Ciao, direi di non avvilirsi + di tanto.
Premesso che la topologia dei circuiti elettronici audio hi-end e' spesso anche un'arte oltre che ( e solo in prima approssimazione ....) una scienza, l'utilizzo del TU implica una dipendenza (non lineare purtroppo) dalla impendenza di uscita e quindi dal sistema cavo di potenza + diffusore a cui si collega il finale.
Per i non esperti l'impedenza e' concettualmente approssimabile al filtro RLC (Resistenza, Induttanza, Capacita') del circuito elettrico collegato a valle del TU.
Nel dimensionare questi circuiti, il progettista 'ipotizza' un certo tipo di carico (leggi impedenza) e dimensiona di conseguenza l'impedenza d'ingresso del TU cercando di ottenere il miglior adattamento possibile in vari domini (fase, frequenza, potenza, etc..).
Purtroppo le cose non sono cosi' semplici ed il nostro bravo progettista di Casa Mc dovreste paragonarlo al miglior chirurgo cardiovascolare del mondo ... al confronto di quello che potrebbe fare un perito elettronico o comunque un 'normale' progettista ...
Gianni hai un ottimo ampli, ma nemmeno Barnard dalle mani d'oro riuscirebbe a costruire un circuito d'uscita con TU che si adatti perfettamente a tutte le impedenze ed a tutte le condizioni di funzionamento a cui puo' trovarsi il carico 'reale' ad esso collegato.
Poi, come gia' detto, il tuo Mc adatta, a parita' di potenza, 2,4,8 Ohm e questo vuol dire perde 3db ai bordi della banda se collegato a 4Ohm .... e sulle basse frequenza la cosa purtroppo facilmente la senti ...
Contraltare di quanto sopra e' che un circuito a TU, in condizioni di carico 'previste' dal progettista, caratterizza la 'firma' della elettronica ... che e' proprio quello che chiami 'suono' Mc ..... ma, appunto, in condizioni di carico 'previste' dal progettista che sono tante ma non infinite.