La versione Home, per quanto buona e accattivante, è una versione ridotta della corrispondente Theatrical. Se così non fosse, sarebbe bastato un porting diretto, cosa (guarda caso) non possibile. D'altro canto, le parole:
"Getting all that data to your living room through the limited bandwidth of a Blu-ray Disc or streamed media pipeline is a challenge."
Un porting diretto, ovviamente, non sarebbe possibile, visto che l'Atmos cinema è basato sul PCM e quindi non si ha la banda sufficiente in ambito home. Senza contare che "esplodendo" una traccia Atmos cinema (tramite il tool di Dolby "Atmos Conversion Tool") ti ritrovi esattamente con un bed a 10 canali + 118 ulteriori canali PCM tutti a 48 kHz / 24 bit (gli originali oggetti codificati nel master cinema, a prescindere siano stati realmente utilizzati o meno, proprio perché parliamo di PCM e quindi anche se "vuoti" pesano comunque).
Visto che una tale mole di dati sarebbe ingestibile in ambito casalingo, Dolby traduce tutto ciò in maniera più efficiente rendendo tutti i canali degli oggetti (spatial coding e relativo raggruppamento a 12, 14 o 16 elementi - anche questo incide, ovviamente) e codificando il tutto in lossless TrueHD (nel caso volessi preservare la qualità di partenza).
Nel documento Dolby afferma che TUTTI gli oggetti del master di partenza vengono preservati... c'è poco da tarare. Vogliamo forse dire che Dolby in un documento ufficiale dichiara il falso?
L'"addomesticazione" è un'opzione (indubbiamente consigliata anche da Dolby, ma comunque un'opzione ed evidentemente anche la prassi, come abbiamo avuto, ahimé, modo di riscontrare), ma non la regola che definisce il formato: se vuoi, codifichi il master mantenendone intatta tutta la qualità di partenza. Personalmente (visto che parli di "alla prova dei fatti") l'ho fatto e ho anche avuto modo di confrontare: se non maneggi e setti correttamente l'encoder, non perdi nulla.
Prova ne è proprio l'Atmos di "Aquaman" (intendo proprio il primo), assolutamente intatto in termini di mantenimento e utilizzo degli oggetti (estremamente dinamici) e relativi metadata (con spatial coding a 16 elementi, tra l'altro, in luogo dei 12 che usa ultimamente). L'unica cosa che è stata molto probabilmente applicata in codifica è l'opzione "optimize data rate" che consente di risparmiare un po' sul bitrate ottimizzando la quantizzazione della traccia di partenza (ma anche questa è, appunto, un'opzione... che usano quasi tutti, ma pur sempre un'opzione... tra l'altro ereditata proprio dallo standard MLP di cui Dolby ha acquistato i brevetti per rinominarlo poi TrueHD).
Ripeto: il problema (anzi, i problemi) sono da un lato gli interventi di "addomesticazione" (che possono essere più o meno invasivi) e dall'altro le impostazioni utilizzate in fase di encoding. Il mix di entrambe le cose può, effettivamente, portare a risultati nefasti e molto distanti dal master di origine, ma il formato, se usato correttamente e in tutto il suo potenziale, permettere di mantenere tutta la qualità d'origine.
Se hai modo di riprodurre un DCP con Atmos, posso girartelo (un trailer, ovviamente) e mandarti lo stesso da me codificato per eventuali confronti. In caso contattami pure in MP.