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Risultati da 226 a 240 di 487
  1. #226
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    Mar 2008
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    Non sono un audiofilo, quindi non posso fare paragoni e confronti come voi, ma da appassionato di chitarra elettrica e da vecchio frequentatore di internet, posso fare un bel parallelismo.

    Una volta, prima di fare un acquisto, si chiedeva consiglio al cugino, allo zio, all'amico, ipotetico esperto di chitarra....esperto perchè da giovane aveva avuto una chitarra di plastica da 199€, 2 pedalini Behringer e un amplificatore di cartone.
    Oggi invece si possono fare acquisti più mirati, chiedendo consigli a gente che ha visto passare tra le proprie mani fior di strumenti e che quindi parla con cognizione di causa.
    Acquisti che poi si rivelano sistematicamente sbagliati, perchè solo toccando con mano e sperimentando direttamente si capisce di cosa si ha realmente bisogno, ma questo è un altro paio di maniche

    In questo senso internet è un bel vantaggio rispetto a soli 10 anni fa, dove si acquistava quasi alla cieca.
    Il problema è lo step successivo. Ho visto gente andare in paranoia perchè un tizio su un forum americano sosteneva che cambiando un condensatore di una chitarra, o la verniciatura, il suono cambiava da così a così...così come ho visto gente dar via un effetto a pedale pagato a caro prezzo (2-300€) e di cui era soddisfatta, per ascoltare i consigli letti su internet, e rimanere poi delusa del nuovo acquisto.
    Non parliamo poi del discorso "legni" sulle chitarre elettriche che c'è da piangere!! C'è gente che pensa che l'elettrica suoni come una chitarra classica, e quindi il tipo di legno (acero, frassino, ontano) influenzi drammaticamente il suono....peccato che il suono al 95-99% lo fanno i pickup, che sono un vero e proprio rullo compressore che annulla quasi del tutto l'influenza dei legni!

    Le conclusioni a cui sono arrivato, e che credo si possano estendere anche al campo Hi-Fi, sono:
    1. non c'è nulla di più soggettivo del suono: quel che è fantastico per me, può essere schifoso per un altro, e viceversa. Solitamente, un suono centrato sulle medio-basse è percepito dall'ascoltatore come "caldo", "corposo", "pieno", mentre un suono che non enfatizza alcuna frequenza in particolare, o più centrato sulle alte, è definito "anonimo", "freddo", "plasticoso". Ribadisco il "solitamente"!!
    2. non c'è sempre una corrispondenza lineare tra ciò che spendi e ciò che hai. Di solito, passando dal low cost di una sottomarca all'entry level di marchi blasonati, c'è un abisso!! Tra l'entry level dei marchi blasonati e la fascia media, c'è una differenza percepibile: tra un amplificatore da 300€ e uno da 1.000€, la differenza si sente e come!
    C'è poi una soglia critica oltre la quale l'aumento di qualità non è più proporzionale al prezzo, e che per una chitarra elettrica o per un amplificatore, è la soglia dei 1.000-1.500€. Da quel punto in poi, se spendi il doppio, non hai un corrispondente aumento della qualità pari a 2x. Si tratta sempre, o di differenze che stanno solo nella testa di chi scrive (leggi "pipponi belli e buoni"!), o di sfumature quantificabili intorno al 5-10%.
    E nel secondo caso, non è detto che queste sfumature siano gradevol per tutti: un suono più brillante e aperto, per alcuni risulta "plasticoso", sgradevole, fastidioso, per altri è "a fuoco" e ben dettagliato. Torniamo a quanto detto al punto 1: è più buona la crostata all'albicocca o la crostata al cacao?

    Io dico che ci sono fasce di prezzo dove il confronto A/B tra 2 prodotti è impietosamente a favore del prodotto più costoso. E lì non ci sono c£zzi che tengano!!
    Esiste poi una soglia a partire dalla quale, o si inseguono fantasmi (magari spinti dalle quarzate lette su internet), oppure si sconfina nell'autocompiacimento e nel geekismo puro: se valga la pena spendere 3000€ in più per un diffusore o per un amplificatore per avere un 5% in più, diventa soltanto questione di possibilità economiche, passione e voglia di sbattersi alla costante ricerca del nuovo giocattolo.
    Ultima modifica di mr6600; 26-11-2014 alle 20:07

  2. #227
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    Feb 2013
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    Citazione Originariamente scritto da jakob1965 Visualizza messaggio
    Libero di scrivere e pensare quello che pensi è giusto -- forse il mondo dell'alta fedeltà è farlocco ? Può essere ma per quel poco che ne capisco vi sono schiere di appassionati molto esperti di musica - molto esperti di tecnologia e con basi solide anche dovute a preparazione universitaria di livello oltre ad avere magari il gusto personale dell'..........[CUT]
    Non credo abbia detto nulla di nuovo, gran parte dell'Hi-fi è in realtà My-fi. L'intento del mio thread in firma era proprio quello di capire quale fosse, agli estremi, la preferenza personale. L'offerta nel mondo HI-FI è ampia e si possono spendere le stesse cifre per ottenere risultati anche molto diversi (dalla valvola al più "asciutto" tra gli stato solido)

    Citazione Originariamente scritto da mr6600 Visualizza messaggio
    1. non c'è nulla di più soggettivo del suono: quel che è fantastico per me, può essere schifoso per un altro, e viceversa.
    2. non c'è sempre una corrispondenza lineare tra ciò che spendi e ciò che hai.
    2. sono sostanzialmente d'accordo, con l'aggravante che più si sale nell'esoterismo più aumentano le dimensioni, più tutto il resto deve essere adeguato (vedi elettroniche) per creare su vasta scala ciò che su piccola e media scala puoi avere con relativamente poco. In poche parole la curva €/prestazioni è logaritmica:





    1. Non è neanche sbagliato che sia così visto che la registrazione originale resta inconoscibile e ci sono limiti sia nella registrazione che nella riproduzione. E qui bisognerebbe iniziare una parentesi per cui gli strumenti musicali non suonano uguali (violino corde di budella VS corde metalliche) e hanno effetti diversi a seconda di chi li suona (piano/forte lento/veloce ecc...) e a seconda degli ambienti in cui sono registrati (piccoli, medi, grandi, teatro, studio, all'aperto ecc...). Nonchè a seconda di dove uno si mette ad ascoltarli/registrarli.
    Comunque ascoltarli dal vivo per farsi un'idea è meglio che nulla.

    Tra tutte le cose io preferisco sempre quella che chiudendo gli occhi di fronte ad una registrazione riconosciuta come buona mi dà l'illusione di assistere ad una produzione verosimile (per timbrica, dinamica, dettaglio, soundstage ecc). Le misure sono secondarie e troppo complesse per fotografare questa sensazione di soddisfazione generale e piacere contemplativo che vado cercando. Siccome ascolto eventi dal vivo di musica acustica cerco di ottenere la stessa sensazione dando per scontato che una buona registrazione si sia sforzata di cogliere il più possibile l'essenza di quella musica. Un'altra cosa che cerco è la versatilità dell'impianto, ci sono impianti che eccellono nel fare un certo genere musicale ma falliscono vergognosamente non appena si cambia il registro. In quel caso secondo me siamo di fronte ad un impianto che è molto specializzato/caratterizzato.

    Odio poi quando si dice che un impianto mette in risalto i difetti della registrazione (molto spesso confuso con la fatica d'ascolto generata da scarsa potenza che genera distorsione e ambiente inadeguato), un buon impianto casomai dovrebbe mettere in mostra i difetti nell'interpretazione e valorizzare al massimo i (tanti/pochi) pregi della registrazione. Certo alle volte non c'è niente da fare, ma se devo costruirmi un impianto per ascoltarmi i soliti due dischi audiofili che sono talmente incisi bene che a momenti li sento bene anche con gli speaker del mio PC da 50€....insomma non mi sembra una mossa furba.

    Ciò non toglie (dico @JohnTuld) che io sono profondamente convinto che le 10 bugie siano tali, basta il buon senso e una minima base di conoscenza tecnica per capirlo. Uguale dicasi per le misure e gli effetti di equalizzazione: misurano qualcosa di reale e hanno degli effetti. Pero' io un impianto buono dal punto di vista tecnico ma che mi rompo le scatole di ascoltarlo dopo 5min non lo voglio, il discorso è semplice: devo ascoltare la musica, non l'impianto. Per cui che sta bene che ci sia il My-fi
    Ultima modifica di -Diablo-; 26-11-2014 alle 20:36

  3. #228
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    Feb 2011
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    Lascerei perdere il discorso del soggettivo -- non se ne esce più ma rammento che non siamo nel campo de vini - qui un vino reale da avvicinare c'è : l'evento sonoro

    Non sono d'accordo sulle soglie di prezzo .. ci sono oggetti molto costosi che suonano bene e oltre -- dai diciamoci un po la verità -- ci sono impianti costosi che suonano benissimo e ben oltre impianti di normale caratura.

    Poi Diablo vedi anche la tua curva -- dove c'è la curva dell'attenzione al dettaglio sonoro? Chi vuole oggetti ben suonanti e più costosi sarà molto attento a questo - la sua sensibilità sarà elevatissima -- anche di questo bisogna tenere conto.

    Anche la tua passione palese per AA potrebbe essere anche quella interpretata come my - fy giusto? Discorsi complessi.

    E poi torno a dire : c'è una tale offerta di tecnologie, prezzi e quant'altro che ognuno può acquistare quello che gli pare a qualsiasi prezzo.

    Jakob
    Lettore CD: Mecc Cambridge CXC + DAC 851 D (Rega Saturn) - ampli 2 ch: Sugden A21 SE - BC Acoustique -EX 362D - Parasound Halo - diffusori: Canton ref. 7K (S.F. Minima Vintage) - cavi: Vovox initio/ kimber cable 4TC/ VdH/ Nordost

  4. #229
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    Nov 2011
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    Citazione Originariamente scritto da mr6600 Visualizza messaggio
    E nel secondo caso, non è detto che queste sfumature siano gradevol per tutti: un suono più brillante e aperto, per alcuni risulta "plasticoso", sgradevole, fastidioso, per altri è "a fuoco" e ben dettagliato. Torniamo a quanto detto al punto 1: è più buona la crostata all'albicocca o la crostata al cacao?

    Io dico che ci sono fasce di prezzo dove il confronto A/B tra 2 prodotti è impietosamente a favore del prodotto più costoso. E lì non ci sono c£zzi che tengano!!
    Io dico che se i musicisti "suonano" una torta al cioccolato l'obiettivo dell'hi-fi è farti sentire la torta al cioccolato. Se l'impianto ti fa sentire qualche sfumatura di albicocca, vuol dire che cominciamo ad entrare nel campo del my-fi... (scusate il paragone... ma non so come spiegarmi)

    d'accordo sul discorso proporzione tra spesa e resa. Ma, ancora una volta, per certi componenti questo rapporto non c'è proprio... mi riferisco ai cavi di alimentazione, per esempio... la differenza tra un cavo da 5€ e uno da 100€ non c'è come non c'è tra uno da 100€ e uno da 2000€.
    Salotto - BD: panasonic BD75; plasma: P50X20; Ampli: Yamaha 667; Diffusori: focal SIB, IL Luna, sub:CUB2
    Tana del bianconiglio - BD: panasonic BD75; VPR: Epson EH-TW3200; Ampli: Marantz SR8002; Dynaudio DM 2/7, Dynaudio DM center, Tesi 260; Sub: Usher SW103;

  5. #230
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    La differenza fra il cavo di alimentazione da 5 e quello da 100 e tra quello da 100 e quello da 2000 e' la stessa.
    Impianto nelle mani degli alieni di BEN 10

  6. #231
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    Feb 2013
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    Citazione Originariamente scritto da jakob1965 Visualizza messaggio
    Non sono d'accordo sulle soglie di prezzo .. ci sono oggetti molto costosi che suonano bene e oltre -- dai diciamoci un po la verità -- ci sono impianti costosi che suonano benissimo e ben oltre impianti di normale caratura.
    Devi valutare all'interno della stessa marca o tipologia di impianto altrimenti si ricade nel gusto soggettivo.

    Per esempio se a me piacciono gli Advance Acoustic io so che la differenza tra l'integrato entry level e il pre+finale stereo è molto più ampia di quella che avrei passando dal finale stereo ai finali monofonici eppure il prezzo raddoppia (rispetto al finale stereo). Così è per i diffusori, più sale col prezzo e più si assottoglia il miglioramento sonoro. A quel punto l'audiofilo sceglie soggettivamente se la differenza di prestazioni e prestigio (spesso del marchio che non sempre è sinonimo di qualità e affidabilità a tutto tondo) vale la differenza di prezzo. Per avere poco di più devi spendere molto di più.

    Per quanto riguarda il resto ognuno valuta con la propria esperienza di ascolti ciò che ritiene essere più vicino all'evento musicale, se qualche Marchio si avvicina più a ciò e non costa neanche come un'automobile tanto di guadagnato.

  7. #232
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    Ma guarda io ho un impianto (bello o brutto che sia) costituito da circa 11 marchi diversi e mi risulta difficile capire cosa si intende tra oggettivo e soggettivo -- ma ho ancora tempo se il buon dio me lo darà per capirlo.

    Insisto a dire che io per mia esperienza di musicofilo più che audiofilo il teorema che per avere poco di più devi spendere molto di più non lo trovo così sempre valido --- impianti costosi non danno poco di più -- danno moltissimo in più e sono anche molto refrattario al marchio e al concetto audiofigo -- a chi frega se ho casa un t-amp o un nelson pass? Interessa solo a me per provare piacere nell'ascolto della musica e per provare quella emozione di essere senza tempo preso dalla musica e dall'influenza della medesima sui miei neuroni ormai consumati ma ancora vivi. Chiarisco anche che facendo dei sacrifici potrei ambire ad un impianto di altra caratura ma ritengo il mio al momento pienamente soddisfacente -- però sono obbiettivo -- ci sono impianti più costosi che suonano molto ma molto meglio del mio - lo riconosco. Anche se ora il push pull di KT 88 con le minima è magnifico con l'adagio della settima di Bruckner.

    Inoltre è dell'umano il cercare sempre il meglio -- il cercare l'affinamento e la miglioria -- se i nostri antenati cavernicoli avessero ragionato con il criterio --- non vale pena fare sforzi - tanto si migliora di molto poco -- saremmo ancora lì

    Jakob
    Lettore CD: Mecc Cambridge CXC + DAC 851 D (Rega Saturn) - ampli 2 ch: Sugden A21 SE - BC Acoustique -EX 362D - Parasound Halo - diffusori: Canton ref. 7K (S.F. Minima Vintage) - cavi: Vovox initio/ kimber cable 4TC/ VdH/ Nordost

  8. #233
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    Col paragone entro la marca non intendevo che non va bene anche un impianto ibrido, anzi, anche io ne ho uno misto e mi soddisfa.

    Per la mia esperienza invece è più facile trovare impianti "normali" soddisfacenti che impianti esoterici davvero invidiabili. Sicuramente dipende anche dalle difficoltà di abbinamento, limiti d'ambiente oltre ai limiti della saturazione tecnologica. Solitamente i diffusori costosi sono validi, ma le elettroniche non stanno al passo (o si fanno pagare più di quello che valgono) col risultato che l'esperienza è deludente se rapportata al costo complessivo dell'impianto.

    Ovvio che si deve fare per il prestigio e la ricerca, pero' c'è da ammettere che in questo mondo c'è anche molta fuffa spacciata per grande innovazione.
    Ultima modifica di -Diablo-; 28-11-2014 alle 01:06

  9. #234
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    io invece ho un monomarca praticamente (casse, amplificatore, pre, pre-phono monomarca, giradischi Rega, mi ero dimenticato il lettore CD che comunque è modificato dallo stesso che produce i diffusori ) e mi trovo benissimo
    ma io ho sposato una filosofia che può piacere o meno, non rincorro l'essere alla moda anche perché non avrei la disponibilità monetaria, comunque vivo bene lo stesso

    ciao

    igor
    Ultima modifica di igor; 28-11-2014 alle 08:14
    Impianto 2.0: Diffusori Royal Device Laura, Preamplificatore Blu Eyes 3, Amplificatore finale RD-300B, Pre-Phono Rubina, Lettore CD marantz CD85 modificato Royal Device, Giradischi Rega P5 con alimentatore dedicato Rega TT PSU-Il mio nuovo sito-Una Stampa cinica e mercenaria, prima o poi, creerà un pubblico ignobile.J.Pulitzer

  10. #235
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    Citazione Originariamente scritto da -Diablo- Visualizza messaggio
    Ovvio che si deve fare per il prestigio e la ricerca, pero' c'è da ammettere che in questo mondo c'è anche molta fuffa spacciata per grande innovazione.
    è veramente tutta fuffa. Oggi si possono progettare diffusori strepitosi integrando tutta l'elettronica nel diffusore. I vantaggi infatti di usare un crossover digitale a filtri FIR, spazzano via qualunque altra considerazione, perché si può far lavorare i singoli altoparlanti solo nella banda per essi ottimale. Ne consegue che il driver stesso potrebbe essere progettato in modo più estremo, senza dover fare compromessi per domare le frequenze di break-up di un midwoofer ad esempio, e col vantaggio di poter realizzare altoparlanti dettagliati e privi di risonanze.

    Ma l'audiofilo poi come fa a cambiare l'ampli ogni 6 mesi? E cosa se ne fa dei suoi pregiati cavi esoterici? No diablo, basta fare queste considerazione per capire che di ricerca seria non vi è traccia, anche perché è la domanda nel mondo hi-end ad essere ridicola e penosa.
    Ultima modifica di JohnTuld; 28-11-2014 alle 12:09

  11. #236
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    Feb 2013
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    Non sarei così drastico e non la farei così semplice pero' sì non c'è più una vera innovazione perchè la tecnologia è satura, dal punto di vista delle elettroniche, digitale a parte, si è raggiunto il massimo da decenni. Per le casse da un po' meno, per via della ricerca sui materiali e processi produttivi più solidi. Alla fine ogni costruttore ottimizza, fa il suo modello esoterico per ottenere prestigio, campa di rendita o si inventa qualche boiata.
    Purtroppo tutto il filone della fufferia e delle bugie è attivo più che mai.

    Infatti la domanda a sua volta è alimentata dai produttori, venditori e dal marketing.

  12. #237
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    Feb 2011
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    Il mercato è una macchina crudele spietata e non guarda in faccia a nessuno. Se un azienda produce fuffa non dura ---

    Avete un pochino troppa poca conoscenza del mondo industriale ----- e ripeto la pololazione degli audiofili non è fatta da rimbambiti pieni di dollaroni che non aspettano altro che farsi fregare dal markettaro di turno.

    Ma perchè avete questa idea qui? Boh

    Jakob
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  13. #238
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    Rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a....
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    Nessuno ha parlato di rimbambiti, ma che vi siano molte ditte che producono e campano sul nulla è indubbio, ma nessuno degli audiofili si pone mai una di questa domande, semplici: "su cosa è basata questa affermazione?", "come funziona questo prodotto?", "come è stata verificata questa affermazione?".

    Si leggono pagine piene di aggettivi strani e affascinanti, che avrebbero fatto la feloicità del Sommo Vate (G. D'Annunzio) e di cui nessuno riesce mai a dare la stessa spiegazione e pertanto ognuno usa come meglio ritiene, senza una base unica ed uniforme, si legge che un metro di cavo esoterico dalla bella scatola e dalla guaina coloratissima, terminato con una spine (Schuko, ovviamente) tornita dal pieno (e sì, per forza) apporta mille miglioramenti: la scena sonora che si amplia, si alza e diventa più profonda (scena che magari nella realtà non esiste in quanto registrazione fatta in studio), ogni minima risonanza viene eliminata, ogni coloritura si annnulla, la grana grossa viene opportunamente macinata e trasformata in sabbia, il nero infrastrumentale diventa più nero, e pertanto è felice di spendere centinaia di Euro e anche più; non si pone però la banale domanda: "ma come fa un metro di cavo posto al termine di centinaia e centinaia di Km. di cavo di rame volgare, prima nei muri, poi nell'aria, esposto alle intemperie, attraversando anche numerosi trasformatori, sino ad arrivare alla centrale produttrice, che magari è in Francia (magari pure nucleare) a compiere questo miracolo? Non dico la trattaziojne matwematica del fenomeno ficiso alla base di tutto cioò ma anche solo una spiegazione terra terra, "Piero Angela style".

    Il tutto è solo questione di Fede e alla Fede non si pongono domande.

    Questo vale per mille altre cose e se si chiede di fare una banale prova, guai, non si possono fare le prove, i risultati non sarebbero significativi, è significativo solo il test fatto sapendo bene cosa sta funzionando, se lo si ignora potrebbero cadere in mille inganni e le mille certezze sgretolarsi come neve al sole dei Tropici.

    Una famosa favola, già a metà 800, anche se le origini pare risalgano al 1300, trattava questo fenomeno, ora spiegato con paroloni scientifici, favola che finiva con una banale constatazione del sempliciotto (in realtà un bambino) di turno: "Il Re è nudo!".
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  14. #239
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    Concordo in buona parte con Nordata, non è tutto ora quello che luccica. Non si tratta di dare del rimbambito all'audiofilo di turno semplicemente in un mare in cui tecnicamente è a digiuno finisce per cadere nella rete di abili pescatori. Il trucco dell'abile venditore, bugia numero 10: quella del Golden Ear unita all'autosuggestione fa sì che la percezione dell'audiofilo venga condizionata.

    Ogni anno tecnologie indubbiamente migliori spariscono e tecnologie indubbiamente peggiori proliferano per motivi legati al marketing o altri. Il mondo dell'Audio Hi-END non fa eccezione, anzi essendo un mercato di lusso in cui i ricavi sono ampi e le vaccate non misurabili proliferano (vedi la bugia sugli ampli valvolari), è anche peggio. Che poi un valvolare ha perfettamente senso, non è fedele come uno stato solido ma se al nostro orecchio suona meglio (perchè comprime il suono, perchè distorce) pace, purchè non si spacci per quello che non è.
    Idem il discorso sul vinile vs liquido, io so che il liquido è un supporto tecnologicamente più avanzato e meno problen
    matico eppure percettivamente il suono sul vinile tendenzialmente mi appaga di più. Pero' non dirò mai che il vinile è un supporto superiore o che la musica liquida mi fa sentire la musica in digitale perchè tecnicamente è una vaccata. E potrei continuare coi file in alta risoluzione, SACD, Laser DISC e altri mirabolanti scatoloni spacciati per rivoluzioni...

    Detto ciò la penso così perchè ho fiducia nel mio scetticismo. Come dice Nordata per avere certezze bisognerebbe fare i test in cieco, ma per motivi ovvi devo fidarmi di comparazioni A/B/A/B.
    Qualche differenza che non mi aspettavo (cavi potenza e RCA segnale) alla fine l'ho dovuta ammettere. Anche se continuo a credere che sia inutile spenderci troppo, perchè trattasi di giochi di sfumature ed equalizzazioni, vedi pagine precedenti sui cavi Trasparent Audio.

  15. #240
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    Magari parecchia musica amplificata che ascoltiamo è amplificata da amplificatori per strumenti che principalmente sono valvolari -- marshall?? E che c'è na bugia pure li?? Scherzo Diablo ormai è noto che la valvola non piace lì da te.

    Il nero infrastrumentale quando ai concerti ascolti la musica -- bé quel nero lì c'è ovvero la capacità e la possibilità di distinguere i singoli strumenti e la loro separazione e unione nel generare l'amalgama del suono -- mi spiace cosa che è molto difficile da ottenere con impianti normali -- bisogna affinare un poco l'orecchio -- che poi sia difficile e quasi assurdo rendere il tutto con le parole sono d'accordo. Sui cavi sì oscillo ebbene anche io tra il cavo scetticismo e una timida propensione alla caveria (santeria) -- trovo qualche volta stucchevole che chi magari ha un ampli da 500 euro e diffusori analoghi, spende cifre analoghe per i cavi - su questo sono d'accordo come anche sui cavi di alimentazione -- confesso quando comprai il mio per il sugden sapevo (ne ero cosciente) che l'eventuale ?? miglioria sul suono sarebbe stata risibile o inesistente - però ne ero cosciente e ho deciso di comprarlo io e non per l'azione del venditore. Nell'animo umano è insito il concetto di sistema e quindi uno pensa alla perfetta integrazione di tutto il sistema e qui concordo con Nordata un certo numero di aziende ci campano -- ma l'agire umano è cosi. Però bisogna anche dire che c'è tecnologia e che c'è voglia di costruire e di migliorare sempre.

    Forse sarò io ottimista ma vedo bene il futuro della musica e delle apparecchiature per riprodurla

    Saluti
    Jakob
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