Test preview Sony 4K laser VPL-GTZ1
Grazie alla disponibilità di Naoya Matsuda, progettista Sony e "deus ex machina" dei proiettori Sony a risoluzione 4K per il settore home theater, ho potuto approfondire e misurare in anteprima alcune delle caratteristiche del nuovo 4K laser a tiro cortissimo
Tecnica e possibilità d'installazione
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Il nuovo Sony VPL-GTZ1, a risoluzione nativa 4K (4096x2160) utilizza gli stessi tre microdisplay (con diagonale di 0,74" e tecnologia SXRD) che vengono utilizzati anche negli altri quattro videoproiettori Sony a risoluzione 4K: VPL-GT100, VPL-VW1100, VPL-VW500 e VPL-VW300. in particolare, le caratteristiche principali sono molto simili a quelle del VPL-VW1100 e del VPL-VW500. Nel GTZ1 troviamo infatti lo stesso menu, il reality creation e anche il diaframma automatico. Le principali differenze, oltre al tipo di ottica e al sistema di illuminamento, sono legate al flusso luminoso (qui abbiamo 2.000 lumen dichiarati), all'ampiezza del gamut colore (soprattutto per le componenti rossa e blu) e alla durata della sorgente luminosa, pari a 20.000 ore. Il sistema di illuminamento è formato da tre elementi. Il primo è il laser di colore blu che ha una doppia funzione: prima di tutto costituisce la componente blu della terna RGB; inoltre eccita lo strato di fosfori di colore verde e rosso depositati su una ruota colore. A valle della ruota colore - che non ha niente a che vedere con la ruota colore dei DLP a singolo chip - la luce è praticamente bianca poiché è il risultato del mix del colore blu del laser che si unisce al giallo formato dal mix delle componenti rossa e verde dei fosfori. A questo punto l'architettura è la stessa degli altri proiettori Sony 4K basati su lampada, con i filtri dicroici in cascata che separano le tre componenti RGB. Qui in basso c'è lo schema dell'engine laser del VPL-FHZ55 con tecnologia 3LCD: nel caso del VPL-GTZ1 la porzione del sistema d'illuminamento a stato solido dovrebbe essere molto simile.
Architettura del proiettore laser ibrido Sony FHZ55 con tecnologia 3LCD, simile al GTZ1
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L'altro elemento fondamentale è la durata del sistema d'illuminamento. Sony dichiara 20.000 ore come molti altri produttori che usano soluzioni simili. In realtà in questo caso serve una precisaizone. Nella stragrande maggioranza dei casi, le 20.000 ore si riferiscono a due condizioni. Prima di tutto 20.000 ore sono il limite in cui il flusso luminoso si è dimezzato ma con il proiettore che è ancora in grado di proiettare. La seconda condizione riguarda la potenza di funzionamento. In altre parole, molto spesso le 20.000 ore si riferiscono al funzionamento in modalità eco. Da Sony non ho avuto ancora dichiarazioni ufficiali a quale "potenza" si riferiscono le 20.000 ore. Sono in attesa di una risposta. In ogni modo, anche se le 20.000 ore fossero riferite alla modalità "eco", è lecito attendersi non meno di 15.000 ore prima che il flusso luminoso si dimezzi, anxche con il sistema di illuminamento alla massima potenza. Per il resto, il proiettore è dotato di un'ottica tanto complessa quanto straordinaria in termini di qualità. Il dettaglio che ho potuto osservare è molto elevato, le aberrazioni cromatiche sono praticamente invisibili (notate il particolare qui in alto che si riferisce all'angolo in basso a sinistra) e le distorsioni geometriche estremamente contenute.
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Nell'installazione ad Amsterdam, come quella a Las Vegas del mese scorso, Sony ha mostrato le possibilità del nuovo VPL-GTZ1 con due modelli affiancati in modalità edge-blending, in modo da realizzare una proiezione con risoluzione orizzontale di quasi 8.000 punti (8K x 2K). La qualità dell'installazione è eccellente, merito anche dei partner che hanno partecipato alla realizzazione. La qualità dei filmati è stata meno entusiasmante. La maggior parte dei contenuti visualizzati sono rendering con evidente aliasing e anche con riproduzione non proprio fluidissima, probabilmente a causa di una frequenza di scansione non ottimizzata. Al di là di queste piccole cadute di stile, la qualità d'immagine del GTZ1 è molto elevata e si avvicina molto a quella del VPL-VW1100. Con un tiro così corto le possibilità di installazione possono essere solo immaginate. Oltre alla classica modalità in retroproiezione (consigliatissima) è possibile pensare anche alla proiezione frontale, con il GTZ1 a soffitto. Inoltre, se mi è concesso sognare, immagino una installazione con quattro VPL-GTZ1 (due a pavimento e due a soffitto, in edge-blending) in modo da formare una immagine 8K x 4K...