Il debutto di Sky sul DVB-T è stato rimandato

Gian Luca Di Felice 01 Dicembre 2009, alle 10:15 Home Theater

Oggi a mezzogiorno sarebbe dovuto apparire sui nostri schermi un nuovo canale digitale terrestre proposto da Sky e chiamato Cielo. Ma il debutto è stato rimandato dal ministero dello Sviluppo Economico che non ha concesso l'autorizzazione

Circa due mesi fa vi avevamo annunciato un'indiscrezione (vedi news) secondo cui Sky stesse preparando il suo sbarco sulla piattaforma digitale terrestre grazie a un accordo con il "Gruppo L'Espresso", pronto ad affittare i suoi mux. Nel frattempo l'accordo tra l'emittente di Rupert Murdoch e il gruppo di Carlo De Benedetti si è concretizzato e oggi alle 12.00 sarebbe dovuto partire il nuovo canale in chiaro "Sky Cielo", specificamente realizzato per la piattaforma terrestre. 

Nella giornata di ieri il Gruppo Editoriale L'Espresso ha ricevuto una lettera dal Ministero dello Sviluppo Economico che richiede di non procedere alla messa in onda per "inaspettati approfondimenti". Secondo i legali di Sky però, tutte le carte sono in ordine e non ci sono motivi apparenti per non rilasciare l'autorizzazione. L'offensiva di Sky contro Rai e Mediaset si fa sempre più accesa e la recente decisione di Sky di dotare i propri decoder sat di una chiavetta USB che consente di abilitare la visione dei canali digitale terrestre in chiaro ha scatenato non poche polemiche...

Di seguito il servizio di Sky TG24 che annuncia lo slittamento della partenza di "Cielo"

Fonte: Repubblica e Sky

Commenti (82)

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  • mandragola

    01 Dicembre 2009, 19:53

    Originariamente inviato da: FuoriTempo
    La gran parte degli ascolti di sky sono legati all'audience dovuta alla visione di canali Rai e Mediaset.
    In altre parole molto abbonati sky in realtà guardano Rai e Mediaset.
    Sky non diffonde i dati relativi alla visione di ciascun canale ma il totale di tutti i canali in cui appunto Rai e Mediaset rappresentano il grosso.

    ma allora tu come fai a saperlo? Mi potresti postare un link?
    Originariamente inviato da: FuoriTempo
    Praticamente Sky raccoglie pubblicità anche grazie agli spettatori dei sui concorrenti.
    Il problema è che Sky guadagna su ciò che Rai e Mediaset danno gratuitamente su canali non criptati.

    Fammi capire.. se guardo RAI2 su Sky gli introiti della pubblicità su quel canale vanno sia a alla RAI che a Sky?
    Originariamente inviato da: FuoriTempo
    Il costo non può essere calcolato solo su quanto Sky versava alla Rai ma anche su quanta pubblicità la Rai perdeva dai suoi canali generalisti.

    Come sopra... ma non è un copia e incolla? Il canale (e tutto quel che c' è sopra) è proprietà RAI/Mediaset, andrà tutto a loro.. Semmai sarà Sky a pagarle per avere i canali.
    Originariamente inviato da: FuoriTempo
    Il tutto senza considerare che Sky lavora in monopolio e tutti quei soldini finiscono in mano ad un'azienda straniera con evidente perdita di capitali per l'intero paese.

    Il duopolio casalingo è molto più bello, certo.
    Originariamente inviato da: FuoriTempo
    Non solo sky ma anche wind in mano ad un egiziano, telecom agli spagnoli e poi l'energia elettrica in mano ai francesi, il gas in mano ai russi, le banche e così via.

    Io mi fido più dei non italiani, almeno a vedere come funzionano le cose da noi..
    Originariamente inviato da: FuoriTempo
    Purtroppo molti anti-italiani non hanno il senso della patria e fanno i tifosi pro o contro qualcuno perchè condizionati ed accecati da altri fattori.

    Questa me la devi spiegare. Guardare la tv è diventato un modo di celebrare il patriottismo?

    E quali sarebbero questi fattori? Alcuni te li dico io:
    1. Il mancato accordo per la trasmissione dei canali RAI su Sky, nonostante - essendo un servizio pubblico - abbiano l' obbligo di renderli disponibili per tutte le piattaforme.
    2. Come già detto, la creazione di un' emittente satellitare gratuita. E la concorrenza?
    3. Di concerto al punto 2, la disputa sulla Digital Key.
    4. Il raddoppio dell' IVA a Sky. Con il paravento dell' UE, che però non ha detto che devono essere tutti al 20%, ha detto che non ci possono essere due diverse imposte. E non potevano ribassarle tutte al 10% allora?
    5. L' eterno, assurdo, canone RAI che deve essere pagato anche da chi ha un cellulare, basta che trasmetta.

    ecc...

    Io baso le mie conclusioni su questi e altri fatti (o fattori..). Voi fate altrettanto. Siamo tutti anti-italiani?
  • ghiltanas

    01 Dicembre 2009, 20:10

    Originariamente inviato da: FuoriTempo
    Il problema di sky è il seguente:
    La gran parte degli ascolti di sky sono legati all'audience dovuta alla visione di canali Rai e Mediaset.
    In altre parole molto abbonati sky in realtà guardano Rai e Mediaset.


    sinceramente se spendessi tutti quei soldi che costa l'abbonamento a sky, nn guarderei per + di mezzo minuto alla settimana i canali rai e mediaset, che offrono un'intrattenimento che + scadente nn si può
  • pyoung

    01 Dicembre 2009, 20:37

    Originariamente inviato da: FuoriTempo
    molti abbonati sky in realtà guardano Rai e Mediaset

    Vero
    Originariamente inviato da: FuoriTempo
    Sky non diffonde i dati relativi alla visione di ciascun canale ma il totale di tutti i canali in cui appunto Rai e Mediaset rappresentano il grosso.

    Falso
    Originariamente inviato da: FuoriTempo
    Praticamente Sky raccoglie pubblicità anche grazie agli spettatori dei sui concorrenti.

    Falso
    Originariamente inviato da: FuoriTempo
    Il problema è che Sky guadagna su ciò che Rai e Mediaset danno gratuitamente su canali non criptati

    Falso

    Argomento i miei falso di sopra:
    i dati di ascolto sono TUTTI COMPLETAMENTE scorporati e le percentuali di spettatori delle emittenti rai/mediaset/la7 sono completamente levate nell'assegnazione dello share che diffonde l'auditel dei canali Sky. Non un solo micro-punto di share va a uno o all'altro in nessun senso.
    Sky guadagna ad avere tutti sul proprio decoder chiuso per costringere e indirizzarte lo zapping nella sua Epg e da quello indubbiamente ha il suo innegabile tornaconto, ma non assolutamente dai dati di visione di rai/mediaset/la7 sui primi 8 canali del decoder di Sky come assegnazione di spettatori
  • Poles

    01 Dicembre 2009, 23:07

    Ho letto in questo topic delle falsità assolute, che - da attento appassionato della tv via satellite e frequentatore di forum più tecnici rispetto a questo sull'argomento - mi sento in obbligo di chiarire.

    1) Sky Italia non ha firmato alcun contratto al momento della fusione fra Stream e Tele+. Sky ha dovuto attendere, prima di rendere esecutiva la fusione, l'ok della antitrust della Commissione Europea; l'antitrust della Commissione Europea ha concesso l'autorizzazione a Sky di costituire quella piattaforma satellitare con vocazione monopolista (in una situazione in cui il duopolio satellitare, ricordiamolo, stava portando al fallimento entrambe le piattaforme), a patto che a) Sky non portasse la sua offerta a pagamento sul digitale terrestre fino al 2012 (a meno che nel frattempo altri operatori nazionali non portassero la propria offerta a pagamento sul satellite, nel qual caso il paletto cadrebbe automaticamente); b) Sky non acquistasse impianti di trasmissione e frequenze sul terrestre fino al 2014.

    2) Il canale Cielo, essendo un canale in chiaro, non viola alcun paletto imposto dalla Commissione Europea, così come Rai e Mediaset, immettendo sul satellite la propria offerta in chiaro (ancorché criptata, ma solo per tutelare i providers stranieri sui rispettivi diritti di esclusiva), non hanno fatto cadere il paletto imposto dalla Commissione Europea.

    3) Sostenere che Sky col canale Cielo in chiaro e trasmesso sulle frequenze del gruppo L'Espresso volesse aggirare la legge è assolutamente errato, poiché la legge (o meglio, l'autorizzazione concessa dalla Commissione Europea) impone a Sky, se vuole andare sul terrestre, di trasmettere in chiaro e su piattaforme terze.

    Sulle pretestuose motivazioni addotte dal Ministero per bloccare la messa in onda di Sky, preferisco stendere un velo pietoso (pietoso come lo stato dello Stato in cui viviamo... considerazione che spero non violi alcun punto del regolamento).

    Riguardo, infine, al palinsesto di Cielo, potete trovare qualche informazione su questa scheda abbastanza completa presa dal sito Digital Sat.

    Bye, Chris
  • blasel

    01 Dicembre 2009, 23:11

    Personalmente cercherei d'informarmi sia sul passato (storia) che sul presente prima di sputare sentenze.

    La pay-TV in Italia non l'ha 'inventata' Sky, ma un altro signore, attraverso dei prestanome, si chiamava DStv (poi divenuta Tele+ ed indi D+) ed era il 1996.
    Stream nasce nel 1997 per fornire una propria piattaforma via cavo agli abbonati telefonici con la monopolista Telecom.
    Solo nel 1998 Stream decide di portare la sua piattaforma sul satellite e quindi fare concorrenza a Telepiu'.

    Quando il primo agosto del 2003 entrambe (D+ e Stream) sono confluite in Sky Italia, entrambe le aziende erano decotte e sull'orlo del fallimento, anche grazie alla pirateria che consentiva la visione gratuita a milioni di telespettatori.

    Il parlamento, con il decreto legge n. 15 del 30 gennaio 1999 aveva stabilito che i telespettatori italiani dovessero possedere un unico decoder, in grado di poter ricevere tutti i segnali televisivi.
    Questo decreto e' anche conosciuto come 'Legge sul decoder unico'.

    Con il successivo decreto legislativo (sempre decreti, mai leggi parlamentari), n. 177 del 31 luglio 2005 dal titolo : testo unico della radiotelevisione (detta anche legge Gasparri), tra gli altri articoli c'e' anche quello che abroga il precedente decreto sul 'decoder unico'. Non se ne e' parlato molto e non si e' dato risalto alla notizia. (chissa' mai perche'....)

    L'Auditel soltanto dal 2007 rileva i dati relativi ai canali satellitari. Sull'attendibilita' di tali dati, poi c'e' una lunghissima storia che li porta a definire inattendibili.
    Ne cito 2 piu' clamorosi :
    dal 16 al 18 dicembre 1998 l'emittente Telecapri (Campania), ha interrotto le trasmissioni per un provvedimento della magistratura eppure i dati Auditel riportarono che in quei giorni avevano visto l'emittente 50.000 spettatori di media, con picchi di 450.000 dalle 02 alle 06 del 18 dicembre.....
    il 15 luglio 2000 dalle ore 21,03 alle 21,18 le trasmissioni di RAI1 vennero interrotte e sostituite con un monoscopio a causa di una diretta che stava subendo un fortunale. I dati auditel riportarono che erano sintonizzati su quel programma, in quel lasso di tempo, piu' di tre milioni di spettatori...

    Le sentenze del TAR del Lazio avverso i dati Auditel, non si contano....

    Del resto e' anche noto che 'qualcuno', venuto in possesso dell'elenco delle circa 5.200 famiglie che possiedono il 'misuratore auditel', ha proposto loro di lasciare sempre acceso il TV collegato al misuratore, sul programma 'X' in cambio di una 'quota' per il 'disturbo' comprendente le spese per l'energia elettrica e di uno o piu' Mega-Televisori super lusso.

    Adesso possiamo parlare anche dei dati d'ascolto e su come siamo bravi noi italiani a fare la pay-TV
  • Stefano5

    02 Dicembre 2009, 08:11

    Originariamente inviato da: blasel
    Personalmente cercherei d'informarmi sia sul passato (storia) che sul presente prima di sputare sentenze.
    Visto che non parliamo di vicende risalenti alle guerre puniche, e visto che io c'ero (abbonato Dstv dal Dicembre 95) vorrei fare qualche precisazione ai riferimenti storici che tu citi.
    Originariamente inviato da: blasel
    La pay-TV in Italia non l'ha 'inventata' Sky, ma un altro signore, attraverso dei prestanome, si chiamava DStv (poi divenuta Tele+ ed indi D+) ed era il 1996.
    Stream nasce nel 1997 per fornire una propria piattaforma via cavo agli abbonati telefonici con la monopolista Telecom.
    Solo nel 1998 Stream decide di portare la sua piattaforma sul satellite e quindi fare concorrenza a Telepiu'.

    Vero, anche perchè il tentativo di ostacolare la diffusione della pay sul sat da parte dell'allora ministro TelCom on. Cardinale, per non vanificare gli investimenti Telecom sul cavo (progetto Socrate) si arenarono a causa della lentissima insatallazione del suddetto cavo.
    Originariamente inviato da: blasel
    Quando il primo agosto del 2003 entrambe (D+ e Stream) sono confluite in Sky Italia, entrambe le aziende erano decotte e sull'orlo del fallimento, anche grazie alla pirateria che consentiva la visione gratuita a milioni di telespettatori.

    Vero, ma bisogna anche spiegare come si arrivò a quella situazione e quali furono le cause scatenanti.
    Quando Dstv (codifica Irdeto) passò il testimone ai Francesi, questi adottarono il Seca, lasciando totalmente spiazziati i pochi abbonati Stream, che era in sostenza un'abbonamento integrativo a Dstv per poter godere di tutto il campionato di calcio.
    Venne in aiuto il governo con la legge del decoder unico, che in buona sostanza obbligò i due contendenti a trasmettere in simultcript e quindi a scambiarsi le chiavi di codifica.
    Ora attribuire una colpa specifica sarebbe molto facile ma anche gratuita, per cui mi limiterò a dire che inizialmente furono diffuse le chiavi del Seca, e successivamente le chiavi di Irdeto, in buona sostanza i due contendenti si piratarono a vicenda.


    Originariamente inviato da: blasel
    Con il successivo decreto legislativo (sempre decreti, mai leggi parlamentari), n. 177 del 31 luglio 2005 dal titolo : testo unico della radiotelevisione (detta anche legge Gasparri), tra gli altri articoli c'e' anche quello che abroga il precedente decreto sul 'decoder unico'. Non se ne e' parlato molto e non si e' dato risalto alla notizia. (chissa' mai perche'....)

    Ecco qui non sono proprio daccordo su questa esposizione che mi pare abbastanza faziosa, in quanto chi ha disatteso e rinnegato la legge del decoder unico è stato SOLAMENTE SKY, quando nel 2005 lanciò l'operazione Skybox, e le autorità che sarebbero dovute intervenire per il mancato rispetto della legge non avevano niente a che fare nè con Gasparri né con l'esecutivo di cui faceva parte Gasparri stesso.
    Originariamente inviato da: blasel
    L'Auditel soltanto dal 2007 rileva i dati relativi ai canali satellitari. Sull'attendibilita' di tali dati, poi c'e' una lunghissima storia che li porta a definire inattendibili.

    Chi invoca l'inattendibilità dei dati Auditel chissà perchè ma è sempre colui che ne risulta penalizzato, fatto stà che le aziende private pagano fior fiore di milioni gli spot pubblicitari solo in funzione dello share pubblicato da Auditel
  • 3lux

    02 Dicembre 2009, 11:13

    Originariamente inviato da: Poles
    Ho letto in questo topic delle falsità assolute

    Credo che in realtà stiamo dicendo la stessa cosa.
    Solo non siamo d'accordo sulle conclusioni.

    Da quello che ho capito io, al fine di ottenere l'autorizzazione alla concentrazione (acquisizione di Telepiù e Stream), intervenuta con decisione della Commissione europea del 2 aprile 2003, infatti, Newscorp si è impegnata a cedere le attività di radiodiffusione terrestre digitale ed analogica di Telepiù, e a non porre in essere eventuali ulteriori attività DTT, nè quale operatore di rete né quale operatore retail fino al 31 dicembre 2011.
    Secondo me, pertanto, Sky non può svolgere attività sul DTT sotto alcuna forma, nemmeno indirettamente quale conduttore di una frequenza assegnata a terzi.
    Dunque...
  • mandragola

    02 Dicembre 2009, 11:28

    ah, comunque ecco il finale della storia http://www.tomshw.it/cont/news/sky-...si/23050/1.html

    apriti, Cielo!
  • 3lux

    02 Dicembre 2009, 11:36

    Ubi maior...
  • venpao

    02 Dicembre 2009, 11:41

    Poles ha fatto il commento più centrato (44)

    E non mi sembra che occorrano tante ulteriori disquisizioni in merito.
    Basta solo un po' di logica e di buon senso e chiedersi:A chi giova un blocco delle trasmissioni di Cielo?
    Rispondete a questa domanda e vi siete spiegati tutto. Amen.
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