DVB-T2: si pensa ad un passaggio graduale, il punto si farà a marzo
Per valutare le azioni da intraprendere e le tempistiche, è necessario tenere conto del livello di diffusione degli apparati televisivi di nuova generazione
Il passaggio al DVB-T2 richiederà un'azione graduale e dovrà tenere conto del livello di diffusione degli apparati televisivi compatibili. A dichiararlo è stata Fausta Bergamotto, sottosegretario al Ministero delle imprese e del made in Italy, in occasione del Tavolo permanente delle comunicazioni elettroniche - settore televisivo, svoltosi di recente a Palazzo Piacentini. All'incontro hanno partecipato le direzioni generali, i rappresentanti di Agcom, della Conferenza delle Regioni e delle province autonome, le associazioni di categoria dei media televisivi e delle imprese radiotelevisive, le emittenti tv, le società che possiedono l’infrastruttura di trasmissione e le associazioni del settore dell’elettronica.
Si è ovviamente parlato del recente passaggio dal DVB-T in MPEG-2 a MPEG-4, conclusosi lo scorso 20 dicembre per liberare le frequenze della banda 700 MHz, passate dai servizi televisivi alla connettività mobile 5G, in accordo con le normative europee. Come noto da tempo, questa transizione non è la forma definitiva che il sistema di trasmissione televisivo adotterà anche in futuro: è infatti previsto un ulteriore passaggio al DVB-T2, lo standard più recente che consente di recuperare capacità trasmissiva grazie ad un uso più efficiente delle frequenze.
Al momento l'adozione del DVB-T2 è priva di una data precisa: le disposizioni, non aggiornate, parlano ancora di un processo previsto "a partire da gennaio 2023", ma come è evidente si tratta di tempistiche fissate in precedenza e che non sono state rispettate. Ricordiamo che ritardi consistenti hanno fatto slittare anche il passaggio a MPEG-4, inizialmente programmato per settembre 2021. Parlando delle prossime sfide, il sottosegretario Bergamotto ha citato lo standard DVB-T2, sostenendo che per effettuare le necessarie valutazioni sono necessari dati che si potranno avere a marzo.
Ovviamente tra le informazioni più importanti da analizzare è incluso il numero di apparecchi compatibili: secondo quanto riportato dalla Fondazione Ugo Bordoni, al 30 giugno 2022 i prodotti capaci di ricevere trasmissioni in DVB-T2 erano oltre 30 milioni (su più di 47 milioni di apparecchi). I bonus erogati avranno sicuramente spinto ulteriormente il rinnovamento dei dispositivi ed è quindi imperativo disporre di un dato molto più recente. Con tutta probabilità il parco di televisori non compatibili sarà ancora tutt'altro che trascurabile ed è per questo che si ipotizzano azioni graduali che andranno programmate con attenzione e lungimiranza.
Fonte: Digital News