REW - Misurazioni e grafici

Perche' si misura sempre una risposta "reale" non una percepita quando si fa una equalizzazione e inoltre quei fonometri sono pensati per impieghi diversi. Era solo per farti presente che ci sono vari strumenti ognuno pensato per un compito preciso.

Le nostre orecchie sentono come riportato dal grafico di Bruel quindi se vuoi sentire tutte le frequenze nello stesso modo devi avere una risposta del tuo impianto come quella.

Attenzione che e' variabile in base al volume di ascolto, se vai ad un concerto con 110db allora le nostre orecchie sono lineari come il microfono, per il discorso della curva di Munson Fletcher.

Queste sono basi di medicina, che ovviamente viene prima dell'Hi-Fi, se non sai come noi percepiamo le cose non puoi sapere come la musica va riprodotta e questo i tecnici del suono lo sanno molto bene. Sono dati oggettivi non ci scappi, l'alta fedelta' non esiste se non la puoi sentire nel modo giusto, punto. Il resto sono chiacchere da forum ;)
 
Ultima modifica:
Cioè stai dicendo che il microfono propone una misura oggettiva/reale mentre l'orecchio umano attenua o aumenta determinate frequenze, anche a seconda del volume, per qualche ragione tra cui magari quella di proteggere se stesso?

La faccenda sembra sempre più complicata, comunque buono a sapersi.
 
Esatto, e' uno dei motivi per cui al cinema usano volumi cosi' elevati rispetto al valore che ascolti a casa, proprio per mantenere la percezione delle varie frequenze vicino alla curva di riferimento pensata dai tecnici.

Ma non per proteggere se' stesso (ci sono anche sistemi per quello nell'orecchio ma e' una cosa diversa) ma per l'evoluzione che l'essere umano ha avuto nel tempo, il nostro orecchio non e' nato per sentire la musica ma per vivere nel mondo, per riconoscere i suoni che erano di pericolo per l'uomo e cosi' via.
E' per lo stesso motivo che non sentiamo chiaramente le frequenze sotto i 20hz ma esse attivano l'orecchio medio e ci danno un senso di disagio e nausea, perche' sono le frequenze connesse a situazioni di pericolo, come i terremoti per esempio e per lo stesso motivo i tecnici audio di film horror come Cloverfield le usano per mettere a disagio il pubblico e migliorare l'impatto del film, senza che le persone lo sappiano...

Idem i problemi con l'Atmos adesso quando si ascolta sopra la testa (situazione di poco interesse per il nostro orecchio e il cervello, le minacce erano a terra non in volo) dove abbiamo poca precisione, soprattutto se il suono viene da dietro la testa, addirittura alcuni suoni provenienti da dietro e sopra la testa, se perfettamente livellati fra le orecchie li percepiamo come se venissero frontalmente e non da dietro...
 
Un po' di sana confusione.

In ordine sparso alcuni chiarimenti.

Per prima cosa: Bruel (e Kjaer) sono i fondatori danesi del produttore n. 1 al mondo per quanto riguarda la strumentazione per la misura del suono e delle vibrazioni, sono poi sorti anche altri produttori, ma loro sono comunque sempre i leader del settore, poichè fanno anche molta ricerca e studi, tutti regolarmente presentati negli ambienti audio che contano (A.E.S. - Audio Engineering Society) e regolarmente pubblicati, costruiscono anche microfoni di misura, quelli effettivamente lineari da 20 Hz (anche meno) a 20 KHz.

Credo ci sia da chiarire un punto: lo scopo dell'Alta Fedeltà e di tutti i suoi apparecchi collegati in catena, è quello di riprodurre senza alterare nulla quanto inciso sul vinile, CD, nastro master, ecc. ecc., la correzione ambientale ha poi il compito di intervenire sull'anello esterno alla catena Hi-Fi ovvero l'ambiente; a questo punto entrano in gioco questioni di psicoacustica, legate alla fisiologia dell'orecchio umano (siamo però sempre nel campo dell'oggettivo, non delle preferenze personali).

La curva in questione, come altre analoghe, è stata ricavate facendo ascoltare a tantissime persone, di ogni età e preparazione musicale, della musica variando la curva di risposta e chiedendo di indicare quando, secondo loro, il suono che percepivano era il preferito.

Integrando poi tutti i dati si sono ricavate le curve in oggetto che, alla prova dei fatti, si sono dimostrate veritiere e confermate nel corso degli anni e con le rilevazioni successive.

Le curve (poichè sono più di una) di Fletcher-Munson sono invece curve ricavate con lo stesso metodo di prima che però indicano come la sensibilità dell'orecchio umano sia variabile con la frequenza ed il livello della medesima, tale sensibilità ha grosso modo la forma di una campana, con un picco per le frequenze centrali, che sono poi quelle della voce umana (ovvio che l'orecchio sia più sensibile a questa gamma).

Discorso microfono: per quanto detto prima un microfono dovrebbe essere per quanto possibile lineare, poichè deve riprendere la realtà senza interferire, questo quanto meno per i microfoni di misura e buona parte di quelli da studio, esistono poi microfoni che hanno qualche enfasi nella risposta, ad esempio in gamma alta, usati per la voce o il canto, dove non interessa la fedeltà, ma l'effetto che si ottiene e che piace all'artista e/o al produttore; poi noi dovremo ascoltare cercando di non variare nulla proprio perchè non siamo nè l'artista e nè il produttore.

Un microfono di misura solitamente è abbastanza lineare già di per sè e lo si potrebbe usare tal quale, quanto meno per scopi ludici come quelli di REW, però se vogliano essere sicuri al 100% il singolo microfono deve essere fornito di un foglio o file di calibrazione, che contiene semplicemente una serie di numeri che indicano, frequenza per frequenza, lo scostamento dalla linearità, questi valori o il file direttamente possono essere inseriti nel programma di misura e correggono i valori ottenuti dal microfono in modo da linearizzare tutta la risposta.

Va da se' che questi dati devono essere riferiti al singolo microfono, magari indicando il numero di serie del micro stesso, pertanto non van bene le curve stampate una tantum, servono solo a dare una idea.

Inoltre c'è ancora un altro aspetto legato alla calibrazione, che magari qui interessa meno, ovvero la sensibilità.

In parole semplici ogni microfono genera una tensione (in microvolt) caratteristica di ogni modello e che varia anche se di poco da micro a micro, anche se dello stesso modello.

Questo valore però serve a ricavare la vera SPL che stiamo misurando, solitamente assieme ai dati citato prima viene anche indicata la sensibilità del microfono, riferita 1 KHz (se il micro è lineare il valore rimarrà costante al variare della frequenza).

In questo modo, avendo un microfono calibrato sapremo che se sullo strumento leggiamo 75 dB sono effettivamente 75 dB SPL e non 76 o 73,5, come ho premesso, questo a noi interessa un po' meno.

Se però dovessi fare una misura del livello di rumore in un ambiente lavorativo allora sarebbe necessaria la massima precisione, con relativa taratura del fonometro con un piccolo calibratore prima di iniziare le misure e verifica al termine; inoltre il fonometro o il micro con il tempo variano di caratteristiche pertanto andrebbero ricalibrati periodicamente da laboratori specializzati ed autorizzati, questo credo non sia necessario per gli scopi di questa discussione (una ricalibratura costa).

Come vedi l'Acustica è una scienza complessa ed anche le misure relative richiedono un minimo di conoscenze, ancor di più nell'interpretarne poi i risultati, stesso discorso per l'Acustica ambientale e correzione delle medesima (altro che: "scegli il cavo giusto e risolvi tutto").
 
Ultima modifica:
C'entra quando si fa una ricerca sui sensi umani e si cerca di stabilire se le preferenze delle persone tendono ad avvicinarsi.

Nel caso in questione si chiedeva loro quando il suono che ascoltavano era secondo loro quello giusto, il preferito, di loro gradimento, chiamalo come vuoi, si stava valutando come reagisce l'orecchio umano al variare di certi parametri sonori.

Questo non ha nulla a che fare con l'Alta Fedeltà intesa nel senso di apparecchi ed impianti, come ho scritto in precedenza il compito dei prodotti Hi-Fi è quello di riprodurre senza alterazioni il messaggio sonoro, al termine di tutto, correzione ambientale compresa, si applica, se lo si vuole, quel tipo di correzione, ma nulla vieta di lasciare la risposta totale perfettamente piatta (cosa che comunque non si riuscirà mai a fare), starà eventualmente all'ascoltatore decidere quale curva usare.

E' comunque cosa diversa dal regolare in modo sconsiderato la curva per ottenere certi effetti, ad esempio i bassi molto potenti, perchè piace, ripeto: è cosa diversa, nel caso delle curve citate si parte da una base ricavata scientificamente.

Solitamente quando si interviene a correggere un ambiente il tecnico ricava la curva lineare ed almeno una di quelle consigliate in letteratura (quindi non una qualunque che si è inventati al momento o fatta per tentativi) e lascia poi decidere al cliente quale preferisce.
 
Esattamente, qui si paragonano due cose completamente diverse, Uomo avvisato ritiene che si alteri la curva al fine di enfatizzare qualcosa rispetto a qualcos'altro quando invece questa alterazione ha lo scopo di colmare le "deficienze" (molto tra virgolette ma per capirci) dell'orecchio umano permettendo l'alta fedelta' nell'ascolto al 100% (con una curva piatta il suono sarebbe sbilanciato sugli alti rispetto a come e' stato registrato).
E' come se il sottoscritto, che ha 8/10, invece di mettere le lenti a contatto per andare a 10/10 (correzione della mia risposta come nell'esempio di Nordata, vado solo a vedere correttamente) mettesse delle lenti colorate per avere gli occhi blu perche' mi piacciono (correzione della mia risposta come aveva inteso Uomo Avvisato, altero i miei occhi a mio gusto senza vederci comunque bene).
 
Ultima modifica:
No, scusami ma tu e Nordata state dicendo cose nettamente diverse: una cosa è linearità, un’altra sono le preferenze personali, per quanto condivise statisticamente esse siano.
Può darsi che le frequenze alte e basse poste più in evidenza piacciano di più perché colpiscono la maggioranza degli ascoltatori, ma questo non significa che si stia ascoltando nel modo corretto.

Non so bene come si siano svolte queste prove, ma dubito che la maggioranza delle persone possa vantare una buona educazione all’ascolto, la quale richiede tempo, dedizione e mezzi, come in qualsiasi ambito.
 
hmmmmm non ci siamo credo...
prova a sentire con una curva di risposta perfettamente piatta.... prima uno sweep a 150 hz e 85 db di spl....
poi col generatore di impulsi abbassi la frequenza pian piano...
vedrai , anzi sentirai che arrivato intorno ai 60h ti sembrerà di sentire più basso in termini di SPL.....mentre invece la percezione dovrebbe essere sempre la medesima....

il casino per me nasce nel momento che magarti chi incide il brano magari già applicata questa curva....
se al registrato quindi sovrapponiamo anche la nostra di curva di correzione...cosa succede ??
 
No, scusami ma tu e Nordata state dicendo cose nettamente diverse: una cosa è linearità, un’altra sono le preferenze personali, per quanto condivise statisticamente esse siano.

No, io e Nordata stiamo dicendo le stesse cose, solo che Nordata le spiega meglio ;)

Primo dimentica la educazione all'ascolto e tutto il resto che ha a che fare con la musica, qui si parla di sentire nel vero e proprio senso della parola, come quando vai dall'Otorino e fai un esame audiometrico, il medico ti mette in una cabina con le cuffie e tu devi dire se senti o non senti il suono che invia, quello lo capisce e fa anche un bambino, anzi meglio di noi dato che ci sente meglio...

E' un dato oggettivo in quanto scientificamente provato che le capacita' uditive dell'essere umano (con tutte le possibili variabilita' personali) variano in base alla frequenza e al volume di ascolto, per ottenere questo dato sicuro si sono ovviamente fatte centinaia di prove ed e' quello a cui fa riferimento Nordata, non esistono in questo i gusti personali, non si parla di persone che preferiscono piu' bassi o piu' alti ma di sentire i bassi COME gli alti e con segnali test, non con la nona di Beethoven.

Ora se io sento un disco che e' nato per essere riprodotto in modo lineare, come tu dici, e al mio volume di ascolto il mio orecchio "cambia" quella linearita' e lo rende non lineare tu cosa faresti? Tu faresti valutare la nitidezza di un televisore ad una persona che porta gli occhiali senza occhiali?

Secondo te e' meglio che il segnale che arriva sia lineare per l'impianto e non per le mie orecchie o pensi che sia meglio che sia lineare per le mie orecchie e non per l'impianto?

Immagino che chi valuta l'alta fedelta nel senso stretto del termine voglia assolutamente SENTIRE come si deve e per fare questo o ascolti a volumi da arresto (volumi a cui anche il nostro orecchio e' lineare) o equalizzi la curva.

E' chiaro ora?
 
Ultima modifica:
il casino per me nasce nel momento che magarti chi incide il brano magari già applicata questa curva....
se al registrato quindi sovrapponiamo anche la nostra di curva di correzione...cosa succede ??

Sbaglieresti dall'altra parte ma cio' normalmente non accade.

Idealmente dovresti fare una house curve specifica per il tuo orecchio, banalmente emetti un suono a 20hz, uno a 80hz, uno a 150hz e cosi' via (frequenze a caso per capirci) e calcoli con varie prove a che volume li senti alla stessa pressione (es. 85 a 20hz, 80 a 80hz, 78 a 150hz, sempre numeri a caso) e da li' applichi una curva che ti permette di sentire tutto alla stessa pressione al TUO volume di ascolto.

E' quello che io ho fatto sul sub, per esempio
 
In questa pagina tutto sembra di nuovo chiaro. Però per cortesia evitate di usare termini come “preferenze” perché oltre a non c’entrare niente confondono chi cerchi di capire che cosa sia la linearità in questo ambito.
 
Top