Misure e diffusori: il test in batteria

Pietro di Giovanni 15 Marzo 2011 Diffusori

Quando “il capo” mi ha chiesto cosa ne pensassi di una corposa prova in batteria, ho risposto immediatamente di si, ben sapendo quanto siano richiesti a gran voce questo tipo di test ma solo dopo aver descritto come sarà effettuato il test, con quali misure, che tipo di ascolto, quali confronti e come interpretare i vari dati

La risposta all'impulso

Per quanto la risposta all’impulso e la step response,  derivata dall’impulso, siano quelle più difficili da interpretare e da commentare si tratta di una misura importante. Essa è rivelatrice di alcuni fenomeni che pur manifestandosi in un tempo incredibilmente breve definiscono in qualche modo le differenze operative tra i vari altoparlanti che compongono il diffusore. Letteralmente la step response dovrebbe essere la risposta ad un impulso a forma di gradino, che passa da una tensione bassa ad una alta. Nessun altoparlante e quindi nessun diffusore può sostenere ed emettere un segnale di questo tipo, ma a noi non interessa tanto quello che succede prima e dopo il gradino, ma piuttosto quello che succede durante la variazione di tensione. Ogni altoparlante del diffusore sotto test per mettersi in moto ha bisogno di un suo tempo in base alla massa della membrana da spostare, della forza effettiva del suo complesso magnetico e soprattutto della sua banda passante che è imposta soprattutto dal filtro crossover.

Nella prima figura, più in alto, vedete l’andamento teorico che ha l’impulso a gradino con un fronte di salita praticamente verticale e soprattutto univoco. La risposta al gradino reale è differente tra un tweeter, esteso in frequenza e dotato di una membrana leggerissima ed un woofer dalla membrana moto più pesante e da una banda passante limitata alle frequenze alte. Nella figura più in basso ho sovrapposto la step response di un tweeter colorata in rossa con quella di un midwoofer da 165 millimetri mediamente veloce e soprattutto filtrato a circa 3000 Hz con la curva colorata in blu. La differenza è drammatica in termini di velocità e di tempo di intervento.

Una ulteriore informazione riguarda la fase di collegamento dei singoli altoparlanti. Gli altoparlanti connessi in fase presentano il picco rivolto verso l’alto mentre il contrario avviene quando il componente, tipicamente il tweeter o il midrange, sono connessi controfasce. Ovviamente tutto diventa più difficile da intravedere quando nella misura della step response del diffusore gli altoparlanti emettono contemporaneamente. Ovviamente la coda più lunga con un andamento nella zona negativa molto dopo l’inizio della misura appartiene alla membrana del woofer.

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