
Supertest QD-OLED Sony XR-65A95K
Il QD-OLED nella declinazione proposta da Sony mette sul campo prestazioni di riferimento con gamut fino al 90% del BT.2020, volume colore praticamente perfetto, picchi di luminanza fino a 1.000 NIT ed oltre e solo qualche limite sulla uniformità, sebbene non preoccupante...
La tecnologia QD-OLED, arrivata sul mercato - almeno per quanto mi riguarda - con una velocità supersonica, ha mostrato subito caratteristiche in alcuni aspetti superiori a tutto quello che nel mercato TV c'era già, ovvero le migliori declinazioni delle tecnologie LCD e OLED WRGB. In più abbiamo tutti notato anche una 'maturità' invidiabile, già con la prima generazione. È inutile che ci giriamo intorno: la tecnologia QD-OLED vi è stata spesso presentata come il non-plus-ultra, anche dal sottoscritto.
Il mio primo contatto con i Sony serie A95K è stato amore a prima vista, pur con prodotti di pre-serie. Finalmente ho avuto il tempo di qualche test un po' più approfondito con un paio di modelli di produzione e sono in grado finalmente di sbilanciarmi anche perché ho avuto la possibilità di confrontare i risultati con il mio attuale riferimento con tecnologia OLED: il Panasonic LZ2000 analizzato in questo articolo a cui presto si aggiungerà l'analisi sulla serie LZ1500, su queste stesse pagine, grazie al lavoro di Nicola Zucchini Buriani.
Per quelli più pigri (siete tanti, lo sappiamo) che non hanno voglia di leggere i nostri 'approfondimenti' sulla tecnologia QD-OLED o il 'First Look' dei Sony A95K, riassumo brevemente la questione. La tecnologia QD-OLED prevede la suddivisione del singolo pixel in 3 sub pixel RGB, esattamente come per i display con tecnologia LCD. Non c'è quindi bisogno di aggiungere un sub-pixel bianco come nella tecnologia OLED WRGB. Il vantaggio è banale: la luminanza dei colori a più alta saturazione è esattamente quella di riferimento.
Nella sintesi additiva, che è alla base degli standard televisivi e di tutte le tecnologie dei display e proiettori, il 'bianco' è il risultato della somma delle tre componenti RGB, aggiunte in proporzioni precise e che cambiano leggermente a seconda degli standard televisivi. Nei display CRT, PDP, LCD e QD-OLED, ogni pixel è composto da tre sub-pixel RGB e le proporzioni tra l'intensità luminosa del bianco e quella delle singole componenti è ben definita ed è responsabile di un volume colore che è solo funzione del massimo picco di luminanza che il TV è in grado di generare.
Nei TV con tecnologia OLED WRGB, con pannelli prodotti da LG Display e adottati dalla stragrande maggioranza dei produttori di TV, i sub-pixel sono quattro e assieme alle componenti RGB c'è anche il bianco. Nei display con tripletta RGB, un pixel 'rosa' (rosso poco saturo) sarà generato miscelando solo le tre componenti RGB. Negli OLED WRGB sarà usato principalmente il sub-pixel bianco e un pochino anche quello rosso, in modo da risparmiare le tre componenti RGB. Quando però bisogna riprodurre un colore molto saturo, il sub-pixel bianco non può essere usato e la potenza a disposizione non è più sufficiente per mantenere il volume colore corrispondente.
In poche parole, TV OLED WRGB da 1000 NIT di picco, avrà un rosso saturo al 100% con la luminanza massima di un TV da 500 NIT. Nei TV LCD e QD-OLED, la luminanza del rosso alla massima saturazione sarà quella di un TV da 1000 NIT. Ora però un conto è la teoria e un'altra cosa è la realtà delle cose. E la realtà è che non c'è poi così tanta differenza nella riproduzione delle immagini tra un QD-OLED e i migliori OLED WRGB. Per due motivi.
Prima di tutto la differenza percettiva tra un rosso di un display da 1.000 NIT e un altro da 500 NIT non è del 50% ma del 20% circa. Tutta colpa del 'gamma' e del nostro sistema percettivo. Qui non posso aprire un'altra parentesi, quindi se non sapete di cosa sto parlando, investite qualche minuto del vostro tempo e date una letta alle prime due pagine di questo articolo. Non serve andare fino in fondo anche perché quella misura non la adottiamo più da anni: era troppo 'avanti' (era il 2007) e infatti viene usata da Calman nella rappresentazione del gamma HDR e pure meglio rispetto a quello che facevo anni fa.
In buona sostanza, anche se mettiamo due TV con lo stesso picco di luminanza, da un lato un OLED WRGB e dall'altro un QD-OLED, quest'ultimo avrà i colori più saturi che ci sembreranno più o meno il 20% più luminosi. C'è da aggiungere che in buona parte dei contenuti cinema, le immagini con colori ad elevata saturazione e alta luminanza sono molto pochi e si limitano spesso al giallo/arancio del fuoco delle esplosioni, il ciano del cielo e il rosso delle luci degli 'stop' degli autoveicoli nelle scene notturne.
Con questo non voglio sminuire il vantaggio innegabile della tecnologia QD-OLED su quella WRGB ma questa premessa è necessaria in modo da rispondere indirettamente alla 'carrettata' di domande fotocopia che riceviamo ogni volta su cosa sia meglio scegliere: QD-OLED oppure OLED WRGB. Non si vive di solo colore super-saturo e gli elementi da verificare che hanno a che fare con la qualità d'immagine sono decisamente molti di più e in questo caso le misure ci aiutano moltissimo. Ed eccole qui di seguito, anche perché del TV in questione ormai dovreste conoscere praticamente tutto.
Iniziamo con i segnali a gamma dinamica standard e con impostazioni di default, drammaticamente incompatibili con una visione di qualità, come sempre accade per tutti i costruttori. Le impostazioni 'standard' sono come al solito con colori super-saturi, bilanciamento del bianco tendente al blu e curva del gamma a dir poco accidentata. Da dimenticare, assieme ai colori.
Le impostazioni predefinite 'Cinema' e 'IMAX' e 'Personale' sono quelle da scegliere e molto simili tra loro. Si distinguono per i valori del gamma ma hanno lo stesso bilanciamento del bianco che è decisamente buono, con deviazioni verso il magenta più importanti sulle alte luci che valgono più o meno il 4% in più per il rosso e blu rispetto al verde.
Attenzione al controllo della luce in ambiente: anche con luce costante, la curva del gamma viene decisamente compromessa. Nessun problema invece con la luce spenta. Quindi se vi va di calibrare il TV - operazione assolutamente consigliabile - vi consigliamo di spegnere il controllo del risparmio di energia, scegliete una delle tre modalità di alimentazione del pannello (io ho preferito quella 'media) e spegnete il sensore di luce in ambiente.
L'impostazione predefinita da cui partire è quella 'Personale', come nella quasi totalità dei TV Sony. Il gamma è abbastanza lineare ma elevato (2.4) e basta la calibrazione del bilanciamento del bianco per avere prestazioni eccellenti sotto tutti i punti di vista. In particolare, con il controllo di luminanza al massimo, si raggiungono 360 NIT mentre al minimo si scende a 89 NIT. Per avere 120 NIT che consiglio per la visione di contenuti SDR al buio, consiglio di impostare il livello a '6' per 120 NIT calibrate
Ho effettuato la calibrazione del bianco su due 65A95K differenti, ottenendo per entrambi gli stessi valori: brightness a 50, contrasto al massimo, saturazione a 47, gamma a zero (per avere un 2.25 di media) e i seguenti valori per il bilanciamento del bianco RGB: -3R, MAXG, -4B per il gain (alte luci) e -2R, -1G e 2B per il bias (basse luci). Il risultato è notevole e non serve neanche giocare con la calibrazione su 10 o venti punti.
Come saprete, Sony non prevede banchi di calibrazione distinti per i vari segnali in ingresso e costringe a scegliere una sola impostazione per i valori RGB che vengono utilizzati poi anche per HDR10 e HLG. In questo senso l'arroganza del costruttore giapponese andrebbe punita con severità dagli appassionati che al momento però sembrano poco sensibili all'argomento. Per me si tratta di un limite inaccettabile. Io ho quindi resettato la calibrazione del bianco e sono ripartito da zero.
Per quanto riguarda le prestazioni con segnali HDR10, per completezza ecco il risultato in default che è sulla stessa 'linea' di quello visto per segnali SDR, con bilanciamento del bianco tendente al blu, colori sovra satutri (oltre che con pesanti deviazioni della tinta) e un sostanziale aumento dei valori di luminanza media che possono andare bene per visioni in ambiente illuminato me che al buio finiscono per mortificare troppo le alte luci.
Tra le impostazioni predefinite, anche in HDR quelle da preferire sono 'Cinema', 'IMAX' e 'Personale', con piccole differenze in termini di luminanza media. In generale, i valori di luminanza sono leggermente più elevati rispetto al riferimento. Al 50% del segnale in ingresso, ad esempio, il valore di luminanza misurato è di 111 NIT invece che i canoninci 94 del riferimento. Il clipping avviene a 998 NIT e con precisione quasi chirurgica.
Approfitto anche per sottolineare le tre curve PQ ('Grad. preferita', 'Lum. Preferita' e 'Off'), con un crescendo di valori di luminanza che valgono rispettivamente 178 NIT e 220 NIT per il 50% del segnale in ingresso per 'Lum. Preferita' e 'Off'. In Off in realtà sarebe possibile plasmare le curve PQ per utlizzare il TV come monitor di riferimento in post produzione. Roba da super-nerd che prima o poi mi piacerebbe approfondire.
Per la calibrazione anche qui sono partito dall'impostazione predefinita 'Personale' e ho raggiungo prestazioni eccellenti anche con le impostazioni del bilanciamento del bianco su due punti, con questi valori: -3R, -1G e -6B per il gain (alte luci); 0R, 0G, -1B per le basse luci. Il risultato è sensazionale anche se, tra il 4% e il 7% c'è un eccesso di luminanza che è difficile da correggere neanche con la calibrazione a 20 punti anche se ho notato un lieve miglioramente con l'ultimo aggiornamento firmware.
Ricordo anche che, nell'economia di funzionamento dei TV OLED e QD-OLED bisogna considerare anche tre importanti caratteristiche. La prima è la fluttuazione della luminanza. Nel caso del Sony abbiamo registrato fluttuazioni tra 930 NIT e 998 NIT. Nei grafici ho considerato soltanto i valori più elevati. La potenza luminosa è notevole. Con APL al 25% abbiamo più di 500 NIT mentre con APL al 100% si sfiorano i 220 NIT, ovviamente con bianco calibrato D65.
La seconda è la 'tenuta' dei valori di luminanza per un lungo periodo di tempo che è appena meno robusta rispetto ad un OLED Panasonic di fascia alta ma è comunque degna di nota. L'ultima è la ritenzione a breve termine che è molto buona ma non ai vertici: c'è solo bisogno di qualche manciata di secondi in più per rivaleggiare le prestazioni dei migliori OLED Panasonic, ovvero serie 2000 e 1500.
Prima delle impressioni di visione e delle conclusioni, soltato un paio di note. La prima, decisamente negativa, sulla uniformità che mi è stata segnalata da Mario Mollo di Audio Review e Digital Video e che è riuscito ad evidenziate utilizzando il segnale test a 'scacchiera' per la misura del contrasto ANSI: in questo caso la caduta di luce nelle zone ai lati è notevole e vale più del 50%, ovvero più di 210 NIT al centro e meno di 100 NIT nell'angolo in alto a sinistra, anche con una leggera deviazione del bilanciamento del bianco. Nessun problema invece sulle basse luci, dove l'uniformità è ottima.
Nota stra-positiva per quanto riguarda la copertura del gamut e il volume colore: ho misurato il 100 % dello spazio DCI-P3 e l'89% dello spazio REC BT.2020, con la luminanza dei colori praticamente perfetta, con qualche piccolo limite soltanto per il REC BT.2020 on la componente blu che è un po' più luminosa del dovuto.
Per il test di visione ho usato tutto il mio tradizionale repertorio, con particolare attenzione alla ricchezza di sfumature sulle basse luci, in modo da verificare alcuni piccoli problemi di dither e banding che avevo notato nell'occasione del mio 'primo contatto' con i due prototipi dello scorso anno. Le prestazioni attuali sono decisamente migliori e le piccole indecisioni sui primissimi step sono assolutamente perdonabili. Per la verifica dei vantaggi sulla crominanza, ho visualizzato alcune clip con volume colore molto elevato come 'Animali Fantastici', 'Six Underground', Transformers e 'Mad Max - Fury Road', anche se soltanto con materiale 'test' sono riuscito effettivamente a cogliere le differenze rispetto ad un OLED tradizionale.
Paradossalmente, il vero vantaggio dei Sony A95K l'ho trovato sulla saturazione nelle bassissime luci in film 'strepitosi' come Sicario: in questo caso la qualità del rendering del Sony sulle basse luci è davvero strepitosa e ne giustificherebbe da sola l'utilizzo come monitor di riferimento. Chi mi conosce sa che nutro scarso interesse nell'interpolazione dei fotogrammi ma ho comunque l'obbligo di testare anche queste funzioni. Con questa premessa, posso confermare che l'aumento del dettaglio nelle immagini in movimento è notevole e la visibilità degli artefatti abbastanza contenuta. Rimango dell'idea che per i contenuti 'cinema' debbano essere visionati alla frequenza nativa eppure tra i tanti algoritmi quello di Sony impiegato su questo TV è secondo me ai vertici della categoria.
Il nuovo QD-OLED di Sony che 'subisce' il nostro test dopo una certa maturità del firmware, ha sfoderato prestazioni da primo della classe e si candida a ragione come nuovo riferimento assoluto nel panorama dei display con qualsiasi tipo di tecnologia. Se questo è il risultato nella 'prima uscita' con questa tecnologia, davvero non oso immaginare cosa potrà accadere con la seconda.che prima o poi arriverà. Spero soltanto che Sony faccia tesoro delle aspre critiche a proposito dell'unico banco disponibile per la calibrazione e la smetta di mettere i bastoni fra le ruote a chi cerca soltanto di spremere il massimo dai TV con qualsiasi segnale in ingresso.
La pagella secondo Emidio Frattaroli: voto finale 8,3
Costruzione | ![]() |
9,0 |
Versatilità | ![]() |
9,0 |
Menu e taratura | ![]() |
7,5 |
Prestazioni in SDR | ![]() |
9,0 |
Prestazioni in HDR | ![]() |
9,0 |
Riproduzione audio | ![]() |
6,5 |
Rapporto Q/P | ![]() |
8,0 |
Per maggiori informazioni: sony.it/electronics/televisori/a95k-series
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Il Sony vince per angolo di visione. Il Panasonic ha una uniformità sorprendente che il Sony non riesce a raggiungere.
Siamo comunque a livelli altissimi. Il Panasonic ha quella marcia in più. Sony, soprattutto sul tema delle possibilità di calibrazione, dovrebbe darsi la cosiddetta 'svegliata'...
In pratica è un testa a testa con Panasonic se non capisco male, ma quindi come mai dichiari il Sony “nuovo riferimento assoluto nel panorama dei display”? Inoltre mi farebbe piacere un tuo piccolo confronto sul near black tra i due oltre che se hai notato il possibile problema di cui si è tanto parlato riguardo ai riflessi di luce sul pannello
Aspetta di vedere quello che combineremo tra poco...
Tornando al 'testa-a-testa', il senso del mio giudizio finale limitato alla pura qualità video, è piuttosto semplice: per me ha più peso la qualità della riproduzione in HDR e in quel caso per il QD-OLED non ci sono più limiti al volume colore e considero questo aspetto importante, che pone questa tecnologia inevitabilmente come riferimento. Certo, la realtà dei contenuti attuali che spremono fino in fondo il volume colore è un po' limitata ma esiste. Ecco il senso di quello che ho scritto.
Poi però, come ho ampiamente spiegato, Sony si perde su alcuni aspetti come la calibrazione e le prestazioni 'out-of'the-box'. E anche il filtro antiriflesso, come hai giustamente ricordato, ma a cui io ho dato scarsa importanza poiché consiglio sempre di osservare questo tipo di display al buio.
Aggiungo che per me le possibilità di calibrazione sono molto importanti. Ecco perché preferisco le possibilità date da Panasonic ed LG rispetto a Sony. In particolare vi ricordo che con gli LG è possibile addirittura caricare 3D LUT a 17 e 33 punti (dipende dal modello). Vi anticipo approfondimenti su questo argomento.
Approfondiremo anche altri quattro aspetti chiave per la riproduzione sui display con tecnologia OLED e QD-OLED, ovvero la 'ricchezza di sfumature' (quindi la 'resistenza' al 'color banding' alias solarizzazioni), la corretta saturazione ai primissimi step di luminanza, la linearità della luminanza al crescere della saturazione (un modo diverso di leggere il 'volume colore') e il tempo per recuperare la 'ritenzione' che avevo già anticipato lo scorso anno.
Sulla uniformità, visto lo scarso interesse per i grafici proposti qualche anno fa, considerando il tempo per effettuare quel tipo di misura e soprattutto quello per realizzare poi i grafici, continueremo con le foto ma con qualche paletto in più per poter avere almeno qualche riferimento comune.
Tornando al near black, se ti riferisci al filtro e alle prestazioni in ambienti illuminati, il Panasonic è superiore. Se ti riferisci ai valori di luminanza negli step dal nero assoluto al 10%, il Panasonic è anche lì in leggero vantaggio ma non sono riuscito comunque a raggiungere il massimo neanche con il Panasonic. In questo caso i TV OLED di Panasonic di qualche generazione fa - meno luminosi - riuscivano a fare meglio.
Emidio
Nel frattempo anche il QD-OLED è cresciuto come livello di luminanza e anche in questo caso ci attendiamo un aumento, fino al doppio per areee molto piccole e quasi nessun cambiamento per aree molto grandi. Sarà una primavera molto interessante per le analisi e i test e prevedo un autunno di fuoco, semmai riuscissimo ad organizzare uno shootout.
Emidio