Il senso dei piccoli diffusori, così diffusi e apprezzati anche in grandi metrature

In soldoni, non sceglierei mai se prendere tower o bookshelf in base al budget, ma solo unicamente in base al mio obiettivo, poi data una cifra, per cercare di impiegarla bene fare soprattutto tanti ascolti.ud..........[CUT]

Sono d'accordo , avevo progettato una soluzione ed un budget durante gli ascolti mi sono reso conto che con un incremento sopportabile (ma percentualmente significativo) del budget potevo incrementare il risultato.

Infatti se posso cerco sempre di ascoltare qualcosa dal livello di costo diverso per rendermi conto delle differenze ... mi sorprende il pensiero rivolto solo ai tower ... Sara perché il diffusore che più mi piace non è un tower. :-)

ciao
Luca
 
Forse le mie parole sono state travisate. Non cercavo di dire che i diffusori da stand sono sempre migliori di quelli da pavimento. Cercavo piuttosto di rispondere alla domanda iniziale, ovvero dare una motivazione per cui c'è gente che preferisce i bookshelf.
Il mio esempio come mi è stato fatto notare è ovviamente estremizzato, ma lo è per rendere più chiaro il concetto. Ad ogni modo vi sono diffusori che se è vero che il costruttore ha cercato di allineare i livelli di emissione degli altoparlanti, essi risultano comunque con risposte non lineari. Anche una singola porzione di altoparlante può essere talmente fuori livello da far risultare un diffusore grande completamente sbilanciato sul registro acuto non necessariamente tutto il livello del tweeter.
In alcuni casi il mio esempio non risulterebbe neppure così esagerato, riporto dei grafici per maggiore comprensione:
Sonus Faber Sonetto 8
Sonetto-8.png

Tra i 2800 Hz e i 20 KHz c'è una differenza di circa 9db

Sonus Faber Amati Tradition
SF-Amati-Tradition.png

Anche qui a partire dai 4 KHz la risposta è in salita

Klipsch Forte III
Klipsch-Forte-III.png

più di 6 db di differenza tra i 200 Hz e i 10KHz

Di contro alcuni diffusori da stand alle misure hanno risposte assolutamente flat e con estensioni inimmaginabili, prendo ad esempio le Dynaudio C1
1107DC1fig4.jpg


Se poi andassimo ad analizzare anche i diffusori attivi basati su DSP ci ritroveremmo risultati impensabili per un bookshelf. Mi viene in mente la Kii Audio Three che oltre ad avere una risposta piattissima su tutta la gamma sfodera un incredibile 20 Hz -6db

Sintetizzando direi che un diffusore ha innumerevoli parametri, l'estensione sui bassi è solo uno di questi, a volte l'utente può scegliere una cassa con un'estensione magari peggiore ma che risulti regolare e sostanzialmente più fedele.

Un'ultima chiosa in merito alla rappresentazione della risposta in frequenza. Io non credo che l'andamento logaritmico dei grafici sia fatto solo per dare un'importanza maggiore alle basse frequenze, un grafico a scala lineare sarebbe così largo da rendere difficile la lettura. Tra l'altro spesso la rappresentazione non è neppure su scala logaritmica pura, si tende infatti ad allargare per avere una maggiore risoluzione il grafico nell'intervallo in cui la risposta in frequenza presenti delle anomalie. Vi sono anche delle riviste come HI-FI News che reputano non importante la rappresentazione del grafico sotto i 200 Hz.
 
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...non credo che l'andamento logaritmico dei grafici sia fatto solo per dare un'importanza maggiore alle basse frequenze, un grafico a scala lineare sarebbe così largo da rendere difficile la lettura...

Tutto può essere, mi permetto di ricordare come le ottave della scala musicale si susseguono per raddoppio di frequenza e che su una scala logaritmica un raddoppio occupa sempre lo stesso spazio (chiedo scusa a chiunque abbia tenuto in mano un regolo calcolatore per la banalità della mia asserzione) quindi, per fare un esempio, su un diagramma che riporti le frequenze in scala logaritmica, i 66Hz che distinguono il DO2 dal DO 3 "occupano" un segmento lungo tanti centimetri quanti il segmento che rappresenta i 2.093Hz che distinguono il DO 7 dal DO 8. (*)


(*) per le frequenze delle note: http://www.paolobenda.it/bancadelsuono/note.html
 
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...Mi viene in mente la Kii Audio Three...

10.000 euro la coppia, mica bau bau micio micio...

..forse dovremmo metterci d'accordo se stiamo parlando (metaforicamente parlando) di automobili o di concept car.

Belle comunque le kii, ed in fondo nemmeno care (per tutta la tecnologia che c' é dentro).
 
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Bisogna un attimo ragionare prendendo ad esempio la tastiera di un pianoforte - la si pigli e la si guardi - poi forse si scriverebbero dopo altre cose
 
Grosso modo:

pianoforte a 7 ottave (88 tasti) - mi pare la prima nota più grave sia a 27 Hz (la prima a sinistra della tastiera) se si arriva a 220 Hz circa abbiano percorso circa il 40 % della tastiera verso destra e abbiamo fatto quasi 3 ottave - quindi da 27 Hz a 220 Hz c'è molto , tanto , anzi tantissimo - continuano a piacermi le minima
 
Oltre alla risposta in frequenza bisognerebbe anche vedere il grafico della MOL, magari il diffusore arriva persino a 20 Hz, ma con una potenza di uscita irrisoria.

Per quanto riguarda l'importanza della gamma bassa, oltre ad essere quella occupata dalla maggior parte degli strumenti musicali, è quella che contiene la maggior parte dell'energia sonora, anche con potenze di uscita di 100 W effettivi in gamma bassa alle vie media e alta arriveranno pochi Watt.
 
Forse le mie parole sono state travisate. Non cercavo di dire che i diffusori da stand sono sempre migliori di quelli da pavimento. Cercavo piuttosto di rispondere alla domanda iniziale, ovvero dare una motivazione per cui c'è gente che preferisce i bookshelf.
Il mio esempio come mi è stato fatto notare è ovviamente estremizzato, ma lo è per rend..........[CUT]

ma poi chi l'ha detto che un tower non puo' avere una risposta lineare, ancor meglio di un bookshelf (proprio in virtù di avere una banda più completa...) :confused:
riguardo le Kii, avranno forse la forma di bookshelf (proprio piccole non sono...) ma non certo il numero di altoparlanti (cribbio, hanno 4 woofers e 1500w)!

certo, tra una tower economica 'poco fedele' e una bookshelf 'di qualità' potrei anche preferire la seconda, almeno quel che sento lo sento bene, ma se posso permettermi una cassa che unisce le due cose, linearità ed estensione, tanto meglio, o no? :)

il piacere di sentire la musica in 'toto', nella sua piena completezza, senza tagliare o arrotondare in basso o in alto, è impagabile, tanto più che avere un proprio accompagnamento nelle regioni basse aiuta di molto l'affaticamento d'ascolto dovuta ad una eccessiva presenza delle sole medio alte. un tweeter scintillante suona diversamente quando non è lasciato da solo.

i bookshelf capaci ci sono, vedi le sf extrema, ma di piccolo c'è solo la scatola.
 
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Bhè il grafico sotto i 200 Hz non lo pubblicato neppure per i diffusori alti 2 metri e con woofer da 38 cm, quindi non direi ...

Non metto in dubbio il fatto che la rivista pubblichi (o abbia pubblicato almeno una volta) in questa modalità, non concordo sulla opinione che ciò implichi una irrilevanza della resa di una cassa sotto i 200Hz, dove, come ha giustamente puntualizzato @jakob1965 c' é veramente "tanta roba".
 
ma poi chi l'ha detto che un tower non puo' avere una risposta lineare, ancor meglio di un bookshelf (proprio in virtù di avere una banda più completa...) :confused:
riguardo le Kii, avranno forse la forma di bookshelf (proprio piccole non sono...) ma non certo il numero di altoparlanti (cribbio, hanno 4 woofers e 1500w)!

certo, tra una tower econ..........[CUT]

Ovviamente se hai in diffusore da pavimento che riesce a far tutto tanto meglio. Ma attenzione a dire che i bookshelf non hanno senso perché non hanno bassi, in quanto non è sempre così e a fronte di un eventuale limitazione della parte bassa potrebbero avere dei pregi ed un'uniformità che non troviamo in diffusori da pavimento. Poi ci sono anche bookshelf inascoltabili sia ben chiaro !
 
Che ci siano esempi validi e ciofeche in entrambe le tipologie è cosa ovvia ed inconfutabile, il punto però è che i diffusori da pavimento possono arrivare a vette di qualità e potenza cui un diffusore da scaffale non potrà mai arrivare.

Nelle control room si usano di base i grossi monitor da studio, quelli solitamente installati nella parete frontale, con maxi woofer e tweeter a tromba, mentre sulla alzata del mixer si installano dei piccoli monitor, ma non perchè siano migliori, ma perchè sono scelti per rappresentare la media dei diffusori che posseggono i comuni mortali, senza infamia e senza lode e permettono quindi di verificare il master anche in queste condizioni di impiego.
 
...attenzione a dire che i bookshelf non hanno senso p...

Se qualcuno lo ha detto in questa discussione me lo sono proprio perso.

Detto per inciso: le mie casse non solo sono bookshelf ma hanno un mid-woofer da 10cm (dieci centimetri) e sono assolutamente passive. Dichiarano di scendere fino a 55Hz (bontà sua Audyssey gli aveva riconosciuto 40Hz, credo grazie ad una qualche risonanza ambientale della mia stanzetta). Ho comunque tagliato a 90 (ho un sub con anti mode).

La risposta in frequenza pubblicata da stereophile.com:


812PSBfig4.jpg
 
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Da ignorantone qual sono scopro ora la esistenza delle BBC Ls3/5A, che sarebbero un po' il capostipite dei mini-monitor,

Dimensioni 30x19x17 per un volume di 5litri; woofer da 110mm Kef con cono in Bextrene (qualsiasi cosa sia...)

La "scatola da scarpe" sarebbe stata usta come monitor dalla BBC e rimasta in produzione per anni.

https://www.stereophile.com/content/bbc-ls35a-loudspeaker-bbc-ls35a-specifications

https://it.wikipedia.org/wiki/Ls3/5a

La risposta in frequenza (in ambiente di ascolto, non camera anecoica), in verde (in rosso le mie PSB imagine mini ed in blu le Emotiva XRT 5. (queste ultime sono casse a torre):



812PSBfig7.jpg
 
L'LS3/5a è forse la cassa più famosa della storia dell'audio, e probabilmente anche la più venduta di tutti i tempi.
Fu realizzata dalla BBC per monitorare le dirette dai furgoni, l'esigenza era quella di avere un diffusore piccolo per ascolto near Field.
Il progetto ebbe successo e la BBC rilasciò le licenze a numerosi marchi (Rogers, Spendor, Harbet, ecc), curiosamente in un primo momento KEF che era il fornitore dei 2 altoparlanti non richiese la licenza.
Vi furono alcune modifiche nel corso della storia del diffusore ma la più importante fu quella del filtro che se non erro avvenne alla fine degli anni '80. I diffusori con il primo filtro sono conosciuti come versione 15 ohm, i successivi 11 ohm. La modifica più importante fu quella della sostituzione degli autotrasformatori usati per l'attenuazione del tweeter con delle resistenze. Ogni singolo esemplare ha un'attenuazione ad hoc in funzione della sensibilità dei singoli altoparlanti. Guardando il filtro infatti si può notare che una sola resistenza è connessa al circuito.
Ancora oggi L'LS3/5a è considerata un riferimento, l'intenzione di Kef con la produzione dell'LS50 oltre che di celebrare il 50° anniversario dell'azienda è quella di raccogliere l'eredità della vecchia "scatola di scarpe" inglese.
 
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Abbiamo qualche conferma...

>che non da oggi si cerca di far casse piccole
>che hanno un maggior senso quando ci sono problemi di spazio
>che la esigenza di una risposta in frequenza "piatta" (possiamo dire assenza di coloritura anche se non presumo non sia proprio la stessa cosa?) almeno da una certafrequenza in poi (i citati 200Hz?) ha molto senso per casse usate per le verifiche da parte di chi registra del materiale audio, cioè casse monitor
>che casse miniaturizzate (non semplici bookshelf) e bensuonanti per lo più hanno una scarsa sensibilità ed una pressione acustica massima comunque insufficiente per grandi ambienti

>>>tutto quanto sopra parlando di casse passive (o attive senza DSP e con un unico amplificatore interno) che con casse con un ampli per altoparlante governate da un DSP (come le nominate Kii) si possa far di meglio lo si può immaginare ma non so quanto questa tecnologia sia oggi commerciale.

p.s. mi piace l'idea che le mie mini "tengono botta" (almeno sopra i 100 Hz) di fronte ad un autentico mito :)
 
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anni fa ascoltai una coppia di ls3/5 per carità bellissime le voci, il violino, i campanellini, ma la musica e anche altro ci sono i violoncelli, contrabbasso, batteria, basso elettrico....

Personalmente mi sembrava di sentire delle radiosveglie di quelle buone, ho sempre preferito e continuo a preferire le casse da pavimento possibilmente con woofer grossi 25/30 cm meglio ancora se da 38 e jbl....
 
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