Analogico e digitale eterno dilemma
Attenzione: post un po' lungo!!
Salve, mi permetto di riprendere questa discussione in quanto, ormai vecchio appassionato di musica e di hi fi dai primi anni '70, ho partecipato a molte discussioni su questo tema: Oggettivamente la "macchina" giradischi è molto più coinvoldente dal punto di vista feticistico - emozionale - rispetto a qualsiasi cd player, anche se molti "esoterici" sono stati concepiti con estetica a funzionalità che ricorda i vecchi lettori di vinili.
Per quello che riguarda la qualità sonora ho sempre sostenuto che questa riguardi sopratutto l'accuratezza e il gusto dei fonici che hanno lavorato al progetto....Ho in questi anni ascoltato sia vinili che cd buoni, mediocri e pessimi come timbrica e dinamica.
Ricordo che i primi cd di inzio '80 erano molto "freddi" rispetto al relativo vinile, ma ciò dipendeva molto dal fatto che i sound engeener di quel tempo erano avvezzi a cercare di ovviare alle carenze del "sistema vinile" caricando troppo la parte medio-alta del programma.
Poi, una volta testata la potenzialità del "nuovo" sistema - sostanzialmente lineare fino a oltre 20 kz. ci si è adeguati.
Un interrogativo di allora era l'estensione dinamica del digitale: pensavamo in molti di dover buttare i vecchi impianti hi fi perchè incapaci di riprodurre dinamiche potenziali prossime ai 100 db...Fortuna che quasi nessuno ha commesso tale corbelleria in quanto l'alta dinamica del supporto digitale è stata sfruttata si e no da qualche incisione per amatori (Telarc e simili etichette) Per il resto si è deciso di uniformare la gamma dinamica - per ovvie ragioni di mercato - alle precedenti incisioni analogiche, tarpando di fatto le ali alle potenzialità del cd.
Rimane comunque la grande comodità di uso, la mancanza di rumori indesiderati (Hiss e clik - pop) e, se vogliamo, il minor coinvolgimento emotivo da parte dell'appassionato