Incontro tra giganti - parte 1

Marco Cicogna 13 Aprile 2020 Audio

Un vero e proprio "clash of titans" quello che ha avuto luogo nel negozio toscano di Hi-Fi Natali, un evento che ci ha condotto allo stato dell'arte delle nostre "Degustazioni Musicali": Wilson Audio, D’Agostino, dCS e Transparent Cable in un set up allo stato dell’arte

Dan D'Agostino e il suo Relentless


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Figura di spicco del nostro settore è certamente Dan D'Agostino, che tutti gli appassionati conoscono dai tempi in cui rappresentava il vertice creativo di Krell.  Il nostro Dan è un uomo di grande sensibilità, che ha conosciuto nella sua carriera non soltanto la passione per la realizzazione di elettroniche che ormai fanno parte della storia dell'alta fedeltà, ma che (come corollario di questa sua attività) ha conosciuto intimamente i più importanti sistemi di altoparlanti. Molti costruttori spesso e volentieri hanno affidato a lui i propri prodotti per farli suonare al meglio delle loro possibilità o per ricevere indicazioni preziose per l'ottimizzazione del progetto


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Commuove vederlo emozionarsi parlando della genesi del possente finale monofonico “Relentless”. Il termine può essere tradotto con “implacabile”, ma Dan ci spiega che forse ancor meglio è “perseverante”, a testimoniare il suo costante impegno nel voler creare qualcosa di sempre più significato in termini di prestazioni. Colpisce la gigantesca struttura, con i suo 300 Kg di peso, si resta affascinati per lo speciale abbinamento in rame e alluminio del telaio volto a realizzare un sistema meccanico e termico che garantisca la costanza nelle prestazione, ci sono i dati (straordinari) di potenza, con l'impressionante valore di 1.600 continui su 8 Ohm che diventano 11750 su un carico di 1 Ohm. In pratica la retta che descrive la “caratteristica di carico limite”, una misura che conosciamo sin dai bei tempi della rivista Audio Review diventa una retta che sale verticale nel grafico senza pudore alcuno. Lo avevo incontrato lo scorso ottobre quando aveva lui stesso presentato l'arrivo in Europa del suo nuovo finale. 


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Più volte Dan D'Agostino è stato definito un instancabile perfezionista. Diremmo piuttosto che il suo lavoro rappresenta con produzioni concrete ed attendibili la passione di una vita. Nel segno di una tangibile continuità che ad ogni stagione si rinnova con nuova e vitale linfa, Dan ci sorprende una volta di più. Coraggio, iniziativa e tenacia si sono dunque concretizzate con il finale di potenza presentato alla edizione 2018 del Monaco High End nel corso di una gremita e trepidante conferenza stampa. Arrivava sulla scena il “Relentless”, summa del pensiero di Daniel D'Agostino in argomento di elettroniche di potenza. Qui troviamo il concentrato del suo pensiero in tema di riproduzione musicale, un credo incrollabile che rifugge da minimalismi e compromessi. Nasce dunque una macchina da musica in grado di gestire, pilotare e dominare qualunque sistema di altoparlanti, consentendogli di esprimersi in ambienti d'ascolto anche impegnativi e di vaste dimensioni.


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Il Relentless Monoblock utilizza una circuitazione totalmente complementare basata su uno stadio di ingresso che mantiene un perfetto bilanciamento tra componenti positive e negative del segnale. Ogni artefatto presente su una metà del segnale apparirà simmetricamente sull'altra metà e quindi viene eliminato. I circuiti di guadagno operano in corrente per la stabilità alle prestazioni in ogni situazione. Non è utilizzata nessuna controreazione vista l'intrinseca linearità del circuito. Colonna portante della sezione di alimentazione è il possente trasformatore a sezioni multiple incapsulato in un contenitore metallico. In tal modo si abbatte il rumore del trasformatore allo stesso tempo proteggendo il circuito audio dal campo magnetico. Il trasformatore alimenta un originale circuito di raddrizzamento con una capacità complessiva di 600,000-microfarad/100-volt, con ciascun condensatore meccanicamente stabilizzato e smorzato per evitare ogni vibrazione. Uno speciale circuito di accensione per stadi garantisce da spunti di accensione troppo elevati per la rete elettrica domestica. 


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I dissipatori termici del Relentless hanno una struttura inedita nel coniugare rame ed alluminio in un motore termico ad altissima efficienza di dispersione. L'elaborato design ellittico rappresenta una ulteriore evoluzione del concetto del condotto Venturi già utilizzato nel Momentum, in modo da mantenere una giusta temperatura di esercizio anche in condizioni di massima potenza. Ovviamente il finale è dotato di circuiti di protezione termica, da corto circuito e da corrente continua che non influenzano il segnale audio. L'intero telaio è lavorato da alluminio massiccio per offrire estrema schermatura, stabilità termica e smorzamento meccanico.


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Anche il tradizionale VU-meter Dagostino è stato ridisegnato per rendere giustizia alla mole di questo finale. Ha qui un diametro di 22 cm ed in grado di adattarsi al livello del segnale in ingresso in modo da seguire anche passaggi musicali più delicati. Sul massiccio pannello posteriore l'ingresso bilanciato XLR e le connessioni per i diffusori, con robusto serraggi in ottone rivestiti in oro.


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Ma non è soltanto il tratto ingegneristico a lasciare il segno. Dan ha voluto spiegare agli ospiti di HiFi Natali la sua volontà di realizzare un amplificatore capace di esprimere la musicalità raffinata e finanche rarefatta delle piccole formazioni strumentali, i momenti dinamici ai limiti inferiori della risoluzione del sistema di registrazione, cogliendo quelle microdinamiche che disegnano l'espressione musicale. Le sottili sfumature nel tocco delicato di un pianista in una pagina di Debussy, il progressivo svanire di una nota lunga tenuta da un sax al termine di un brano, il respiro di una incisione che reca con se le caratteristiche ambientali del luogo dell'incisione. Anni fa quando durante una intervista nelle giornate del Monaco High End, Dan mi aveva raccontato della gestazione della sua nuova creatura avevo colto che si sarebbe trattato di qualcosa di speciale, ma non avrei osato immaginare tanto.


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L'emissione possente e generosa degli amplificatori D'Agostino è musicalmente vincente. Basta con i noiosi “bisbigli audiofili” di certe mostre audio. Quel modo fiacco di ascoltare ha privato gli appassionati dai piaceri dell'alta fedeltà. Non si tratta ovviamente di suonare “forte”, ma di restituire il vigore originale dell’esecuzione anche alle pagine più semplici. Ancora una volta il percorso sonoro inizia con l’incisione discografica e si completa con la catena di riproduzione che del disco deve offrire una lettura autorevole ma anche coinvolgente.

 

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