Ultimi dettagli tecnici sulla modifica effettuata:
Buonasera, è nota la mia cronica mancanza di tempo e la mia idiosincrasia a scrivere nei forum, ma visto che sono state richieste alcune delucidazioni tecniche cercherò di descrivere gli interventi effettuati nel lettore in questione.
Essi sono stati, devo dire, pochi ma buoni: fondamentalmente la riprogettazione integrale dello stadio di uscita e dello stadio di alimentazione.
E' stata tentata anche l'installazione del clock, ma a causa della necessità di un clock sincronizzato (e quello esterno è per forza di cose free run) non è stato raggiunto il risultato sperato, in quanto alcune funzioni rispondevano male. Alla fine ho soprasseduto.
Lo stadio di uscita originale è il "famoso" HDAM, che la Marantz propone, sempre nella stessa identica veste, ormai da ben più di un decennio.
Esso è un circuito effettivamente a componenti discreti, caratterizzato dal fatto che lo stadio amplificatore di tensione è pilotato puramente in corrente, con ovvia riduzione dei parassiti e ampliamento della banda passante. Purtroppo i suoi limiti, A MIO PARERE, risiedono nel fattore di controreazione, davvero esagerato e paragonabile a quello di un operazionale integrato, ed in una eccessiva "semplificazione" dello stadio di ingresso, (un differenziale di due soli fet), stadio che ritengo fondamentale per una resa musicale che possa definirsi di livello hi end. Infine da sempre la Marantz mette in uscita due elettrolitici, seppur audio grade, in antiserie. Questa scelta si commenta da se.
Il nuovo circuito installato è di concezione abbastanza nuova, infatti al contrario dei miei "soliti" (si fa per dire), è leggermente controreazionato (15 dB) e ha una particolare configurazione d'ingresso che permette l'"aggancio" in DC direttamente con il convertitore, che è caratterizzato da un gradino di tensione costante di 2.5 Vdc. Tale caratteristica consente, nonostante tale gradino, anche l'accoppiamento in DC in uscita, con totale eliminazione dei condensatori sul percorso del segnale.
La stabilità in continua è tale da non dare adito a preoccupazioni.
Desidero precisare che nonostante abbia da sempre impiegato circuiti SENZA controreazione negli stadi di uscita ed in taluni preamplificatori non ho assolutamente nulla contro questo prezioso strumento, che come è noto applico pure nelle mie amplificazioni. L'importante è conoscerlo e non abusarne. Il paragone con il sale sarà anche vecchio ma rende l'idea...
Questo circuito peraltro NON è applicabile in tutti i lettori, ma solo su alcuni, tra cui questo Marantz. Per gli altri saranno usati altri circuiti, per i quali garantisco sempre la massima qualità possibile.
Lo stadio di stabilizzazione originale è pure a discreti, ma anch'essa controreazionata. E' configurata proprio da manuale, ponte diodi, condensatori di alta qualità, riferimento di tensione a zener, amplificatore di errore e finale darlington di uscita, e devo ammettere che non è malaccio, ma tuttavia la sola sostituzione di tale stadio (prima della modifica allo stadio di uscita) con la configurazione classica da me usata, senza controreazione, a MosFet in configurazione "virtual battery" ha offerto un incremento qualitativo superiore alle mie stesse aspettative, per dinamica ed estensione.
Sono stati installati anche dei diodi ultrafast in luogo di quelli standard originali, mentre il condensatore della "batteria virtuale" è un Oscon bypassato con un polipropilene.
Altri Oscon sono stati usati per l'alimentazione del DAC e del filtro digitale.
Volevo a tal proposito ringraziare Alberto Cavedon, meglio noto come KTM15, per alcune preziose indicazioni sui risultati ottenibili attraverso l'uso di tali componenti.
Auguro una buona serata e ringrazio tutti per l'interessamento.
A.I.