Infatti il "problema" della globalizzazione è far credere, abbassando costo del lavoro e qualità, che tutti possano permettersi tutto.
In questo modo si uccide la qualità e le aziende di valore che costruiscono prodotti affidabili e prestazionali e non buoni per la pattumiera dopo nemmeno un lustro (e possiamo collegarci anche all'inquinamento, alle microplastiche, alla CO2...).
Ora sono falliti i tedeschi (Metz, Blaupunkt, Grundig qualcuno sa a che livelli erano??), gli americani per sopravvivere sono andati a produrre in Cina ed hanno fatto la fortuna del loro peggior nemico, ora i giapponesi, che han tentato fino all'ultimo di far concorrenza nel'elettronica di consumo a coreani e cinesi ma pezzo a pezzo stanno dismettendo i rami d'azienda.
Per i coreani non vedo questo futuro roseo però, ora il confronto da Giappone/Corea, come poteva essere nei primi 2000, sta diventando Corea/Cina ...
E comunque il prodotto giapponese, ripeto, è filosoficamente differente dagli altri, un po' come quello tedesco. I tedeschi sono riusciti a ritagliarsi ancora una nicchia di mercato sugli elettrodomestici bianchi con Bosch e Miele, gli italiani che avevano marchi più mediocri o sono stati venduti, o subiscono la concorrenza coreana/turca e tra poco cinese...
Ma mi dispiace, IO personalmente finchè posso evito di comprare un prodotto che è fatto solo per costare poco ed in volumi.