enrico.p
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Trovo solo adesso il tempo per raccontare il "caso" di una calibrazione strumentale che, a fronte di numeri e grafici di ottimo livello, ha poi evidenziato, nella visione reale, alcune gravi pecche senza soluzione.
Ritengo si tratti di un caso emblematico, in risposta a quanti pensano che sia sufficiente procurarsi un buono strumento e studiare un po' per ottenere "di più" dal proprio VPR: per quanto impegno ci si metta, non sempre una calibrazione strumentale porta a risultati certamente migliori rispetto ad una buona calibrazione "occhiometrica".
Ma andiamo con ordine...
Proiettore: Panasonic PT-AE2000
Distanza di proiezione: circa 345 cm
Dimensione immagine in fase di calibrazione (si tratta di un set-up CIH 2,35:1): circa 86"
Posizione zoom in fase di calibrazione: metà corsa
Telo: bianco (Maxivideo a cornice), gain nominale 1,2
Ambiente: totalmente oscurato, relativamente chiaro ma favorevole, grazie all'orientamento delle superfici potenzialmente più nocive (in particolare grazie alla conformazione della volta a stella)
Strumenti di misura utilizzati: spettrofotometro X-Rite EyeOne Pro + luxmetro Tecpel DLM-531 (più noto come Extech 403125)
Software di rilevazione ed analisi: HCFR Colormeter + spreadsheets personalizzati
Pattern DVD: HCFR Color DVD, Peter Finzel Test-Disk, AVS HD709 (by Alluringreality), DVE PAL, DVE HD (Blu-Ray), Merighi test-DVD.
Ho buona pratica di gestione colore (da quasi un ventennio me ne occupo professionalmente in settore parallelo - prestampa e stampa digitale); dunque circa 4 ore di lavoro notturno e "concentrato" mi sono state sufficienti per stabilizzarmi su un insieme di settings che hanno dato luogo ai seguenti confortanti risultati:
Gamma medio pari a 2,19 con una linearità non eccezionale ma comunque più che soddisfacente. Si vedano in proposito i seguenti grafici della luminanza e del gamma, tenendo conto che i controlli messi a disposizione dal Pana non sono, in questo specifico settore, particolarmente sofisticati:

(in entrambi i grafici, le linee bianche tratteggiate corrispondono ad un gamma target pari a 2,22)

Temperatura colore molto prossima al riferimento D65 su tutto il range dinamico, fatta eccezione per l'estremo inferiore, dove peraltro l'attendibilità dello strumento viene messa in crisi (letture abbastanza... random!). Si vedano i seguenti grafici dei livelli RGB e della risultante temperatura colore, sugli usuali 11 step di grigio (si apprezzi in particolare il contenutissimo dE):


Ed infine, ricorrendo a quella sorta di CMS (più precisamente, un CRS) che il Panasonic mette a disposizione, il mio piccolo capolavoro
: il triangolo di gamut, perfettamente allineato al riferimento scelto (Rec. BT-709), il cui tracciato addirittura *scompare completamente* al di sotto. Si notino anche i secondari perfettamente on spot.
<--Click-it! (affinchè possiate apprezzare appieno la bontà del risultato, ho utilizzato, in questo caso, una risoluzione molto più alta del consentito)
Dite la verità... avete mai visto nulla del genere, on-line o su qualche rivista?
Anche il grafico della luminanza su 5 step di saturazione per ognuno dei primari e secondari è piuttosto lusinghiero, con un'unica eccezione per il dato riferito al Blu al 100% di saturazione, apparentemente l'unica grossa pecca di questo VPR (more on this later...):

Dunque?... Stra-soddisfatto, penserete...
Niente affatto! E non per eccesso di pignoleria, direi...
Infatti la sera successiva, utilizzando finalmente materiale reale anziché pattern, utilizzando gli occhi anziché freddi strumenti ed utilizzando il cervello anziché un ottuso software, in breve tempo ho realizzato che c'era (almeno) una cosa che non andava, pur non apparendo nulla di anomalo nei grafici tradizionali, che potesse essere messo in relazione.
Mi riferisco ad un problema sulle carnagioni, che presentavano quasi sempre un grado di saturazione eccessivo e senz'altro meno naturale rispetto alla situazione precedente (calibrazione "occhiometrica" con pattern), risultando troppo accese ed "appiattite", poco modulate, in maniera per me intollerabile.
./. segue ./.
Ritengo si tratti di un caso emblematico, in risposta a quanti pensano che sia sufficiente procurarsi un buono strumento e studiare un po' per ottenere "di più" dal proprio VPR: per quanto impegno ci si metta, non sempre una calibrazione strumentale porta a risultati certamente migliori rispetto ad una buona calibrazione "occhiometrica".
Ma andiamo con ordine...
Proiettore: Panasonic PT-AE2000
Distanza di proiezione: circa 345 cm
Dimensione immagine in fase di calibrazione (si tratta di un set-up CIH 2,35:1): circa 86"
Posizione zoom in fase di calibrazione: metà corsa
Telo: bianco (Maxivideo a cornice), gain nominale 1,2
Ambiente: totalmente oscurato, relativamente chiaro ma favorevole, grazie all'orientamento delle superfici potenzialmente più nocive (in particolare grazie alla conformazione della volta a stella)
Strumenti di misura utilizzati: spettrofotometro X-Rite EyeOne Pro + luxmetro Tecpel DLM-531 (più noto come Extech 403125)
Software di rilevazione ed analisi: HCFR Colormeter + spreadsheets personalizzati
Pattern DVD: HCFR Color DVD, Peter Finzel Test-Disk, AVS HD709 (by Alluringreality), DVE PAL, DVE HD (Blu-Ray), Merighi test-DVD.
Ho buona pratica di gestione colore (da quasi un ventennio me ne occupo professionalmente in settore parallelo - prestampa e stampa digitale); dunque circa 4 ore di lavoro notturno e "concentrato" mi sono state sufficienti per stabilizzarmi su un insieme di settings che hanno dato luogo ai seguenti confortanti risultati:
Gamma medio pari a 2,19 con una linearità non eccezionale ma comunque più che soddisfacente. Si vedano in proposito i seguenti grafici della luminanza e del gamma, tenendo conto che i controlli messi a disposizione dal Pana non sono, in questo specifico settore, particolarmente sofisticati:

(in entrambi i grafici, le linee bianche tratteggiate corrispondono ad un gamma target pari a 2,22)

Temperatura colore molto prossima al riferimento D65 su tutto il range dinamico, fatta eccezione per l'estremo inferiore, dove peraltro l'attendibilità dello strumento viene messa in crisi (letture abbastanza... random!). Si vedano i seguenti grafici dei livelli RGB e della risultante temperatura colore, sugli usuali 11 step di grigio (si apprezzi in particolare il contenutissimo dE):


Ed infine, ricorrendo a quella sorta di CMS (più precisamente, un CRS) che il Panasonic mette a disposizione, il mio piccolo capolavoro
<--Click-it! (affinchè possiate apprezzare appieno la bontà del risultato, ho utilizzato, in questo caso, una risoluzione molto più alta del consentito)Dite la verità... avete mai visto nulla del genere, on-line o su qualche rivista?
Anche il grafico della luminanza su 5 step di saturazione per ognuno dei primari e secondari è piuttosto lusinghiero, con un'unica eccezione per il dato riferito al Blu al 100% di saturazione, apparentemente l'unica grossa pecca di questo VPR (more on this later...):

Dunque?... Stra-soddisfatto, penserete...
Infatti la sera successiva, utilizzando finalmente materiale reale anziché pattern, utilizzando gli occhi anziché freddi strumenti ed utilizzando il cervello anziché un ottuso software, in breve tempo ho realizzato che c'era (almeno) una cosa che non andava, pur non apparendo nulla di anomalo nei grafici tradizionali, che potesse essere messo in relazione.
Mi riferisco ad un problema sulle carnagioni, che presentavano quasi sempre un grado di saturazione eccessivo e senz'altro meno naturale rispetto alla situazione precedente (calibrazione "occhiometrica" con pattern), risultando troppo accese ed "appiattite", poco modulate, in maniera per me intollerabile.
./. segue ./.





