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...Immagino che nelle major ci siano persone pagate apposta per verificare e bloccare i contenuti. Il problema di megaupload credo fosse l'assenza (o l'inefficacia) di un meccanismo simile...........[CUT]
Ad ogni modo i proprietari dei diritti possono facilmente far rimuovere un link che pensino leda le loro prerogative.
Una volta identificati i contenuti “illeciti”, il detentore dei diritti può poi decidere se chiederne la rimozione, la promozione, o decidere di ricavarne un guadagno inserendo un annuncio pubblicitario in testa ai video.
La policy di YouTube prevede che le segnalazioni per il Content ID siano accettate solo da parte di società private e non da semplici cittadini.
Gli utenti che ricevono da YouTube l’avviso che il copyright di un video da loro caricato è stato reclamato da un’azienda possono comunque inviare un contro-reclamo entro alcuni giorni; a quanto pare, tuttavia, nonostante molti utenti protestino contro questi abusi la maggior parte preferisce non essere coinvolta in contenziosi con le aziende.
Secondo il magazine Wired, approfittando di questo sistema, molte società – tra cui spiccherebbe in particolare un’azienda russa chiamata “Netcom Partners” - hanno iniziato a segnalare come propri alcuni popolari filmati di privati cittadini, assegnandosi così i proventi derivati dagli AD pubblicitari.
I ricavi ottenuti da questi “dirottamenti” non sono stato ancora quantificati. Le migliaia di proteste degli utenti pubblicate sui forum di YouTube sembrerebbero suggerire un volume d’affari piuttosto elevato. Il fenomeno sembrerebbe comunque in continua crescita.
Non vi preoccupate, c'è tanta gente che continuerà "incomprensibilmente" a entrare in un negozio e comprare un cd o blu-ray
Estiquatsi addirittura vedere un concerto su Youtube ti disgusta, vabbè che i Queen possono anche non piacere...Incuriosito e disgustato,..
...ne deduco che i detentori dei diritti o se ne fregano o gli va bene lo zuccherino di Youtube...
per le copie fisiche rimarranno quelle distribuite da multinazionali di vendite on line... con sede legale in paradisi fiscali come ad esempio il Lussemburgo
Un video su youtube contribuisce alla promozione del prodotto.......[CUT]
Oggi ben trentamila video, messi a disposizione proprio dall’Istituto Luce, sono finiti su YouTube. Google Italia ha, infatti, da poco stretto un patto di collaborazione con l’Istituto Luce di Cinecittà finalizzato alla creazione di un vero e proprio canale autonomo in cui confluisca il repertorio storico dell’istituto ricco di cinegiornali e quant’altro.
I video sono subito stati protetti dalla tecnologia Content ID, così da vietare l’abuso da parte di terzi in fase di ricollocazione o elaborazione delle immagini. Al di là dei grandi fini storici, l’Istituto Luce intende da subito monetizzare l’operazione grazie ai banner pubblicitari inseriti in apertura dei video.
Un po' pirata un po' signore...se prendo l' audo di una canzone presente in yoube con con audacity e ne faccio un utilizzo personale... sono un pirata.....
... il Lussemburgo non è un "paradiso fiscale"
Ma se nella loro mentalità internet viene visto come il nemico, colui che ha distrutto l'industria musicale prima e cinematografica dopo.Perché non fare pressioni sulle istituzioni (questo sì) per accelerare la diffusione capillare della banda larga, in modo da consentire a tutti di accedere ai servizi in streaming a prezzi giusti?
Si sono risposti da soli.
In alcuni luoghi d'Italia, manco esiste la adsl.