CALMAN 5... è arrivato !

Se si segue alla lettera la procedura iniziale e l'ultimo semaforino risulterà verde il 3D lut con il Radiance sarà portato a termine senza problemi con delta e bassissimi e con risultati molto più costanti rispetto ad una calibrazione manuale che deve scegliere a quale stimolus e a quale livello di saturazione vuole calibrare, per il resto deve fidarsi della linearità del display per raggiungere una calibrazione ottimale, con la 3D lut a 729 punti la calibrazione del gamut non viene fatto su un livello di saturazione ma su nove punti da 0 al 100% e la linearità del pannello è in questo caso molto meno importante perchè la calibrazione stessa lavora su tantissimi punti in più..
 
Premetto che non ho visto un vpr calibrato con autocal a 125 punti, però beh.... 125 è un cubo 5x5x5. Tecnicamente è una 3dlut, però i punti sono troppo rarefatti nel volume del gamut, direi più che è un ottimo sistema per sopperire eventualmente all'assenza di un buon CMS. E attenzione, con un ottimo CMS può essere che chi sa calibrare faccia di meglio...
Già quello a 729 è un'altra cosa. Comunque lo standard per una 3dlut seria è 17x17x17 e con la misura effettiva di 4913 punti! Madvr usa una 3dlut a 65x65x65, però è solo una questione di raffinatezza delle interpolazioni, non è che uno misura 274K patches...:eek:
 
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con la 3D lut a 729 punti la calibrazione del gamut non viene fatto su un livello di saturazione ma su nove punti da 0 al 100% e la linearità del pannello è in questo caso molto meno importante perchè la calibrazione stessa lavora su tantissimi punti in più..

Questa è un'osservazione cruciale! Le matrici lcd (stesso discorso per i riflessivi) sono meno lineari di un dlp o di un plasma, e la linearità è l'assunto che ti permette di calibrare solo al livello del 100% ed avere calibrati anche i livelli inferiori. Ma se un display non si comporta in modo sufficientemente lineare, quella perfezione che raggiungi al 100%, non è detto che te la ritrovi pure ai livelli intermedi.
 
@lupoal
Giusto per introdurre un altro paio di variabili.
Come avrai notato nel tuo VPR ci sono almeno un paio di modalità di utilizzo dell’ iris …. Come agiscono? Nel mio vetusto Sony si può accedere da service menù è persino possibile modificarne il funzionamento.
A questo va aggiunto che ogni azienda ha una modalità proprietaria di funzionamento dell’ iris che agisce proprio in funzione dell’ APL.
In queste condizioni, a mio giudizio, con i VPR “dinamici”, con display plasma (in primis) e con display LCD dinamici. La calibrazione strumentalmente perfetta con grafici perfetti rispetto ad una leggermente meno a riferimento significa esclusivamente che la prima è migliore esclusivamente a livello grafico in quanto è strettamente correlata ai pattern utilizzati.
Ottenere una calibrazione con grafici perfetti con dispositivi “dinamici” con un sistema di auto calibrazione (ma anche in manuale) porta ad avere una perfetta calibrazione esclusivamente ad un singolo valore di APL, autocalibrare con l’ iris inserito non è assolutamente impossibile, basta appunto allungare i tempi quanto basta a far si che l’ IRIS si stabilizzi o ancora più furbescamente …. basta utilizzare pattern con APL costante.
All’ interno dello stesso film la variazione di APL porta ad errori in funzione della distanza dal livello di APL utilizzato al momento della calibrazione, l’ utilizzo di pattern tipo window o ancora field porta alla distribuzione dell’ errore (situazione non necessariamente e logicamente peggiore rispetto alla prima).
C’ è poi un altro capitolo da affrontare.
In questo thread KTM15 ha scritto che la sua C6 è profilata niente di meno che con una Klein K10.
Ora sarebbe bene ripensare a come lavorano colorimetri e spettrofotometri.
Partiamo dagli effetti di una profilazione.
Per verificare gli effetti di una profilazione e della matrice di zoyd in HCFR ho rilevato il mio vecchio display CCFL. Ho profilato su questo display il mio colorimetro I1D3 con lo spettrofotometro colorumunki photo.
Il risultato è stato che le differenze fra colorimetro profilato e colorimetro con matrice di zoyd … sono a mio giudizio trascurabili con quel display. Ho ripetuto venerdì notte la stessa procedura con il VPR settato con gamut in modalità wide e lampadina in modalità bassa.
Il risultato è stato diverso; come primo effetto immediato il rilievo ha riscontrato uno scostamento di 150 °K nella scala dei grigi. Mi riprometto di fare con maggiore calma lo stesso rilievo con differenti impostazioni della lampadina (si riscontrano variazioni sul gamut) e impostazione del gamut su standard.
Quindi tornando alla C6 profilata con una Klein K10 su quale fonte è stata profilata? Ammesso che avvenga strettamente con il modello del proprio VPR:
1) Le condizioni ambientali in cui è stato eseguita la profilazione sono identiche a quelle della stanza in cui ho il mio VPR ? (stanza è nera porta a risultati differenti anche a livello di gamut rispetto ad una stanza blu) , lo schermo é identico (anche la luce riflessa da uno schermo avrebbe in linea teorica una risposta spettrale …. C’ è bianco e bianco insomma… e varia anche con l’ età dello schermo :D :D ).
2) Quante ore aveva la lampadina e con quale modalità è stata impostata (anche questo può modificare il gamut)?
Non lo scrivo con cattiveria, ma man mano che diviene sofisticato il rilievo (maggior numero di punti) dovrebbero crescere anche le specifiche riguardanti la precisione degli strumenti e le attenzioni da prestare al momento del rilievo.
Se accettate la possibilità che esista un bias strumentale (errore sistematico ) che si traduce in di 150 °K di scostamento nella scala dei grigi , ritenete che un sistema che rileva oltre 700 punti sia proporzionato alla precisione dello strumento che utilizzo o nel proprio specifico caso ?
A questo c’ è da aggiungere anche il livello di considerazione personale riguardante tutta la materia (ed oltre); ovvero fino a che livello è utile spingersi con la “tekné” ?
E’ veramente essenziale ( = necessario e fondamentale) calibrare alla perfezione assoluta dei numeri (sempre che sia possibile) o magari il mio utilizzo finale risulterebbe maggiormente gratificato dall’ impiego delle mie energie alla cura di qualche altro aspetto sia tecnico che in materia di contenuti (che ne so … schermo a mascheratura variabile, trattamento ambientale per VPR e per la sezione audio …… Acquisto di film in BD)?

Scusate per la prolissità dell' intervento.
Mandi
 
Ottenere una calibrazione con grafici perfetti con dispositivi “dinamici” con un sistema di auto calibrazione (ma anche in manuale) porta ad avere una perfetta calibrazione esclusivamente ad un singolo valore di APL, autocalibrare con l’ iris inserito non è assolutamente impossibile, basta appunto allungare i tempi quanto basta a far si che l’ IRIS si stabilizzi o ancora più furbescamente …. basta utilizzare pattern con APL costante.

Ciao revenge,

guarda di autocal ce ne sono più di una (di Calman) ma fanno cose diverse, magari tu le conosci più di me.... io parlo esclusivamente di quella che Calman chiama Cube (che è una 3dlut).

Sinceramente sull'uso dell'iris dinamico non sono d'accordo.

1) iris inserito - finestre ad APL variabile = risultato del tutto sballato e senza senso
2) iris inserito - finestra ad APL fisso = andrebbe bene, ma quando nell'uso poi cambia la posizione dell'iris, cambia poi anche il gamma, e non sei più a riferimento.

Inoltre nel caso 2 c'è un ulteriore grosso problema per i vpr. Con la finestra ad APL fisso, i riflessi ambientali danno letture del nero molto più elevate. A quel punto la 3dlut viene creata su una lettura del nero che non risponde a quella del nero effettivo in scene a bassissimo apl (scene scure di notte). Per cui tale scene avranno un nero ancora più sollevato, e la 3dlut quindi abbasserà la gamma dinamica del vpr.


Insomma se vuoi profilare il gamut con una 3dlut, l'iris dinamico lo devi disinserire in fase di lettura, e lo puoi reinserire nell'uso normale solo se appurassi che non ha effetti sul gamma (ma io non ne sconosco di iris che non cambiano il gamma).
Ma anche qui, a essere pignoli, un iris che riduce linearmente la luminanza(cioè di un fattore diciamo x), ha comunque effetti sulla chiarezza percepita che non è funzione lineare della luminanza. Quindi insomma, le 3dlut non vanno d'accordo con gli iris dinamici.
Dovresti aggiungere una dimensione alla LUT, una 4dlut: r,g,b,apl; ma anche in questo caso l'apl non è detto che sia una buona proxy della posizione dell'iris (questo me lo ha detto madshi il creator di madvr), e poi si vuoi mappare anche solo 10 valori di apl, le misurazione da fare vanno moltiplicate per 10!!!:eek:
 
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Prima di avere il Radiance 2021 avevo il modello XS che eseguiva la calibrazione a 125 punti. Su un VPR le variabili introdotte dalla lampada sono molto più significative di quanto non sia l'errore maggiore di una 125 rispetto ad una 729. Le differenze dalle due memorie impostate e switchando dalle stesse non mi hanno fatto avvertire la benchè minima diffetenza. Calibrare a 5000 punti un vpr a mio avviso non ha assolutamente senso, alla prossima accensione del vpr avremo comunque una variazione introdotta dalla lampada che è più significativa delle differenze fra le due tarature 3Dlut. Ragazzi finchè parliamo di teoria allora sono d'accordo con voi ma se vediamo la cosa da parte di un bricilo di buonsenso ci renderemo conto che stiamo parlando di differenze talmente irrisorie che sono a cavallo fra il maniacale e il bollito mentale. La calibrazione 3d lut su un vpr è molto più che sufficiente gia a 125 punti. Se uno vuole dimostrarmi che in un vpr riesce switchando l'immagine fra le due di sapermi riconoscere qual'è l'una e qual'è l'altra per dieci volte di fila, gli offo una cena all'Osteria Francescana...

PS: la sonda C6 non è profilata con una Clein, pur eccellente, ma con una Konica Minolta che è uno spettrofotometro da 28.k euri.
 
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Calibrare a 5000 punti un vpr a mio avviso non ha assolutamente senso, alla prossima accensione del vpr avremo comunque una variazione introdotta dalla lampada che è più significativa delle differenze fra le due tarature 3Dlut.

Mi sa che hai ragione e torto insieme:D

Onslaught raccontava riguardo lo shoot-out che il JVC (e solo il JVC) aveva preso una dominante magenta a causa dell'assestamento della lampada; e doveva essere senz'altro così visto che Emidio penso sappia calibrare e abbia gli strumenti giusti....:D
Ora ripensandoci il forum è pieno di JVCisti che si lamentano dell'invecchiamento della lampada e della relativa necessità di ricalibrare...
tutto questo mi fa venire il sospetto che l'instabilità delle lampade sui JVC sia particolarmente elevata, ma molto più che in altri vpr.
Non che gli altri ne siano esenti, ma forse la cosa avviene in misura decisamente minore.


Ah dimenticavo... al di là delle opinioni e delle considerazioni soggettive, Zoyd nel thread argyll+madvr su avsforum aveva messo delle statistiche sui deltaE a seconda della diversa quantità di punti utilizzati. non mi ricordo né dov'era, né il numero di patches usate, però a parte la diminuzione dei deltaE medi, quello che diminuiva di parecchio era il numero di outliers, cioè di colori particolarmente lontani dal riferimento. Secondo me tra 2000 e 5000 colori test, cambia davvero poco, però mi sembra strano che cambi poco tra 125 e 729... mah se lo dici tu che l'hai provato, sarà così...:)
 
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@revenge

sono in totale accordo con quanto hai scritto e, partendo dalla fine del tuo post, ti dico che IMHO calibrare ha senso fin tanto che l'obiettivo è eliminare i difetti macroscopici... calibrare al riferimento assoluto un sistema che è variabile nel tempo è, secondo mia opinione, un esercizio di stile gratificante (i grafici belli fanno godere i possessori di colorimentri... me incluso ;)) ma fine a se stesso

si, anche il mio Sony 50 ha la possibilità di entrare nel menu di servizio e modificare la modalità di funzionamento del diaframma... non ne ho mai fatto uso visto che penso sia più importante avere un diafrazza con intervento invisibile piuttosto che un numerino che mi indica un nero più basso

circa i pattern, stavo pensando all'uso di un pattern con APL che avesse un valore pari al valore di maggior frequenza nei film linkati al mio post precedente... facendo un pietossisimo calcolino mi risulta un valore medio di APL, su 20 film misurati, pari a 21,07... chiaro che un valore medio calcolato coì alla "membro di segugio" non può rappresentare una situazione che è di suo caratterizzata da valori di APL variabili, però i film sono in buona parte abbastanza scuri quindi un pattern con APL fra 20 e 25 potrebbe forse essere un buon compromesso?

proposta indecente ? se lo fosse ma non troppo... come facciamo generare al Calman5 dei pattern con l'APL che vogliamo?
 
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Mi sa che hai ragione e torto insieme:D

Onslaught raccontava riguardo lo shoot-out che il JVC (e solo il JVC) aveva preso una dominante magenta a causa dell'assestamento della lampada; e doveva essere senz'altro così visto che Emidio penso sappia calibrare e abbia gli strumenti giusti....:D
Ora ripensandoci il forum è pieno di JVCisti che si lamen..........[CUT]

Tutte le lampade dei vpr tranne quelle a led hanno un instabilità di prestazione abbastanza grande, per questo ti dico che a mio avviso la calibrazione a 729 puo essere considerato più un esercizio di stile che una reale necessità, la 125 su un proiettore è MOLTO più che sufficiente. Su un tv di gamma alta o su un monitor professinale forse potrebbe anche avere più senso e si potrebbe apprezzare di più ma su un vpr parliamo di peli talmente sottili che ci vuole il microscopio per poterli apprezzare.
Ritornando alle due modalità di calibrazione penso che si sia capito che nel caso della 3D lut si possa ritenere più che affidabile, questo è quello che ho voluto far intendere io, poi uno il suo display lo puo anche tarare a 5000 punti ma poi di deve anche saper riconoscere le differenze con quella a 729 se no entriamo nella gara di chi ce l'ha più lungo ma in questo caso a mio avviso rimane solo un esercizio fine a se stessi.
Per quanto riguarda i JVC, ho fatto una taratura 3d lut ad un amico sul suo RS56 e aveva allora 500 ore, sono tornato da lui non più di tre settimane fa e ne aveva gia 1200 di ore, tutti i valori di test erano sotto ad un delta E di 3.0, anche io sono rimasto sorpreso... Ho rifatto la calibrazione e dopo 1200 ore il suo RS56 dava ancora 30 candele mq su 3.3m di base e rispetto a 700 ore prima la lampada era calata solo di 4 candele mq, tutto in modalità eco.
 
ho ricevuto la risposta da Spectracal che alla domanda di quale fosse il valore di pattern in APL più indicato per una taratura con diaframma attivo ha risposto che... con diaframma attivo il valore del gamma varia al variare del pattern, ovvero del valore di APL proiettato, ed è quindi impossibile, variando il valore di APL, avere una lettura/calibrazione del gamma costanti... ma va? :muro::doh:

famo a non capirsi... resta aperta quindi la domanda tra i forumiani... quale valore di APL potremmo considerare come migliore compromesso per effettuare una calibrazione del gamma che si avvicini al comportamento reale dei nostri vpr con iris attivo? (occio che questo è attuale anche per i futuri possesori di JVC con diaframma automatico ;) )
 
Meno male che qui è arrivata l'autorevole voce di Spectracal, mi sentivo solo.....:D

Ascolta lupoal, prova a fare una 3dlut con Calman e iris disinserito. Poi, iris sempre disinserito, guardati qualche film con calma e senza smanettare, e goditi le prestazioni di un vpr messo a riferimento.
Potresti scoprire che dell'iris dinamico si può fare a meno, che il nero non è tutto, che un nero più basso accompagnato al white crushing non è cosa bella, e che alla fin fine l'immagine a riferimento e col gamma giusto è semplicemente più bella. prova!;)
 
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Caro lupoal,

capisco benissimo quello che stai cercando, ma e' impossibile la taratura di un display usando un pattern che possa simulare vari gradi di APL mentre un processo dinamico e' in funzione per il semplice motivo che non si potra leggere dalla sonda. Mi spiego subito....

Il valore di luminosita' di una scena e' misto. Tra neri, bianchi, rossi, verdi, grigi, blu viene fuori una luminosita' totale che viene considerata come APL. Il software rende conto della luminosita' della scena ed adatta il gamma al volo. Dopo un secondo magari, ce ne sta un altro contenuto nella scena del film con diversa luminosita'. Subito ci sara' una nuova variazione del gamma da parte del software e cosi via.

Ma, ipotizziamo per un attimo che abbiamo trovato un modo per risolvere questo problema con un pattern che veramente simula il comportamento luminoso di una scena. Come la leggi? Le sonde riescono a leggere soltanto una piccola parte del nostro schermo mentre il software analizza i dati forniti solo per quel pezzettino di schermo che abbiamo misurato. Dai un occhiata qui:

900x900px-LL-0d56b41a_DistVArea_zps8375d821.jpg

Questo schema ci fa vedere il range delle varie sonde a seconda della distanza dal display. Quindi, anche nel caso che avessimo trovato il pattern perfetto, dovremmo leggere con la nostra sonda tutto il quadro attivo per poter verificare realmente il valore attuale del gamma che usa il software del vpr dinamicamente.

Un tale scenario e' alquanto improbabile visto che il diametro della lettura delle sonde e' abbastanza ristretto. Anche per schermi piccoli come 25'' e' necessario che la sonda si allontani intorno ai 3 metri dal display, figuriamoci 100 o 120''.

Alla fine, rimango della stessa idea con la SpectraCal. E' impossibile calibrare bene anche solo un fattore come e' il gamma, quando un software lavora continuamente alterando le constanti che servono per avere un certo risultato. Poi, dico un altra cosa...

Hai provato mai di calibrare per esempio un Dynamic Mode del tuo vpr? Lo puoi fare tranquillamente....i grafici ti diranno che hai fatto un lavoro eccellente mentre il contenuto delle immagini sara' sullo schermo inguardabile!!

E' la stessa logica della calibrazione di un vpr che soffre di non uniformita' cromatica. Quel pezzettino che tu porti bene basandoti sulla lettura della sonda, non avra' ''salvato'' il resto dell' immagine che sara' completamente sballato. Quindi, in questo caso, non c' e' nulla da fare...calibriamo sperando di attenuare i diffetti nel miglior modo possibile. Anzi, ti dico di piu....se ti trovi davanti ad un vpr che soffre tanto di uniformita' cromatica, metti la sonda da parte e fare la calibrazione a occhio pensando piuttosto di ''raffreddare'' l' immagine in modo tale da mascherare le dominanti verdi e rosse.
 
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dicendo fin da subito che concordo in linea di massima con quanto nei due interventi che precedono questo mio...

@kukulcan...
non posso fare un 3dlut che il mio processore non lo supporta... white crushing comunque non è ho, sto sempre molto cauto quando regolo il contrasto e generalmente faccio in modo di vedere ben oltre i canonici 235 (solitamente almeno fino a 245 ;) )

@yannis...
lo so che una sonda legge una piccola area dello schermo, la mia ricerca del pattern con il valore di APL di compromesso ideale (contraddizione di termini :D) vorrebbe obbligare il diaframma automatico a chiudersi nella stessa misura in cui si chiuderebbe durante la proiezione di una scena di pari APL medio... prima che mi venga detto lo dico io: è una chimera ... lo so

il tentativo sarebbe quello di evitare una bella calibrazione a diaframma fisso che poi significa pochino con diaframma inserito... ma, aggiungo, è un po anche una pippa mentale

calibrare con diaframma fisso non mi comporta problemi ed ottengo dei bei grafici da orgasmo (postati nella discussione del Sony 50) e, inoltre, inserendo poi il diaframma automatico ho comunque una bella immagine con colori plausibili (incarnati perfetti)... come spesso ho detto non sono alla ricerca della perfezione perchè la reputo un non senso quando il sistema introduce variabili in continuazione nel tempo (lampada / sorgente / filtri sonda / illuminazione ambiente / etc. etc.), è che mi piacerebbe eliminare almeno in parte questo grado di incertezza perchè altrimenti mi domando che senso abbiano tutti sti software di calibrazione, e tutto sto sbattimento, in un panorama sempre più fatto di diaframmi automatici (ora anche JVC) o display con comportamenti assimilabili

comunque... prendo spunto da kukulcan e alla prima occasione (cioè quando mi viene la voglia insana) disabilito il diframma automatico e regolo l'apertura massima per il livello del nero equivalente a con diaframma ON e vedo che ne è della dinamica... o magari lo faccio con un filtro ND2 ma a logica direi che dovrebbe essere la stessa cosa...

p.s.: please non parliamo di vpr con problemi di uniformità cromatica... yiannis tu non hai idea di quanto io sia contento del mio Sony, con il suo bianco candido omogeneo su tutto lo schermo, dopo la marea di problemi di uniformità colore che ho avuto con altri proiettori
 
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L' esempio era fatto come paragone per il caso in questione, non mi riferivo al tuo Sony che puo avere un uniformita' eccellente. Per il resto, e' come dici, una chimera. L' iris automatica e il software del vpr lavorano talmente veloce ed in modo instantaneo in modo che privarli da un punto fisso/stabile di riferimento (come una cartella), il quale serve per le misurazioni, non ti daranno nessun risultato apprezzabile dal punto di vista delle letture. Sono e saranno pur sempre due cose diverse...

Se caso mai ti interessa il comportamento usando il diaframma e magari assicurandoti che l' iris lavora sempre anche con un frame in pausa, puoi fare qualche misurazione per capire come si comporta per esempio il gamma in una certa scena e contrapporlo con la lettura classica delle cartelle sempre coll' iris in funzione.
 
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Potresti scoprire che dell'iris dinamico si può fare a meno, che il nero non è tutto, che un nero più basso accompagnato al white crushing non è cosa bella, e che alla fin fine l'immagine a riferimento e col gamma giusto è semplicemente più bella. prova!;)..........[CUT]

E si magari fosse facile :D
La pratica della calibrazione insegna che i dispositivi più lineari sono quelli più facili da calibrare e quelli che hanno una risposta che può essere più approssimata a quella del riferimento.
Il problema è che nella realtà …. Per spremere le macchine fino all’ estremo o per caratteristiche intrinseche alla tecnologia di visualizzazione …. Anche i “videofili” preferiscono macchine “dinamiche”.
Se chiedi ad un videofilo quale è il display più naturale …. Ti risponderanno “plasma” (intrinsecamente dinamico) o ancora “CRT” (intrinsecamente dinamico) uno sparuto gruppo dirà che gli attuali LCD nei modelli migliori hanno raggiunto le prestazioni dei migliori plasma ….. solo che anche questi sono stati resi “dinamici” :D
Con i VPR sono proprio curioso di sapere chi il prossimo anno …. rinuncerà agli effetti salvifici del diaframma, se lo implementeranno bene, anche in casa JVC…. e pensare che c’ è ancora chi rimpiange i tritubo CRT (anche questi intrinsecamente dinamici).
Fra parentesi è da notare che se a tutti inizialmente bastava mappare 1:1 il contenuto di un VPR .... ora siamo all' iper processing ...e non bastano più i comandi di sharpness...

@lupoal
W i proiettori che non temono la polvere :D
Se metti un filtro ND4 è vero che abbassi il nero… ma abbassi anche il bianco e l’ effetto è identico a quello che otterresti impostando il diaframma in manuale, anzi se dovessi scegliere il minore dei mali preferirei chiudere un filo il diaframma piuttosto che interporre un ulteriore vetro.
Io l’ iris dinamico lo utilizzo e che mi ha messo in pace con il mondo :D .
Pattern APL in realtà sarebbero utili anche senza iris dinamico a meno di non disporre di una perfetta bat cave….
Dato che non visualizziamo mai immagini completamente nere e se lo sono è ininfluente se non sono a riferimento… i riflessi ambientali si sovrappongono alle immagini che proiettiamo e IMHO andrebbero comunque tenuti un minimo in conto.

@yannis
Preferisco inviarti i dati al completo quando avrò fatto il lavoro fino in fondo, ad ogni modo la lampadina attuale è a 800 ore (quasi tutto in modalità eco) il VPR è il vetusto Sony VPL-HW10 con la classica lampadina UHP 200W su schermo fisso con base da 212 cm …che rimarrà ancora per tutto il 2014 (trasferimento in nuova casa poi nuova saletta).

Ciao
 
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@yannis
Preferisco inviarti i dati al completo quando avrò fatto il lavoro fino in fondo, ad ogni modo la lampadina attuale è a 800 ore (quasi tutto in modalità eco) il VPR è il vetusto Sony VPL-HW10 con la classica lampadina UHP 200W su schermo fisso con base da 212 cm …che rimarrà ancora per tutto il 2014 (trasferimento in nuova casa poi nuova saletta).

No problem!!:)
 
Se metti un filtro ND4 è vero che abbassi il nero… ma abbassi anche il bianco e l’ effetto è identico a quello che otterresti impostando il diaframma in manuale, anzi se dovessi scegliere il minore dei mali preferirei chiudere un filo il diaframma piuttosto che interporre un ulteriore vetro.

Poi...una domanda retorica e sicuramente off topic!!:help:

E' cosi, come dici caro Revenge!! Se usi un diaframma manuale perdi luce, quindi abbassi analogamente il bianco e il nero, giusto? Allora come e' possibile che usando una iris manuale, per esempio in JVC, cambiarsi il rapporto di contrasto??? Questo fatto si e' registrato tante volte (quando l' iris e' chiusa il contrasto e' diverso dai numeri che da' la macchina col diaframma aperto).


Ancora sto cercando il perche' cio avviene sempre tenendo presente che non sia un errore di sonda. Come e' possibile??:boh::boh::boh:
 
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