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Test field monitor PNBE 7" 2000 NIT
Test field monitor PNBE 7" 2000 NIT
Emidio Frattaroli - 13 Ottobre 2020
“Il field monitor PNBE con diagonale da 7" e luminanza fino a 2.000 NIT, accetta anche segnali 4K fino a 30p, puņ caricare 8 3D LUT predefinite e 6 personalizzate, puņ digerire anche segnali HDR10 e HLG e viene proposto ad un prezzo di listino quasi incredibile: meno di 190 Euro...”
Pagina 1 - Introduzione e caratteristiche


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Nello sterminato settore della produzione video, il 'filed monitor' è tra gli accessori che in alcuni casi diventano indispensabili, soprattutto per il considerevole aumento della superficie di visione a disposizione e anche per i valori di luminanza di picco che ne rendono possibile l'utilizzo anche all'aperto, in piena luce. Nell'immagine subito qui in basso, potete osservare il monitor da 7" oggetto del nostro test sopra una Lumix GH che ha uno dei monitor integrati più luminosi. Ebbene, i due pollici di differenza (in realtà sono 1,8 pollici e più avanti spiegherò il perché) si traducono in quasi il doppio di superficie in più. Eppure si tratta del vantaggio minore. Il display integrato della 'Blackmagic' non arriva a 300 NIT, metre un field monitor di qualità può arrivare a livelli di illuminanza fino a 10 volte più alti, per essere utilizzati anche con la luce diretta del sole, situazione piuttosto comune quando si effettuano produzioni all'aperto.

  
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Fino ad un lustro fa, un field monitor 'professionale' aveva un costo abbastanza elevato. Negli ultimi anni, l'arrivo di tanti produttori cinesi ha fatto crescere rapidamente il rapporto qualità/prezzo di questi prodotti ma la massima luminanza era comunque confinata a poche centinaia di NIT, con i monitor più luminosi relegati alla fascia più alta del mercato. Negli ultimi due anni, il numero di field monitor con luminanza al di sopra dei 1.000 NIT è cresciuto sensibilmente, con ulteriore ampliamento della concorrenza e abbassamento dei prezzi. Basta mettere 'field monitor' su Amazon, Ebay e compagnia per essere inondati di offerte anche al di sotto di 100 Euro, accessori inclusi. Attenzione però perché i modelli più economici hanno spesso pannelli dalla qualità inadeguata, rapporti di contrasto molto bassi, gamut ridotti e - soprattutto - livelli di luminanza al di sotto dei 300 NIT. Da poco iniziano a comparire anche monitor OLED da 5,5" e 7,7", purtroppo anche questi con bassa risoluzione e bassa luminanza.


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Il monitor oggetto del nostro test è un vero best-buy ed è realizzato da PNBE, un brand nato da una 'cordata di broadcaster senza scopo di lucro': questa è la definizione data dal nostro interlocutore. Anche se c'è un adesivo con l'indicazione del 'Made in Spain', il prodotto sembra identico al Lilliput H7S ma il prezzo del PNBE è sensibilmente inferiore. La proposta di PNBE si compone di sei monitor, con diagonale da 5", 6" e 7", con luminanza compresa tra 2.000 e 3.000 NIT, compatibilità con segnali 4K, HDR e HLG e possibilità di applicare fino a 8 LUT predefinite più altre 6 definite dall'utente, con prezzi che partono da 189,95 Euro IVA esclusa per il modello da 7" da 2.000 NIT con ingressi HDMI, per arrivare fino a 295,95 Euro IVA esclusa per il modello da 6" da 3.000 NIT, con ingressi e uscite HDMI e 3G-SDI e schermo touch.

 
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Nel momento in cui scriviamo sono disponibili soltanto i modelli con diagonale da 7" (7,05" misurati) che hanno una risoluzione nativa di 1920x1200 punti e un rapporto d'aspetto in 16:10; l'area utile in 16:9 è di circa 6,85". I modelli con diagonale da 6" hanno un rapporto d'aspetto in 16;9 e una risoluzione nativa di 1920x1080 punti. L'esemplare che abbiamo ricevuto per il test ha un pannello da 7", una luminanza massima di 2.000 NIT oltre a ingressi e uscite HDMI e 3G-SDI. Il prezzo di questo esemplare è di 229,95 Euro IVA esclusa mentre il modello con le sole interfacce HDMI ha un prezzo di 189,95 Euro. Tra le caratteristiche comuni con gli altri display segnaliamo le due piastre per batterie 'NP-F' che consentono un'autonomia fino a più di 10 ore e possibilità di sostituire una delle batterie 'a caldo'.


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La versatilità è molto elevata, non soltanto per l'elevata luminosità, l'ingresso HDMI che accetta segnali 4K @ 24p, 25p e 30p e quello 3G-SDI fino al 1080p. C'è anche il supporto di 8 3D LUT precaricate e 6 definite dall'utente (in formato .cube 17x17x17 e con nome del file rigorosamente 'User*.cube' con il numero del banco di memoria - da 1 a 6 - al posto dell'asterico). Dei sette pulsanti sul bordo superiore del telaio, i quattro sulla destra servono per l'accesso al menu, decisamente 'old-style' ma con calibrazione del bianco su 2 punti e buona navigabilità. Sulla sinistra troviamo il pulsante per l'accensione, per la selezione dell'ingresso e infine un pulsante programmabile, utile per accedere direttamente ad alcune funzioni. Nel modello con il solo ingresso HDMI, si guadagna un secondo pulsante programmabile. Le funzioni standard di un field monitor non mancano; troviamo ad esempio il focus peaking, false color, l'istogramma, zebra e i vu-meters per controllare i livelli audio. C'è anche la funzione "zoom", utilissima per la messa a fuoco con camere a risoluzione 4K, anche se non può essere richiamata direttamente con un pulsante programmabile. 

Per maggiori informazioni: pnbe.org/monitors

 

Pagina 2 - Misure, conclusioni e pagella

 
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Per quanto riguarda le misure, dopo aver fatto riscaldare per bene il monitor, ho effettuato tutte le misurazioni a vari livelli di potenza della retroilluminazione. Nel menu è possibile selezionare quattro diversi livelli di potenza, tre predefiniti (High, Middle e Low) ed uno manuale (da 0 a 100).  Nella modalità 'Low' ho misurato 540 NIT; nella modalità 'Middle' 1.120 NIT e nella modalità 'High' 1980 NIT. Con impostazioni manuali e potenza a zero, la luminanza massima scende a 80 NIT. Con la calibrazione la luminanza scende del 9%. Il pannello LCD è con tecnologia IPS e il rapporto di contrasto nativo è di 960:1. In alto a sinistra, possiamo osservare il bilanciamento del bianco della scala dei grigi in default; è stato misurato in modalità 'middle' e nelle altre due impostazioni di potenza predefinita non cambia praticamente nulla. A destra invece, trovate il grafico dopo la calibrazione manuale su due punti (Gain & Offset) dal menu utente.


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C'è solo un piccolo problema. Un field monitor sarà collegato principalmente ad una videocamera per visualizzare un segnale video 'component 4:2:2'. Ebbene, con un segnale del genere, il monitor ha qualche limite nella riproduzione della curva del gamma. Per questo motivo, nel grafico qui in alto relativo ai valori del gamma sui vari gradini della scala dei grigi, abbiamo inserito le due rilevazioni con selezione nel menu di esponenti a 2,2 (giallo) e 2,6 (verde), sia quella di default alimentando però il monitor con un segnale RGB 0-255. Per essere più chiari, sembra che la matrice di conversione da segnale component ad RGB soffra di qualche baco perché soltanto con segnale RGB i valori del gamma sono congrui alle attese. Sui primissimi gradini, fino al 5%, i valori rispecchiano fedelmente le attese per un monitor IPS con rapporto di contrasto di circa 1.000:1.

 
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Problemi simili, con valori del gamma più bassi del riferimento, ce li abbiamo anche con segnali in HDR10 e HLG. Serve però una premessa. Questo monitor sarà utilizzato in piena luce, quindi un gamma leggermente più basso delle attese, con particolari sulle basse luci più in evidenza, potrebbe essere di grande aiuto. Del resto non pretenderete mica di acquistare un monitor per color grading con meno di 200 Euro! Detto questo, a sinistra trovate i grafici in HDR10 con linea verde che rappresenta il riferimento con clipping a 1.000 NIT, in giallo con selezione del clipping a 300 NIT (invece ci si ferma a 100 NIT), in rosso con clipping a 1.000 NIT (invece si ferma a 600 NIT), in ciano a 10.000 NIT (perfetto). In HLG abbiamo semplicemente valori del gamma ancora più bassi di quanto atteso.

 
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Anche per la riproduzione dei colori abbiamo qualche problema con segnali video component. Oltre al generatore video principale (AV Lab TPG di DVDO), ho provato ovviamente più di una sorgente, anche lettori Blu-ray Disc come l'Oppo 203 o il Sony X700 con lo stesso risultato. In particolare, nella immagine qui in alto, potete osservare la riproduzione di un rosso al 100% di saturazione e di intensità luminosa: a sinistra con segnale in RGB e a destra in component 4:2:2. Se le due immagini vi sembrano identiche, allora iniziate a preoccuparvi sulla qualità di riproduzione dei 'rossi' del vostro monitor/smartphone...

 
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Il problema della conversione tra component ed RGB è ancora più evidente con le due tavole CIE 1931; a sinistra osserviamo la riproduzione dei colori primari, secondari e dei segnali test della 'carta gretag' da 24 punti con segnale component 4:2:2 (ad 8 bit oppure a 10 bit la situazione non cambia) e i limiti nella tinta e saturazione del rosso (ma anche del giallo) sono abbastanza evidenti. Più a destra, la situazione con segnale RGB è invece praticamente perfetta, segno che le basi ci sono e sono molto solide e con un aggiornamento firmware il monitor potrebbe andare magnificamente. L'aggiornamento firmware potrebbe risolvere anche qualche limite nella gestione delle 3D Lut (solo in formato .cube 17x17x17, almeno in teoria).

In ogni modo, seppur con qualche limitazione nella riproduzione di segnali component, il field monitor PNBE da 7" e da 2.000 NIT ha sfoderato prestazioni già estremamente interessanti e sicuramente migliorabili con un aggiornamento firmware che verificheremo non appena sarà disponibile, con un aggiornamento delle misure pubblicate in questa seconda pagina e quindi anche delle conclusioni. Se siete in cerca di un field monitor ad alta potenza e vi basta un solo ingresso HDMI, sappiate che il modello senza l'ingresso 3G-SDI vi permette di guadagnare anche un pulsante in più per l'accesso diretto ad una delle funzioni e per meno di 200 euro secondo me è improbabile sperare di ottenere qualcosa di più.

La pagella secondo Emidio Frattaroli: voto finale 8,0

Costruzione 8,5
Versatilità 8,5
Menu e taratura 7,0
Prestazioni video 7,0
Rapporto Q/P 9,0

Per maggiori informazioni: pnbe.org/monitors