Si concordo assolutamente , Intendevo considerazioni da fare con cum grano salis in fasce di costo più ristrette.
ciao
Luca
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Le mie considerazioni in merito al rapporto tra tipo di diffusori e dimensioni ambiente le avevo espresse sopra e in prima battuta non ho volutamente parlato di costi.
Questo perché penso che quando si decide di acquistare un impianto gli step fondamentali siano:
1) capire quale sia la soluzione migliore per le nostre necessità.
2) decidere il budget per la soluzione scelta al punto 1.
In soldoni, non sceglierei mai se prendere tower o bookshelf in base al budget, ma solo unicamente in base al mio obiettivo, poi data una cifra, per cercare di impiegarla bene fare soprattutto tanti ascolti.
Personalmente metterei al primo posto il budget, visto anche in ottica futura.
Stabilito questo per quanto riguarda i diffusori cercherei il meglio che posso permettermi tra quelli che incontrano i mei gusti, ma limitatamente ai diffusori da pavimento, sceglierei dei bookshelf solo se ci fossero limitazioni di spazio/installazione e non avessi alcuna altra alternativa di installazione, ma volessi comunque un buon impianto Hi-Fi, magari ci abbinerei un paio di cuffie di gamma alta per quando voglio godermi una qualità sonora di alto livello.
Se metti al primo posto il budget, ma poi limiti la scelta ai diffusori da pavimento, in realtà le nostre posizioni sono diverse solo all'apparenza, ma in realtà sono vicine!
Preferisco un mini- diffusore di qualità (ho avuto le AE1 e ora le minima vintage) che con 2000 € sul nuovo puoi prendere e con circa 1000 euro sull'usato. Le minima ad esempio hanno un fascino tutto loro specialmente per ascolti relax serali -- veramente godibili. Chiaro che più di quel tanto in basso non scendono - basta saperlo. Mediamente i mini diffusori sono poco sensibili e quindi necessitano di ampli piuttosto generosi e ben fatti - in modo che possano suonare a dovere
qualche parte del ragionamento di Matteo non lo capisco ma va bene uguale
Sono d'accordo , avevo progettato una soluzione ed un budget durante gli ascolti mi sono reso conto che con un incremento sopportabile (ma percentualmente significativo) del budget potevo incrementare il risultato.
Infatti se posso cerco sempre di ascoltare qualcosa dal livello di costo diverso per rendermi conto delle differenze ... mi sorprende il pensiero rivolto solo ai tower ... Sara perché il diffusore che più mi piace non è un tower. :-)
ciao
Luca
Forse le mie parole sono state travisate. Non cercavo di dire che i diffusori da stand sono sempre migliori di quelli da pavimento. Cercavo piuttosto di rispondere alla domanda iniziale, ovvero dare una motivazione per cui c'è gente che preferisce i bookshelf.
Il mio esempio come mi è stato fatto notare è ovviamente estremizzato, ma lo è per rendere più chiaro il concetto. Ad ogni modo vi sono diffusori che se è vero che il costruttore ha cercato di allineare i livelli di emissione degli altoparlanti, essi risultano comunque con risposte non lineari. Anche una singola porzione di altoparlante può essere talmente fuori livello da far risultare un diffusore grande completamente sbilanciato sul registro acuto non necessariamente tutto il livello del tweeter.
In alcuni casi il mio esempio non risulterebbe neppure così esagerato, riporto dei grafici per maggiore comprensione:
Sonus Faber Sonetto 8
https://i.ibb.co/ZMQWCfX/Sonetto-8.png
Tra i 2800 Hz e i 20 KHz c'è una differenza di circa 9db
Sonus Faber Amati Tradition
https://i.ibb.co/XJ6LkbN/SF-Amati-Tradition.png
Anche qui a partire dai 4 KHz la risposta è in salita
Klipsch Forte III
https://i.ibb.co/jv4qZtj/Klipsch-Forte-III.png
più di 6 db di differenza tra i 200 Hz e i 10KHz
Di contro alcuni diffusori da stand alle misure hanno risposte assolutamente flat e con estensioni inimmaginabili, prendo ad esempio le Dynaudio C1
https://www.stereophile.com/images/a...107DC1fig4.jpg
Se poi andassimo ad analizzare anche i diffusori attivi basati su DSP ci ritroveremmo risultati impensabili per un bookshelf. Mi viene in mente la Kii Audio Three che oltre ad avere una risposta piattissima su tutta la gamma sfodera un incredibile 20 Hz -6db
Sintetizzando direi che un diffusore ha innumerevoli parametri, l'estensione sui bassi è solo uno di questi, a volte l'utente può scegliere una cassa con un'estensione magari peggiore ma che risulti regolare e sostanzialmente più fedele.
Un'ultima chiosa in merito alla rappresentazione della risposta in frequenza. Io non credo che l'andamento logaritmico dei grafici sia fatto solo per dare un'importanza maggiore alle basse frequenze, un grafico a scala lineare sarebbe così largo da rendere difficile la lettura. Tra l'altro spesso la rappresentazione non è neppure su scala logaritmica pura, si tende infatti ad allargare per avere una maggiore risoluzione il grafico nell'intervallo in cui la risposta in frequenza presenti delle anomalie. Vi sono anche delle riviste come HI-FI News che reputano non importante la rappresentazione del grafico sotto i 200 Hz.
Tutto può essere, mi permetto di ricordare come le ottave della scala musicale si susseguono per raddoppio di frequenza e che su una scala logaritmica un raddoppio occupa sempre lo stesso spazio (chiedo scusa a chiunque abbia tenuto in mano un regolo calcolatore per la banalità della mia asserzione) quindi, per fare un esempio, su un diagramma che riporti le frequenze in scala logaritmica, i 66Hz che distinguono il DO2 dal DO 3 "occupano" un segmento lungo tanti centimetri quanti il segmento che rappresenta i 2.093Hz che distinguono il DO 7 dal DO 8. (*)
(*) per le frequenze delle note: http://www.paolobenda.it/bancadelsuono/note.html
10.000 euro la coppia, mica bau bau micio micio...
..forse dovremmo metterci d'accordo se stiamo parlando (metaforicamente parlando) di automobili o di concept car.
Belle comunque le kii, ed in fondo nemmeno care (per tutta la tecnologia che c' é dentro).
Bhè il grafico sotto i 200 Hz non lo pubblicato neppure per i diffusori alti 2 metri e con woofer da 38 cm, quindi non direi :D
Bisogna un attimo ragionare prendendo ad esempio la tastiera di un pianoforte - la si pigli e la si guardi - poi forse si scriverebbero dopo altre cose
Grosso modo:
pianoforte a 7 ottave (88 tasti) - mi pare la prima nota più grave sia a 27 Hz (la prima a sinistra della tastiera) se si arriva a 220 Hz circa abbiano percorso circa il 40 % della tastiera verso destra e abbiamo fatto quasi 3 ottave - quindi da 27 Hz a 220 Hz c'è molto , tanto , anzi tantissimo - continuano a piacermi le minima