L'emozione del Vinile e i difetti di cui non ci ricordiamo più.

Marlenio ha detto:
Parli delle stampe da 180 e da 200g? Non sempre sono così eclatanti:

Buono a sapersi. Concordo con te comunque sul fatto che, se la registrazione originale era pietosa, c'e' poco da fare: ho preso recentemente una raccolta di jazz (triplo CD) MIles Davis. Nulla da dire sulla bellezza musicale di alcuni brani, peccato pero' che essendo stati recistrati negli anni '50, a volte sembra di sentire dei "78 giri" trasferiti pari pari su CD :D

E invece ricordo un vinile "Also sprach zarathustra" della Telarc Digital a dir poco "magistrale" per dinamica, timbrica e perfezione sonora :O
 
querelle61 ha detto:
E invece ricordo un vinile "Also sprach zarathustra" della Telarc Digital a dir poco "magistrale" per dinamica, timbrica e perfezione sonora :O

Me lo ricordo... così come, sempre della Telarc, era spettacolare il celeberrimo "1812".
 
posso intrufolarmi?
ciao a tutti piacere di rileggeri max!come va il 996 a scuregge???:D :D :D
tornando in topic mi sento di dire che i confronti andrebbero fatti con impianti di pari valore intrinseco non monetario, poi bisogna considerare la taratura del giradischi che vale più dell'apparecchio stesso a volte, infine i supporti come pretendiamo di dire che the dark side of the moon sia un riferimento oggi? sicuramente lo era all'epoca dell'incisione sicuramente è un buon prdotto ora ma un riferimento NO!
provate a fare la prova col vostro disco preferito sia in cd che in vinile (registrazioni attuali perchè anche il mastering ha fatto passi da gigante non dimentichiamocelo, i microfoni sono cambiati ecc) con 2 impianti FLAT nel senso più assoluto del termine e poi facciamo i dovuti confronti.
per quanto riguarda i rumoracci di fondo vi dico che se un disco è ben trattato possono anche sparire, senza bisogno di scomodare i vinili da 200g secondo me una vera piaga nei dischi neri è l'eccentricità lurida ed incurabile piaga che non si risolve con nulla se non avendo un giradischi nakamichi che la correggeva agendo sul piatto(geniale).
altro punto: il giradischi fa la differenza è inutile dire ho il giradischi e si sente così, dovremmo dire ho questo giradischi con questo braccio, fonorilevatore, pre phono, e con questo disco suona così.
il problema più grande purtroppo è che abbiamo perso quel sano feticismo che c'era nel capovolgere il disco, usare la spazzolina, alzare e posizionare il braccio, perchè qualche recensore egli anni 90 ha scritto che è bellissimo fare tutto col telecomando......
ciao a tutti ale!
 
Alessandro Pecorelli ha detto:
posso intrufolarmi?
ciao a tutti piacere di rileggeri max!come va il 996 a scuregge???:D :D :D
Ciao Ale ...la moto và che è una meraviglia, ma non è 996.
Alessandro Pecorelli ha detto:
il problema più grande purtroppo è che abbiamo perso quel sano feticismo che c'era nel capovolgere il disco, usare la spazzolina, alzare e posizionare il braccio, perchè qualche recensore egli anni 90 ha scritto che è bellissimo fare tutto col telecomando......
ciao a tutti ale!

Questo "strano feticismo" a me sta venendo fuori anche se in forma non così acuta per il momento
Hanno inventato un vaccino?
max996
 
molto spesso i gesti magici e i riti fanno la differenza, ciò non toglie che un xrcd e un LP 45RPM della stessa incisione (Misty Three Blind Mice) non siano nemmeno lontani parenti!

ciao

igor
 
Vi ho letto con interesse e simpatia, ma pur essendo cresciuto a pane e vinile (ho 45 anni), per il disco nero non provo alcuna simpatia, e proprio a causa di quelle cose che dovrebbero costituirne il fascino: il rumore di fondo, le dimensioni delle copertine, il rito della pulizia, la necessità di dover girare il disco a metà riproduzione.
Quello che rimpiango del vinile è invece la capienza: dentro un LP si poteva registrare meno roba, a tutto vantaggio della qualità (artistica, e non tecnica).

Ciao
Massimiliano
 
Come dire che anch equesto "difetto" può diventare un pregio... :D :D prprio vero erano costretti a sitetizzare in 40 minuti ... nessuna traccia tappabuchi ... dissento per la dimensione delle copertine con i CD è finita un arte...

Ciao
 
hobsbawm ha detto:
le dimensioni delle copertine,

Ciao
Massimiliano
appunto...perché proprio le copertine tra tutti i pregi del vinile o i difetti questo è l'ultimo che mi sarei mai aspettato di sentire criticato

ciao

igor
 
Max_996 ha detto:
Questo "strano feticismo" a me sta venendo fuori anche se in forma non così acuta per il momento

Anche io mi ci sto ammalando.:D

Ora il sabato lo passo a cercare vinili sia da media world (ho appena preso un cofanetto con 8 LP di Hendrix:ave: ) che nei mercatini. :D
 
Occhio ragazzi , stiamo finendo un pò OT

PRima che si lamentino i moderatori , forse è meglio che ci diamo una "regolamentata"...

max996
 
ritornando un pò in topic, dopo le varie digressioni, da persona cresciuta col digitale , devo dire dire che ogni 20 minuti scarsi c'è da girare il disco mi scoccia un pò...ma fino ad un certo punto.

Quello che mi turba è che ho la "sana" ( per uno che è cresciuto a cd) paura di rovinare i vinili.

Figuratevi le mie paure. a 18 anni mi hanno regalato un cofanetto, 1 cd , a distanza di 11 anni esatti dal regalo ancora non è stato neanche scartato ( non perchè non mi piacesse, anzi).altri cd non hanno neanche suonato.

Ho impiegato circa 5 anni per trovare un cofanetto in Vinile, e non sò se lo aprirò, ommeglio , forse lo aprirò, ma non sò se i dischi suoneranno mai.

ECHOES dei Pink Floyd. sto pensando di ricomprarne un'altra copia. visto che tra un pò sarà difficilmente reperibile e i vinili "tendono" a consumarsi.

sinceramente per le edizioni che costano poco e cmq sono nuovamente reperibili sul mercato , non è che mi interessi particolarmente se si rovini un pò...male che và lo ricompro...ma per gli altri? cme la mettiamo ?

@marlenio: rileggendo una tua risposta ( 3° post del topic) , mi viene da pensare a quanto il digitale ci abbia semplificato la vita. non intendo dire che sia un pregio , ma sicuramente l'ha resa più "friendly", a discapito di altri aspetti ( es. i casini col setup, i fruscii, la qualità del suono)

Quello che mi vien da pensare è una cosa:
QUanta gente è in grado di capire se una registrazione è fatta bene o male? fino a che punto possiamo scorgere le differenze?
eliminate dalle scatole le poche etichette che fanno incisioni superlative ( es. Chesky, telarc, mofi....ecc) , cosa pensate che gliene freghi alle Major di spendere un pò di più per avere delle "ottime "incisioni?

@ZIggy: relativamente al discorso Retrò, come dici giustamente sembra che sia successo l'equivalente del BIG BANG. prima nacquero gli impianti stereo, adesso abbiamo gli impianti che vanno dal 5.1 al 7.1 se non oltre..
e da poco si stà vivendo una sorta di "compressione"....
io non sò voi..ma almeno nel mio caso, la compressione è dovuta al fatto di dove metto 7.1 casse in camera da letto?.
sto con 2 casse e 1 centrale che me lo sposto al bisogno.. il sub non ne sento l'esigenza... e i canali posteriori li monto "fregandoli" ad un altro impianto stereo.. vorrei vedere in un appartamento da 50 mq ( che non sono le ville degli Americans) dove metti 8 casse..Per me è una questione di spazio ( oltre che di costo)

max996



max996
 
Max_996 ha detto:
@marlenio: rileggendo una tua risposta ( 3° post del topic) , mi viene da pensare a quanto il digitale ci abbia semplificato la vita. non intendo dire che sia un pregio , ma sicuramente l'ha resa più "friendly", a discapito di altri aspetti ( es. i casini col setup, i fruscii, la qualità del suono)

Quello che mi vien da pensare è una cosa:
QUanta gente è in grado di capire se una registrazione è fatta bene o male? fino a che punto possiamo scorgere le differenze?
eliminate dalle scatole le poche etichette che fanno incisioni superlative ( es. Chesky, telarc, mofi....ecc) , cosa pensate che gliene freghi alle Major di spendere un pò di più per avere delle "ottime "incisioni?

Il digitale sicuramente ci ha cambiato la vita, ma ci ha anche privato di "riti" che in qualche modo facevano parte della vita degli audiofili oltre i 30 anni di età. :)

D'accordo sulla qualità delle incisioni: ho preso qualche giorno fa "Divenire" di Ludovico Einaudi (doppio LP), e sono rimasto molto deluso dall'incisione. Sembra di sentire un pianoforte elettrico invece di uno classico a coda. Ma questo discorso vale comunque anche per i CD. Aggiungo una nota anche per le edizioni "Remaster" su vinile pesante, alcune veramente pietose: un esempio per tutti, "Tea for the tillerman" di Cat Stevens. :(
 
Marlenio ha detto:
...., alcune veramente pietose: un esempio per tutti, "Tea for the tillerman" di Cat Stevens. :(

Strana questa cosa..ne ho sempre sentito parlare bene di questo album., però nn ho avuto mai occasione di ascoltarlo.

max996
 
Max_996 ha detto:
Strana questa cosa..ne ho sempre sentito parlare bene di questo album., però nn ho avuto mai occasione di ascoltarlo.

max996

Il remaster ha un paio di canzoni che sono veramente pietose rispetto all'edizione originale, che ha un "respiro" molto maggiore.
 
Max_996 ha detto:
Quello che mi vien da pensare è una cosa:
QUanta gente è in grado di capire se una registrazione è fatta bene o male? fino a che punto possiamo scorgere le differenze?

Ciao, secondo me il discorso e': quanta gente ascolta la musica con un impianto HiFi? Io ricordo ai tempi dei vinili (anni '70) quando, ascoltando certi LP col mio favoloso impianto Sansui + Tannoy (e scusate se e' poco :D ) mi veniva voglia di "fiondarli dalla finestra" da quanto schifoso era il suono riprodotto:mad: Allora andavo da un compagno di classe e li ascoltavamo col suo modestissimo compatto Philips: di colpo la riproduzione diveniva "accettabile", una mediocrita' compensava l'altra! :p Adesso mi sono da poco riaccostato all'HiFi facendo rinascere a nuova vita il mio grande Sansui AUG-77X accoppiandolo a delle Diamond 9, e devo dire che purtroppo il discorso rimane lo stesso: finisco per ascoltare quasi sempre gli stessi 8-10 CD, che sono perfetti dal lato tecnico e bellissimi da quello musicale, gli altri finiscono per "infastidirmi", cosa che non accadeva ascoltando col modesto HT panasonic 855.....Un esempio: ho preso un triplo CD di Charlie Parker. L'autore non si discute, ma dopo alcuni minuti l'ho tolto perche' piu' che musica pareva cacofonia: suono "impastato", definizione strumenti scarsa, effetto "chiuso".....:eek: ed ho messo immediatamente uno splendido CD di Dave Brubeck. E di colpo mi sono ritrovato in un Jazz cafe' di New Orleans :D
Purtroppo l'HiFi e' una delizia e una croce insieme: e piu' si spende per avere un impianto superlativo in ogni sua componente, piu' si corre il rischio di provare sensazioni come le mie.....
 
querelle61 ha detto:
[...]
suono "impastato", definizione strumenti scarsa, effetto "chiuso".....:eek: ed ho messo immediatamente uno splendido CD di Dave Brubeck. E di colpo mi sono ritrovato in un Jazz cafe' di New Orleans :D
Purtroppo l'HiFi e' una delizia e una croce insieme: e piu' si spende per avere un impianto superlativo in ogni sua componente, piu' si corre il rischio di provare sensazioni come le mie.....

Qui entriamo in un terreno molto più delicato, che meriterebbe una discussione a parte. Ascoltiamo più la musica oppure l'impianto?
Io ritengo che l'impianto sia il mezzo, e non il fine... ma questo non toglie nulla alla correttezza di quanto dici: a volte alcune incisioni ti fanno venire voglia di chiudere tutto e andare a fare una passeggiata :)
 
Ultima modifica:
intanto se vuoi ascoltare la musica basta un iPod e due cuffie se invece si vuole ascoltare l'impianto devi mettere su una registrazione de paura, piuttosto ti direi che il Sansui forse dopo parecchi anni avrebbe bisogno di una rimessa in ordine

ciao

igor
 
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