secondo me....anzi

    La risposta secondo me è 'equilibrio' della catena... che non significa equilibrio dei prezzi di ciascun componente ma equilibrio della riproduzione nei vari generi.
    A mio avviso e x la mia esperienza eccessiva differenza qualitativa nei vari generi (es. Con il Jazz si sente bene, con la classica male o comunque manca il piacere di ascolto quel genere) o anche tra cd audiofili e cd normali (ma registrati benino) è un brutto segno, spia che qualcosa non va nella catena audio (buchi o accaval di frequenze, scompensi timbrici ecc...).
    Al contrario, quando impianto va bene e i componenti ben assortiti, anche con generi tipo Classica o Pop o Rock le cose vanno molto meglio e non si ha viglia di cambiar brano o genere
    DOCKING Station - Radio - Soundbar : Bernstein Itr10 ; Jarre Aerosystem ; Samsung DA-E751 ; Audio Pro Radio One ; Tivoli One ; Marshall Stanmore Bluetooth ; Rotaliana ladiva ; Yamaha Ysp 5100 e 4100 con sub

  3. #3
    Data registrazione
    Dec 2011
    Messaggi
    1.414
    non tutte le casse suonano bene con qualsiasi genere ,becchi la cassa piu costosa che non suona bene con il rock per fare un esempio ed hai buttato i tuoi soldi senza riceverne miglioramenti anzi sentendo un suono peggiore di prima
    La prima cosa per fare musica è non fare rumore

  4. #4
    Data registrazione
    Feb 2011
    Messaggi
    1.752
    Quando ero ragazzo mi ricordo i clash (penso sia punk - rock il genere) dal vivo all'arena di Milano dove ero anche in dolce compagnia -- mi ricordo un suono potente - totale - pieno di bassi (quasi infrabassi) quindi pugni allo stomaco in continuazione. La voce anche di J. Strummer squillante e definita. Allora se a casa tua vuoi riprodurre quelle sensazioni (potendo) sicuramente devi avere dei diffusori che scendono in basso e molto ed in grado di gestire alte potenza senza indurire il suono -- quindi ti serve un ampli che riesce a fare questo -- può essere che il Nad non basti o che ci arrivi vicino. Ok per le Klipsch

    Mi ricordo invece ala Scala quando dopo il concerto per violoncello di Dvorak ., il Direttore (non mi ricordo chi ma uno noto - invecchio) fece un encore suonando Albbinnonni come disse lui, allora li forse un diffusore con coerenza timbrica e magari un buon valvolare diventano consigliabili per ben riprodurre il tutto. I pass che dici tu (come per me anche i Sugden e i Mc Intosh) vanno bene un poco con tutto ed è un " gran " bene. Concordo con te che bisogna partire dalla musica -- essendo io omnivoro ho dovuto fare i conti con questo

    JAkob
    Lettore CD: Mecc Cambridge CXC + DAC 851 D (Rega Saturn) - ampli 2 ch: Sugden A21 SE - BC Acoustique -EX 362D - Parasound Halo - diffusori: Canton ref. 7K (S.F. Minima Vintage) - cavi: Vovox initio/ kimber cable 4TC/ VdH/ Nordost

  5. #5
    Data registrazione
    Feb 2004
    Località
    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    41.397
    Io sono dell'idea che un impianto deve cercare di riprodurre al meglio possibile, ovvero senza apportare alterazioni o introdurre segnali estranei, quanto inciso sul CD o vinile che sia.

    Ogni strumento, elettronico, acustico, amplificato o meno ha un proprio spettro sonoro ed una propria "potenza", se l'impianto è in grado di riprodurre bene questi due fattori l'ascolto sarà uguale al messaggio sonoro registrato.

    Non è che un pieno di una grande orchestra sinfonica, magari con coro, emette una pressione sonora minore di quella di un gruppo rock (che poi in questo caso dal vivo ci possa essere una potenza sonora più elevata dipende anche dall'area da sonorizzare), pertanto un diffusore deve essere in grado di restituire, bene, queste SPL.

    Sicuramente se ci limitiamo sempre a alla riproduzione di un concerto per sola chitarra acustica non ci sarà bisogno di potenze molto elevate, se vogliamo riprodurre bene un basso elettrico ci vorrà un diffusore con un grosso woofer ed una buona potenza, ecc. ecc. con i vari esempi.

    Che poi esistano dei diffusori che colorano più o meno il suono che emettono e che, pertanto, si possono adattare ad un certo tipo di musica è un altro discorso, ma io parto sempre dal presupposto che un impianto non deve colorare alcunchè, il suono deve essere il più possibile neutro, deve solo essere aggiunta la potenza necessaria all'ambiente da sonorizzare ed all'evento da riprodurre.
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  6. #6
    Data registrazione
    Mar 2006
    Località
    Valdichiana (SI)
    Messaggi
    3.137
    In linea di massima sono d'accordo con gli interventi precedenti.
    Aggiungo soltanto un paio di idee...

    In linea teorica, credo che esista la possibilità di riprodurre ogni genere musicale in maniera realistica, anche con un unico impianto, a patto di riuscire nel connubio tra dinamica, equilibrio timbrico, pressione sonora...
    Per ottenere tutto questo, credo oggettivamente occorrano:

    amplificatore con buona riserva di potenza indistorta.
    diffusori full range di grandi dimensioni.
    Sorgente di tutto rispetto, trattamenti acustici e tutto quello che conosciamo.

    Nella pratica, invece, nella vita reale di chi non ha budget infiniti e sale dedicate esclusivamente al proprio hifi, credo fortemente nei compromessi.

    E qua vengono fuori combinazioni diverse...

    Valvolare da 8w con minidiffusori alta efficienza probabilmente funzioneranno egregiamente per musica sinfonica, voci, jazz...
    Grandi diffusori (tipo vecchia scuola americana) renderanno probabilmente meglio con metal, rock, roba di grande impatto e meno microdinamica e raffinatezza nelle registrazioni...

    Di sicuro mi sento di affermare che una sonus faber minima amator sarà equlibrata, magica e realistica quanto si vuole, ma sarà deludente per ascoltare Toccata e fuga in rem di Bach a volumi REALISTICI o quasi.

    Quindi, dato che più o meno tutti abbiamo gusti musicali precisi, conviene cercare di accontentarsi...
    Per chi ascolta a tutto tondo, dal gospel all'hard rock, le cose sono più critiche e forse si rischia l'upgradite acuta, come ipotizzato nella premessa iniziale.
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  7. #7
    Data registrazione
    Jan 2009
    Località
    vicenza
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    2.690
    E' una domanda sibillina.

    La parola d'ordine secondo me per un impianto è equilibrio. E' inutile inserire pre e finali da mille mila euro su un paio di diffusori che ne valgono (non costano, valgono) 500.

    Noi audiofili siamo spesso anche un po' audiofighi, nel senso che abbiamo si una passione per l'audio, ma siamo comunque un po' feticisti, chi più chi meno. Per cui la ricerca nella composizione dell'impianto va ben oltre quello che c'è da ascoltare, perché ci piace anche vedere e toccare il componente, il diffusore o l'elettronica. Ricordo che a un qualche TAV, ascoltando una coppia di Sonus Faber Fenice, ci dissero che a seconda della differenza di finitura il costo cambiava anche di svariate migliaia di €, che corrispondeva più o meno al costo del mio intero impianto. Dubito che la scelta dell'impiallacciatura influisse sul suono.
    Per cui il limite all'upgrade dipende prima di tutto da quanto denaro hai a disposizione.

    Detto questo, per sentirci bene basta poco, più buon senso che soldi e, secondo me, dipende più dalle abitudini di ascolto che dal genere, anche se questi due aspetti sono normalmente legati a doppio filo. Difficile che uno che ama il punk lo ascolti in contemplazione semionirica, tanto per intenderci.
    @nordata: ad esempio, visto il tuo -eccellente- impianto, ho qualche dubbio che tu ascolti drum and bass, techno o l'elettropop degli anni 80 tipo cure ecc. anche se potrei sbagliarmi.

    Per quanto mi riguarda, dopo aver raggiunto un discreto equilibrio sull'impianto principale, mi resi conto che nonostante avessi cambiato più volte componenti anche costosi (finale mark levinson, pre krell ecc) il risultato cambiava di pochissimo, e non sempre a favore di un migliore ascolto, per cui decisi coraggiosamente -e con un vago senso di sconfitta- di fare un downgrade, perché ciò di cui avevano bisogno le mie amate 801f non era più raffinatezza, ma tanta, tantissima corrente. Gli HK 1.5 signature sono dotati di 130 ampère, e di fatto fanno suonare le 801 meglio dell'ML23 che avevo prima, nonostante siano comunque dei 200W/ch e costino una frazione del Levinson.

    Risultato: sono stra-felice di come suonano le 801, che ascolto tutti i giorni e di cui ritengo di aver raggiunto pressoché il massimo potenziale ottenibile, e coi soldi che ho racimolato vendendo il levinson mi son comprato le Tannoy in firma, le ho fatte restaurare perfettamente e ci avanzo qualcosa per farmi saltar fuori un finalino a valvole per pilotarle a dovere . Fra l'altro sono spettacolari.

    Mi scuso della lungaggine, ma è un argomento sul quale ho riflettuto a lungo nel recente passato.
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  8. #8
    Data registrazione
    Apr 2008
    Messaggi
    4.320

    sono dell'idea che più si sale più si migliora, non sono cambi epocali il più delle volte ma piccolissime differenze....

    Mi ricordo che uno dei miei primi impianti il suono era tutto uguale e da li ho capito che c'era qualcosa che non andava, se metti un disco metal deve suonare grezzo, la chitarra deve essere ben distorta, ed invece ascoltare un trio jazz, o Imagine and word dei dreamTheater suonavano allo stesso modo....ho cambiato tutto fino a quando non ho trovato quello che cercavo almeno per ora....

    Mi ricordo che alcuni dischi di rock non riuscivo a percepire tutte le note del basso cosa che adesso avviene, il dito o il plettro che picchia sulle corda del contrabbasso ora si sente prima no


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