ok ora e' tutto chiaro.
Una precisazione: io avevo scritto "e' elementare inserire anche l'eq nel filtro attivo dedicato" e non che... e' facile costruire un filtro attivo dedicato !

Il concetto era: posto di fare un diffusore attivo con il suo bel filtro dedicato (che per forza di cose e' anche eq, visto che quasi nessun altoparlante in cassa, medio tw o wf che sia funziona al meglio con risposte di filtro "flat") e' facile poi inserire una funzione di trasferimento in piu', come l'eq dei wf, nell'apparecchio gia' ben progettato e funzionante.
Per quanto riguarda la realizzazione del filtro attivo in generale, invece, posso dire che la parte piu' "dura" e' proprio l'alimentatore nonche' la realizzazione pratica (io per es. non ho in casa attrezzi per lavorare l'alluminio del contenitore...

), come per es. le basette stampate etc...
Per quanto riguarda invece il progetto e l'ingegnerizzazione della circuitazione del filtro ritengo la cosa di difficolta' non superiore a quella di un filtro passivo il quale in ogni caso... non mi "spaventa" affatto

: solamente ritengo sostanziali alcuni vantaggi apportati da una filtratura attiva fatta "ad hoc" e conseguente multiamplificazione, quindi se devo immaginare un diffusore con prestazioni di livello veramente elevato, lo vedo meglio attivo !
L'utilizzo di un apparecchio xover-eq programmabile digitale come quello che sto usando nel mio impianto, e' ovviamente non proponibile per un diffusore che deve essere "proposto" ad altri utilizzatori audiofili, ma quantomeno permette di sperimentare i vantaggi della multiamp attiva (e si sentono !).
Anzi ti diro' che la soluzione "veramente audiofila" e' comunque quella di realizzare una unita' ASP (analog signal processor) quindi un apparecchio dedicato e costruito ad hoc, piuttosto che restare nel campo digitale dei DSP che presentano comunque alcuni problemi (principalmente legati alla scarsa saturazione dell'apparecchio quando si ascolta a volume meno che altissimo).
Questo ovviamente comporta un gran lavoro in piu' (la costruzione "pratica" del filtro attivo !) che se da un lato e' di complessita' sicuramente maggiore rispetto al fissare con la termocolla un po' di induttanze e condensatori in una scatola di legno, dall'altro porta a indubbi vantaggi:
- possibilita' di allineare temporalmente con precisione molto maggiore le singole vie su un punto preciso dello spazio (p. di ascolto), o detto in altro modo: di "mirare" i lobi di massima emissione agli incroci esattamente dove si vuole (e sottolineo "esattamente").
- possibilita' di utilizzare driver o gruppi di driver con sensibilita' anche molto differenti senza dover attenuare quelli piu' sensibili sprecando un sacco di potenza in resistenze
- possibilita' di ottenere funzioni di trasferimento acustiche precisissime in risposta e fase (i filtri passivi sono quasi sempre una approssimazione di cio', piu' o meno buona)
- gli amplificatori lavorano molto meglio: minore dist. da intermodulazione (ogni ampli ha una banda limitata), migliore rendimento (un 2 vie in multiamp da 100+50 W suona piu' dinamico di un 2 vie passivo con un 200 W, provare per credere), assenza di distorsione da clipping (nel monoamp l'ampli clippa sui bassi e i prodotti di distorsione a frequenza elevata vengono riprodotti dal tw: nel multiamp se il finale bassi clippa, i prodotti di distorsione non li puoi sentire perche' il tw e' collegato ad un diverso finale).
I Peerless XLS ovviamente sono stati ben valutati nell'uso in cassa chiusa con eq.: il volume puo' essere scelto sui 50 litri (cadauno) e la funzione necessaria a portare la risposta a un passalto LR2 a 20 Hz e' un semplice shelving da una decina di dB totali, quindi niente di trascendentale. Se poi ci si vuole fermare prima con l'estensione, l'eq. diventa praticamente risibile.
Con una Xmax effettiva di 12,5 mm. due XLS in cassa chiusa forniscono 96 dB a 20 Hz e 108 dB a 40 Hz, in condizioni anecoiche a 1 m.
Certo il valore e' teorico, poi bisogna sempre misurare, ma e' secondo me sufficientemente indicativo del fatto che la mol ottenuta in sede di progetto sia da ritenersi "piu' che sufficiente".
Se poi come dicevo si vuole esagerare e di XLS se ne montano 4, i valori aumentano di altri 6 dB. In fondo stiamo sempre nei 200 litri totali, non moltissimo per un diffusore di grandi dimensioni.
L'XLS e' un ottimo componente che ha dimostrato di garantire tutti i 12,5 mm. di Xmax promessi sulla carta (testati da Linkwitz), a differenza di altri componenti che decantano Xmax da capogiro salvo poi soffiare come mantici o distorcere al 40% appena si prova a raggiungerle.
La potenza richiesta per muovere "adeguatamente" un simile accrocchio di wf non e' molto elevata come si potrebbe pensare: lo diventa solo al di sopra dei 100 Hz ma oltre tale frequenza abbiamo gia' passato la palla (supposto che il diffusore, come dicevo, sia attivo ALMENO per quanto riguarda il primo incrocio wf-midbasso).
Ovviamente non ci si deve attaccare un monotriodo !
Per quanto riguarda le prove a 8 e 16 Hz: a quelle frequenze sui cd non e' inciso praticamente nulla, e nel caso di analogico foriero di oscillazioni pericolose a frequenza subsonica (disco ondulato etc...) si puo' sempre inserire nel filtro-eq. un passaalto del primo ordine a pochi Hz switchabile, giusto per evitare di vedere i wf sobbalzare quando si appoggia il braccio sul disco col volume a palla....
Visto dunque che le vie sono (meno male !

) ora 4, posso proporre la "mia" soluzione che in linea molto di massima sarebbe quindi la seguente (e non perche' gli XLS gli ho gia' in casa, ma perche' ne sono proprio convinto

:
2 x XLS 830500 in cassa chiusa
2 x Seas W22EX001 in cassa chiusa
poi:
1 x mid ATC SM150/75S
1 x tw Morel MDT-33 (oppure Scan R2904/7000, ma preferirei il primo: non mi piacciono i "ring radiator" e costa troppo.)
oppure (piu' economica):
1 x mid Scan 12M4631G
1 x tw a cupola morbida da 1" (qualsiasi a vostra scelta)
Il tutto filtrato con due possibili soluzioni:
1) filtro-eq attivo dedicato a 4 vie (e su coraggio, lanciamoci e facciamo qualcosa di diverso dai soliti diffusori passivi !

)
incroci a 100, ~500, ~3500 Hz
2) filtro-eq attivo dedicato 2 vie a 100 Hz + filtro passivo ~800, ~3500 Hz. (incrocio md-mid piu' elevato perche' filtrando passivamente preferisco limitarmi al secondo ordine per non riempire di componenti passivi il percorso del segnale mentre con l'attivo posso realizzare con facilita' e precisione un quarto ordine, piu' consono all'utilizzo dei piccoli mid fino ai 500 Hz).
Le configurazioni possibili per la dislocazione spaziale degli ap, poi, possono essere diverse: posto che il gruppo mid-tw deve stare con l'asse del tw. a circa 140 cm. da terra, si possono posizionare i due Seas subito sotto, e poi i 2 wf tra i Seas e il pavimento, oppure un wf sotto, l'altro sopra al tw, oppure ancora dividere in due torri separate aggiungendo un altro paio di XLS....