Sherlock Holmes: gioco di ombre
Robert Downey Jr. riprende il ruolo dell'investigatore nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle, in un sequel annunciato in chiusura del primo capitolo che vede l'importante presenza del Professor Moriarty come villain di turno. Distribuzione Warner dal 16 Dicembre
Una serie di attentati nel mondo, apparentemente indipendenti tra loro, scuote le nazioni. Solo Sherlock Holmes, ossessionato dalla figura del Professor Moriarty, intuisce la pericolosa tela di morte e distruzione ideata dal suo nemico e trascina il povero Dr. Watson nella mischia, sottraendolo ai doveri coniugali per l'imminente matrimonio. L'indagine abbandona ben presto Londra, per toccare la Francia, la Germania e infine la Svizzera, in una corsa contro il tempo per bloccare il pericoloso complotto.
A soli due anni di distanza, l'arguto personaggio ideato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle torna al cinema, con un sequel spudoratamente annunciato in chiusura del primo capitolo, riprendendo di fatto i lati positivi e negativi del film datato 2009. La produzione spinge con più convinzione sul lato action e commedia, prendendo maggiormente le distanze - se possibile - dal personaggio impolverato presente nell'immaginario collettivo.
La coppia Robert Downey Jr. / Jude Law funziona a meraviglia e alleggerita dalle ovvie circostanze di presentazione dei personaggi del primo capitolo, in questo nuovo gioco di ombre esce nettamente allo scoperto con siparietti e travestimenti sempre divertenti, spesso borderline e ben inserite nello svolgimento della trama. Imperdibile Mycroft Holmes, fratello del più attivo Sherlock, magnificamente interpretato da Stephen Fry che contribuisce a rendere frizzante il film, mentre deludono alquanto i nuovi personaggi interpretati da Jared Harris (un Professor Moriarty non sviscerato degnamente) e dalla svedese Noomi Rapace (una misteriosa zingara di nome Sim che si schiera al fianco di Sherlock).
Identica nelle intenzioni anche l'adrenalinica regia di Guy Ritchie, che sfrutta ancora una volta la Phantom - macchina da presa digitale ad alta velocità - per accelerare e rallentare il tempo sia nelle pre-visualizzazioni di lotta (espediente già utilizzato nel primo capitolo) che per arricchire il girato con clip d'impatto inserite per le scene d'azione. La quantità di passaggi rallentati è però eccessiva, finendo per diventare fuori luogo.
Probabilmente avremo un terzo capitolo, che sfrutterà ancora l'intuizione avuta nel momento giusto con gli attori giusti: ormai sarebbe impensabile un nuovo capitolo senza Robert Downey Jr. e lo stile generale di questa nuova saga. La strada è ormai ovvia e l'esordio record al botteghino internazionale di questo sequel è un dato di fatto. Precipitatevi quindi in sala se il primo Sherlock Holmes vi è piaciuto, ma restate a debita distanza se il vostro investigatore è quello british con deerstalker e pipa.
Voto finale | ![]() |
7 |
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Commenti (14)
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Lento e noioso, meglio il primo...
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In realtà lo Sherlock Holmes di Robert Downey Jr. è molto più fedele al personaggio dei racconti di Conan Doyle...prendendo maggiormente le distanze - se possibile - dal personaggio impolverato presente nell'immaginario collettivo.
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restate a debita distanza se il vostro investigatore è quello british con deerstalker e pipa. -
Originariamente inviato da: The SaintIn realtà lo Sherlock Holmes di Robert Downey Jr. è molto più fedele al personaggio dei racconti di Conan Doyle...
Infatti ho parlato di immaginario collettivo e vostro investigatore.
Penso non ci siano dubbi sul fatto che, tralasciando i fedeli lettori, per tutti gli altri Sherlock Holmes era molto più tranquillo di Robert Downey Jr., attrezzato di pipa e cappello. Almeno fino al 2009. Volevo intendere questo.
Saluti -
Originariamente inviato da: Alessio TamboneSì, sì... concordo. Il mio intervento non voleva essere di critica verso quello che hai scritto, ma solo un'aggiunta per chi non ha mai letto Doyle e quindi ha un'immagine di Sherlock Holmes che, come giustamente dici, è diversa da quella originale dell'autore e dettata dai film precedenti...Infatti ho parlato di immaginario collettivo e vostro investigatore.
Penso non ci siano dubbi sul fatto che, tralasciando i fedeli lettori, per tutti gli altri Sherlock Holmes era molto più tranquillo di Robert Downey Jr., attrezzato di pipa e cappello. Almeno fino al 2009. Volevo intendere questo. -
A me invece è piaciuto almeno quanto il primo!
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Originariamente inviato da: marco79Lento e noioso, meglio il primo...
a me invece è piaciuto come il primo se non di più, veramente un film ben fatto -
ottimo film, straconsigliato !
Stile identico al primo ma con un ritmo meglio calibrato.
Fotografia per me bellissima, ricostruzioni di ambienti e costumi molto curata (sembra veramente che il film sia stato girato a fine '800), azione e umorismo godibilissimi.
Non è mai facile ripetersi, secondo me si sono addirittura superati.
Difetti ? Si, qualcuno.
Anzitutto non aspettatevi nulla di diverso dal primo film. Nei videogame si direbbe more of the same.
Poi il personaggio della zingara (Noomi Rapace) mi è sembrato decisamente scialbo, senza spessore e personalità. Niente a che vedere con la bravissima Rachel McAdams del primo film (che in realtà compare anche in questo sequel solo per un breve periodo) che creava una chimica entusiasmante con R. Downey Jr. -
Il film mi è piaciuto ma il primo di piu. In realtà nel primo noi cominciamo a conoscere il personaggio, le sue stranezze... nel secondo quindi molte cose le conosciamo già e ci lasciano meno sorpresi. Il primo poi era molto piu giallo rispetto al secondo che è forse piu d'azione
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[editato]
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Visto ieri sera.
Già il primo mi era piaciuto, questo anche di più.
Ho letto praticamente tutta la narrativa di Doyle, che peraltro ha scritto molto altro oltre al suo personaggio più famoso, e come detto il personaggio interpretato da Downey jr è senz'altro aderente.
La tecnica della phantom camera è veramente notevole e, mio parere, il regista non ne ha abusato: oltre alla scena, memorabile, della fuga nel bosco, di grande impatto visivo, ricordo altre 3/4 sequenze al max
Impressionante la ricostruzione degli ambienti e dei luoghi, su tutte una Parigi di fine '800 perfetta.
Per chi apprezza, come me, le atmosfere quasi dark delle città europee di quel periodo (Londra stavolta è meno presente, il film è più itinerante del primo) il film ha un 'plus' in più.
Da vedere