Un po' di sana confusione.
In ordine sparso alcuni chiarimenti.
Per prima cosa: Bruel (e Kjaer) sono i fondatori danesi del produttore n. 1 al mondo per quanto riguarda la strumentazione per la misura del suono e delle vibrazioni, sono poi sorti anche altri produttori, ma loro sono comunque sempre i leader del settore, poichè fanno anche molta ricerca e studi, tutti regolarmente presentati negli ambienti audio che contano (A.E.S. - Audio Engineering Society) e regolarmente pubblicati, costruiscono anche microfoni di misura, quelli effettivamente lineari da 20 Hz (anche meno) a 20 KHz.
Credo ci sia da chiarire un punto: lo scopo dell'Alta Fedeltà e di tutti i suoi apparecchi collegati in catena, è quello di riprodurre senza alterare nulla quanto inciso sul vinile, CD, nastro master, ecc. ecc., la correzione ambientale ha poi il compito di intervenire sull'anello esterno alla catena Hi-Fi ovvero l'ambiente; a questo punto entrano in gioco questioni di psicoacustica, legate alla fisiologia dell'orecchio umano (siamo però sempre nel campo dell'oggettivo, non delle preferenze personali).
La curva in questione, come altre analoghe, è stata ricavate facendo ascoltare a tantissime persone, di ogni età e preparazione musicale, della musica variando la curva di risposta e chiedendo di indicare quando, secondo loro, il suono che percepivano era il preferito.
Integrando poi tutti i dati si sono ricavate le curve in oggetto che, alla prova dei fatti, si sono dimostrate veritiere e confermate nel corso degli anni e con le rilevazioni successive.
Le curve (poichè sono più di una) di Fletcher-Munson sono invece curve ricavate con lo stesso metodo di prima che però indicano come la sensibilità dell'orecchio umano sia variabile con la frequenza ed il livello della medesima, tale sensibilità ha grosso modo la forma di una campana, con un picco per le frequenze centrali, che sono poi quelle della voce umana (ovvio che l'orecchio sia più sensibile a questa gamma).
Discorso microfono: per quanto detto prima un microfono dovrebbe essere per quanto possibile lineare, poichè deve riprendere la realtà senza interferire, questo quanto meno per i microfoni di misura e buona parte di quelli da studio, esistono poi microfoni che hanno qualche enfasi nella risposta, ad esempio in gamma alta, usati per la voce o il canto, dove non interessa la fedeltà, ma l'effetto che si ottiene e che piace all'artista e/o al produttore; poi noi dovremo ascoltare cercando di non variare nulla proprio perchè non siamo nè l'artista e nè il produttore.
Un microfono di misura solitamente è abbastanza lineare già di per sè e lo si potrebbe usare tal quale, quanto meno per scopi ludici come quelli di REW, però se vogliano essere sicuri al 100% il singolo microfono deve essere fornito di un foglio o file di calibrazione, che contiene semplicemente una serie di numeri che indicano, frequenza per frequenza, lo scostamento dalla linearità, questi valori o il file direttamente possono essere inseriti nel programma di misura e correggono i valori ottenuti dal microfono in modo da linearizzare tutta la risposta.
Va da se' che questi dati devono essere riferiti al singolo microfono, magari indicando il numero di serie del micro stesso, pertanto non van bene le curve stampate una tantum, servono solo a dare una idea.
Inoltre c'è ancora un altro aspetto legato alla calibrazione, che magari qui interessa meno, ovvero la sensibilità.
In parole semplici ogni microfono genera una tensione (in microvolt) caratteristica di ogni modello e che varia anche se di poco da micro a micro, anche se dello stesso modello.
Questo valore però serve a ricavare la vera SPL che stiamo misurando, solitamente assieme ai dati citato prima viene anche indicata la sensibilità del microfono, riferita 1 KHz (se il micro è lineare il valore rimarrà costante al variare della frequenza).
In questo modo, avendo un microfono calibrato sapremo che se sullo strumento leggiamo 75 dB sono effettivamente 75 dB SPL e non 76 o 73,5, come ho premesso, questo a noi interessa un po' meno.
Se però dovessi fare una misura del livello di rumore in un ambiente lavorativo allora sarebbe necessaria la massima precisione, con relativa taratura del fonometro con un piccolo calibratore prima di iniziare le misure e verifica al termine; inoltre il fonometro o il micro con il tempo variano di caratteristiche pertanto andrebbero ricalibrati periodicamente da laboratori specializzati ed autorizzati, questo credo non sia necessario per gli scopi di questa discussione (una ricalibratura costa).
Come vedi l'Acustica è una scienza complessa ed anche le misure relative richiedono un minimo di conoscenze, ancor di più nell'interpretarne poi i risultati, stesso discorso per l'Acustica ambientale e correzione delle medesima (altro che: "scegli il cavo giusto e risolvi tutto").