TriTower, diffusori slim di ProAC
Il rinomato produttore inglese annuncia l'arrivo dei nuovi TriTower, primi diffusori con design ultrasottile di Stewart Tyler ad elevate prestazioni e pensati sia per un utilizzo Hi-Fi che Home Cinema
Audio Reference annuncia l'arrivo sul mercato italiano dell'ultima meravigliosa creatura di Stewart Tyler, ritenuto tra i più grandi progettisti di diffusori al mondo e attualmente proprietario della casa britannica ProAC: stiamo parlando degli innovativi Response TriTower, i primi diffusori con design ultrasottile dello stesso costruttore inglese.
Questi diffusori sono ovviamente da pavimento a tre vie, con configurazione bass reflex, con un'altezza di circa 110 centrimetri (punte incluse) e larghezza calcolata in soli 14 centimetri. La profondità è di circa 16 centimetri. La loro forma slanciata e ultrasottile fa sì che questi diffusori possano adattarsi a qualsiasi ambiente senza interferire pertanto sull'estetica.
Con ben tre woofer, un midrange e un tweeter, i TriTower sono stati progettati per soddisfare sia le esigenze dell'appassionato di musica che del cinefilo più esigente. Grazie a un midrange che si annuncia superbo e a una gamma bassa di riferimento in un diffusore "slim", la critica ha già acclamato i tower di Stewart Tyler per le loro superlative prestazioni.
Massima cura è stata riservata per la selezione del legno utilizzato per la realizzazione del buffle, rifinito, come da tradizione ProAC, artigianalmente. Quattro sono le finiture previste: ciliegio, frassino nero, mogano, acero. Il prezzo di listino è fissato in 1.520 Euro per singolo diffusore.
Per ulteriori informazioni: caratteristiche principali
Fonte: AudioReference
Commenti (6)
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Che io sappia Tyler non progetta più i diffusori ProAc, mi potrei anche sbagliare, ma non credo.
Come al solito per ProAc, imho, il prezzo è assolutamente esagerato in rapporto ai componenti utlizzati. Non so di queste, ma per il resto della produzione ProAc è così.
Guardavo i componeti delle response 25 ad esempio,tutti driver alla base del catalogo Seas, quando non Perlees.
Poi ci sarà il progetto del crossover, ma imho, rimane il fatto che le ProAc siano sopravalutate. -
Ciao
A me risulta invece che sia ancora lui. Sopratutto in questo caso dove lo stesso produttore inglese ha espressamente identificato queste TriTower come il primo progetto di diffusore slim di Tyler.Che io sappia Tyler non progetta più i diffusori ProAc
Certo che se dovessimo misurare un prodotto in base al costo del singolo componente, staremmo apposto. Non credo che ProAC sia l'unico caso in cui dove sussista un margine di contribuzione lordo (prezzo di vendita - costi variabili) più o meno elevato (anche perchè non mi sembra che sia una ONLUS). Questo margine positivo serve poi a coprire tutta una serie di costi che vanno dal progetto, alla commercializzazione (che passa attraverso più mani, quindi ognuno con il proprio ricarico), agli impianti, ecc ecc ecc ecc. Con ciò voglio dire che è riduttivo dire se comprassi tutti i componenti da me, mi costerebbero 500 euro quindi non valgono quei soldi, perchè i costi sostenuti da un qualsiasi produttore vanno ben aldilà dei soli costi variabili.Come al solito per ProAc, imho, il prezzo è assolutamente esagerato in rapporto ai componenti utlizzati. Non so di queste, ma per il resto della produzione ProAc è così.
Esattamente come quasi tutti i produttori, anche ProAc ha deciso di esternalizzare una parte del proprio processo produttivo. Però, la peculiarità del produttore inglese è che commissiona i propri altoparlanti su specifiche ben precise e restrittive. Sopratutto è praticamente impossibile trovare un altoparlante progettato per le ProAc in un altro diffusore di un'altra casa o tantomeno in libera vendita sul mercato. Questa è anche la motivazione per la quale i tanti cloni fatti in casa non suonano assolutamente come il progetto originale.Guardavo i componeti delle response 25 ad esempio,tutti driver alla base del catalogo Seas, quando non Perlees.
In questo caso non dico nulla perchè ognuno è giusto che abbia la propria considerazione. Ma sinceramente, non ho mai sentito qualcuno lamentarsi del sound ProAc, se installate in una configurazione come si deve.rimane il fatto che le ProAc siano sopravalutate.
Tutto ciò solo per la precisione. -
Io le considero poco lineari e enfatizzate sul mediobasso,un suono molto ruffiano (che poi può piacere).
Questo il mio parere sulle ProAc di livello medio, poi le D38 ad esempio non le ho mai ascoltate. -
Io tutta questa enfatizzazione in gamma bassa non l'ho mai percepita. Un bel basso che si fa avvertire, questo si. Ma non esagerato. Direi il giusto. Certo, poi bisognerebbe valutare tu quale modello hai ascoltato e soprattutto in quale catena e in quale ambiente. Sparare così nel mucchio non serve a molto.
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Io vado un pò controcorrente perchè considero i diffusori proac con un rapporto q\p tra i migliori sul mercato.
Certo, hanno una timbrica particolare che può piacere o no, ma la bontà dei progetti di tyler secondo me non si discute.
Ed è anche una scelta giusta avere un catalogo abbastanza limitato ma con oggetti di assoluto valore e non un listino tipo postalmarket.
Giusto il discorso sui costi, analizzandoli ci si rende conte dell'effettivo valore dei componenti, ma se si va da un ingegnere o da un architetto a farsi fare un progetto si paga un botto per un semplice foglio di carta stampato.... -
Da possesore di un impianto HT tutto ProAc posso confermare che questi diffusori se ben posizionati in ambiente e con un minimo di trattamento (tende, divano libreria e qualche pianta), danno parecchie soddisfazioni.
Sul discorso prezzi posso essere d'accordo con chi dice che costano troppo rispetto ai materiali con cui sono costruiti, di sicuro non costano troppo rispetto alla qualità sonora di cui sono capaci.
Claudio