The Boys | stagione 4 | la recensione
Tra i Boys si moltiplicano le problematiche, ma tra i Super la situazione non è più rosea. Mentre Butcher viene allontanato dal gruppo, Patriota sente sempre maggiore il peso dell’età e questo non lo aiuta nel rapporto col figlio Ryan. Con due new entry di spessore e come sempre, crudeltà e splatter a volontà misti a una profonda umanità e a sentimenti alti e positivi.
Tra i Boys si moltiplicano le problematiche. Butcher viene allontanato da Latte Materno (che prende il comando) perché non ritenuto più in grado di guidare il gruppo, sia per la malattia che per i modi spregiudicati e poco equilibrati. Hughie viene travolto da più di un’avversità personale. Starlight, che vorrebbe combattere contro la Vought in abiti civili, è costretta a reindossare i tanto detestati panni da eroina per tenere vicini i tanti sostenitori e riguadagnare una credibilità in bilico. Frenchie si innamora di qualcuno e nonostante riceva l’approvazione di Kimiko, qualcosa di orribile spunta dal suo discutibile passato e mette in pericolo il suo nuovo amore. Tra i Super la situazione non è più rosea. Patriota, che deve affrontare in tribunale l’accusa di omicidio, sente sempre maggiore il peso dell’età e questo non lo aiuta nel rapporto col figlio Ryan. Il quale cerca di gestire i suoi poteri senza successo e non riesce a trovare un suo equilibrio che lo porti a prendere decisioni più sensate rispetto alla situazione che sta vivendo. Abisso oscilla tra sottomissione e aggressività, dimostrandosi sempre più vile e meschino. Il secondo Black Noir non sa in che modo percorrere la strada tracciata dal suo predecessore e va perennemente in confusione. A-Train inizia lentamente ma inesorabilmente a capire che deve cambiare qualcosa altrimenti la sua coscienza finirà per investirlo fino a portarlo a una distanza sempre maggiore, se non definitiva, dalle persone a lui più care. E arrivano due nuovi innesti: Firecracker, una complottista che stravede per il carattere psicopatico di Patriota e che incredibilmente riesce a entrare nelle sue grazie, e Sage, la Sup più intelligente del pianeta che entra a far parte della squadra quando il suo leader ne resta affascinato e sorpreso, e capisce che potrebbe essere una chiave strategica vincente. In tutto questo, Victoria Neuman non si posiziona in maniera decisa dalla parte dei Boys perché teme le reazioni di Patriota e cerca di capire in che modo avvantaggiarsi della situazione a proprio favore.
La miglior serie di Prime Video si avvicina alla fine, ma le cose non cambiano (la nostra recensione della terza stagione). La qualità resta alta, il tono immutato e soprattutto continua ad aleggiare sempre la stessa domanda: come si fa ad uccidere una volta per tutte Patriota. Questa volta la domanda sembra avere una risposta grazie al tanto agognato virus che chiuderebbe i giochi definitivamente. Ma è davvero così? Perché nel frattempo Abisso, A-Train e Black Noir vengono ridotti ulteriormente (quando si dice “al peggio non c’è mai fine”) a servi in attesa che il padrone impartisca ordini, sempre più umilianti, quando non sanguinosi. Un padrone di cui non si riesce a leggere i pensieri perché si è soverchiati dal terrore di dire o fare la cosa sbagliata. Abisso diventa sempre più meschino. Black Noir (quello nuovo) è del tutto confuso. Solo A-Train, di fronte al giudizio di chi ama, prova a fare la cosa giusta, nel modo più silenzioso possibile. Un cambiamento radicale che potrebbe salvarlo in ogni senso.
The Seven is gonna fight back
Patriota, sempre più spavaldo, vendicativo e sanguinario, aizza le folle con bugie e inganni alla maniera di qualcuno che vorrebbe tanto tornare alla Casa Bianca, in un paese in cui, nonostante quanto accaduto a Capitol Hill appena tre anni fa, tutto è possibile, nel bene e specialmente nel male. La sua ombra (di Patriota) si staglia sulle teste di tutti, volenti (pochi) o nolenti. Il suo rapporto con l’età che avanza, invece di metterlo di fronte a sé stesso rendendolo più umano, lo spinge a vendicarsi in maniera sempre più creativa verso chi lo ha fatto diventare quel che è. Con risultati, al solito, eccellenti, sia in termini etici che di spettacolo puro. Ashley, sempre più incapace di sostituire l’iconica Madelyn Stillwell, si lascia superare addirittura dalla neopromossa Firecracker, una fautrice di complotti perennemente a caccia di accoliti che in questo caso passa dall’altra parte. È lei infatti a diventare follower del più grande di tutti, e conoscendo bene la materia riuscirà pian piano a capire chi ha di fronte soddisfacendo alcuni dei suoi istinti primordiali non esattamente scontati come si potrebbe pensare. A ragionare sulla parte razionale viene ingaggiata Sage, mente suprema che sembra temere meno di chiunque altro Patriota, al quale la cosa piace non poco. È lei la migliore new entry della stagione. Non che Firecracker non sia un buon innesto, ma la collega spicca per complessità, imprevedibilità e carisma, particolarmente nel gestire ogni situazione in maniera assennata. Il fatto di trovarsi dalla parte sbagliata della storia, le conferisce quel contrasto utile a far spazientire lo spettatore medio. Quello avanzato invece pensa (spera) che prossimamente venga fuori che ogni mossa di Sage sia stata pianificata per far fallire Patriota nella maniera più eclatante possibile. Lo scopriremo presto.
Dall’altra parte i Boys mostrano le loro debolezze, solo appena sopite in un passato che al contrario non muore mai. Kimiko, Starlight e Frenchie vengono investiti da carichi grevi e densi e per farvi fronte risultano meno efficaci del previsto nel contrastare il nemico. Butcher, tra allucinazioni e realtà, è in lotta con la sua coscienza e le conseguenze che ogni suo gesto può lasciare. Ma ai suoi compagni non viene mostrata alcuna debolezza, così come non viene mostrato il nuovo potere acquisito. Latte Materno prende il comando delle operazioni col beneplacito di tutti, tanto è percepita come pericolosa la presenza del(l’ex) capo. Hughie viene sottoposto a una serie di prove davvero estenuanti, una dietro l’altra. Viene ingannato, abusato, devastato da una perdita importante con risvolti orribili, ma questo piuttosto che indebolirlo appare come qualcosa di necessario per renderlo più spietato, connotato fondamentale per vincere sui mostri. Eppure, ancora una volta, è il suo candore a rimettere in equilibrio le sorti degli altri impegnati a lottare senza esclusione di colpi. Kimiko, sempre più centrale nella serie, oscilla tra una sensibilità rara e la violenza estrema, vinta stavolta da questioni delicate circa i suoi trascorsi in giovane età. Starlight perde l’equilibrio di fronte a provocazioni sempre più forti, conseguenza della sua decisione di esporsi totalmente come Super contro i suoi ex colleghi.
E poi ci sono quelli che si trovano in mezzo. Victoria da abile politica continua a nascondere la sua vera identità dotata di superpoteri. Questo le garantisce la possibilità di muoversi indisturbata e muovere i fili di tante personalità di spicco, guadagnando di volta in volta sempre maggior potere puntando a ottenere quello più grande. La sua figura ambigua catalizza entrambe le parti che se da un lato hanno bisogno di lei, dall’altro potrebbero farne a meno in qualsiasi momento. Non senza conseguenze ovviamente. Ed è questo controllo che le risulta congeniale e utile, ma fino a quando? Ryan deve decidere da che parte stare ma ogni sua scelta è resa praticamente impossibile da Patriota del quale ha sempre meno paura, stimolato dal fatto che è il suo padre biologico, risultando così suo unico erede. È ancora più emaciato, contrito, insicuro. Ma crescendo inizia ad affilare le armi, con non troppo giudizio a volte, in perenne conflitto tra il desiderio di perseguire ideali di giustizia, onestà e bontà e i vari sensi di colpa provenienti dalle sue capacità superiori che non vorrebbe avere e che non è in grado di indirizzare correttamente.
Come sempre, cose disgustose a bizzeffe, lo splatter non manca mai, insieme ad animali superdopati e ultra aggressivi, e una crudeltà generale a cui non ci si abitua mai, forse perché appare ogni volta con nuove modalità sempre originali. E anche perché si accosta sempre a una profonda umanità e a sentimenti alti e positivi. Arrivano anche le superstar in vari tipi di apparizione. Will Ferrell si diverte a fare sé stesso, Noah Baumbach viene citato (non vuole più Abisso nel suo prossimo film) e Tilda Swinton dona la sua voce in versione morbida, sensuale e rassicurante al polpo amante di Abisso. Ci sono anche i ragazzi della Godolkin University direttamente dallo spin-off Gen V, il cui intersecarsi con la serie madre potenzia la forza di entrambi i prodotti.
La morale sembra smarrirsi sempre più. Sangue chiama sangue e il potere è sempre pronto a sfruttare chi ne è assetato, fino a quando non ne resta vittima a sua volta, capovolgendosi in favore di qualcun altro. Anche perché qui l’unico potere è quello dell’invincibile, neanche la politica può contrastarlo, può solo tentare di venirci a patti. In questa stagione si avverte ancora di più, se possibile, il parallelo coi tempi che viviamo (c’è anche il riferimento all’attentato all’ex Presidente, ovviamente involontario). Inizia però a rovesciarsi il dettame secondo cui per combattere dei mostri bisogna diventare come loro, cosa che nel prosieguo diventerà la chiave per cambiare le cose definitivamente. Le note di Heart shaped box dei Nirvana chiudono il capitolo con un finale notevolmente drammatico che porta a un’ultima stagione di risoluzioni drastiche ma sempre più complesse e avvincenti. Che Karl Urban ha confermato arriverà nel 2026. Con il ritorno di un personaggio che fa capolino durante i titoli di coda...
VALUTAZIONI
prima della visione
Aspettativa 8,5 Potenziale 9,5
dopo la visione
Intrattenimento 9 Senso 8 Qualità 9
Giudizio Complessivo 8,7
soglia d’attenzione
Scorrevolezza MEDIO/ALTA Impegno MEDIO
The Boys | stagione 4
fantasy, thriller, azione, drammatico, commedia | USA | 13 giu - 18 lug | 8 ep / 63 min | Prime Video
ideatore Eric Kripke soggetto tratto dal fumetto di Garth Ennis e Darick Robertson
personaggi interpreti
Billy Butcher Karl Urban
John / Patriota Antony Starr
Hugh "Hughie" Campbell Jack Quaid
Annie January / Starlight Erin Moriarty
Kimiko Miyashiro / Femmina Karen Fukuhara
Serge / Frenchie Tomer Kapon
Marvin Milk / Latte Materno Laz Alonso
Joe Kessler Jeffrey Dean Morgan
Ryan Butcher Cameron Crovetti
Jessica "Sage" Bradley / Sister Sage Susan Heyward
Misty Tucker Gray / Firecracker Valorie Curry
Kevin / Abisso Chace Crawford
Reggie Franklin / A-Train Jessie Usher
Victoria "Vic" Neuman / Nadia Claudia Doumit
Stan Edgar Giancarlo Esposito
Earving / Black Noir Nathan Mitchell
Ashley Barrett Colby Minifie
Hugh Campbell Sr. Simon Pegg
Daphne Campbell Rosemarie Dewitt
Ben / Soldatino Jensen Ackles
critica IMDb 8 /10 | Rotten Tomatoes critica 7,6 /10 utenti 3 /5 | Metacritic critica 76 /100 utenti 4,3 /10
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