
Musica in Blu-ray: Agosto 2013
Apriamo con i fasti sonori dei “Pianeti” di Holst, raccontati da 37 telecamere che seguono ogni dettaglio della partitura, proseguiamo con lo storico teatro di Oxford in cui è protagonista la Filarmonica di Berlino e concludiamo con la Quarta di Mahler diretta da Chailly
I Pianeti di Holst: 37 telecamere e DTS MA
Universe of Sound è parte di un progetto interattivo realizzato dalla Royal Philharmonic Society che ha lo scopo di far penetrare i visitatori del Museo della Scienza di Londra all'interno della grande orchestra. La pubblicazione di questo Blu-ray Disc fa entrare nel dettaglio di una partitura affascinante, eseguita dalla Philharmonia Orchestra di Londra diretta da Esa-Pekka Salonen. C'è ben più di un audio di alto profilo con un multicanale lossless di straordinaria trasparenza. Punto di forza una regia video che con 37 telecamere riesce a seguire ogni frase musicale senza far perdere l'omogeneità della struttura. La qualità audio del DTS Master Audio offre poi una dinamica inesauribile, con la quale prima o poi anche gli audiofili dovranno di confrontarsi. Tecnologia al servizio dell'educazione musicale quindi, attraverso un video che analizza ogni frase senza perdere il senso unitario della narrazione. La seconda parte del programma contiene ancora l'esecuzione dei Pianeti così come visti dalla prospettiva di alcune delle prime parti dell'orchestra (tromba, corno, violino, timpani, fagotto). Questa sezione è disponibile anche con la funzione “immagine in immagine, con il commento di ciascun protagonista che accompagna lo svolgersi della partitura, illustrando il pezzo in base alla percezione di ciascun protagonista.
The Planets costituisce una atipica sinfonia in sette movimenti, che alterna episodi brillanti a pagine dai toni delicati ed intimistici. Molto nota l'introduzione sul timbro cupo delle tube di “Marte”, scandito dal ritmo ossessivo dei timpani. E' un crescendo che al culmine impiega una nutrita sezione fiati, un balenio di ottoni sorretto dalle percussioni e dallo scrosciare fragoroso del tam-tam, compreso il supporto dell'organo. Gli accordi in staccato, forti ed imperiosi nella conclusione, sono quanto di più dirompente possiamo ascoltare nel grande repertorio orchestrale. Troverete molte affinità, non a caso, con alcune parti della musica di Guerre Stellari di John Williams. Più distesa l'atmosfera con Venere, oasi di quiete alla quale segue il breve e veloce “Mercurio”, scherzo sinfonico collocato prima di Giove, altro pezzo “forte” di questa pagina. Ascoltate qui la splendida sezione corni della Philharmonia, con la graziosa “principal” in primo piano. Saturno si dipana con solennità, preparando al micidiale attacco sugli ottoni e timpani che segna l'entrata in campo di Urano, pezzo forte di questa pagina e qui ripreso con tutti i dettagli del caso.
Da qui si avvia una sorta di rondò orchestrale che può ricordare l'Apprendista Stregone di Dukas, ma la strumentazione è ben più massiccia. I toni si alzano sempre di più per arrivare ad un momento in cui due timpanisti si impegnano in un duello a sovrastare il fortissimo dell'orchestra, sino ad una parossistica conclusione esaltata da un raggelante. glissando sull'organo. L'esecuzione di Salonen risulta piuttosto convenzionale, tempi distesi e concertazione attenta, anche se manca l'emozione del concerto dal vivo. In ogni caso la Philharmonia ha questa pagina nel proprio DNA ed ogni parte risulta impeccabile, con una notazione particolare alla sezione ottoni, spesso chiamati in primo piano e al timpanista, che in alcuni tratti “conduce” il gioco da autentico solista. Alla qualità e dettaglio della ripresa video si affianca un audio trasparente dai toni brillanti ed incisivi. Appena in secondo piano la grancassa, ma l'ascolto soprattutto a volumi “disinvolti” è pienamente godibile.
