WandaVision | HDR Atmos | la recensione
La miniserie Marvel distribuita su Disney+ sviluppa i due personaggi, lasciati in Avengers: Endgame, in maniera a tratti geniale, in un crossover di generi che è una metafora perfetta dei tempi che stiamo vivendo
Wanda e Visione si ritrovano a vivere in una sitcom che inizia in bianco e nero e passa al colore attraversando non troppo lentamente i decenni, sempre nella ridente cittadina americana di Westview. Nonostante le risate fuori campo tipiche del genere, alcune falle cominciano a farsi largo tra le maglie dell’insolito show. Personaggi che non sanno dove si trovano e accadimenti curiosi minano quello che si delinea come un sistema dal quale non è facile uscire. Se questa è la soluzione del gioco.
L’inizio di WandaVision è una perfetta riproduzione di Vita da strega (in originale Bewitched), la serie andata in onda dal 1964 al 1972 in cui la strega Samantha, avendo sposato un comune mortale, rinunciava ad utilizzare i suoi poteri. Quasi sempre. Anche Wanda Maximoff è la perfetta casalinga dei primi anni sessanta che a volte è costretta a fare magie, ma invece del pubblicitario Darrin ha accanto a sé l’androide Visione che cela al resto del mondo la sua identità robotica.
C’è un grosso distinguo da fare su questa serie per quanto riguarda il tipo di spettatore: c’è chi conosce a menadito l’universo Marvel, chi lo segue ma per ovvi motivi di sanità mentale non riesce a ricordare proprio tutto e chi infine ne sa qualcosa per sentito dire. I fan accaniti conoscono bene i poteri di Wanda e cosa sia accaduto nelle apparizioni precedenti dei due personaggi, sanno quindi che cosa sta succedendo e perché. Per gli altri invece alcuni passaggi sono oscuri. Ma non restano tali perché la cura che c’è in WandaVision fa sì che arrivino spiegazioni continue circa i raccordi, che non per forza bisogna conoscere per avventurarsi nella visione degli episodi. Chiunque può guardare la miniserie Marvel perché, proprio come avviene all’interno della sua storia, è un mondo a sé stante. Questo, tra l’altro, fa in modo che in futuro ogni qualvolta si ripresenteranno Wanda e Visione - che d’ora in poi sarà difficile non amare - non si potrà fare a meno di seguirli.
Lo sviluppo seriale dei due personaggi è stato creato in maniera meticolosa, risultando in vari momenti geniale. Non solo è un crossover di generi, ma li mescola sapientemente per arrivare a mostrare che cosa la mente di Wanda alias Scarlet Witch abbia generato, più o meno inconsapevolmente. Da un lato c’è la sitcom americana che dagli anni sessanta si trasforma attraversando tutte le evoluzioni del genere - non ultimo quello dei formati, dal bianco e nero al colore, dal quattro terzi al panoramico - e dall’altro c’è il drammatico mondo reale, che di reale ha ben poco perché racconta di organizzazioni con tecnologie fantascientifiche al cui interno si muovono dei supereroi. Lo scorrere dei capitoli si concentra su questa continua alternanza tra fantasia e fantascienza, atta a comprendere se la protagonista stia agendo per il bene, per il male o per qualche altro scopo, il cui giudizio sarà di complessa emissione. In mezzo a ciò si colloca benissimo perfino l’elemento magico che crea un corto circuito necessario, che dal generare complicazioni crea il sentiero narrativo di un conflitto che porta al compimento del tema. E infine ci sono i flashback che ricostruiscono non solo gli ultimi avvenimenti già conosciuti ma anche il passato di una famiglia modesta ma felice che all’improvviso viene spezzata irrimediabilmente.
Ma cos'è il dolore se non amore perseverante?
Una serie che arriva in un momento chiave nel mondo intero, un momento nel quale ci si è rifugiati ovunque pur di non dover sopportare le limitazioni della pandemia. Con conseguenze che non verranno cancellate in poco tempo, sia economicamente ma soprattutto psicologicamente. Wanda è in preda alle conseguenze di quello che è accaduto nel film Avengers: Endgame, appena tre settimane dopo gli eventi tragici che hanno coinvolto lei e Visione. Un viaggio mentale profondo in cui non è semplice comprendere, così come non lo è giudicare. Il bisogno comune di avere un’esistenza felice si scontra con una realtà dolorosa in cui per sopravvivere non basta la forza d’animo.
I vari personaggi che arricchiscono la sitcom evidenziano un po’ per volta cosa c’è che non va. Il capo di Visione che con la moglie vanno a cena dai due per testare l’affidabilità del nuovo assunto, con risultati potenzialmente disastrosi che invece si risolvono rocambolescamente e un po’ inspiegabilmente per il meglio, la vicina impicciona e maldestra che però dà una mano nella vita di tutti i giorni, la nuova amica Geraldine con cui Wanda sente di potersi aprire e confidare anche se non sa bene chi sia e da dove venga. Ogni elemento pone delle domande che fanno traballare l’impianto, costruendo al contempo un castello delle cui stanze verranno spalancate tutte le porte.
Quasi paradossalmente l’ultimo episodio in cui tutto confluisce e si conclude, nonostante i tanti fuochi d’artificio - o più probabilmente a causa loro - non è, come avrebbe dovuto, l’episodio migliore. Anche per via del fatto che alcuni personaggi di spicco che avrebbero meritato ampio spazio vengono messi un po’ da parte, preferendogli solo le due coppie di principali antagonisti. In due sfide memorabili che sono regolate sì dall’azione ma soprattutto dall’ingegno.
L’acquisizione di Marvel da parte della Disney non è sembrata affatto una buona idea, considerate le diverse tegole cadute come l’assurda cancellazione della serie Daredevil realizzata con una qualità talmente alta da far dimenticare il mediocre film del 2003. Questa miniserie però eleva di molto le potenzialità di un universo che, sia per la sua storia che per la capacità economica di chi lo gestisce, ha delle possibilità immense. Perché riduce la parte testosteronica superficiale mettendo più correttamente al centro quella umana, ben più profonda e interessante. Sperando che resti come modus operandi di tutta la Fase Quattro del Marvel Cinematic Universe.
Visto il riscontro più che positivo di pubblico e critica, oltre a un finale che come sempre nei prodotti Marvel apre più di uno scenario (da non perdere le due scene post credits nell’ultimo episodio, oltre a quelle singole nel terzultimo e penultimo), in molti si sono chiesti se ci sarà la possibilità di vedere una seconda stagione di WandaVision, nonostante come è noto, sia stata concepita come una serie a stagione unica. Il capo dell’universo Marvel, Kevin Feige, ha sottolineato come non ci siano piani immediati per un seguito. Perché Scarlet Witch tornerà di sicuro in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, secondo capitolo sul personaggio interpretato da Benedict Cumberbatch, che dovrebbe arrivare nelle sale cinematografiche il 22 marzo 2022. “Lavoro in Marvel da troppo tempo per rispondere con un definitivo sì o no a qualsiasi domanda riguardo un’eventuale seconda stagione di WandaVision” ha detto Feige, che ha aggiunto: “Ci sono serie che sono state congegnate per espandere ulteriormente il nostro racconto e poi confluire nei vari film.” Aspettiamo dunque il prossimo anno per vedere di nuovo Wanda Maximoff e in che modo questo ottimo sviluppo del suo personaggio influirà sul resto del mondo Marvel. E visto che nell’MCU tutto è possibile, chissà che in futuro non rivedremo anche Visione…
I tre rapporti d'aspetto utilizzati nella serie
- click per ingrandire -
Nota tecnica a cura di Emidio Frattaroli
Wanda Vision, molto ben fotografata da Jess Hall, è una serie molto interessante sotto tantissimi punti di vista, ad iniziare dall'utilizzo dei vari rapporti d'aspetto (4:3, 16:9 e 2,39:1), del colore (dal bianco e nero tendente al seppia delle prime due puntate, al tripudio di colori di alcune scene nelle puntate successive), della risoluzione (un crescendo entusiasmante) e anche della gamma dinamica. Il video è codificato in Dolby Vision ma la gamma dinamica non viene sfruttata completamente e per buona parte delle puntate rimane ben all'interno dei confini dell'alta definizione. Ho visionato il film con un paio di display ben tarati (ad iniziare dal Panasonic HZ2000) e in realtà, anche nelle scene più 'moderne', i picchi di luminanza rimangono stranamente piuttosto bassi. Nelle puntante finali la qualità video è quasi sensazionale, soprattutto rispetto al datarate del servizio Disney+: devo indagare ma il bitrate mi sembra sensibilmente superiore a quello di Netflix. Il mix audio (anche in Dolby Atmos) è un eccellente complemento dell'alta qualità video generale e merita un ascolto con un sistema multicanale di qualità.
VALUTAZIONI
soglia d’attenzione
Scorrevolezza ALTA Impegno MEDIO
visione
Intrattenimento 9 Senso 7,5 Qualità 8
dal trailer all’intera serie
Aspettativa 7 Potenziale 8
Risultato 8,2
WandaVision
drammatico, commedia, fantascienza, sentimentale | USA | 15 gen - 5 mar 2021 | 9 ep / 35 min | Disney+
ideatore Jac Schaeffer
personaggi interpreti
Wanda Maximoff / Scarlet Witch Elizabeth Olsen
Visione Paul Bettany
Agnes / Agatha Harkness Kathryn Hahn
Geraldine / Monica Rambeau Teyonah Parris
Darcy Lewis Kat Dennings
Jimmy Woo Randall Park
Tyler Hayward Josh Stamberg
Pietro Maximoff Evan Peters
Sharon Davis Debra Jo Rupp
Todd Davis Fred Melamed
critica IMDB 8,3 /10 | Rotten Tomatoes 7,9 /10 | Metacritic 77 /100
camera Arri Alexa LF, Panavision Primo, C-, H- and T-Series Lenses | Arri Alexa Mini LF, Panavision T-Series, Ultra Panatar, Panaspeed, PVintage, Cooke Varotal and Fujinon Lenses
aspect ratio 1,33 : 1 | 1,78 : 1 | 2,39 : 1
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Commenti (8)
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a me è piaciuta moltissimo, è atipica, i primi due episodi spiazzanti...poi pian piano la trame evolvendosi si dipana.
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Anche a me è piaciuta molto, all'inizio è surreale
poi si capisce cosa sta succedendo.
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Serie davvero notevole.
Magari da qua in poi l'approdo in Disney dell'universo Marvel potrebbe intraprendere un sentiero di eccellenza.
Ci spero tanto. -
Davvero notevole
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Una noia terribile ....., ne ho guardato , a fatica ,4 ep. Poi basta , non fa per me
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Originariamente inviato da: mauro-1966;5128349Una noia terribile ....., ne ho guardato , a fatica ,4 ep. Poi basta , non fa per me
Sinceramente la sto trovando molto lenta anche io, avevo abbandonato a metà prima puntata tempo fa, l'ho ripresa da poco e mi sono dovuto sforzare per arrivare alla fine della terza...
Leggo che il bello viene dopo quindi tengo duro...
Una cosa però, nell'articolo si parla di Atmos ma nei primi 3 episodi in 4:3 a me riconosce un semplice 5.1 ed uso l'audio inglese, ci sarà prossimamente o c'è qualche problema con la mia tv? -
ATMOS ???
Scusate...ma dove avete sentito il DOLBY ATMOS ? io ho un sistema ATMOS (DENON AV4400H 5.1.4) ma l'audio dalla DISNEY esce in DD+ 5.1 sia in inglese che in Italiano. e questo in tutti gli episodi. Se qualcuno riesce gentilmente a dare un chiarimento. Grazie. -
Facendo qualche prova mi sono accorto che selezionando l'audio in pure direct riconosce l'atmos, vedi se funziona anche sul tuo Denon