Box Office USA
Altre news dagli USA.................eccovi il box office di questa settimana.....e non solo, il tutto sempre tratto dalla "Mailing list" multisala di Brescia.
BOX OFFICE USA - TOP OF WEEKEND
1. THE RING
2. SWEET HOME ALABAMA
3. RED DRAGON
4. BIG FAT GREEK WEDDING
5. BROWN SUGAR
RED DRAGON
È stato spesso detto che le cose, nella vita, hanno un loro modo di
chiudersi a cerchio; mi riferisco al cambio delle stagioni, per esempio, al
ciclo della vita, alle relazioni umane. C'è un punto d'inizio, una fine, e
un nuovo inizio. E' il caso del film "Red Dragon", tratto dal romanzo di
Thomas Harris. La storia ha iniziato la sua vita come libro, trasferita in
un film chiamato "Manhunter" per rinasce in grande stile come blockbuster
pieno di star. Per quelli che ancora non lo sanno, "Red Dragon" fu il libro
che presentò Hannibal Lecter al mondo, e che preparò la strada per i suoi
exploit nei libri e nei film "Il Silenzio Degli Innocenti" e "Hannibal", e
non solo i film e i libri hanno avuto un enorme successo, ma hanno anche
reso famoso il personaggio di Hannibal Lecter, identificandolo nella figura
del dottore con Sir Anthony Hopkins. Le solide vendite di "Hannibal" in
libreria e ai botteghini, nonostante recensioni diverse, hanno dimostrato
che nonostante un ritardo di 11 anni, il pubblico desiderava nuove
"avventure" del dottore psicopatico; incapace di prendere spunto per un
sequel senza un nuovo libro, il produttore Dino De Laurentis ha guardato al
passato, decidendo di far tornare Lecter sullo schermo sotto forma di
prequel, espandendo il suo personaggio in una premessa.
La storia non si discosta molto da quel piccolo capolavoro di M. Mann del
1986, ma quello che rende la trama diversa da altri film sui crimini
commessi, è l'assassino stesso, Francis Dolarhyde (Ralph Fiennes), un uomo
decisamente pericoloso che tra l'orrore mostra un dolore e una sofferenza
causata da situazioni che vanno da anni di abusi a una bassissima stima di
sé. Dolarhyde tenta di trasformarsi, e trasformandosi (uccidendo) in modo
che potranno altri riconosce il suo traguardo, con il rispetto e il potere
ai quali ambisce; trasformazione quindi che è comune nei lavori di Harris,
come per Buffalo Bill de "Il Silenzio degli Innocenti" in simbiosi con
quello della farfalla dal suo bozzolo. "Red Dragon" è un film ben scritto e
molto ben recitato; Brett Ratner, che ha diretto i film della serie "Rush
Hour" è rimasto fedele al romanzo e ai personaggi, e la sceneggiatura di Ted
Tally (Oscar per la sceneggiatura de "Il Silenzio Degli Innocenti") ha un
tono sostenuto senza mai essere faticoso o insopportabile.Antony Hopkins
recita come se stesse in pantofole, e il "suo" Lecter è ossessionante e
ipnotico, incapaci a smettere di fissarlo, unisce humor e horror senza mai
smettere di essere aristocratico. Uno dei malvagi più memorabili mai creati.
Anche Norton splende nei panni del detective Graham, e dimostra ancora una
volta di essere uno dei giovani attori più dotati attualmente in
circolazione nella sua grandiosa interpretazione della determinazione; la
grande intensità che apporta al suo personaggio non è mai forzata ma sembra,
al contrario, appropriata per ogni situazione in cui si trova.
NO GOOD DEED
Jack Friar è un poliziotto stanco e demotivato, con la passione per il
violoncello, che prima di prendersi una lunga vacanza decide di aiutare
un'amica, la cui figlia è scappata di casa. Appena iniziate le ricerche,
Jack s'imbatte in una strana banda di criminali che sta truffando una banca.
Preso in ostaggio e portato in una casa, viene lasciato in compagnia della
seducente Erin, la donna del capo. I due cominciano a parlarsi e a piacersi,
lui scopre che è lei a manipolare tutti gli altri, fino a pensare che stia
ingannando anche lui...
IL PIANISTA
Un brillante pianista polacco, di religione ebraica, viene confinato nel
ghetto di Varsavia dove sperimenta sulla pelle la sofferenza e
l'umiliazione. Sfugge alla deportazione nascondendosi fra le rovine della
città, e un ufficiale tedesco lo aiuta a sopravvivere
"Affrontando alla soglia della settantina il tema che lo ossessionava, l'ex
ragazzo terribile Polanski sceglie di raccontare l'atroce attraverso
immagini nitide, una messa in scena piana e controllata, un montaggio
cronologico e chiaro. (...) Il coinvolgimento emotivo negli eventi storici
spinge il regista a indulgere tutt'al più a qualche semplificazione: dare
volti bestiali a tutti i tedeschi salvo uno, l'ufficiale che aiuta Szpilman,
nobile e bello. Per il resto le scelte 'classiche' del 'Pianista', più che
raggiunta saggezza cinematografica, sono una forma di rispetto per la
materia". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 25 maggio 2002)
"Un grande interprete, Adrien Brody, che avevamo conosciuto grazie a Ken
Loach. E una regia classica e compunta, appassionata e sommessa, decisa a
raccontare una grande parabola umana e politica con crudezza e poesia. Per
chi crede ancora che il grande cinema possa coincidere con il grande
messaggio. Un'unione non facile, ma riempie l'anima". (Piera Detassis,
'Panorama', 22 agosto 2002)
PALMA D'ORO AL FESTIVAL DI CANNES 2002. IL FILM E' UNA MEGA COPRODUZIONE
EUROPEA DA 38 MILIONI DI EURO
Alla prossima
Ciao
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