In effetti mi sembra evidente (e unanimemente condiviso) che B&W, via via, si sia discostata dal suo family feeling (sound) originale.
E' un po' difficile valutare se il nuovo timbro sia migliore o peggiore del precedente, perché questo involve molto i gusti di ognuno di noi ed anche le specificità dei vari set di preamplificazione e di amplificazione. Pensare ad un passo falso di Bower & Wilkins avrebbe dell'incredibile, considerato lo standing del marchio e la sua eterna lotta - a livello planetario - con Wilson Audio, che da sempre mantiene intatta la sua calda sonorità (e che, via via, aumenta anch'essa i suoi prezzi, peraltro già stellari).
In effetti, nel mio piccolo, dalle prime 802 che ho avuto (le primissime, quelle squadrate, comprate usate in Germania) alle 802D ho notato senz'altro una differenza, ma non eclatante, malgrado il nuovo tweeter in diamante, il nuovo mid in Kevlar e il woofer in rohacell. Il prodotto sonoro era il solito tipico di Bower & Wilkins.
Dalle 802D alle 802D2 ho notato una ulteriore asciugatura del suono, seppure non eccessiva.
Tra le 802D2 e le 802D3 lo stacco è invece piuttosto netto, molto più netto che fra tutte le precedenti serie.
Senza stare a discutere se sia "meglio" o "peggio" (ripeto, la valutazione coinvolge tutta una serie di fattori, non ultimi i gusti dei patiti del suono asciuttisimo, che crea moooolti meno problemi in ambiente e piace a coloro che trovano la gamma bassa riprodotta dalle varie marche e modelli sempre troppo "gonfia" e troppo "gommosa", magari anche a causa di infelici interazioni con il proprio ambiente casalingo e/o per questioni di posizionamento, e che ritengono spesso necessario l'intervento di macchine di correzione/equalizzazione del messaggio sonoro) credo che tutti possiamo concordare sul fatto che la nuova serie abbia un suono più nettamente "dry" di tutte le precedenti, nessuna esclusa.
Questo non costituisce, naturalmente, un giudizio di "valore" della nuova serie. Magari si è trattato di un vincolo commerciale preventivamente concordato con coloro che, a brevissimo, sarebbero divenuti i nuovi proprietari americani del marchio, la quasi startup EVA Automation (marchio nato solo due anni fa), alla quale - peraltro - è stato anche consentito di festeggiare il cinquantennale del brand (1966-2016).
http://www.avmagazine.it/forum/60-news/279140-b-w-venduta-ad-eva-automation
O magari si è trattato di una semplice, voluta, evoluzione dei materiali impiegati che, puntando ad una maggiore rigidità degli chassis, hanno determinato effetti udibili anche in termini di risultato sonico finale.
Rimane il fatto che siamo di fronte ad un marchio (molto amato e altrettanto odiato) che, come pochissimi altri, da 50 anni connota in positivo la riproduzione casalinga (e in studio) della nostra amata musica. E credo che questo (anche se non chiuderà le nostre discussioni) potrebbe anche bastarci...