Test field monitor PNBE 7" 2000 NIT
Il field monitor PNBE con diagonale da 7" e luminanza fino a 2.000 NIT, accetta anche segnali 4K fino a 30p, può caricare 8 3D LUT predefinite e 6 personalizzate, può digerire anche segnali HDR10 e HLG e viene proposto ad un prezzo di listino quasi incredibile: meno di 190 Euro...
Misure, conclusioni e pagella
Per quanto riguarda le misure, dopo aver fatto riscaldare per bene il monitor, ho effettuato tutte le misurazioni a vari livelli di potenza della retroilluminazione. Nel menu è possibile selezionare quattro diversi livelli di potenza, tre predefiniti (High, Middle e Low) ed uno manuale (da 0 a 100). Nella modalità 'Low' ho misurato 540 NIT; nella modalità 'Middle' 1.120 NIT e nella modalità 'High' 1980 NIT. Con impostazioni manuali e potenza a zero, la luminanza massima scende a 80 NIT. Con la calibrazione la luminanza scende del 9%. Il pannello LCD è con tecnologia IPS e il rapporto di contrasto nativo è di 960:1. In alto a sinistra, possiamo osservare il bilanciamento del bianco della scala dei grigi in default; è stato misurato in modalità 'middle' e nelle altre due impostazioni di potenza predefinita non cambia praticamente nulla. A destra invece, trovate il grafico dopo la calibrazione manuale su due punti (Gain & Offset) dal menu utente.
C'è solo un piccolo problema. Un field monitor sarà collegato principalmente ad una videocamera per visualizzare un segnale video 'component 4:2:2'. Ebbene, con un segnale del genere, il monitor ha qualche limite nella riproduzione della curva del gamma. Per questo motivo, nel grafico qui in alto relativo ai valori del gamma sui vari gradini della scala dei grigi, abbiamo inserito le due rilevazioni con selezione nel menu di esponenti a 2,2 (giallo) e 2,6 (verde), sia quella di default alimentando però il monitor con un segnale RGB 0-255. Per essere più chiari, sembra che la matrice di conversione da segnale component ad RGB soffra di qualche baco perché soltanto con segnale RGB i valori del gamma sono congrui alle attese. Sui primissimi gradini, fino al 5%, i valori rispecchiano fedelmente le attese per un monitor IPS con rapporto di contrasto di circa 1.000:1.
Problemi simili, con valori del gamma più bassi del riferimento, ce li abbiamo anche con segnali in HDR10 e HLG. Serve però una premessa. Questo monitor sarà utilizzato in piena luce, quindi un gamma leggermente più basso delle attese, con particolari sulle basse luci più in evidenza, potrebbe essere di grande aiuto. Del resto non pretenderete mica di acquistare un monitor per color grading con meno di 200 Euro! Detto questo, a sinistra trovate i grafici in HDR10 con linea verde che rappresenta il riferimento con clipping a 1.000 NIT, in giallo con selezione del clipping a 300 NIT (invece ci si ferma a 100 NIT), in rosso con clipping a 1.000 NIT (invece si ferma a 600 NIT), in ciano a 10.000 NIT (perfetto). In HLG abbiamo semplicemente valori del gamma ancora più bassi di quanto atteso.
Anche per la riproduzione dei colori abbiamo qualche problema con segnali video component. Oltre al generatore video principale (AV Lab TPG di DVDO), ho provato ovviamente più di una sorgente, anche lettori Blu-ray Disc come l'Oppo 203 o il Sony X700 con lo stesso risultato. In particolare, nella immagine qui in alto, potete osservare la riproduzione di un rosso al 100% di saturazione e di intensità luminosa: a sinistra con segnale in RGB e a destra in component 4:2:2. Se le due immagini vi sembrano identiche, allora iniziate a preoccuparvi sulla qualità di riproduzione dei 'rossi' del vostro monitor/smartphone...
Il problema della conversione tra component ed RGB è ancora più evidente con le due tavole CIE 1931; a sinistra osserviamo la riproduzione dei colori primari, secondari e dei segnali test della 'carta gretag' da 24 punti con segnale component 4:2:2 (ad 8 bit oppure a 10 bit la situazione non cambia) e i limiti nella tinta e saturazione del rosso (ma anche del giallo) sono abbastanza evidenti. Più a destra, la situazione con segnale RGB è invece praticamente perfetta, segno che le basi ci sono e sono molto solide e con un aggiornamento firmware il monitor potrebbe andare magnificamente. L'aggiornamento firmware potrebbe risolvere anche qualche limite nella gestione delle 3D Lut (solo in formato .cube 17x17x17, almeno in teoria).
In ogni modo, seppur con qualche limitazione nella riproduzione di segnali component, il field monitor PNBE da 7" e da 2.000 NIT ha sfoderato prestazioni già estremamente interessanti e sicuramente migliorabili con un aggiornamento firmware che verificheremo non appena sarà disponibile, con un aggiornamento delle misure pubblicate in questa seconda pagina e quindi anche delle conclusioni. Se siete in cerca di un field monitor ad alta potenza e vi basta un solo ingresso HDMI, sappiate che il modello senza l'ingresso 3G-SDI vi permette di guadagnare anche un pulsante in più per l'accesso diretto ad una delle funzioni e per meno di 200 euro secondo me è improbabile sperare di ottenere qualcosa di più.
La pagella secondo Emidio Frattaroli: voto finale 8,0
Costruzione | ![]() |
8,5 |
Versatilità | ![]() |
8,5 |
Menu e taratura | ![]() |
7,0 |
Prestazioni video | ![]() |
7,0 |
Rapporto Q/P | ![]() |
9,0 |
Per maggiori informazioni: pnbe.org/monitors
PAGINE ARTICOLO
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