Shoot-out: Dynaudio Excite X12

Redazione 30 Maggio 2013 Diffusori

Il piccolo diffusore del costruttore danese, con articolazione e equilibrio timbrico notevoli, racchiude un tweeter da 26mm ed un woofer da 15cm, all'interno di un bellissimo cabinet con accordo reflex e disponibile con varie finiture

LAB: misure di laboratorio

Al banco di misura il diffusore danese ha esibito una risposta in frequenza molto lineare, con la gamma bassa estesa nei limiti che il volume di carico e quello di aria spostata impongono. Per quanto le misure di risposta in bass reflex e col condotto “tappato” siano simili posso dire che in sala di ascolto si sentono eccome, visto che in reflex la prestazione sulle basse è molto più convincente e visto che l’accordo adottato dai progettisti è abbastanza ben smorzato. In gamma alta, tra i 5000 ed i 10000 Hz si nota una esaltazione che nella ripresa a quarantacinque gradi si sposta ancora di più verso le medie frequenze. Probabilmente si tratta di uno degli elementi caratterizzanti all’ascolto, assieme alla risposta angolata, che si attenua sulle altissime senza alcun tipo di enfasi, chiaro esempio di ipoteca su una gamma altissima di prim’ordine.

Anche il grafico dell’impedenza è stato rilevato sia in bass reflex che in sospensione pneumatica. Nel primo caso la frequenza di accordo è posizionata a 52-53 Hz mentre nel secondo caso la risonanza dell’altoparlante si sposta ad 80 Hz. In entrambi i casi possiamo notare picchi non molto alti, grazie alle perdite nel diffusore ed alle perdite meccaniche nell’altoparlante. Il picco in gamma media dimostra che non c’è alcuna compensazione che regoli tale porzione di frequenza. Devo aggiungere però che a causa del picco molto largo alla base non si ottiene una rotazione di fase critica per l’amplificatore a monte, tale da richiedere a tutti i costi una compensazione. La massima condizione di carico è stata trovata infatti a bassa frequenza in entrambe le configurazioni di carico con valori appena più bassi della PMC, che è risultato il diffusore meno impegnativo dal punto di vista dell’interfacciamento. Abbiamo infatti un carico resistivo di 3,93 ohm a 46 Hz in configurazione reflex e 4,2 a 159 Hz in sospensione pneumatica. Chi sta pensando che sia migliore l’interfacciamento della sospensione pneumatica evidentemente non ha fatto i conti con la porzione di frequenze interessate, visto che in gamma mediobassa il contenuto energetico medio è certamente più elevato.

Al banco delle distorsioni dinamiche notiamo alcuni particolari degni della massima attenzione, particolari che ci raccontano e ci spiegano parte delle ottime prestazioni ottenute in sala d’ascolto. La distorsione armonica sin dagli 85 decibel di pressione media è molto bassa, con le componenti di ordine elevato quasi sempre attestate sul fondo del grafico ed un po’ di seconda e terza armonica, con la seconda che si alza a bassa frequenza e la terza che si mantiene al di sotto dell’uno per cento. Man mano che la pressione emessa dal diffusore aumenta la distorsione ovviamente sale. Il punto, secondo il mio parere è che dallo sviluppo e dalle variazioni del contenuto armonico si riesce in qualche modo a risalire alla variazione della timbrica.

L’incremento di distorsione a 90 decibel della Excite X12 è infatti circoscritto a qualche porzione di frequenza, come la gamma bassissima ed appena appena tra i 2 ed i 4 kHz, mentre la seconda armonica in una porzione molto maggiore di gamma media rimane pressoché immutata, se non addirittura più bassa.

Soltanto salendo a 95 decibel di pressione media vediamo da 20 a 300 Hz sono la seconda e la terza armonica che aumentano fino al 3% in gamma bassissima mentre le armoniche superiori si mantengono su valori simili a quelli della precedente misura. In gamma media tutte le componenti si mantengono sotto i -50 dB per un intervallo molto ampio di frequenze per risalire in gamma altissima di qualche decibel. Ovvio ipotizzare un comportamento stabile all’aumentare della potenza immessa ed una chiarezza non comune nella più critiche porzioni di frequenza.

La risposta all’impulso ha entrambi i picchi, quello del woofer e quello del tweeter, rivolti verso l’alto, a dimostrazione che entrambi gli altoparlanti hanno una polarità positiva. Ma come? Un filtro del primo ordine con gli altoparlante connessi in fase? Si, certo, può capitare, specialmente se il progettista sa bene quello che sta facendo. Notate anche come il decadimento dopo il picco del woofer si attenui in maniera regolare all’aumentare del tempo.

La Waterfall mostra come alcune scelte del costruttore siano paganti in termini di decadimento, visto che il grafico ne mostra facilmente gli effetti sulla pulizia e sulla velocità del decadimento. Notate in particolare il buon andamento in gamma mediobassa, privo di riflessioni e di risonanze di rilevante ampiezza, ed il vuoto che si crea in gamma media. Qualche piccola risonanza oltre la frequenza di incrocio è dovuta, con tutta probabilità, alla ridotta pendenza del passa basso del woofer che trova ancora il modo di farsi appena sentire a frequenze più elevate rispetto all’incrocio.

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