Ci sono amplificatori che, per questioni di progetto magari non proprio fatto seguendo i sani principi della progettazione elettronica, hanno la tendenza ad entrare in oscillazione, ma normalmente non lo fanno, tenendosi appena sotto al limite della stabilità, basta però poco, ad esempio un carico con componente capacitiva un po' elevata a farli entrare in oscillazione, cosa rischiosa, che può portare a danni anche gravi, anche al diffusore collegato.
Tutti i cavi hanno una componente capacitiva, nonchè induttiva (persino quelli audiofili) non si possono eliminare, magari ridurre, ma sono tutte cose interdipendenti e magari diminuendo l'una si aumenta l'altra.
Può capitare che con certe geometrie strane o realizzazioni oltremodo arzigogolate si ottengano capacità più elevate della media e se il tutto va a finire su un un ampli pure lui già al limite può capitare la frittata.
La capacità di un cavo influisce sulla risposta in gamma alta, il tutto si comporta come un filtro passa-basso; detto questo però se ci si prende la briga di fare due righe di semplici calcoli con i valori tipici di un normale cavo si vedrà che la frequenza di taglio solitamente va oltre la gamma udibile e, in ogni caso, si tratta di attenuazioni risibili all'estremo di banda.
Discorso che vale anche per i cavi di segnale.
Purtroppo i costruttori audiofili si guardano bene dal parlare di cose così volgari come la capacità o l'induttanza dei cavi che vendono, non fa fine inserire dei dati tecnici tra la miriade di aggettivi con cui riempiono le loro brochure, praticamente il contrario di quanto avviene in campo pro, ovvero dove si realizzano i dischi che poi si ascolta, in cui si usano poco o nulla aggettivi e si indicano invece questi dati.