Projectiondesign FR12 con lampada remota
Il famoso costruttore norvegese ha presentato il primo proiettore "Remote Light Source", una tecnologia che consente di posizionare la sorgente luminosa in un'unità rack da posizionare a distanza. Il sistema è quindi pratico e silenzioso
I tecnici Projectiondesign devono aver pensato: così come possiamo avere tutti i processori video in un set-top box esterno, perché non fare altrettanto con la sorgente luminosa del proiettore? E' nato così il FR12, il primo proiettore "Remote Light Source", con la lampada integrata in un'unità rack esterna e collegata al proiettore stesso tramite un cavo LLG (Liquid Light Guide) che può essere lungo fino a 30m. I vantaggi di questa soluzione brevettata dall'azienda norvegese sono piuttosto evidenti: a parità di caratteristiche tecniche, il proiettore può diventare molto più compatto, estremamente silenzioso e tutte le operazioni di manutenzione sulla lampada diventano molto più agevoli.
Anders Løkke, International Marketing&Communications Manager di projectiondesign, ha dichiarato: "Stiamo portando la tecnologia di videoproiezione a uno stadio successivo per quanto riguarda aspetti quali la semplificazione nelle fasi di manutenzione, l'eliminazione del rumore e la dissipazione del calore, oltre ad offrire una maggiore flessibilità di integrazione e di installazione."
Fonte: Connessioni
Commenti (7)
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Bellissimo questo sistema
Si sa qualcosa della perdita di luminosità dovuta al cavo? -
Mi chiedevo la stessa cosa. da un rapido sguardo su internet alla tedcnologia pare che nello spettro del visibile la trasmissività di questo genere di guide si aggiri tra l'80 e il 90%
Pare che un'altra cosa importate da sapere sia anche la vita stimata del cavo, non è detto che non vada sostituito ogni tot anni. -
Dagli studi effettuati in PD risulterebbe che a partià di lampada utilizzata, il modello dotato di guida di luce da 30m andrebbe a perdere una quota di luminosità identificabile in un 20%.
Il modo per ovviare a questo sistema è che le lampade usate nei rack (che contengono anche al Colour Wheel, filtri ed un primo rod integrator) sono dei modelli Philips Vidi a 330W, inutilizzabili all'interno del proiettore originale perchè questo non riuscirebbe a dissiparne il calore. Con questo stratagemma la risultante finale è che il prodotto in pratica perde pochissima luce, in un intorno del 3/4% complessivo, a fronte di tutti i vantaggi che Gian Luca ha evidenziato nella news.
Ciao
Alberto -
Tra l'altro, spostando fuori la lampada il proiettore necessita molta meno aria e quindi farà molto meno rumore.
Mica male -
Stessa cosa che ho chiesto al tecnico durante la presentazione all'ISE, perchè la dichiarazione è che NON ci sono ventole all'interno del corpo proiettore.
In realtàla luce che esce dalla guida NON è fredda, per cui il DMD va comunque raffreddato un pochino. La ventola è di dimensioni contenute e ruota ad un basso numero di giri (considera che lo chassis esterno è identico a quello del proiettore con le lampade on board, per cui il potere dissipante complessivo diventa più che esuberante per il solo DMD), tanto che mettendo la mano dove normalmente esce l'aria non si percepiva nulla (mi sono anche leccato il dito come si fa per capire se tira vento o meno, ma anche così il tutto sembrava spento).
Li in fiera un pochino di rumore c'è sempre e di questi proiettori ce n'erano installati tre in una proiezione parabolica con il nuovo processore PD in uno spazio dedicato, ma non sono riuscito a percepirne in termini assoluti la rumorosità, anche se era tutto praticamente muto, rumore di fonto permettendo appunto !
Però per una volta ci fidiamo dai ...
Alberto -
Quello che non capisco è: perchè non mettere tutti gli ingressi/uscite su questa unità remota in modo da andare con un singolo cavo + guida ottica al vpr?
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Forse perchè il modulo esterno essendo rumoroso andrebbe bannato dalla sala di proiezione dove magari si presuppone ci siano le elettroniche.