Dario65
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Concordo con te, heat75.
Pure io "conosco" e stimo Bocchi, che scrive su un settimanale da me un tempo letto con regolarità.
Premesso questo, credo che Pier Maria, nel suo pur interessante commento, non abbia dato risposta alla domanda delle domande.
Il resto sono sue considerazioni personali, considerazioni autorevoli, sicuramente, ma anche un po' scontate e contestabili, per così dire.
"Scontate", perché il revisionismo di Mann è cosa nota e, ancora di più, lo è anche il fatto che un'edizione 4K mostri dettagli e particolari in modo migliore, e in qualche maniera anche inedito, rispetto alle edizioni precedenti.
"Contestabili" (lo scrivo sempre tra virgolette), perché una pellicola 35mm non ha nessun effetto "foschia sfocata". Semmai, tale caratteristica è il risultato del riversamento in HV delle edizioni precedenti, per i limiti del supporto e/o del materiale di partenza.
Quindi, immagino che il critico si riferisse ai limiti intrinseci delle proiezioni 35mm in sala, ma da questo punto di vista è anche vero che le edizioni precedenti sono, probabilmente, - anzi sicuramente - più conformi a quanto visto appunto nelle sale, mentre il trasferimento 4k è qualcosa che va oltre l'esperienza cinema, assicurando una qualità irraggiungibile in qualsivoglia proiezione dell'epoca.
Se dovessi fare il capriccioso, per usare le parole di Bocchi, direi che di questi limiti erano bene consapevoli gli autori, Mann compreso, naturalmente, e che magari quei particolari tanto bene identificabili oggi, non erano così determinanti ieri (altrimenti Mann avrebbe di certo saputo evidenziarli a dovere). Magari, al contrario, dovevano rimanere parzialmente negati proprio per scelta, chi può dirlo?
Naturalmente, quest'ultima è più che altro una provocazione. Certo, invece, è l'esperienza totalmente nuova offerta dai riversamenti 4K ( che ricordiamo avere alla base sempre l'ocn, quindi comunque la pellicola 35mm, ovviamente per i lavori pre DI e, direi scontato, per le opere girate in tale formato).
Quest'ultima parte del discorso apre valutazioni filosofiche personali e filologiche infinite su cui non vorrei addentrarmi, stante il fatto che l'argomento è stato già affrontato varie volte, qua e là nei topic.
Concludo ribadendo la mia stima per Bocchi e sottolineando la natura del il mio intervento, vale a dire non una critica del suo, bensì un argomentato per evidenziare, come ha detto anche heat75, quanto la risposta del critico non contenga elementi tali da dipanare dubbi e... future diatribe
Naturalmente, secondo il mio modesto parere.
Pure io "conosco" e stimo Bocchi, che scrive su un settimanale da me un tempo letto con regolarità.
Premesso questo, credo che Pier Maria, nel suo pur interessante commento, non abbia dato risposta alla domanda delle domande.
Non credo riuscirei a confermare l'assoluta aderenza di questo nuovo master alla versione vista in sala all'epoca: un po' perché l'età avanza, un po' perché inquinato (io stesso) dalle infinite visioni successive.
Il resto sono sue considerazioni personali, considerazioni autorevoli, sicuramente, ma anche un po' scontate e contestabili, per così dire.
"Scontate", perché il revisionismo di Mann è cosa nota e, ancora di più, lo è anche il fatto che un'edizione 4K mostri dettagli e particolari in modo migliore, e in qualche maniera anche inedito, rispetto alle edizioni precedenti.
"Contestabili" (lo scrivo sempre tra virgolette), perché una pellicola 35mm non ha nessun effetto "foschia sfocata". Semmai, tale caratteristica è il risultato del riversamento in HV delle edizioni precedenti, per i limiti del supporto e/o del materiale di partenza.
Quindi, immagino che il critico si riferisse ai limiti intrinseci delle proiezioni 35mm in sala, ma da questo punto di vista è anche vero che le edizioni precedenti sono, probabilmente, - anzi sicuramente - più conformi a quanto visto appunto nelle sale, mentre il trasferimento 4k è qualcosa che va oltre l'esperienza cinema, assicurando una qualità irraggiungibile in qualsivoglia proiezione dell'epoca.
Se dovessi fare il capriccioso, per usare le parole di Bocchi, direi che di questi limiti erano bene consapevoli gli autori, Mann compreso, naturalmente, e che magari quei particolari tanto bene identificabili oggi, non erano così determinanti ieri (altrimenti Mann avrebbe di certo saputo evidenziarli a dovere). Magari, al contrario, dovevano rimanere parzialmente negati proprio per scelta, chi può dirlo?
Naturalmente, quest'ultima è più che altro una provocazione. Certo, invece, è l'esperienza totalmente nuova offerta dai riversamenti 4K ( che ricordiamo avere alla base sempre l'ocn, quindi comunque la pellicola 35mm, ovviamente per i lavori pre DI e, direi scontato, per le opere girate in tale formato).
Quest'ultima parte del discorso apre valutazioni filosofiche personali e filologiche infinite su cui non vorrei addentrarmi, stante il fatto che l'argomento è stato già affrontato varie volte, qua e là nei topic.
Concludo ribadendo la mia stima per Bocchi e sottolineando la natura del il mio intervento, vale a dire non una critica del suo, bensì un argomentato per evidenziare, come ha detto anche heat75, quanto la risposta del critico non contenga elementi tali da dipanare dubbi e... future diatribe
Naturalmente, secondo il mio modesto parere.
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