Andrea Manuti
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Mi dispiace ma non ho letto i tuoi articoli circa i lumens, lux, nits, FL e la loro corrispondenza. Se caso mai Approsimativa si’ perche parliamo di due misurazioni diverse. Non so come descriverle bene in Italiano, ma i valori di FL e Lux riguardano il flusso proveniente da una sorgente luminosa mentre nits e FL sono valori di luminosita’ riflessa. Il parametro che cambia tra questi valori e’ l’ abilita’ della superficie di riflettere la luce che le vienne adosso. Entra in questo modo in gioco il benedetto guadagno secondo le teorie lambertiane. Non so perche’ tu ritieni che gli unici valori importanti siano i lumens o i lux, ma mi fermo qui pur non avendo letto le tue argomentazioni, sperando di continuare la discussione dopo averle lette.mi dai qualche link, li leggerei volentieri!!
http://htprojectors.com/htprojectors/img/Chiovini/Nozioni elementari di fotometria.pdf
Questo è un articolo che trovi su HTProjectors con una dettagliata e matematica trattazione fatta da un mio amico esperto della materia. Se vuoi una cosa più concisa, ho trovato questo intervento che feci su AVSForum:
Sono d’accordo completamente sul fatto che sia molto importante avere un resoconto dettagliato di ciò che avviene ai bassi livelli (e le mie misure mancano di questa quantificazione). Ma sono importanti entrambi i comportamenti, anche se l’occhio integra e quindi un valore un po’ più alto può essere tollerato quando il resto funzioni bene (SIM2 Nero 3D-2, per fare un esempio pratico). Il nero c’entra come valutazione di un limite che si vede spesso, dunque. Uno dei parametri più importanti: non l’unico, ma estremamente importante perché ti fornisce poi la sensazione pratica di contrasto dinamico percepito.glenned,
what you say is true only if the screen we are talking about is a perfect Lambertian screen and RHO =1.
If you take VESA Flat panel display measurement standard, Version 2.0, June 1, 2001, available directly on their website, and go to Appendix A200, page 257, you read
Now, consider a reflecting surface (not an emitting surface) having area A. Let’s assume that the fraction of the light reflected from the surface is RHO, known as the luminance factor (often subscribed with a “d”).
Given an illuminance E lighting the surface, we want to determine the luminance of the surface. The amount of luminous flux hitting the surface is
FI = E*A.
The amount of flux leaving the surface is
FI’ = RHO*FI = RHO*FI*A,
and must be equal to the integration of the luminance intensity over the hemispherical surface above the area A:
FI’ = (double integral on the hemisphere) = PI*L*A.
Solving for the luminance we obtain the relation between the luminance and the illuminance for a diffuse Lambertian reflector:
L= RHO*/PI*E = q*E
where
q = RHO/PI
is called the luminance coefficient.
(=> Luminance = Illuminance/PI under these conditions, RHO =1)
This is because the luminance is a concept of flux, so we need to integrate it through a surface, as described before.
More, we must take into our hypothesis that:
a) the screen is a perfect Lambertian radiator
b) the RHO coefficient is = 1
Is this true for every system?
Is this true for YOUR system?
Is this correct (I mean approximating any surface with a plane, that is the effect of the integration)?
I hade to struggle with this topics some years ago, and in the end I gave up.
Luminance and illuminance are different physical concepts, and trying to convert them from one to the other is more or less like asking “Did you eat pizza today”, “Yes, there’s a wonderful sun”…
Please believe me that I had to make (more than) extensive research to find the above quote: I spent literally years trying to find a math approach to this. Simply because generally no textbook ADMITS that you can switch the units…
Since we can’t make integrals while using instruments, but need simple linear formulas, the idea of using such a method for this topics is highly unpractical, at least to me.
So I prefer using each instrument (I mean HW + SW) the way they were designed for: if the S reads cd/mq or fL, I make THIS measure. If not, as I did with another sensor, I take a lux reading.
But I can’t switch between them at my pleasure, at least without making mistakes.
If you have other sources that are more specific but have enough authority than the one I mentioned, I’d be more than happy to correct myself!
Sulle “norme” ho i miei caveat: ne ho viste alcune che erano, diciamo così, personali interpretazioni. A me (e non credo solo a me) arrivare a quei livelli (e poi perché fL e non nit?) non interessa perché lo ritengo eccessivo: un’americanata, appunto…
Tutti gli ultimi Iris che ho visto funzionare lo fanno in modo accettabile, sono lontani i tempi dei primi Sony a manovella (il 60, per capirsi). È chiaro che per avere una simulazione totale di un film il pattern dovrebbe avere un livello di complessità superiore, ma continuo a vedere una stretta relazione pratica con ciò che leggo dai numeri e la visione sullo schermo. Migliorabile sicuramente, ma efficace anche così… Sui numeri ridevo anche io, e li ho presi in giro quando davvero facevano ridere: ora rido di meno (o di più) quando vedo certe prestazioni!Come intendi sto ‘maniera decorosa’? Vuoi dire che l’ iris in 1000 non funzioni in maniera decorosa? Se non, mi sembra incredibile un on/off quasi 10 volte peggio dal 50. Per quanto riguarda il funzionamento dell’ iris o la necessita’ di un pattern adatto, sono con te. Personalmente, preferisco calibrare coll’ iris disattivata e poi metterla su on se vedo che funzioni in modo accettabile. Comunque, fare le misurazioni coll’ iris attivata (specialmente quelle di on/off) non vedo una ragione utile.
Assolutamente sì. La lampada è un esempio. Filtri dicroici, tecnologia, filtri interposti, percorsi ottici, tipo di lampada, uso della ruota colore, temperatura di esercizio… se ne possono mettere quante ne vuoi. Il bello della risposta spettrale (ho avuto un momento di profonda goduria quando l’ho visto) te lo prendi quando vedi questo:Pero’ la teoria della lampada non giustifica il perche’ continuiamo a prendere misurazioni differenti in due colori perfetti fra un LCD e un Plasma display. DLP ed LCD lavorano in modo diverso e riproducono tutto in modo diverso. Quindi, anche se mettiamo esattamente la stessa lampada in un Epson e un Benq e vediamo il loro rosso dopo averlo calibrato, vedremo due rossi diversi. Pensalo un pocchino come il rosso da referenza fra Nikon e Canon. Non sono affatto gli stessi!! (lo uso come paradigma e non bisogna prenderlo alla lettera). Quindi, second me, quello che ha misurato il tuo spettro ha a che fare col diverso modo (tecnologia) che lavorano le macchine e non solamente con una componente come la lampada.

E’ il Casio a laser/LED, dove è scritto nella pietra la tecnologia con cui è costruito quest’oggetto!
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