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Risultati da 1 a 15 di 45
Discussione: L'incombere di amazon sul paese dei cachi
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17-06-2013, 18:55 #1
Sospeso
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L'incombere di amazon sul paese dei cachi
[Spero che parlare amazon non sia ritenuto messaggio commerciale più di quanto non lo sia parlare di nutella, bic o coca cola...]
Come un po' tutti negli acquisti tecnologici (e non solo) tendo a scegliere su internet.
Tendo anche a privilegiare (nell'ordine, a parità o quasi di prezzo)
- i negozi tradizionali (grandi catene con prezzi su internet)
- il ritiro in sede (sto a Roma, e spesso mi va bene)
- tutti gli altri, in ordine di reputazione loro e del loro corriere
Ebbene accade abbastanza spesso che per la combinazione della gratuità della spedizione di Amazon e del costo della benzina (per acquisti in negozio e per i ritiri in sede, ammesso che il mio tempo valga zero) alla fine la multinazionale risulta più vantaggiosa dei commercianti della mia città, e credo che per chi vive nei piccoli centri il vantaggio sia ancora più eclatante.
Quello che mi fa riflettere è che:
1) Amazon non fa pagare il trasporto grazie alla convenzione con le Poste Italiane, azienda di stato
2) (qualcuno mi smentisca se ne sa di più) quando Amazon.it spedisce dall'estero (ad esempio della Germania) l'iva che si applica (per quanto ne so) è quella dello stato estero (il quale oltretutto ne beneficia) che pesa sempre per quei due punticini in meno (almeno per ora)
3) poi c'é la storia delle multinazionali che scelgono la sede in paesi dove le tasse sulle aziende sono più basse (per lo più in Irlanda) non so dove faccia base Amazon ma non credo che paghi le tasse in Italia (del resto anche Fiat è in olanda per quel mortivo).
A questo punto mi chiedo: ma ci siamo proprio rincitrulliti? E' una continua lagna sulla crisi del commercio i negozi che chiudono ecc e nesuno pensa ANCHE a questo? Perché diamo tutti questi vantaggi agli stranieri senza cercare di far nulla (ad esempio l'accordo con le poste in altri tempi non sarebbe mai stato concesso...)
E non parlatemi di concorrenza e "vantaggi per i consumatori": ormai per sperienza sappiamo che tutto questo alimenta la crisi interna e ch quello che risparmiamo comprando con internet poi lo ripaghiamo in tasse.
Ma, per concludere, non vi aspettate che questo pistolotto termini con un proponimento a "comprare italiano".
No, non sono il genere di persona che crede che il bene comune si faccia con sacrifici volontari, specie quando a farli sono una minoranza di idealisti.
Sono invece convinto che sia legittimo fare il proprio interesse personale nell'ambito della legge esisenti, ed anche chiedere ai concittadini di svegliarsi e fare leggi migliori.
Ok, fine, vado a fare il mio ordine online..
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17-06-2013, 20:32 #2
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18-06-2013, 08:55 #3
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A me Amazon spedisce sempre con UPS, che non mi sembra un carrozzone statale....
Quanto al resto del tuo discorso, molto a sfondo politico e pertanto qui vietato, ti dico solo che quello di oggi non è un mondo per perdenti, e chi oggi non è pronto a cambiare e a raccogliere sfide, è perdente.
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18-06-2013, 09:13 #4
Sono tendenzialmente d'accordo con te, ed ho anche apprezzato moltissimo che il tuo "pistolotto" non terminasse proprio con l'invito ad acquistare italiano ma rimanesse in qualche modo una riflessione dalla conclusione aperta.
Io, nel mio piccolo, sono convinto che l'unica via per uscire davvero dalla crisi commerciale (non parlo di un discorso più ampio, ovvero di "crisi economica", ma dell'ambito più ristretto della crisi dei consumi e quindi dei problemi economici per i gestori di negozi) sia rianalizzare completamente il mercato cercando di uscire dalla visione estremamente retrograda che ne abbiamo avuto fino ad ora.
Fino a pochissimi anni fa (e in molti casi ne abbiamo degli strascichi anche adesso) l'italiano medio non si fidava a comprare online - salvo poi magari pagare al ristorante dando la carta di credito in mano al cameriere e restando comodamente seduto al tavolo, che spero sappiamo tutti che è infinitamente più pericoloso - e quindi il problema per il commercio italiano in qualche modo era arginato. La stragrande maggioranza dei negozi italiani, poi, si mantenevano competitivi sui prezzi semplicemente facendo del nero in vari modi (evadendo l'iva, pagando in nero i commessi, etc.) e in qualche modo tiravano avanti. Anzi, sarò più preciso, tiravano avanti alla grande, perchè è assolutamente indubbio che di gente che si è arricchita evadendo le tasse, nel nostro paese, ce ne sta parecchia.
Questo modo di arricchirsi, però, ha arricchito i privati e ha impoverito le casse dello Stato (che, sia chiaro, la sua parte di colpa ce l'ha eccome... lungi da me trascurare i decenni di pessima gestione delle risorse economiche da parte di una classe politica completamente distaccata dalla realtà), ed ora ci ritroviamo nella situazione paradossale per cui le tasse vengono alzate perchè la gente non paga le tasse. E la gente continuerà a cercare modi per non pagare le tasse, perchè le considera (e forse sono) semplicemente troppo alte. Un gatto che si morde la coda e rischia di finire per papparsela fino all'osso.
Adesso, però, qualche pesce molto più grosso dei piccoli negozianti, ha trovato un modo molto più efficiente di aggirare (non dico evadere perchè per adesso credo non ci siano sentenze vere e proprie) le tasse, e ricavarne profitti enormi. Grazie a questi profitti sono riusciti a stipulare accordi favorevoli con diverse nazioni, e a trarne ulteriori profitti. Grazie alla mole enorme di merce che sono in grado di mobilitare, possono abbassare i margini di profitto sul singolo oggetto e continuare comunque ad avere un bilancio positivo enorme.
Al confronto di tutto questo, il piccolo negoziante italiano che ti vende qualcosa scontandotelo notevolmente sul listino "ma non posso farti lo scontrino", non è assolutamente più in grado di competere, e lamenta miseria. E probabilmente è anche vero che adesso fa fatica ad arrivare a fine mese.
La soluzione? Sarebbe secondo me da intervenire su diverse direzioni: da una parte, fare in modo che amazon (e gli altri colossi dell'ecommerce) perdano il proprio vantaggio "sleale", ottenuto sfruttando delle falle nel mercato globale che avvantaggiano soltanto appunto dei simili colossi; dall'altra parte, fare in modo che le tassazioni in qualche modo vengano equilibrate tra le varie nazioni del mondo, in modo che torni ad essere conveniente acquistare in loco, o che addirittura possa diventare conveniente per uno straniero acquistare in italia.Proiettore: Sony VPL-HW40ES; TV: Panasonic TX-P55ST50E; Sintoampli MCH: Anthem MRX-300; Integrato stereo: Audio Analogue Fortissimo; Lettore BRD:PlayStation 4; Frontali: Focal Chorus 816W; Centrale: Focal Chorus CC800V; Surround: Focal Chrous 705V; Sub: Sunfire HRS12
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18-06-2013, 09:16 #5
Non confondiamo politica ed economia, sono cose diverse, e se da una parte la politica è bene evitarla perchè si finirebbe troppo facilmente a coltellate, è anche importante che in un forum sicuramente tecnico ma che è anche un punto di riferimento per "consumatori", si possa discutere di argomenti legati all'economia; sempre e comunque nel rispetto delle regole e degli altri, questo è ovvio.
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18-06-2013, 09:20 #6
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A me sempre SDA, ed il servizio di tracking è più aggiornato di quello di SDA! Ho ricercato la fonte della notizia sull'accordo, per ora ho trovato questo:
http://www.bitmat.it/articolo/000009...l#.UcAdlErC3lc
p.s. dimmi quando mai il mondo è stato "per perdenti" perché quel giorno al corso di stroria dovevo essere assente.Ultima modifica di fortyseveninches; 18-06-2013 alle 09:35
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18-06-2013, 09:26 #7
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Guarda vado in [o.t.] sul mio stesso 3d: domenica ho comprato 2 ciambelle da una bancarella di una sagra paesana. Presi i 4 euro la ragazza del banco mi fa "se ci sono problemi lo scontrino ce l'abbiamo qui" e mi fa vedere uno scontrino che teneva nella tasca del camice.
Mi ha fatto tenerezza.
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18-06-2013, 10:42 #8
Amazon, come Google, Apple e tutti quelli abbastanza grossi da poterlo fare (tutte le aziende che fatturano almeno 5-6 milioni di euro), fanno quello che le leggi consentono di fare: fiduciarie, aziende di consulenza, societa' di ogni tipo nei paradisi fiscali.
E' abbastanza ovvio, se uno puo' pagare meno tasse, perche' dovrebbe pagarne di piu'?
Nessuno ricorda le questioni di Pavarotti, di Valentino Rossi e di altri mille attori, cantanti, personaggi dello spettacolo che hanno la residenza a Montecarlo?
La politica c'entra perche' se non si fanno delle leggi adeguate per impedire il travaso di denaro nei paradisi fiscali, ma non c'e' armonizzazione in Europa e le grosse societa' hanno abili consulenti che si muovono nelle lacune delle leggi.
Amazon ha in effetti un accordo, assolutamente lecito, con i corrieri: garantisce un tot di consegne al mese e loro fanno il prezzo a consegna di conseguenza, o a forfait. E' una cosa che succede in ogni campo.Impianto nelle mani degli alieni di BEN 10
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18-06-2013, 11:03 #9
Concordo con le riflessioni del post d’apertura di fortyseveninches.
Dopo alcuni acquisti su amazon le stesse domande me le sono poste anch’io.
A volte il vantaggio di acquistare da amazon rispetto a negozi online italiani o rispetto al negozio fisico della città è notevole, mentre altre volte è trascurabile.
Da parte mia il vantaggio maggiore dell’acquisto online, a prescindere dal sito a cui mi rivolgo, è di ricevere l’articolo a casa o in ufficio e risparmiare un bel po’ di tempo che posso dedicare a me e alla mia famiglia, oltre al fatto di trovare tutto quel che serve, cosa che non sempre capita anche in una città come Milano.
Amazon a parte, che rispetto ai piccoli esercenti è "fuori concorso", io estenderei il discorso ad un confronto tra negozi online in Italia e all’estero.
Un piccolo esempio con 4 connettori RCA, solo perché è il più recente, ma ricordo di essermi trovato nella stessa situazione altre volte anche in altri ambiti.
Ieri ho preso 4 connettori RCA da Hong Kong per 20€ spedizione compresa +dazio+iva fanno 26€ circa.
In Italia gli stessi connettori costano 60€ spedizione compresa, più del doppio di quel che ho pagato.
Il negoziante, che è importatore diretto, immagino abbia acquistato un grosso quantitativo, quindi con costo minore rispetto al mio, facciamo la metà? … a lui 4 connettori costano 13€ circa.
Tirando le somme, 60€ meno iva fanno 46,8€ vs 13€ di costo fa un ricarico di 34€, pari al 360% circa, con cui il commerciante deve pagare i costi di gestione, le tasse, eventuale personale e poi deve anche guadagnare qualche euro per sé stesso.
D’accordo che i costi sono spalmati su tutti i prodotti, però, tutto sommato mi sembra che il povero commerciante italiano non stia esagerando.
Quindi che fare?
Tenere un comportamento etico/virtuoso ed alimentare l’economia italiana a discapito del mio conto in banca? Oppure pensare al mio bilancio familiare?
In questo caso, evidentemente, ho pensato a me stesso.
Purtroppo la globalizzazione ha portato a questo. Moltiplica le possibilità degli individui, ma, se noi acquistiamo sempre low cost, come effetto collaterale, a lungo andare, per reggere la concorrenza, finisce che dovremo lavorare alle stesse condizioni del mercato che alimentiamo. e però chi alimenta il mio portafoglio?
la questione non è sempliceUltima modifica di michelemezza; 18-06-2013 alle 11:08
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18-06-2013, 11:04 #10
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Quelli però li hanno beccati, così fanno vedere che uno stracio di controllo c'é.
La verità è che certe leggi sembrano fatte apposta per prenderci ingiro: tanto per fare un esempio se "pizza-e-fichi-srl" si trasferisce legalmente a madrid nonostante abbia un debito di 1000 euro con il fisco anche se ha un capitale di 1 miliardo di euro per recuperare quei 1000 ti devi rivolgere alla magistratura spagnola spendendo ovviamente molto più di 1000!
A volte mi chiedo se non sarebbe meglio scrivere nella costituzione che lo stato si deve basare sul motto "accà nisciuno è fesso".
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18-06-2013, 11:09 #11
è proprio questo quello che intendevo nel mio post: non mi azzardo ad affermare che effettivamente evadano le tasse, semplicemente hanno un fatturato tale da potersi permettere di sfruttare alcune "gabole" dell'economia globale, che di fatto concede loro un vantaggio enorme a confronto dei semplici negozianti operanti sul territorio.
E' evidente che o vengono aggiornate le leggi e le tassazioni in modo da tener conto proprio della facilità con cui si può "fuggire" dalle tassazioni nazionali semplicemente rifugiandosi nel mercato globale (e questo è qualcosa che ha un costo tale da risultare sostenibile soltanto da chi ha un fatturato multi-milionario) oppure chiunque non può farlo verrà schiacciato in una morsa: da un lato tasse sempre più alte, perchè da qualche parte lo Stato dovrà pur tirarli dentro i soldi che non entrano dai colossi tipo Amazon; dall'altro lato l'impossibilità di competere contro chi, più o meno legittimamente, quelle tasse non deve pagarle, e quindi può praticare dei prezzi più bassi.Proiettore: Sony VPL-HW40ES; TV: Panasonic TX-P55ST50E; Sintoampli MCH: Anthem MRX-300; Integrato stereo: Audio Analogue Fortissimo; Lettore BRD:PlayStation 4; Frontali: Focal Chorus 816W; Centrale: Focal Chorus CC800V; Surround: Focal Chrous 705V; Sub: Sunfire HRS12
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18-06-2013, 11:12 #12
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Fare il proprio intresse nell'ambito della legge (e di un minimo di etica su temi come lo sfruttamento di lavoratori bambini) è l'unico comportamento equo possibile, altrimenti si finisce che chi si fa scrupoli paga per tutti.
Comunque ho volutamente fatto il caso di una multinazionale, perché l'acquisto da Amazon.it è vissuto (ed in qualche caso è veramente) come un acquisto in Italia.
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18-06-2013, 11:22 #13
Questa frase è pericolosa: umanamente del tutto condivisibile, ma nel discorso che stiamo facendo rischia di peccare di poca lungimiranza.
E' ovvio che in una situazione come quella attuale, chiunque pensi di essere "virtuoso" semplicemente comprando in Italia e favorendo così, sulla carta, l'economia italiana, di fatto non farà altro che "pagare per gli altri" (tutti quelli che faranno il proprio interesse - e, si sa, questi saranno sempre la maggioranza - comprando all'estero) e ritrovarsi mazziato due volte: la prima quando avrà pagato il doppio per un bene che poteva pagare la metà, e la seconda quando comunque si accorgerà che i suoi sforzi, per quanto ammirevoli, non saranno serviti a niente.
E' forse meno ovvio però che l'alternativa è quella paventata da michelemezza: se continuiamo ad alimentare esclusivamente il mercato globale, non esisterà più un mercato locale, e i nostri figli (o, più probabilmente, i nostri nipoti) potrebbero essere costretti a lavorare alle condizioni che il mercato globale detta, che sono quelle della Cina, non quelle tutto sommato "agiate" a cui la nostra generazione e le precedenti sono abituate.Proiettore: Sony VPL-HW40ES; TV: Panasonic TX-P55ST50E; Sintoampli MCH: Anthem MRX-300; Integrato stereo: Audio Analogue Fortissimo; Lettore BRD:PlayStation 4; Frontali: Focal Chorus 816W; Centrale: Focal Chorus CC800V; Surround: Focal Chrous 705V; Sub: Sunfire HRS12
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18-06-2013, 12:34 #14
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Forse hai ragione, ma il ragionamento implicito è che i comportamenti virtuosi assumono una valenza pratica quando fanno riferimento ad un ideale più alto e si inseriscono nel contesto di un movimento diffuso.
Non a caso ho fatto riferimento alla loatta allo sfruttamento dei bambini (per carità, quello lo porterei avanti anche da solo!) che fa riferimento all'ideale del rispetto dei diritti dell'infanzia (per cui salvare anche un solo bambino è un risultato importante) ed è efficace perché il movimento è numeroso, come hanno dimostrato efficaci azioni di boicottaggio.
Però rispetto a queste problematiche è difficile far uscire il discorso amazon (che quando spedisce dall'estero spedisce pur sempre dalla UE) da considerazioni di bottega. Una bottega collettiva, che possiamo anche identificare come fattore dell'astratto "bene comune" degli italiani, ma pur sempre bottega. Insomma questioni di soldi tra paesi ricchi.Ultima modifica di fortyseveninches; 18-06-2013 alle 12:36
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18-06-2013, 12:40 #15