RAI, di tutto, ovunque

Gian Luca Di Felice 22 Dicembre 2006, alle 10:37 Cinema, Movie e Serie TV

Proprio in questi giorni è stato redatto il nuovo contratto nazionale di servizio Rai che ci riserva interessanti novità sul fronte dell'accesso ai contenuti

Il nuovo contratto nazionale di servizio Rai avrà una durata triennale e in particolare nell'articolo 6 si legge come questa metterà a disposizione degli internauti i propri contenuti, ne promuoverà di nuovi, stimolerà l'autoproduzione degli utenti, darà vita a forme di interazione con il portale, mettendo il tutto a disposizione sotto le licenze Creative Commons. Vi riportiamo gli estratti più interessanti tratti dall'articolo 6 nel nuovo contratto di servizio.

La RAI si impegna a definire una strategia di valorizzazione della propria produzione editoriale e dei propri diritti audiovisivi sulle diverse piattaforme distributive, comprendenti l'offerta digitale terrestre, satellitare, IPTV, mobile e Internet.
La Rai si impegna ad incrementare e aggiornare il servizio offerto sul portale RAI.IT al fine di estendere l'attuale produzione di contenuti specifici per Internet e dare adeguata visibilità a tutta l'offerta di contenuti RAI, con particolare riferimento all'offerta radio-televisiva.
La Rai si impegna, per quanto riguarda l'offerta di contenuti sul portale RAI.IT, a:

a) definire linee guida di pubblicazione sul portale RAI.IT in modo da facilitare e rendere coerente e accessibile la navigazione dell'utenza all'interno di tutti i siti che fanno capo a tale portale. In particolare, la RAI si impegna a rispettare i criteri di accessibilità e usabilità, secondo i criteri coerenti con quanto specificato dal consorzio internazioneW3C;

b) rendere disponibili sul portale RAI.IT tutti i contenuti radiotelevisivi prodotti dalla RAI a tutti gli utenti che si collegano ad Internet dal territorio nazionale, avendo cura di rendere disponibile i contenuti trasmessi dalla televisione e dalla radio non appena termina la trasmissione di tali contenuti;

c) negoziare l'acquisizione dei diritti per la diffusione sul web di tutti i contenuti trasmessi nell'ambito dell'offerta radiotelevisiva. A Tal fine, la RAI si impegna a destinare all'acquisizione di tali diritti non meno del 7% di tutte le risorse finanziarie da essa impiegate per la produzione o acquisizione di contenuti trasmessi nell'ambito dell'offerta radio-televisiva;

d) offrire una produzione di contenuti specifica per il portale RAI.IT;

e) offrire all'utenza, nell'ambito della licenza nome come Creative Commons, la possibilità di scaricare via Internet tutti i contenuti radio-televisivi prodotti dalla RAI mediante proventi dei canoni di abbonamento;

g) offrire a tutti i siti web, che si impegnino a rispettare l'integrità dei contenuti e la restrizione dell'accesso a tali contenuti nell'ambito del territorio nazionale, la possibilità di distribuire tutti i contenuti presenti sul portale RAI.IT, nei limiti della propria disponibilità dei diritti su tali contenuti;

h) offrire agli utenti spazi di comunicazione e discussione all'interno del portale RAI.IT, con adeguata visibilità, inclusa la possibilità di commentare l'intera programmazione radio-televisiva RAI, e la possibilità di pubblicare contenuti auto-prodotti dagli utenti stessi;

i) promuovere il portale RAI.IT attraverso tutti i programmi radio-televisivi che offrano contenuti su detto portale in modo da incrementare il numero di utenti unici che visitano detto portale;

l) sviluppare interfacce tecnologiche per la diffusione dei contenuti del portale RAI.IT su tutti i principali nuovi dispositivi di fruizione audiovisiva disponibili sul mercato, incluso cellulari, pda, lettori audio portatili, lettori video portatili, set-top-box IPTV e console da videogiochi collegati ad Internet;

m) sviluppare un'offerta specifica internazionale per le comunità di Italiani residenti all'estero e per la promozione economico, culturale e turistica del paese all'estero.

Fonte: Ministero delle comunicazioni

Commenti (24)

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  • guest_1000

    24 Dicembre 2006, 12:25

    Mai pagato il canone e mai lo pagherò... con questo non è che pretendo di essere più furbo degli altri (ci mancherebbe), ma almeno non mi sento preso per il cu##lo!
  • metax65

    24 Dicembre 2006, 22:51

    ...a volte ritornano.

    L'assioma dovrebbe essere che lo stato siamo noi, il canone è deciso da una legge dello stato (vedesi anche l'ultima legge finanziaria), il canone l'abbiamo deciso noi. Questa la teoria, la pratica è ben diversa essendo delegate da noi persone che decidono per i nostri interessi. A prescindere da questi sofismi e ritornando alla RAI, per la quale da lustri la mia famiglia paga (comunque) il canone, essa è e rimane comunque un servizio pubblico, nel passato come ora, seppur con oscene presenze ...e che programmazioni via etere adeguate al ruolo del servizio pubblico siano trasmesse in orari impossibili m’irrita ...e se queste potessero essere fruibili anche con altri medium un briciolo mi consolerebbe.
    Scusandomi per la prolissità auguro buone feste.
  • MiKeLezZ

    25 Dicembre 2006, 01:18

    Originariamente inviato da: Maxi
    Mai pagato il canone e mai lo pagherò... con questo non è che pretendo di essere più furbo degli altri (ci mancherebbe), ma almeno non mi sento preso per il cu##lo!

    Te non ti ci sentirai, ma in compenso lo sentiranno tutti quello che devono pagare anche la tua parte.
    Comunque auguri a tutti!
  • raf70

    25 Dicembre 2006, 09:58

    Originariamente inviato da: MiKeLezZ
    lo sentiranno tutti quelli che devono pagare anche la tua parte.


    Concordo in pieno. Ma l'Italia e' piena di chi si ritiene piu' furbo degli altri pero' il furbo non considera che tra gli altri e' compreso anche lui...

    Buon Natale
  • elche99

    25 Dicembre 2006, 10:52

    Originariamente inviato da: raf70
    Concordo in pieno. Ma l'Italia e' piena di chi si ritiene piu' furbo degli altri pero' il furbo non considera che tra gli altri e' compreso anche lui...

    Buon Natale


    Parole sante!

    Auguri a tutti!
  • Nordata

    25 Dicembre 2006, 12:43

    @ Maxi

    Autoaccusarsi pubblicamente di aver commesso una infrazione o di non rispettare una legge dello stato, oltre a non essere sicuramente motivo di vanto (se non per un distorto senso di autocompiacimento e furbizia tipicamente italiani) può anche essere foriero di problemi, in quanto tieni presente che l'anonimato consentito da un nick qualsiasi non protegge in alcun modo di fronte ad una eventuale richiesta da parte degli organi interessati.

    Ciao.
  • guest_1000

    25 Dicembre 2006, 12:52

    Originariamente inviato da: MiKeLezZ
    Te non ti ci sentirai, ma in compenso lo sentiranno tutti quello che devono pagare anche la tua parte.
    Comunque auguri a tutti!

    Originariamente inviato da: raf70
    Concordo in pieno. Ma l'Italia e' piena di chi si ritiene piu' furbo degli altri pero' il furbo non considera che tra gli altri e' compreso anche lui...

    Si, si... soliti discorsi triti e ritriti! A suo tempo l'ho pagato anche io (mille mila anni fa) poi ho fatto disdetta e chiuso li. Se in Italia c'è un gregge governato da un paio di cani che fa tutto quello che gli si dice... beh non è affar mio.

    Stesso discorso vale per la Siae e per tante altre boiate all'italiana.
  • raf70

    25 Dicembre 2006, 14:01

    ma bisogna ribellarsi non infrangendo le leggi ( ce lo impone la democrazia, alrimenti diventiamo la repubblica anarchica italiana).
    anch' io per la siae, che ritengo ingiusta, compro da un sito tedesco con tanto di fattura ufficiale ( potenza del mercato unico europeo).
    Non infrango alcuna legge e non do alcun centesimo alla siae.
  • Nordata

    25 Dicembre 2006, 15:28

    @ Maxi

    Pensavo che la cosa fosse finita lì: ovvero con il solito exploit di chi non facendo il proprio dovere crede di essere più furbo degli altri, dimostrando invece di essere solo uno dei tanti piccoli disonesti che affliggono un paese che se non avesse tali remore potrebbe dare molto di più, ma vedo che insisti sulla tua tesi che solo chi è furbo merita, mentre tutti gli altri che, magari, mugugnando, fanno il proprio dovere, cercando poi di far valere le proprie ragioni in modo onesto, sono solo delle pecore.

    Puoi benissimo continuare a pensarla così, ma sicuramente non puoi essere tu a dare lezioni di morale agli altri.

    Continua pure a comportarti così se questo soddisfa il tuo ego, ma non tentare di giustificarti accusando gli altri di non seguire il tuo fulgido esempio.

    @ tutti

    Riterrei chiusa la questione, anche perchè è stato già speso troppo tempo in cose che non lo meritano affatto.

    Grazie e ciao.
  • Nordata

    25 Dicembre 2006, 15:34

    Per quanto riguarda la SIAE credo che il discorso presenti più facce.

    Da un lato è giusto il fatto che gli autori (musica, film, libri, ecc.) vengano ricompensati per il proprio lavoro, il metodo invece può e dovrebbe essere discusso.

    Ciao
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