Analisi e scelta catena Hi-Fi

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
L'unico sistema per tenere le prime riflessioni lontane 5-6 ms è quello di allontare i diffusori dalle pareti (diciamo dagli 80 cm in poi). Il problema del ritardo diventa quasi irrisolvibile per il pavimento perchè sta a solo 60-70 cm dal medio (a me, ad es., cade la prima riflessione del pavimento a circa 3,5 ms) e quindi a sfavore della scena e ancora meno con i woofer a sfavore della linearità della risposta in frequenza sul medio-basso (spesso i problemi di rotazione di fase stanno tra i 150 e i 300Hz).

Il sistema più pratico per attenuare le riflessioni sono i pannelli fonoassorbenti per il medio e per gli alti, le tube traps per il medio-basso e/o i pannelli a risonanza per il medio-basso e per il basso.

Io ho usato un tappeto tipo shaggy abbastanza pesante (credo intorno ai 7-8 kg/mq, forse un po' meno o un po' di più, non ricordo) e gli affetti sulla prima riflessione del pavimento sono stati ottimi sopra i 1000 Hz (più di 6db di attenuazione con i 5-6KHz attenuati di oltre 15db), mentre sotto gli effetti sono via via diminuiti fino a diventare trascurabili sotto i 150-200 Hz.

non pensate che un diffusore con caricamento reflex anteriore od addirittura in sospensione possa aiutare senza risolvere completamente i suoi "guai" ?
Oppure può tenersi quello che ha e può inserire un subbetto (tipo il sunfire hrs8). Questo discorso vale, però, solo per linearizzare la risposta in frequenza ma restano tutti i problemi delle prime riflessioni (magari riesce a inserire dei pannelli mostruosamente ;) assorbenti riuscendo ad attenuare i problemi delle prime riflessioni almeno della parete posteriore).

Ciao.
 
Ultima modifica:
Mi sono "annotato" tutte queste indicazioni che diventano "oro" al momento di sistemare l'ambiente di ascolto (a breve!) ;)
Grazie chiaro_scuro :ave:
 
chiaro_scuro ha detto:
magari lo è perchè qualcuno (tecnico) ci vuol far credere che lo sia.

Quindi se sento uno strumento suonare apparentemente in un certo punto può essere che è stato messo virtualmente lì da un tecnico?

Il discorso dei microfoni lo capisco. Cioè se la registrazione non viene fatta con 2 microfoni, non registo tutti i suoni da 2 punti per ottenere fedelmente la scena riproducibile con 2 diffusori.
Per farla "semplice", se aggiungo un microfono, il suono registrato da quest'ultimo come viene aggiunto agli altri? Il tecnico può farlo apparire virtualmente dove gli pare?
 
Quindi se sento uno strumento suonare apparentemente in un certo punto può essere che è stato messo virtualmente lì da un tecnico?
Esatto ed avviene molto più spesso di quello che pensiamo, anche nella classica.
Principalmente si gioca variando il volume del suono tra i due canali (pan control or pan pot (panoramic potentiometer)) e con i delay (ritardi) tra i canali.

Come li vedi questi?
Come si può vedere qui: http://www.acusticaisolcentro.com/popfoto3.php?ID=38 vanno bene dai 300Hz in su. Abbinati a qualche tube traps o a dei pannelli a risonanza possono dare buoni risultati generali. Senza tube traps o pannelli a risonanza danno buoni vantaggi solo per la riproduzione della scena sonora e l'intellegibilità del messaggio sonoro e comunque non è poco. Ovviamente fino a quando parliamo di interventi in economia. Potendo spendere ritengo quasi obbligatorio rivolgersi ad un professionista.

Ciao.
 
Grazie, chiaro_scuro :)

credo che ne costruirò due, uno 30 X 120 e uno 50 X 120, da mettere sopra e sotto la mensola .... si tratta ovviamente di interventi in economia, e fatti anche per divertirsi un po', e che sicuramente male non faranno. Poi chissà, magari aggiungerò
un equalizzatore (sto progettando un colpo a casa di Doraimon per fregargli il Copland :D)
 
Ultima modifica:
uainot ha detto:
Quindi se sento uno strumento suonare apparentemente in un certo punto può essere che è stato messo virtualmente lì da un tecnico?
Come ha chiarito Nordata in un post precedente, a volte gli artisti di un gruppo registrano le proprie parti del brano in luoghi
e tempi diversi (questo non vale per i concerti dal vivo), e il tecnico "riunisce" le singole incisioni; in questo caso parlare
di "scena" è quantomeno arbitrario
 
Ultima modifica:
sono d'accordo che in quel caso non c'è una scena reale da riascoltare e immaginare, ma c'è pur sempre quella virtuale che è una scelta artistica.
non vedo perchè debba essere snobbata. anzi visto che non è per definizione una scena casuale, ma è qualcosa costruito ad arte per l'ascoltatore, va ascoltato con attenzione ;)
 
chiaro_scuro ha detto:
Questo discorso vale sia per l'altezza sia per la larghezza. Nel caso della profondità il discorso è più complesso
Io non ho capito il discorso della profondità
1145789642-Felici%20%2860%29.gif
 
non vedo perchè debba essere snobbata
Non deve essere snobbata purchè fatta come si deve e non, come si sente spesso, fregandosene del contesto. In un disco "audiophile" (Big Band Bond) in un pezzo c'è la big band che suona bella grande e maestosa e ad un certo punto entra il vibrafono grande quasi come tutta la bing band! E' una scelta del tecnico, tra l'altro un signor tecnico, che a molti piace ma che a me lascia perplesso...ed ho citato un disco ben fatto!
Non cito i molti dischi in cui si percepisce chiaramente l'assenza di un ambiente comune con gli strumenti appiccicati in una posizione, magari con il proprio finto ambientino intorno uno diverso dall'altro, perchè se una cosa è fatta male non c'è neanche da perderci tempo a discuterne :(

Io non ho capito il discorso della profondità
La profondità è una brutta bestia sia da registrare sia da riprodurre e in molti ritengono che con la ripresa sterofonica in realtà si possa riprendere la profondità in modo grossolano e che quella che sentiamo noi è più frutto della nostra memoria sonora (es. uno strumento più lontano porterà nella registrazione una maggiore quantità di riverbero ed anche un suo inviluppo caratteristico che il nostro cervello associa, per differenza con gli strumenti più ravvicinati e con minor riverbero, ad una posizione più lontana) e dell'interazione tra i diffusori e l'ambiente in cui sono posti (es., un diffusore che è molto vicino alla parete posteriore difficilmente riprodurrà una scena profonda). Diciamo che la profondità ripresa è grossolana, la nostra memoria ci aiuta a ricostruirla (il cervello cerca sempre di far collimare le varie informazioni che gli arrivano) e i diffusori/ambiente aggiungono delle "finte" informazioni di profondità che aiutano a rendere credibile il messaggio sonoro riprodotto (finte, nel senso che non si trovano nella registrazione ma nell'interazione tra ambiente e diffusore).

Ciao.
 
Per dare profondità alla scena bisogna agire anche sull'angolo di rotazione dei diffusori cercando di non convergerli troppo verso il centro ;) . Bisogna cercare di equilibrare larghezza e profondità cercando l'angolo di orientamento giusto.
 
bisogna agire anche sull'angolo di rotazione dei diffusori cercando di non convergerli troppo verso il centro
Cercando, quindi, di aumentare il campo riverberato rispetto al suono diretto che non farà altro che aumentare le "finte" informazioni sulla profondità.

Ciao.
 
Il suono riprodotto in casa è tutto "finto" quindi non capisco cosa vuoi dire. Finto per finto voglio cercare di avere una scena quanto più ampia e profonda possibile ;)
Tu metti la sorgente all'ultimo posto della tua classifica di componenti audio ma io ti dico che se adesso ho un pò di profondità in più è grazie al Marantz Ki Pearl Lite.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Top