Test: B&W 804 D3

G.P. Matarazzo 03 Febbraio 2017 Audio

Nuova serie di diffusori del costruttore inglese e nuovo e succoso test per i nostri amici audiofili: in apparenza simile al vecchio modello, le nuove 804 si giovano, tra l’altro, di un nuovo corso intrapreso dai progettisti inglesi, volto a massimizzare la resa in ambiente anche a discapito di qualche misura non proprio rettilinea

L'ascolto di Marco Cicogna


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Continua la mia esplorazione attraverso i percorsi sonori dei grandi diffusori B&W e sono lieto di poter dire la mia questa volta sulle pagine “liquide” di AV Magazine. In effetti l’invito di Emidio Frattaroli ad ascoltare le 804 non poteva non cadere in un momento migliore, con le orecchie ancora ben calde per le quasi contemporanee valutazioni sul campo delle grandi 802. Ho ancora bene in mente la sortita all'IFA Berlino con il consueto corollario di ascolti sinfonici alla Philharmonie: questa volta abbiamo avuto in programma una serata dedicata alle spettacolari partiture per il cinema affidate eseguite da una formazione sinfonica. Come se non bastasse, la Sinfonia Fantastica in chiusura di spedizione, un ascolto ad alta dinamica anche in considerazione del fatto che siamo riusciti ad accaparrarci dei golosi posti “tecnici” a pochi passi dalla batteria di percussioni che Berlioz prescrive per questa sua pagina fortemente biografica, emotiva ed emozionante. Ma torniamo a noi.

Le 804 D3 sono arrivate nella mia sala d'ascolto dopo essere state provate nel laboratorio di Gian Piero Matarazzo (ancora perfettamente funzionanti). Sono state connesse al mio sistema AM Audio (stereo e multicanale) utilizzando come sorgenti l'Oppo 103 EU (per file liquidi e musica in multicanale) e Audio Research CD 6 (come lettore CD e come DAC esterno per la migliore gestione dei files liquidi provenienti dall'Oppo). Avevo già ascoltato le nuove 804 D3 all’High End di Monaco in uno stimolante abbinamento con elettroniche Pioneer. Per questa sessione di ascolto ho chiesto ed ottenuto da Emidio di averle nella mia sala da musica, inserite nel mio impianto in configurazione due canali e anche come elemento portante del sistema multicanale, nel quale tra l’altro suonano già delle B6W nei canali posteriori (da incasso, una soluzione davvero comoda per chi ha problemi di spazio.

Ma torniamo alla musica riprodotta, con la quale ciascuno può scegliere la propria interpretazione preferita dei grandi capolavori ed affidarla all’amato impianto domestico. Dicevamo allora del suono dei diffusori inglesi che soprattutto dal punto di vista timbrico si presenta tradizionalmente attendibile e naturale, privo solitamente di quegli artifizi che alla lunga si dimostrano stancanti per chi abbia la pur minima esperienza nell’ascolto di musica dal vivo. Come ben sapete B&W appartiene a quella ristretta schiera di costruttori che operano nel settore dell’alta fedeltà da tempi in cui la televisione era in bianco e nero. Del complesso bagaglio tecnico alle spalle di questo progetto vi ha già raccontato il Matarazzo, che ha apprezzato i risultati delle misure. Il bello del nostro lavoro è anche quello di poter confrontare i dati tecnici con le sensazioni delle sedute d’ascolto anche se è innegabile la soggettività della fruizione musicale.

Anche le snelle 804, al pari dei modelli più importanti della nuova serie “800” esibiscono presenza, trasparenza e dettaglio uniti ad una piacevole corposità e assenza di fatica d’ascolto. In altri termini positiva sensazione di  “naturalezza” che richiama alla mente il campo sonoro reale. In effetti, per quanto la stessa realtà di un evento musicale sia un estremamente variabile, certi canoni timbrici devono essere rispettati. Timbricamente dunque le 804 risultano neutre, sostanzialmente corrette, con estremi della gamma in lieve evidenza. In tal modo il campo sonoro è molto vicino a quanto esposto dalle maggiori 802, che pure indicano una gamma media appena arretrata, con il vantaggio di evitare risonanze grossolane e nasalità nel normale ambiente domestico.

Evitano dunque morbidezze accomodanti e in effetti, pur nel solco di un'impostazione che si rinnova ad ogni generazione, una certa vocazione “monitor” non si abbandona mai del tutto. Tale “neutralità” la intendo come mancanza di vizi, non  fastidiosa puntigliosità. La gamma centrale, soprattutto nel fondamentale registro medio-basso, ci viene incontro concreta, solida ed articolata con fluidità in modo da seguire le sfumature dell'espressione musicale anche in senso dinamico. In acuto la precisione è notevole. Senza diventare troppo frizzanti, i toni alti offrono una dinamica esuberante senza compressione, capaci di fornire ad esempio la giusta sostanza nelle percussioni dei piatti della grande orchestra nei formati più “risoluti”. 

Utile ricordare a questo punto che per anni B&W è stato un riferimento nella riproduzione della musica incisa e proprio le storiche 801 hanno dato voce a buona parte della produzione discografica.  E qui posso anche ripetermi: “Esistono posizioni critiche nei confronti del suono B&W, dei distinguo che per lo più provengono da audiofili “spinti”, appassionati per i quali la riproduzione sonora diventa un mondo a se, separato dalla concretezza sonora di un evento reale. Di tutto questo tocca prendere atto, sappiamo bene che non esiste una ricetta universale valida per tutti”. Con alcune registrazioni l'emissione appare quasi eccessivamente dettagliata ed incisiva, priva di quel senso di velluto che viene iniettato in alcuni piccoli diffusori nel tentativo di farli sembrare più voluminosi. Le belle 804 con le incisioni ben realizzate non fanno venire meno quella autorevolezza sonora che in tanti anni non ci ha mai deluso, giocando anche sulla solidità di una gamma bassa che ha consentito di ascoltare finali sinfonici tra i più impegnativi e di scuotere le pareti con la pedaliera del grande organo.

Marco Cicogna

La pagella secondo Marco Cicogna (media 8,60)

Costruzione  9,0 
Altoparlanti 8,0
Versatilità 9,0
Ascolto 9,0
Rapporto Q/P 8,0

 

 

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