
Dischi HD Vinyl commercializzati nel 2019?
La start-up austriaca Rebeat Innovation presenterà in autunno a Detroit una nuova tecnica per produrre dischi in vinile di migliore qualità e con livello e durata maggiori del 30%, basata sulla modellazione software 3D partendo da tracce digitali, mentre i primi dischi dovrebbero arrivare nell'estate del 2019
Dopo due anni si torna a parlare del progetto HD Vinyl, portato avanti in Austria dall'istituto Joanneum Research e da Rebeat Innovation, start-up specializzata nella distribuzione di musica digitale. Günther Loibl, fondatore e CEO Rebeat Innovation, ha annunciato infatti di aver raccolto un finanziamento di 4,8 M US $ per sviluppare il brevetto depositato nel 2016. Si tratta di un metodo per la produzione di dischi in vinile partendo da tracce digitali Hi-Res, le quali vengono elaborate via software per ricavare un modello 3D. Un'apparecchiatura laser, nella quale sono stati già investiti 600.000 dollari, provvede a creare la matrice ceramica utilizzata per lo stampaggio
Il nuovo sistema consentirebbe di ottenere dischi di migliore qualità (risposta estesa fino a 100 kHz anche nei solchi interni invece di 15 kHz), con una durata e un livello superiori del 30% rispetto alla tradizionale incisione meccanica della lacca, limitando oltretutto l'uso di composti chimici. I dischi HD Vinyl saranno inoltre totalmente retro-compatibili, anche se per sfruttarne tutte le potenzialità serviranno dispositivi specifici. L'anteprima avverrà durante la fiera Making Vinyl, in programma per ottobre a Detroit. L'arrivo nei negozi dei primi dischi HD Vinyl è invece prevista per l'estate 2019.
Per ulteriori informazioni: hdvinyl.org
Fonte: What Hi-Fi
Commenti (9)
il discorso potrebbe avare un senso (e ci sarebbe comunque da discuterne a lungo) se lo stesso prodotto fosse sia DDD (CD) e sia AAA (vinile), ma le incisioni attuali sono DDD oppure DDA (nel caso del vinile).
Parlo ovviamente di musica commerciale, se poi si va cercare il tal disco realizzato dall'etichetta semi sconosciuta con artisti sconosciuti allora magari tutto è stato fatto con un 2 piste, in presa diretta e riversato poi su vinile.
A me però interessa il tal brano eseguito dal tal artista, non la cover più o meno fatta bene dall'Ensamble del Dopolavoro dei Ferrovieri (però si sentono scricchiolare le singole sedie su cui sono seduti gli esecutori), purtroppo gli artisti professionisti (famosi) nella stragrande maggioranza dei casi fanno solo un'unico lavoro in studio, in digitale, eventualmente poi si stampa, sempre dal successivo master digitale, il vinile.


cose come vecchio jazz (Dave Brubeck, ) ma anche vecchio rock (deep purple, cream) ce n'è di spettacolari.
è forse colpa del digitale? o di come trattano i master? spiegatemelo un po'!

cose come vecchio jazz (Dave Brubeck, ) ma anche vecchio rock (deep purple, cream) ce n'è di spettacolari.
è forse colpa del digitale? o di come trattano i master? spiegatemelo un po'!
Non è un problema di supporto di riproduzione finale il livello della qualità di registrazione..ci sono registrazioni moderne/contemporanee che sono ottime anche live (mi viene in mente il paragone Made in Japan del 1972 con le registrazioni dei G3 con Johnson e Petrucci..) ambito in cui si sente proprio bene la capacità dei tecnici.
Quello che sta accadendo oggi mi viene da paragonarlo alla prevalenza del vinile sulle bobine a nastro magnetico: comodità di utilizzo/conservazione a scapito della qualità raggiungibile dal supporto. La differenza è che oggi è possibile avere supporti come i file ad alta risoluzione che hanno un potenziale decisamente più elevato rispetto al vinile ma manca la cultura musicale che giustificherebbe l'attenzione alla catena di produzione della registrazione quindi ci inondano di mp3 ipercompressi tanto devo portarmeli dietro con l'iphone che c'ho le cuffie della beats


Ritengo che volessi scrivere 15 KHz.

Questi sono i dati di una delle macchine da studio per eccellenza: lo Studer A80, presente nella stragrande maggioranza degli studi di registrazione, in Europa credo in tutti, in America se la divideva con gli Ampex.
con velocità di 76 cm/s (rapporto S/N 76 dB):
da 50 a 20KHz +-2 dB
da 60 a 18KHz +-1 dB
passando alla classica e più usata velocità di 38 cm/s (rapporto S/N 75 dB):
da 30 a 18KHz +-2 dB
da 60 a 15KHz +-1 dB
va subito detto che questi sono i dati veri, effettivi per tutte le macchine, anche dopo anni di lavoro, fatta la dovuta manutenzione, ovvero non sono dati di marketing, questa è il depliant descrittivo della serie:
http://lcweb2.loc.gov/master/mbrs/r...20Recorders.pdf
http://www.endino.com/graphs/
se guardate le foto lo riconoscerete, lo avrete visto tantissime volte in filmati/foto di studi di registrazione o emittenti radio/TV.
Con questo venivano realizzati i master a 2 piste ricavati dal nastro 24 piste realizzato con lo Studer A800, (o 48 usandone due in parallelo e sincronizzati).
Qualcuno troverà quei dati scarsi rispetto a quelli cui ci ha abituato il moderno marketing, vero, ma questi sono dati veri, tenete poi presente che sul vinile, ricavato dai nastri fatti con queste macchine, la risposta era un pelino meno (e diminuiva con l'uso), il bello della fedeltà del vinile /rumore di fondo a parte).
