A me è accaduto che avevo uno xindac dac 5 acquistato usato da un amico che convertiva l'uscita S/PDIF di un Nuforce MSR-1: suono dolce, piuttosto piacevole. Ottimo il rapporto qualità/prezzo.
Provo un Bryston BDA-1 suono più definito e rigoroso che tendeva a portare un po' avanti le medio-alte. Meglio la sensazione di dinamica e di tridimensionalità e lo acquisto.
Un amico (anche lui con un Bryston identico al mio) prova un DCS Delius + Purcell e, ascoltando il risultato da lui, mi si apre un mondo. Inizio a studiare. Come è possibile che il DAC faccia tutta questa differenza? :muro:
Studiando vengo a conoscenza di MSB. Spiegano molto bene sul loro sito i motivi delle differenze tra un convertitore e l'altro e, ovviamente, dicono che i loro convertitori sono il meglio. Leggo un articolo di AR riguardo il modello base, vedo i costi, un brivido mi pervade. Cosa può avere più del mio Bryston a parte il costo?
Chiamo per prenotarmi una prova comparativa. Vado con un amico.
- Bryston BDA-1 Vs. MSB Platinum dac IV: il Bryston mostra un certo carattere, il MSB è morbido e piacevole, il suono più elegante ma, tutto sommato, forse, è una questione di gusti.
- Saliamo e proviamo il MSB Signature Platinum dac IV. Qui non è più questione di gusti o carattere. Si inizia ad entrare nell'eccellenza ed io inizio a sudare freddo. Definizione, morbidezza, tutte le armoniche sono praticamente al loro posto.
- Saliamo ancora con il MSB Diamond Platinum dac IV. Stacca il Signature di buona misura. Pare già evidente dalle prime note. Tutte le armoniche ora sono giuste. Non ce n'è. Mi voglio buttare dalla finestra. Preciso come un orologio svizzero.
Mi fermo così. Non voglio provarlo con il super clock. Cosa può fare un super clock quando è la stessa macchina che se la racconta con sé stessa?
Tempo dopo mi dico: ho fatto 30, faccio 31. Chiedo un'offerta per il super clock. Non lo provo neppure. Installo e... Gasp! Il clock fa. E' escludibile tramite un tastino sul telecomando del dac e la differenza è palese.
Il dac ha un ingresso MSB network con presa per cavo di rete e, tempo dopo, acquisto il player MSB UMT. Suona diverso dal Nuforce: forse, è più rigoroso, senza dubbio, più definito, talvolta, più ruvido ma mi garantisce il bitperfect su tutte le frequenze di campionamento e mi piace pensare che sia più rigoroso.
Il passo mancante era lo stesso clock: UMT e dac non condividono lo stesso clock precisissimo del dac.
Esce il UMT Plus che condivide, tramite I2S, lo stesso clock. Ora il cerchio si chiude. Le due macchine sincronizzate perfettamente restituiscono il massimo. Escludendo il clock dal tastino le differenze aumentano rispetto a quando il clock dava il tempo al solo dac. Pare acquistare punti su tutti i parametri. Placebo? Forse ma le differenze si sentono premendo il tastino sul telecomando: clock on-clock off.
Qualche settimana fa, ancora con il player che non si agganciava al clock, avevo provato a collegare al dac il BD Sony e, ascoltando lo stesso CD (Telarc quartetti di Mozart nn 14 e 15) prima sul UMT, poi, sul BD, quest'ultimo pareva il player della Chicco: la musica pareva perdere amalgama e frantumarsi, appiattirsi.
In sintesi:
- tra una sorgente di uni e zeri e l'altra ritengo di percepire differenze notevoli.
- sul Nuforce (che è un PC ottimizzato) ritengo di percepire differenze talvolta notevoli tra un software ed un altro.
- secondo me non tutti i dac suonano uguali ma cambia anche lo stesso dac con clock di tolleranze diverse e/o con alimentatori diversi.
Ah, non percepisco differenze tra cavi... Quello S/PDIF però deve essere rigorosamente in specifica.
Ciao, Enzo