Xiaomi Mi 9
AMOLED, Snapdragon 855 e tripla fotocamera anche da 48MP: con il Mi9 XIaomi alza ulteriormente l'asticella delle prestazioni, della qualità dei componenti e della qualità costruttiva generale con un prodotto che ha poco da invidiare ai top di gamma attuali che arrivano a costare anche più del doppio.
System e display benchmark
Le prestazioni dello Xiaomi Mi9 sono a dir poco eccezionali se si considera la fascia di prezzo a cui il dispositivo appartiene: con il suo Qualcomm Snapdragon 855 ottiene risultati decisamente superiori in quasi tutti i benchmark a cui lo abbiamo sottoposto anche rispetto al flasgship di casa Samsung, che era al momento il nostro riferimento. Dando un'occhiata ai grafici delle prestazioni, per quanto riguarda i system benchmark, come possiamo rilevare dal grafico relativo a Geekbench4, nel test "multi-core" le prestazioni sono più elevate rispetto a qualsiasi altro dispositivo abbiamo mai misurato fino ad ora e nel "single core" superiori ai dispositivi top di gamma di questa generazione ad eccezione del Galaxy S10.
Per quanto riguarda invece i browser benchmark, ed in particolare Jetstream 1.1, il nostro DUT ha prestazioni da primo della classe in assoluto. In questi giorni in cui abbiamo avuto il Mi9 a disposizione, è stato reso disponibile un aggiornamento che dichiarava una ottimizzazione delle prestazioni di sistema; in effetti ripetendo i test con la versione aggiornata del firmware, abbiamo riscontrato un evidente aumento di qualche punto percentuale per lo meno in alcuni dei benchmark a cui lo abbiamo sottoposto.
Durante lo "stress test", effettuato con benchmark grafici come 3D Mark di UL Benchmark oppure Gfx Benchmark di Kishonti, il nostro DUT si è scaldato leggermente, rilevando la presenza di thermal throttling che ha procurato un deterioramento delle prestazioni compreso tra il 15% e il 30% (in ambiente con temperatura di 26 gradi), che possiamo considerare più che accettabile, viste le elevatissime performance che offre il dispositivo in partenza.
Il display, realizzato con tecnologia AMOLED come per la serie "Mi 8" dello scorso anno ed è stato una piacevole sorpresa, soprattutto per le prestazioni in default. La risoluzione è di 2340 x 1080 pixel, con rapporto d'aspetto in 19,5:9 (se preferite 2,17:1), sensore d'impronte digitali integrato nel display e luminanza tipica di 430 NIT e picco di luminanza di 600 NIT. In realtà, il picco di luminanza, misurato in condizioni di forte illuminamento ambientale, con area dell'1% e quindi 1% di APL, è di ben 790 NIT. Al 25% dell'area si scende a 704 NIT e al 100% dell'area rimane saldamente sopra i 550 NIT, a garanzia di buona visibilità anche alla luce del sole, anche grazie ad un buon trattamento "assorbente" del display.
Al buio il picco di luminanza scende a 528 NIT mentre al 25% dell'area il valore di luminanza è di 515 NIT. Per le misure di fedeltà cromatica, utilizziamo segnali testo con il 25% di APL. In queste condizioni, il rapporto di contrasto va oltre le nostre possibilità di misurazione (con il Minolta LS100 non possiamo scendere al di sotto di 0,001 NIT) e comunque un rapporto di contrasto oltre 100.000:1 sarebbe difficilmente rilevabile neanche al buio più totale.
I valori del gamma sono un po' più alti del necessario, condizione che dona alle immagini una buona tridimensionalità ma che tendono ad esaltare la possibilità di perdersi qualche particolare di troppo sulle basse luci. Sulla sinistra trovate le prestazioni in condizioni di defaurl; a destra quelle dopo la "calibrazione" che spieghiamo subito più avanti.
Il bilanciamento del bianco in condizioni di default, quindi con impostazioni colore "normale" è tra le più vicine al riferimento rilevate. Selezionando le altre due modalità predefinite ("Contrasto Elevato" e "Contrasto Automatico") è possibile effettuare una calibrazione del bianco che comunque "rimane" in memoria anche tornando alla modalità "normale", con ottimi e immaginabili benefici. Sulla destra potete osservare il risultato nella modalità "Contrasto Elevato".
Il gamut in modalità predefinita "normale" è incredibilmente vicino ai riferimenti sRGB e REC BT.709 ed è tra le migliori prestazioni rilevate in uno smartphone, seconda al Galaxy S10, attualmente nostro riferimento assoluto. Nella modalità "Contrasto Elevato e dopo la calibrazione colore", le cose vanno molto bene e il gamut copre quasi completamente quello DCI-P3. C'è solo un piccolo limite sul vertice rosso: analizzando lo spettro del colore, notiamo che c'è in effetti un po' di verde che manca invece nel magenta: questo suggerisce un piccolo errore software nel rendering del colore rosso che può essere corretto con uno dei prossimi aggiornamenti firmware.
Il display è HDR ma viene sfruttato solo con Youtube. La visione dei contenuti in HD su Netflix è assicurata (il supporto ai DRM Widevine è di tipo L1) ma non c'è il supporto ai contenuti HDR, neanche su Amazon Prime. Il rapporto d'aspetto del display viene sfruttato in maniera eterogenea dalle varie applicazioni. Netflix ad esempio espande tutto e attualmente non c'è modo di modificare il rapporto d'aspetto per poter osservare i contenuti in 16:9 senza perdere informazioni.