Tron Legacy

Redazione 06 Gennaio 2011 Cinema, Movie e Serie TV

Nel 1982 rivoluzionò il cinema e la concezione della realtà virtuale. A partire dal 5 Gennaio il sequel del capolavoro di Lisberger è nei cinema italiani su distribuzione Walt Disney Studio Motion Pictures. Ecco il giudizio di AV Magazine curato da Alessio Tambone, Dimitri Bosi e Roberto Rosa

Lo spazio della disillusione

"Chi è, che cos'è un creativo? il creativo è colui che si colloca fra i canoni consolatori, confortanti, della cultura cosciente e l'inconscio, il magma originario, il buio, la notte, il fondo del mare. E’ questa vocazione, questa medianità, a fare il creativo. Egli abita, si pone, vive in questa fascia per operare una trasformazione, simbolo di vita." (Federico Fellini)

Nel 1982 (anno di uscita di Tron) il mondo dell’informatica era ancora un continente praticamente inesplorato. Per colonizzarlo, per renderlo abitato, ci si affidava ai “creativi” a persone, cioè, in grado di “collocarsi fra i canoni consolatori, confortanti, della cultura cosciente e l'inconscio” che scelgono “fra tutte le combinazioni che si potranno scegliere le più feconde”. Nel primo Tron, infatti, è proprio il cretativo Kevin Flynn a liberare in prima persona (si noti, infatti, che anche nel primo Tron è presente CLU - Codified Likeness Utility - ma, essendo sprovvisto della creatività umana, fallisce e viene distrutto) l’universo digitale dalla dittatura dell’MCP (Master Control Program). Dittatura, si badi bene, non autogenerata: nel mondo di Tron nulla poteva sfuggire al controllo umano, ma imposta dal perfido creativo Ed Dillinger.

Oggi, trent’anni dopo, l’informatica non è più l’ultima “nuova frontiera” sulla quale riversare quelle aspettative di progresso che l’occidente ha via via spostato più in là. Ancora una volta qualcosa è sfuggito al controllo umano e si è corrotto (o forse si è corrotto proprio per via del controllo umano), le aspettative alte hanno lasciato il passo alla disillusione. Disillusione, che è diventata la chiave di lettura privilegiata di tutto il cinema futuribile di questi trent’anni e i cui germi sono presenti già nel coevo Blade Runner fino a trovare la definizione finale nella saga di Matrix (entrambi ossequiosamente omaggiati in questo Tron Legacy).

La stessa parola “creativo” è diventata desueta. Così nel film, le poche volte che viene usata è solo come riferimento ad un tempo che fu. Se vogliamo evoca lo stesso sapore di alti ideali, ma anche di polvere e sconfitta che evocava la parola “Cavaliere Jedi” in Guerre Stellari (tantissimi sono i riferimenti che legano sia il primo che il secondo Tron alla saga di Lucas, ma lasciamo ai lettori il gusto di trovarli).

E’ proprio questa disillusione a creare lo scontro fra la “cultura cosciente” e “l’inconscio” (per dirla con Fellini), che porta il creativo stesso a sdoppiarsi. L’uno, privato della spinta ideale (di una visione di futuro), resta in balia delle (tante e contraddittorie) sovrastrutture culturali: raramente come in Tron Legacy è possibile trovare un prontuario di superficiali riflessioni “filosofeggianti” che pescano a casaccio fra oriente ed occidente. L’altro (l’inconscio) una volta liberato dalla guida della razionalità non può che dare sfogo alle sue tendenze egemonizzanti.

Ancora una volta, come in tanta parte del cinema e della letteratura occidentale degli ultimi due secoli “il sonno della ragione genera mostri”. O, meglio, la sconfitta della razionalità genera doppi (come accade sempre da Stevenson in poi). Doppi costretti ad incarnare il nostro lato oscuro e ad addossarsi le responsabilità delle nostre sconfitte. Doppi con i quali, infine, portare a temine quel percorso catartico che passa inevitabilmente attraverso lo scontro e il reciproco annientamento.

Nella rinuncia all’azione “in prima persona” di Kevin Flynn in favore di quella “in terza persona” del suo doppio CLU Tron Legacy, pur in un’apparente fedeltà all’originale, ne ribalta, in realtà, la visione “filosofica”. Se il primo è tutto centrato sulla forza “creativa” di Kevin Flynn, il secondo ne ammette la sconfitta addossandone peso e responsabilità a CLU.

Infine, Tron Legacy dimostra come il paradigma del doppio apparentemente identico ma privo di creatività, può essere (curiosamente) esteso ad una certa tendenza del cinema hollywoodiano contemporaneo capace di creare copie (ringiovanite) di classici del cinema di genere degli anni ‘70 e ’80 privati, ormai, della loro “anima rivoluzionaria” ma incapace di dargliene un’altra!

Roberto Rosa

PAGINE ARTICOLO

Similar Post You May Like

Commenti (28)

Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - Info
  • jinkokamen

    12 Gennaio 2011, 11:39


    Non so dove abbiate visto il Film ma tra Tutti i Film in 3D che ho visto (Avatar,Alice in Wonderland,Shrek4) questo è quello riuscito meglio in assoluto...Io ho trovato il Film veramente stupendo !!!
    la storia e il percorso di vita di Kevin Flynn.. ...Meraviglioso
    La maggiorparte delle persone non ha capito assolutamente il vero significato del film !!(come non l'ha capito di Avatar)mi dispiace sinceramente !! ma ce molto di piu' in questo Film...e se non lo vedede...vuol dire che non siete dei creativi (avete capito chi sono i creativi nella vita reale ?) state cercando ancora la perfezione, come la cercava Kevin Flynn..(prima di prendere Coscienza)
    E se fosse uscito CLU ? come sarebbe stato a differenza di Quorra ?
    Kevin Flynn era il creatore Giusto !! quindi cosa possiamo dedurre delle Iso ?
    Non voglio assolutamente peccare di presunzione Cerco solo di far prendere coscienza alle ISO ....
    IL FILM non è stato realizzato totalmente in 3D...perchè...secondo voi ???
  • pali

    12 Gennaio 2011, 12:19

    Non amo il 3d al cinema, però come film in se stesso non vale neanche un decimo del suo predecessore
  • gxin

    13 Gennaio 2011, 00:39

    Sono d'accordo con pali, il primo è migliore
    Per quanto riguarda gli effetti in 3d, secondo me si poteva fare molto di più. Cmq a me è piaciuto. C'è da dire che dopo aver visto il primo personalmente mi aspettavo di più, sia come trama che come effetti speciali. Questa è la mia opinione

    Ciao
  • giovideo

    13 Gennaio 2011, 13:22

    Originariamente inviato da: The Saint

    Io non ho notato nessun richiamo a Blade Runner o Star Trek, invece ha parecchi riferimenti a Star Wars ed ovviamente Matrix...


    Beh allora no ti sei accorto delle scenografie e l'ambientazione..... tutto molto scuro e nero.... come Bleaderunner e Star Trek (non la serie ma il primo film, dove si entra in una mega astronave gigantesca creata dalla sonda Voyager6)
  • The Saint

    13 Gennaio 2011, 14:19

    Originariamente inviato da: giovideo
    Beh allora no ti sei accorto delle scenografie e l'ambientazione..... tutto molto scuro e nero.... come Bleaderunner e Star Trek (non la serie ma il primo film, dove si entra in una mega astronave gigantesca creata dalla sonda Voyager6)
    In questo forse sì, ma qui il nero di sfondo è usato per creare il contrasto con i neon e con gli effetti di luce dei vestiti, etc... a me personalmente ha dato una sensazione diversa.
    Mentre i riferimenti a Star Wars e Matrix sono palesemente evidenti ed anzi a volte in modo imbarazzante...
  • silve76

    14 Gennaio 2011, 17:42

    Originariamente inviato da: jinkokamen
    La maggiorparte delle persone non ha capito assolutamente il vero significato del film !!(come non l'ha capito di Avatar)mi dispiace sinceramente !! ma ce molto di piu' in questo Film...


    Ciao, io sono uno di quelli che non ha capito...: SENZA ALCUNA VENA POLEMICA, potresti spiegarmi meglio? grazie!
  • giovideo

    14 Gennaio 2011, 18:13

    Originariamente inviato da: The Saint
    In questo forse sì, ma qui il nero di sfondo è usato per creare il contrasto con i neon e con gli effetti di luce dei vestiti, etc... a me personalmente ha dato una sensazione diversa.
    Mentre i riferimenti a Star Wars e Matrix sono palesemente evidenti ed anzi a volte in modo imbarazzante...

    Se ti riferisci allo slow motion della formazione delle moto, non è la stessa cosa del motion capture di Matrix di quando per es lei nella prima scena affronta i poliziotti... 2 tecniche diverse.

    A mio parere sono 2 film diversi. Anche nella trama.
  • The Saint

    15 Gennaio 2011, 15:50

    Originariamente inviato da: giovideo
    Se ti riferisci allo slow motion della formazione delle moto, non è la stessa cosa del motion capture di Matrix di quando per es lei nella prima scena affronta i poliziotti... 2 tecniche diverse.
    No, mi riferivo ad altro, non alle soluzione tecniche... tipo la figura femminile che si affianca al protagonista (Quorra/Trinity), la figura/ruolo di Castor che è molto simile a quella del Merovingio, etc... che siano film diversi non ci piove, io ho solo riscontrato delle affinità.
« Precedente     Successiva »

Focus

News