Love, Death & Robots | volume 4 | la recensione
Il quarto capitolo della serie animata su amore, morte e macchine ci riporta nelle atmosfere semibuie nate dalla fantasia di vari studi di animazione alla corte di Tim Miller con la produzione di David Fincher, tra immagini apocalittiche in cui penetra appena la speranza, e qualche cenno di commedia sottile, brillante e tagliente
Il quarto capitolo della serie animata su amore, morte e macchine (qui la recensione del volume 3) ci riporta nelle atmosfere semibuie nate dalla fantasia di vari studi di animazione alla corte di Tim Miller con la produzione di David Fincher. Tra immagini apocalittiche in cui penetra appena la speranza, e qualche cenno di commedia sottile, brillante e tagliente, il ventaglio di possibilità si dispiega in dieci nuovi racconti che usano l’animazione come mezzo per mettere in scena qualunque cosa a base di fantascienza, con venature che vanno dal dramma, all’horror, passando per azione e avventura, fino al sentimentale e a diverse risate.
episodio 1 | Can’t stop | voto 6
Alza il volume e goditi un concerto dei Red Hot Chili Peppers diverso da tutti gli altri... ma con qualche condizione.
Diretto da David Fincher, è una rivisitazione del brano dei Red Hot Chili Peppers suonato live il 23 agosto 2003 allo Slane Castle in Irlanda, un concerto con oltre 80 mila spettatori rimasto negli annali della band di Los Angeles. Un omaggio e un esercizio di stile, che vede al posto di musicisti e pubblico delle marionette (col)legate a fili che corrono verso il cielo (non si sa nelle mani di chi) e le cui parti del corpo si separano e riattaccano facilmente. Tanti effetti, nessuna storia, buono per chi ama gli spettacoli live e la buona musica.
Musicale. Slegato. Epico.
episodio 2 | Mini incontri ravvicinati del terzo tipo | voto 7,8
Sono venuti in pace. Ma quando il primo incontro con gli abitanti della Terra va storto, questi minuscoli extraterrestri sono pronti a vendicarsi.
L’episodio ha lo stesso stile in miniatura di La notte dei minimorti, quarto episodio del terzo volume della serie, scritto e diretto (anche questo) da Robert Bisi ed Andy Lyon con l’animazione di Buck, in cui una coppia intenta ad amoreggiare selvaggiamente all’interno di un cimitero, scatenava un’apocalisse zombie. E sebbene qui l’inizio parta da un incontro ravvicinato andato male, anche stavolta viene inserito il tema sessuale. Solo che i due soggetti stavolta sono un uomo che tenta di “sedurre” una mucca (riluttante). Chi la fa l'aspetti, recita un adagio e i vendicativi alieni compiono esperimenti inserendosi laddove non batte il sole. Un Independence day al contrario (a tratti ricorda anche Mars Attack) con un finale che ci ricorda quanto, rispetto all’universo, possiamo essere comicamente insignificanti.
Rapido. Traente. Spassoso.
episodio 3 | Spider Rose | voto 8,3
Ai confini della galassia, una donna in lutto sogna di vendicarsi. Può un adorabile nuovo arrivato aiutarla a distruggere i suoi nemici... senza distruggere la sua umanità?
Una perdita, il desiderio di una vendetta pressoché improbabile e poi un’opportunità. Tra la droga per resistere a incubi orribili e una creatura che può salvare l’anima della protagonista portandola verso un rinnovato spirito vitale. Fa pensare al momento in cui in La carica dei 101 i padroni dei cani gli somigliavano, anche se qui il senso diventa più ampio e profondo.
Combattente. Tenero. Rigenerante.
episodio 4 | Bestioni dell’isolato 400 | voto 7,5
Saranno dei o giganti? Questa banda di sopravvissuti sa solo che sono letali... e che se vuole fermarli dovrà mettere da parte la consueta guerra per il territorio.
I Guerrieri della Notte in versione fine del mondo, sovrannaturale e in cui il nemico da battere non è una banda rivale ma qualcosa contro cui è bene stabilire una tregua e unirsi. Il carattere è catastrofico e non sembra esserci salvezza se non restando calmi laddove il panico non può che prendere il sopravvento e l’istinto della mente deve correre alla stessa velocità delle gambe.
Apocalittico. Disperato. Violento.
episodio 5 | L’altra cosa grande | voto 7,7
Questo rivoluzionario peloso ha un piano per dominare il mondo. Gli serve solo un aiutante con i pollici opponibili.
Viene alla mente lo Stewie dei Griffin che trama per uccidere la madre Lois. Qui il bambino è un gatto e la genitrice, due sconclusionati padroni. Contro i quali è necessario ribellarsi. È più l’inizio di un episodio più lungo e compiuto, perché il finale lascia molto all’immaginazione e si vorrebbe conoscere il destino dei gatti che reclutati altrettanti automi prendono possesso del mondo.
Vendicativo. Potente. Comico.
episodio 6 | Golgota | voto 7,8
Una misteriosa razza di alieni acquatici è arrivata sulla Terra... e non vuole incontrare i nostri leader.
Le prime immagini sembrano talmente reali che solo dopo qualche secondo ci si rende conto che è tutto digitale. Una versione alternativa e religiosa del finale di Guida Galattica per Autostoppisti, quella di Addio e grazie per tutto il pesce, in cui la specie che crede di essere dominante è costretto a vedersela con alieni ed esseri acquatici, con esiti da restare a bocca aperta. Anche qui manca un finale, che comunque si può immaginare già dal titolo: l’inizio del calvario che porterà allo sterminio del genere umano.
Realistico. Mistico. Ittico.
episodio 7 | Il grido del tirannosauro | voto 8
In un’arena orbitale, gladiatori e dinosauri si sfidano in una gara mortale e affrontano un nuovo terrificante avversario. Con la partecipazione straordinaria di MrBeast.
Una gara mortale per allietare un’annoiata elite, una versione futura (e più cruenta) della corsa delle bighe di Ben-Hur (citata poi in Star Wars), un mors tua vita mea tra predatori preistorici ed esseri la cui evoluzione ha portato a un’involuzione di umanità dove i potenti usano i membri del popolo come schiavi. Nessun diritto, solo il dovere di sopravvivere nell’arena, aspirando a capovolgere le gerarchie.
Cruento. Onorevole. Vendicativo.
episodio 8 | Così Zeke ha scoperto la religione | voto 7,2
Durante una pericolosa missione in territorio ostile, l’equipaggio di un bombardiere della Seconda Guerra Mondiale incontra un nemico infernale.
Una cerimonia macabra dei nazisti che ricorda quella alla fine di I predatori dell’arca perduta.
Una creatura ancestrale, venuta dai meandri della Terra, spietata, assetata di sangue, inarrestabile. Dall’altra parte un gruppo di soldati tra i quali spicca il protagonista, un uomo privo di paura e senza dio, che di fronte ad alcuni segni è costretto a rivedere il suo credo. Interessante ma non pienamente soddisfacente.
Horror. Sanguinolento. Spirituale.
episodio 9 | Il complotto dei dispositivi intelligenti | voto 8
Dai termostati agli spazzolini da denti fino ai water, questi dispositivi moderni hanno qualcosa da dire sui loro ignari proprietari.
Spassose rivelazioni di dispositivi elettronici che si lamentano dei proprietari. Tra tutti, il soffione della doccia è quello che sfida più degli altri a non morir dal ridere (da non perdere l’audio sui titoli di coda). Per ogni dispositivo si potrebbe aprire un episodio intero (se non una serie), ma la rapidità nell’elencarli tutti aumenta l’effetto comico in maniera deflagrante.
Esilarante. Acuto. Brillante.
episodio 10 | Poiché può strisciare | voto 8
Londra, 1757. Satana combatte contro un gatto per l’anima di un poeta i cui versi potrebbero assicurargli il dominio sulla Terra.
Gatti contro il Signore delle Tenebre. Che accusa il colpo, come a dire che sono i felini a saperne una più del diavolo (vedi, in tutt’altro tono, episodio 5). L’atmosfera gotica è suadente, così come i dialoghi che rendono cadenzato lo scorrere del racconto. La metafora dell’artista che si piega a un potere troppo forte per opporvisi è tra i messaggi migliori dell’intera serie.
Lirico. Mefistofelico. Felino.
Nel complesso anche stavolta, una discreta varietà di temi, dal mefistofelico al sociale, con gatti privi o pieni di morale, creature dello spazio con intenzioni varie e macchine con una coscienza che si piegano al volere degli umani, ma non sempre lo gradiscono. Il primo volume resta ancora insuperato per potenza evocativa, ma il fatto che la serie prosegua nel cammino lascia ben sperare per nuove storie, sempre diverse e sempre più interessanti.
VALUTAZIONI
prima della visione
Aspettativa 7,5 Potenziale 9
dopo la visione
Intrattenimento 8 Senso 7,5 Qualità 8
Giudizio Complessivo 7,7
soglia d’attenzione
Scorrevolezza MEDIA Impegno MEDIO
Love, Death & Robots | volume 4
animazione, fantascienza, drammatico, commedia, horror, avventura, sentimentale, azione | 15 mag 2025 | 10 ep / 11 min | Netflix
ideatore Tim Miller produttori Joshua Donen, David Fincher, Jennifer Miller, Tim Miller
critica IMDb 6,1 /10 | Rotten Tomatoes critica 7,8 /10 utenti 2,9 /5 | Metacritic critica nd utenti 3,6 /10
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