Artyziff
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Sono sempre le strategie di mercato a decidere le nostre sorti e noi possiamo solo adeguarci:
- negli anni 80 venne imposto sul mercato il cd che costava il doppio del vinile e non gli era superiore;
- sempre negli anni 80 venne imposto il vhs come unico sistema di videoregistrazione perchè 3 formati disorientavano il consumatore con conseguente calo delle vendite, eppure il V2000 era anni luce superiore come qualità e anche il Betamax non era inferiore al vhs;
- negli anni 90 i cd cominciano a perdere di qualità e inizia la loudness war;
- nel nuovo millennio la musica non si compra più ma si scarica, poi arrivano cellulari e smartphone che spingono e educano i giovani ad ascoltare la musica con quelli, a qualità infima e con cuffiette di qualità ancora più infima.
Risultato: i tempi attuali dove la qualità è ormai una cosa di nicchia che riguarda pochi appassionati come noi; oggi la gente ascolta dai telefoni e cerca su youtube, figuriamoci se hanno voglia di spendere 30 e passa eurini per ascoltare in dts hd ma o altre codifiche superiori. Le multinazionali hanno seguito la logica del business e, come sempre avviene e la storia insegna, ci vanno di mezzo quei pochi, come noi, che ancora si ostinano a ricercare un minimo di qualità quando si frugano in tasca. In conclusione concordo con chi ha scritto che la speranza (forse l'unica) è che il supporto fisico sopravviva in una piccola nicchia come è successo col vinile perchè se un giorno dovesse cessare di esistere per noi sarebbe forse la mazzata definitiva.
- negli anni 80 venne imposto sul mercato il cd che costava il doppio del vinile e non gli era superiore;
- sempre negli anni 80 venne imposto il vhs come unico sistema di videoregistrazione perchè 3 formati disorientavano il consumatore con conseguente calo delle vendite, eppure il V2000 era anni luce superiore come qualità e anche il Betamax non era inferiore al vhs;
- negli anni 90 i cd cominciano a perdere di qualità e inizia la loudness war;
- nel nuovo millennio la musica non si compra più ma si scarica, poi arrivano cellulari e smartphone che spingono e educano i giovani ad ascoltare la musica con quelli, a qualità infima e con cuffiette di qualità ancora più infima.
Risultato: i tempi attuali dove la qualità è ormai una cosa di nicchia che riguarda pochi appassionati come noi; oggi la gente ascolta dai telefoni e cerca su youtube, figuriamoci se hanno voglia di spendere 30 e passa eurini per ascoltare in dts hd ma o altre codifiche superiori. Le multinazionali hanno seguito la logica del business e, come sempre avviene e la storia insegna, ci vanno di mezzo quei pochi, come noi, che ancora si ostinano a ricercare un minimo di qualità quando si frugano in tasca. In conclusione concordo con chi ha scritto che la speranza (forse l'unica) è che il supporto fisico sopravviva in una piccola nicchia come è successo col vinile perchè se un giorno dovesse cessare di esistere per noi sarebbe forse la mazzata definitiva.
